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Via libera della Ue alla polvere di grillo negli alimenti

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2023 20:33
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04/01/2023 18:55
 
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"Via libera della Ue alla polvere di grillo negli alimenti e negli snack
La nuova norma è inserita nel Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria.
Nei mesi scorsi l'Unione europea aveva già approvato la commercializzazione delle tarme della farina essiccate come alimento, il primo insetto edibile messo sul mercato in Europa, oltre all'uso della locusta migratoria. "
Il resto dell'articolo qui: www.repubblica.it/il-gusto/2023/01/04/news/insetti_via_libera_unione_europea_polvere_di_grillo_da_mangiare-38...

E così si fa largo alla polemica...c'è chi dice che è doveroso l'uso di proteine derivate dagli insetti per salvare il pianeta
e chi invece proprio non vogliono saperne...



oggi su La Stampa ho scoperto che già li mangiamo senza saperlo!

"...... la gran parte degli italiani a cui un pranzo insettivoro non va proprio giù o al massimo va di traverso, che gli insetti sono già presenti nella nostra alimentazione quotidiana. Senza che noi minimamente ce ne accorgiamo. Impossibile? Niente affatto. Avete presente i prodotti e soprattutto le bevande rosso rubino? Non sempre sono coloranti vegetali come ad esempio la rapa a dar loro quella tinta accesa. A volte, in passato molto più spesso, viene usato un estratto di cocciniglia per ravvivare caramelle, yogurt alla fragola, succhi di frutta, bitter e liquori come l'Alchermes delle origini. Il nome di quest'ultimo deriva proprio dalla parola araba che indica questo insetto, della stessa famiglia delle coccinelle, utilizzato per ricavare del colorante dopo la sua essiccazione al sole. Colorante che da qualche anno non viene più utilizzato nel liquore: al posto dell'E120 - questa la sua sigla ufficiale che appare sulle etichette dei prodotti che lo contengono e che si può cercare se si vuol essere certi della provenienza del colore vermiglio - ha sostituito coloranti sintetici cruelty free come l'E122, l'E132 e l'E124 ovvero la cocciniglia artificiale. "

"Poi ci sono gli "insetti per caso", vale a dire quelli che vanno a finire inevitabilmente, anche solo in frammenti piccolissimi, in tanti cibi. Secondo uno studio condotto quattro anni fa dal Centro per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Università Iulm di Milano "sono pochi gli italiani a sapere che ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 grammi. Questi animali sono dei contaminanti alimentari comuni e la legge italiana ne tollera una piccola percentuale“. Per esempio, un bicchiere di aranciata può contenere fino a 5 moscerini per essere promossa ed esser bevuta senza preoccupazioni. Così come una barretta di cioccolato può avere tranquillamente fino a 8 pezzetto di insetti. Che vengono rintracciati molto più di quanto si pensi nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine."

il resto dell'articolo qui: www.lastampa.it/il-gusto/2023/01/04/news/mangiamo_gli_insetti_senza_saperlo_ecco_dove_sono_nei_cibi_e_nelle_bevande-382079807/?ref=LSHSTD-BH-I0-P...
04/01/2023 21:46
 
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Ecco cos'era quel solletico in gola, dopo mangiato! [SM=g10765]

Simon
05/01/2023 20:20
 
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Magari li mettono gia
05/01/2023 20:48
 
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UNADONNA (wyIK220803), 05.01.2023 20:20:

Magari li mettono gia




la gran parte degli italiani a cui un pranzo insettivoro non va proprio giù o al massimo va di traverso, che gli insetti sono già presenti nella nostra alimentazione quotidiana. Senza che noi minimamente ce ne accorgiamo. Impossibile? Niente affatto. Avete presente i prodotti e soprattutto le bevande rosso rubino? Non sempre sono coloranti vegetali come ad esempio la rapa a dar loro quella tinta accesa. A volte, in passato molto più spesso, viene usato un estratto di cocciniglia per ravvivare caramelle, yogurt alla fragola, succhi di frutta, bitter e liquori come l'Alchermes delle origini. Il nome di quest'ultimo deriva proprio dalla parola araba che indica questo insetto, della stessa famiglia delle coccinelle, utilizzato per ricavare del colorante dopo la sua essiccazione al sole. Colorante che da qualche anno non viene più utilizzato nel liquore: al posto dell'E120 - questa la sua sigla ufficiale che appare sulle etichette dei prodotti che lo contengono e che si può cercare se si vuol essere certi della provenienza del colore vermiglio - ha sostituito coloranti sintetici cruelty free come l'E122, l'E132 e l'E124 ovvero la cocciniglia artificiale. "
05/01/2023 20:58
 
