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Che fine ha fatto la pazienza?

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2021 21:51
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22/02/2021 20:55
 
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L’IMPAZIENZA non è un fenomeno nuovo. Non è certo una novità che le persone diventino impazienti quando sono imbottigliate nel traffico o devono fare la fila. Alcuni esperti però ritengono che oggi la gente sia meno paziente che in passato, e le cause che indicano potrebbero sorprendervi.

Stando ad alcuni ricercatori, negli ultimi anni molti sono diventati meno pazienti a causa della tecnologia. Il quotidiano canadese The Gazette, con sede a Montreal, riferisce il parere di alcuni esperti secondo i quali “la tecnologia digitale, dai cellulari alle macchine fotografiche passando per le e-mail e gli iPod, sta trasformando la nostra vita . . . Le risposte istantanee che otteniamo da questi strumenti hanno fatto aumentare la nostra fame di gratificazione immediata in altri aspetti della vita”.

La dott. Jennifer Hartstein, esperta di psicologia della famiglia, fa delle interessanti osservazioni. Spiega che “la nostra è diventata la cultura della gratificazione immediata; pretendiamo che tutto funzioni in fretta, in modo efficiente e come vogliamo noi. E quando ciò non accade, diventiamo sempre più insofferenti e irritabili, il che è segno d’impazienza”. Inoltre aggiunge: “Abbiamo perso la capacità di fare le cose con calma e assaporare ogni istante”.

Alcuni sostengono che scrivere e-mail sia in declino e che presto diverrà obsoleto. Il motivo è che spesso chi invia un messaggio non ha la pazienza di aspettare alcune ore, e neppure alcuni minuti, prima di ricevere risposta. Inoltre le e-mail sono un po’ come le lettere, di solito ci si aspetta che inizino e finiscano con formule di cortesia o di saluto. Ma per molti queste sono formalità tediose e una perdita di tempo. Preferiscono ricorrere ai messaggi istantanei, che non seguono lo stesso protocollo delle e-mail. Sembra proprio che le persone non abbiano tempo per la cortesia. Molti non si prendono il tempo di rileggere ciò che scrivono e finiscono per mandare lettere o e-mail piene di errori, o magari le inviano al destinatario sbagliato.

Molte persone non hanno la pazienza necessaria per leggere lunghi testi stampati

La smania di risultati immediati non si riscontra solo nel mondo delle comunicazioni digitali. La gente sembra incapace di aspettare anche in altri ambiti. Ad esempio, vi è mai capitato di notare che stavate parlando, mangiando, guidando o facendo acquisti troppo velocemente? La manciata di secondi passata ad aspettare che arrivi l’ascensore, che il semaforo diventi verde o che il computer si avvii può sembrare un’eternità.

Alcuni esperti hanno osservato che molte persone non hanno la pazienza necessaria per leggere lunghi testi stampati. Il motivo è che sono abituate a navigare rapidamente in Internet, dove scorrono in fretta le pagine nel tentativo di arrivare il più presto possibile al punto che a loro interessa.

Che fine ha fatto la pazienza?
I ricercatori non sono in grado di dare una risposta esaustiva sulle cause dell’impazienza; ad ogni modo i fatti sembrano indicare chiaramente che può essere nociva.

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22/02/2021 21:03
 
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Che fine ha fatto la pazienza?

L'hanno fatta santa

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L’impazienza può essere nociva


IMMAGINATE questa scena: un uomo è al volante su una strada con divieto di sorpasso. Alla guida dell’auto davanti c’è una donna che procede a velocità leggermente inferiore al limite consentito. Ma per lui va troppo piano. Dopo averla tallonata pericolosamente per qualche minuto, si spazientisce e la sorpassa ad alta velocità. Nel farlo infrange il codice della strada e rischia di causare un incidente.

E che dire di chi non ha la pazienza necessaria per lavorare con colleghi meno efficienti o brillanti di lui (o di lei)? O di chi non riesce ad aspettare l’ascensore senza premere continuamente il bottone? Vi capita di perdere spesso la pazienza con i vostri genitori anziani? O forse siete genitori che si spazientiscono facilmente con i figli? Vi irritate subito quando gli altri fanno errori?

Probabilmente di tanto in tanto capita a tutti di essere impazienti. Ma quando perdere la pazienza diventa un’abitudine quotidiana le conseguenze possono essere serie.

Rischi per la salute:

In primo luogo all’impazienza si possono ricondurre frustrazione, irritazione e anche rabbia. Si tratta di stati d’animo capaci di elevare il livello di stress, il che a sua volta può nuocere alla salute. Uno studio pubblicato recentemente dall’Associazione Medica Americana indicava in modo specifico l’impazienza quale fattore di rischio per l’ipertensione persino fra gli adulti più giovani.

