Cleo, 05/10/2023 12:54:
Caro Simon Le Bon, devo farle notare che la traduzione da lei usata è imprecisa quando traduce il termine greco “ erchomenēs “ con “imminente”.
Questo termine greco è una forma del verbo èrchomai che può avere il significato di “arrivare”, “entrare” o “giungere”. Basta consultare il dizionario greco di Montanari per avere la conferma.
Lo sanno bene anche i traduttori della Bibbia interlineare della San Paolo che traducono la parte finale: Gesù il liberante noi da l'ira quella veniente.
E lo sanno bene anche i traduttori della vostra traduzione biblica che traducono: cioè Gesù, che ci libera dall’ira avvenire.
Quindi niente di imminente.
Buongiorno Cleo, alla sua impeccabile risposta vorrei evidenziare che la nuova TNM (2017) è ancora più incisiva nel dimostrare che Paolo non sta parlando di qualcosa di imminente: " e per aspettare dai cieli suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall’ira
futura".
Termino con il commento del biblista e teologo Rinaldo Fabris su questo aspetto:
" Il participio presente erchomenos (« veniente »), che accompagna il sostantivo orgé,
può avere una valenza futura. Con questo linguaggio, mutuato dall'ambiente profetico e apocalittico,
si esprime più la certezza dell'intervento di Dio che non una determinazione temporale.- 1-2 TESSALONICESI, nuova versione, introduzione e commento, p.75, ed.Paoline.