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Quanti insetti mangiamo con il cibo?

Ti diamo la risposta che forse non vorresti mai leggere


Nella farina per fare il pane potrebbero essere finiti ali o parti di insetto. Ma niente paura: non fanno male. John Smith/Corbis

I cibi che portiamo in tavola contengono anche frammenti di insetti, che finiscono lì durante i processi di lavorazione.

Colazioni pericolose

È difficile stimarne la quantità, ma i prodotti più a rischio sono le farine e i derivati, il cacao, il caffè e le marmellate. La legislazione italiana, su questo punto, è vacante, anche perché zampette, ali, antenne e quant’altro non sono nocivi e non esistono quindi limiti massimi per la loro presenza nei cibi.


Stati Uniti più severi

Questi limiti esistono invece negli Stati Uniti, dove gli alimenti possono generalmente contenere al massimo 50 frammenti di insetti in 50 grammi di prodotto. Il metodo ufficiale per l’individuazione dei pezzettini di insetti è il filth test: un campione dell’alimento, predigerito in ambiente acido, è sottoposto a trattamenti che isolano le impurità. Il materiale raccolto quindi viene poi disposto su vetrino da laboratorio e osservato al microscopio.

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06/01/2023 11:12
 
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io non ho nulla contro insetti e vermi nell'alimentazione, a patto che siano precedentemente processati dalle nostre galline e trasformati in uova [SM=g1861197]
06/01/2023 12:57
 
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Hal.9000, 06.01.2023 11:12:

io non ho nulla contro insetti e vermi nell'alimentazione, a patto che siano precedentemente processati dalle nostre galline e trasformati in uova [SM=g1861197]




[SM=g1861209] [SM=g1871116] La penso anch'io come te! [SM=g7348]
06/01/2023 13:18
 
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Hal.9000, 06/01/2023 11:12:

io non ho nulla contro insetti e vermi nell'alimentazione, a patto che siano precedentemente processati dalle nostre galline e trasformati in uova [SM=g1861197]




[SM=g8930]
09/01/2023 08:58
 
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Riguardo al nutrirsi di insetti molti sapranno che Giovanni il battezzatore si nutriva regolarmente di locuste
09/02/2023 20:30
 
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Dopo gli insetti, la carne sintetica. Un altro "blitz" dell'Ue a tavola


Non bastano gli insetti, fra qualche mese potrebbe arrivare l'ok anche per la carne sintetica


Non bastava il via libera alla commercializzazione dei cibi a base di insetti, dalla Commissione europea potrebbe addirittura arrivare l'ok alla carne sintetica. Un'ipotesi che ha subito provocato la ferma reazione da parte dei produttori italiani e di Coldiretti, da tempo sul piede di guerra sulla questione.



Il discorso alla conferenza di Cia-Agricoltori Italiani

Ha destato più di qualche preoccupazione il discorso del portavoce della Commissione Ue Stefan De Keersmaecker alla IX Conferenza economica di Cia-Agricoltori Italiani tenutasi presso il palazzo dei Congressi a Roma.

Da quanto affermato da De Keersmaecker pare ovvio che nei prossimi mesi altre richieste di commercializzazione di cibi potrebbero arrivare sul tavolo della Commissione europea. E se da una parte si dà il beneplacito alle etichette irlandesi sul vino, andando a danneggiare anche i produttori italiani, dall'altro non si esclude la possibilità di aprire le porte alla carne sintetica, altra scelta che potrebbe influire negativamente sul settore alimentare.