Ma la scarsa pazienza è alla radice anche di altri problemi. Un recente studio ha rivelato un nesso fra impazienza e obesità. “I ricercatori hanno riscontrato che chi è impaziente ha più probabilità di essere obeso di chi sa aspettare”, riferisce il Washington Post. In alcune zone gli economici fast food sono aperti a ogni ora del giorno: una tentazione a cui molte persone impazienti non sanno resistere.

Tendenza a procrastinare:

Uno studio condotto da un centro di ricerche sulle politiche economiche (CEPR) con sede a Londra ha mostrato che chi è impaziente può diventare facilmente un procrastinatore cronico. Questo forse avviene perché la persona, non avendo la pazienza necessaria per portare a termine le attività che richiedono molto tempo, tende a posticiparle. In ogni caso la tendenza a rimandare può nuocere gravemente sia ai procrastinatori che all’economia. Riportando le parole del ricercatore Ernesto Reuben, il quotidiano inglese The Telegraph afferma che “la procrastinazione si ripercuote negativamente sulla produttività e può costare notevoli somme di denaro, in quanto in ufficio chi non è paziente rimanda indeterminatamente le pratiche da evadere”.

Alcol e violenza:

Secondo il quotidiano britannico South Wales Echo “chi manca di pazienza ha più probabilità di essere coinvolto in episodi di violenza notturna legati al consumo di alcol”. L’esistenza di questa relazione è stata rilevata da alcuni ricercatori dell’università di Cardiff che hanno condotto uno studio su un campione composto da centinaia di uomini e donne. Come spiega lo stesso giornale, la ricerca ha rivelato che “le persone impazienti erano più inclini a bere troppo e ad adottare comportamenti violenti”.

Decisioni sbagliate:

Un gruppo di analisti ha condotto per conto del Pew Research Center di Washington una ricerca dalla quale è emerso che chi è impaziente “spesso prende decisioni in maniera affrettata e superficiale”. Il prof. Ilango Ponnuswami, a capo del dipartimento di assistenza sociale della Bharathidasan University, in India, è giunto a una conclusione simile. Spiega: “L’impazienza si paga. Si può pagare in termini di denaro, perdita di amicizie, sofferenze e svariate altre ripercussioni, semplicemente perché l’impazienza spesso porta a prendere decisioni sbagliate”.

Problemi economici:

L’impazienza è stata messa in relazione con un “alto livello di indebitamento”, dice Research Review, una rivista pubblicata dalla Federal Reserve Bank di Boston. Ad esempio, nonostante il budget limitato, due sposini potrebbero volere una casa e tutti i comfort possibili senza aspettare. Perciò acquistano subito casa, mobilio, un’auto e tutto il resto, e si indebitano. Questo può danneggiare il matrimonio. Dei ricercatori dell’Università dell’Arkansas affermano che “le coppie che iniziano la vita coniugale con debiti significativi sono meno felici di quelle che la iniziano senza debiti o con debiti irrisori”.

Alcuni ritengono che alla radice della recente crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti ci sia l’impazienza. La rivista Forbes, specializzata in economia e finanza, sostiene che le condizioni “del mercato attuale siano la conseguenza di un mix di eccessiva impazienza e avidità sproporzionata. L’incapacità di pazientare è il motivo per cui migliaia di persone hanno acquistato beni immobili dal valore decisamente troppo alto in confronto ai loro risparmi. E per questo hanno richiesto mutui enormi pur sapendo che non avrebbero potuto restituire tutto quel denaro per molti anni, e in alcuni casi che non ce l’avrebbero mai fatta”.

Amicizie infrante:

L’impazienza può influire negativamente sulla nostra capacità di comunicazione. Chi non è sufficientemente paziente per sostenere una conversazione significativa tende a parlare senza pensare. Forse è anche infastidito quando parlano gli altri. Non ha la pazienza di aspettare che l’altro arrivi al dunque. Potrebbe quindi avere l’abitudine di mettere le parole in bocca al suo interlocutore per fargli finire subito la frase, o tentare in qualche altro modo di velocizzare la conversazione.

Un atteggiamento così impaziente può far perdere diverse amicizie. La dott. Jennifer Hartstein, menzionata nell’articolo precedente, spiega che “nessuno vuole stare in compagnia di una persona che agita nervosamente i piedi o guarda l’orologio in continuazione”. In effetti l’impazienza, anziché attrarre gli altri, può allontanare da noi persino chi ci è amico.

Queste sono solo alcune delle conseguenze a cui può andare incontro chi non ha pazienza.

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22/02/2021 21:51
 
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Come essere più pazienti


DOPO aver letto gli articoli precedenti forse converrete che più siamo pazienti più probabilità abbiamo di godere di buona salute, prendere buone decisioni e avere buoni amici. Ma come si fa a diventare più pazienti? Ecco alcuni suggerimenti.

