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Geova o Cristo?

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2024 17:43
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20/03/2024 11:11
 
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Giuseppe
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silvio.51, 20/03/2024 08:59:

Caro Angelo Serafino, su Marcione ti ho già risposto postando la nota della Bibbia in inglese.

Secondo, non ho mai asserito che tutti sono concordi, però ho ben dimostrato che la critica testuale è a favore della variante "Cristo". Si inizia con il più antico manoscritto ( P46) e si finisce con il testo critico più autorevole in circolazione che è quello di Nestle 28 edizione.

Anche la variante "unigenito Dio" ( Gv. 1:18) è quella più accettata dalla critica testuale ma non tutti i traduttori l'accettano.

Se tu avessi letto con attenzione i miei commenti avresti compreso che ho già specificato che la traduzione italiana della San Paolo usata da Beretta non è quella aggiornata di recente che ha "Cristo".

Anch'io potrei citare tantissimi commentatori che concordano con la critica testuale, ma servirebbe a qualcosa?




Caro Silvio a qualcosa può servire, ma non tanto all'uomo.
Io cerco di basarmi sempre sul presupposto che devo pensare innanzitutto con la mia mente, e non con quella di questi signori, nella persona di quei padri tanto imbevuti di filosofia, perché ellenizzati in modo maniacale come Plotino, e Filone, poco importando se per Policarpo, Marcione era il primogenito di satana, poiché è quanto mai confessato che tutti questi erano desiderosi di fondere giudaismo e ellenismo filosofico come pretesa illuminazione divina.

O Forse vorresti chiedere di credere che il Dio di cui non si compiacque della maggioranza degli ebrei nel deserto, sia lo stesso Gesù come persona, cioè in chiave modalista intendendolo come fosse lo stesso Geova Dio onnipotente? Ma a questo punto ritorniamo di nuovo alla domanda iniziale: gli apostoli credevano che Geova fosse la stessa persona di Gesù ??

Io non lo credo affatto, piuttosto essi compresero che era Cristo come angelo , poichè Paolo scrisse che la legge fu data da angeli, ciò esclude inequivocabilmente che si poteva pensare direttamente a Geova Dio, o a un Gesù Dio. In quanto non sarebbero messaggeri di se stessi, ma mandatari; da presentare già allora uno come figlio e non come padre, e nasconderlo non avrebbe avuto senso ne correttezza, ma come corrotta immagine pure ingannevole.

Comunque tali Angeli rappresentavano Geova, ma non erano Geova; ma ammesso e non concesso che fosse stato scritto ai Corinti, Cristo; in contraddizione con l'originale Geova; non lo potremmo intendere come rappresentante di se stesso, ma sempre di Geova, che è il solo unico Dio che non si compiacque di parte di loro; manifestandolo attraverso l'angelo, poichè il ruolo di Cristo era rappresentativo come messaggero di Geova e non alternativo. Pertanto leggere un supposto non tentate l'angelo, lo troverei fuori luogo. In ogni caso anche se fosse come credi tu; rimango convinto che tentare il Cristo non equivarrebbe di certo a tentare lui, ma chi egli rappresentava; questo se non si vuol credere che fossero ontologicamente la stessa persona. Per questo ti ho fatto la domanda iniziale riportata sopra.

Per Tutti questi motivi mi viene spontaneo credere che sia stata probabilmente una alterazione della traduzione, anche solamente da un punto di vista formale, cioè a prescindere dalla lezione teologica per la quale già nel contesto del capitolo 10, si comprende che l'accusa di idolatria come dispiacere e tentazione, è dettata da Dio, incitandolo a gelosia; per altro questo modo di dire era presente di già nel VT, per il quale me lo rende paragonabile a un semitismo che ci conduce a Geova Dio e non a suo Figlio primogenito.

Inoltre trovo che non è nello stile di Paolo e soprattutto di Cristo, mettersi in primo piano rispetto la osservanza e la trasgressione della legge, perfino quando nel tempio si accende di ira, non dice la mia casa, ma " smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». 17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto:
«Lo zelo per la tua casa mi consuma».

Sostenere che tentare Dio equivalesse a tentare Cristo, presuppone una presuntuosa uguaglianza autoreferenziale, che di fatto non esiste, ma a mio giudizio è frutto di successive speculazioni filosofali.

E quei padri successivi agli apostoli o istruiti dagli stessi apostoli, per quanto in buona fede, io li leggo già in parte corrotti fino ad arrivare per ereditarietà filosofale al punto di giusta saturazione per passare alla creazione di una religione che ben si poteva adattare al potere secolare e alla sua esigenza di creare nuovi miti .
Ma se questo posso dirlo, è proprio alla lezione teologica che ne traggo e che trovo in parte estranea a questi signori padri , per me credibili solamente nella misura in cui non contraddicono lo spunto originale, e il senso che ne percepisco, che è fondamentale per scegliere quale lezione , e dunque inequivocabile . Ma capisco il desiderio dei traduttori di far coincidere Geova con Cristo come fossero lo stesso soggetto, la stessa persona, poiché fa riferimento al nome e non alla loro natura, volendo intendere una unica natura e incorporea coesistenza.

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