Come al solito, basta che certi prodotti rispettino i requisiti, come etichettatura e sicurezza alimentare, per ottenere il via libera. E dopo gli insetti, potremmo presto veder arrivare l'ok anche alla carne in provetta. Vedremo nei prossimi mesi se questo novel food comparirà o meno nella lista dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

La levata di scudi

In attesa di sapere quale sarà il destino della carne sintetica in Europa, le associazioni dei produttori stanno già facendo sentire la loro voce. "La carne sintetica va nella direzione opposta a quella che è la nostra idea di cibo, basata sulla valorizzazione delle nostre produzioni agricole e zootecniche, simbolo di alta qualità e identificative dei territori e delle tradizioni nazionali", ha dichiarato il presidente di Cia-Agricoltori Cristiano Fini, come riportato da Il Messaggero. Fini ha affermato che non va sottovalutato il serio rischio di vedere ridimensionati, nel prossimo futuro, l'agricoltura e l'allevamento nostrani, con tanto di abbandono dei terreni.

Stando a uno studio di Nomisma dal 2016 al 2022 siamo passati da 13 a 117 aziende che si occupano della produzione della carne in provetta. E si calcola che entro il 2030 si arriverà a 2,1 milioni di tonnellate di carne sintetica.

Coldiretti e la raccolta firme

Coldiretti non è rimasta con le mani in mano, e già dallo scorso dicembre ha lanciato una raccolta firme che ha avuto una grande adesione. A sostenere l'associazione Fratelli d'Italia, con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Alcuni esperti rassicurano, dicendo che la carne sintetica è sicura. "Si tratta di sostanze che, anche quando sono prodotte artificialmente, riproducono molecole naturalmente presenti nell'organismo", è quanto affermato dal professore di Biologia applicata dell'Università di Trento Luciano Conti da Aboutpharma.

Coldiretti, però, non fa passi indietro. "Le bugie sul cibo in provetta confermano che c'è una precisa strategia delle multinazionali che puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione con abili operazioni di marketing. Siamo pronti a dare battaglia contro il cibo Frankenstein che mette a rischio la stessa democrazia economica", ha dichiarato il presidente Ettore Prandini.

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10/02/2023 20:33
 
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La pasta con farina di grillo arriva al supermercato: a Torino i primi spaghetti a base di insetti


A Torino arriva la prima pasta a base di insetti. Tra qualche settimana arriveranno sul mercato i primi spaghetti torinesi a base di farina di grillo. Un prodotto a chilometro zero realizzato da un’azienda di Scalenghe, Italian Cricket Farm: la prima ad aver chiesto l’autorizzazione per sfornare «novel food», ovvero farine di insetti per l’alimentazione umana. Lo scrive il Corriere della Sera.

La dicitura farina di grillo sarà evidente. «Il nostro brand sarà ben riconoscibile. Perché la nostra pasta costa 4 volte quella che troviamo nei supermercati. E la farina circa 30 euro al chilo. Il nostro, piaccia o no ai puristi, è un prodotto ecologico ad alta gamma per contenuto e purezza proteica, adatto alle diete degli sportivi, decisamente migliore rispetto alle farine tradizionali. Pertanto lo vogliamo comunicare e farlo pagare quanto davvero vale», dice Ivan Albano l’ad della società torinese .

Farina di grillo nei cibi, proprietà nutrienti positive e rischi allergie: cosa dicono gli esperti

Il gusto

La pasta di grillo ha un colore più scuro, simile a quella integrale, il sapore si avvicina a mandorla e nocciola, ma dipende da quanta farina di grillo si mette nel piatto.

Italian cricket Farm nata nel 2007 per iniziativa di aziende del territorio è stata la prima società italiana a chiedere l’autorizzazione per commercializzare polvere di grilli sul mercato alimentare umano. Tra 60 giorni probabilmente arriverà il via libera per vendere nei supermarket e nei ristoranti.

«Ogni sera – dice Albano – facciamo aperitivo con gli insetti ma non lo sappiamo. Il colorante rosso dello spritz è fatto con derivati della cocciniglia. Nessuno lo sa, nessuno si sconvolge».

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