Individuate le cause:

Le cose o le situazioni che tendono a farvi perdere la pazienza sono i cosiddetti fattori scatenanti. Nel vostro caso quali fattori sono alla base dell’impazienza? Ci sono delle specifiche persone che hanno il potere di mettere a dura prova la vostra pazienza? Forse tra i principali fattori scatenanti ci sono il vostro coniuge, i vostri genitori o i vostri figli. Magari le situazioni che più vi urtano sono quelle che hanno a che fare con il fattore tempo. Per esempio vi spazientite facilmente quando dovete aspettare qualcuno o siete in ritardo? Vi irritate quando siete stanchi o stressati oppure avete fame o sonno? Perdete la pazienza più spesso a casa o al lavoro?

In che modo anche semplicemente riconoscere le situazioni a rischio può essere utile? Molto tempo fa il re Salomone scrisse: “L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma gli ingenui tirano avanti e ne subiscono le conseguenze”. (Proverbi 22:3, Nuova Riveduta) In armonia con questo antico proverbio biblico, se prevedete o ‘vedete venire’ le irritazioni, potete evitare che vi scappi la pazienza. Forse all’inizio dovrete fare uno sforzo consapevole per non perdere le staffe, ma col tempo la pazienza può diventare una qualità che vi viene naturale.

Semplificatevi la vita:

Secondo Noreen Herzfeld, docente di informatica alla Saint John’s University, nel Minnesota, “l’uomo non può essere veramente multitasking; il cervello non riesce a concentrarsi contemporaneamente su varie cose”. Aggiunge: “Alla lunga fare tante cose allo stesso tempo riduce la nostra capacità di concentrazione, il che finisce per ripercuotersi negativamente su caratteristiche come pazienza, tenacia e capacità di valutare e risolvere problemi”.

È difficile coltivare la pazienza quando si è stressati a motivo delle troppe cose da fare, dei troppi posti in cui si deve andare e delle troppe persone con cui occorre tenere i contatti. La psicologa Jennifer Hartstein, menzionata anche negli articoli precedenti, dà questo avvertimento: “Fondamentalmente quando perdiamo le staffe, molte volte la causa è lo stress”.

Quindi, come dice il vecchio proverbio, “chi va piano va sano e va lontano”. Soffermatevi ad assaporare la vita. Prendetevi il tempo di stringere amicizie profonde con un numero limitato di persone invece di crearvi una lunga lista di amicizie superficiali. Ripartite bene il vostro tempo fra le varie attività e siate saggi nel decidere a cosa dare la priorità. Inoltre fate attenzione a hobby e gingilli elettronici che portano via molto tempo.

Per semplificarvi la vita forse dovete riconsiderare la vostra routine quotidiana. Potete alleggerirla? Ci sono delle cose che potete fare con più calma? Un proverbio della Bibbia dice: “Per ogni cosa c’è un tempo fissato, . . . un tempo per custodire e un tempo per gettare via”. (Ecclesiaste 3:1, 6) Forse è arrivato il momento di eliminare alcune cose che vi rubano tempo e a causa delle quali siete troppo impegnati per essere pazienti.

Siate realisti:

Abbiate una visione realistica della vita. Innanzitutto, accettate il fatto che nella vita reale le cose non succedono sempre con la rapidità desiderata; occorre dare tempo al tempo. Questo vuol dire essere pazienti.

In secondo luogo ricordate che certe situazioni non dipendono da voi. Il saggio re Salomone scrisse: “In una corsa non vince sempre il più veloce, in una battaglia non vince sempre il più forte. Non sempre i più sapienti hanno pane né i più intelligenti sono ricchi. Quelli che fanno carriera non sono sempre i più capaci. Può sempre capitare un imprevisto e una sfortuna. Non sappiamo quand’è la nostra ora”. — Qoelet [Ecclesiaste] 9:11, 12, Parola del Signore.

Invece di perdere la pazienza a motivo di situazioni che sfuggono al vostro controllo, cercate di capire quali sono le cose che potete controllare. Ad esempio, invece di arrabbiarvi perché il treno o l’autobus è in ritardo, potete raggiungere la vostra destinazione in qualche altro modo? Anche se dovete farvela a piedi, è sempre meglio che farvi prendere dall’impazienza e dalla rabbia. E se l’unica alternativa è aspettare, sfruttate il tempo in modo produttivo, per esempio leggendo qualcosa di utile o mettendo per iscritto le attività che volete svolgere.

È un dato di fatto che nella vita abbiamo poco da guadagnare perdendo la calma per ciò che non dipende da noi. La Bibbia saggiamente dice: “Chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita?” — Luca 12:25, Nuova Riveduta.

Coltivate la spiritualità:

Molti hanno riscontrato che applicare i princìpi biblici aiuta a coltivare la pazienza. Le Scritture indicano che la persona spirituale è più incline a mostrare pazienza e altre importanti qualità come amore, gioia, pace, gentilezza e autocontrollo. (Galati 5:22, 23) La Bibbia dice: “Non siate ansiosi di nulla, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali”. (Filippesi 4:6, 7) Perché non studiate la Bibbia? Scoprirete che è possibile vivere con meno ansia ed essere più pazienti.

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