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E' giusto adorare Gesù?

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2021 20:27
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18/06/2019 06:20
 
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Re: Aquila 58
domingo7, 17/06/2019 23.27:



Veramente in Proverbi 8:22 non troviamo il verbo gennao, "generare, partorire" ma "ktizo" "creare" nella LXX mentre l' ebraico ha "qanah".



Veramente quanah assunse il significato di creare dal nulla solo nell'ebraico moderno. Nell'ebraico antico per creare si usava bara, mentre quanah




veramente Qanah lo troviamo anche in Genesi 4:1:

"Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato [qanah] un uomo grazie al Signore» (CEI).

Cosa vuol dire secondo te?
Cosa fece Eva, acquistò Caino magari al mercato?

E che dire del qanah di Deuteronomio 32:6 CEI?

"6 Così tu ripaghi il Signore,
popolo stolto e privo di saggezza?
Non è lui il padre che ti ha creato [qanah] ,
che ti ha fatto e ti ha costituito?
"

E comunque non possiamo certo dimenticare che in ogni caso i LXX traducono qanah con Ktizo, "creare", non per esempio con gennao, "generare, partorire", eppure avrebbero potuto farlo.
Infatti a me risulta che le traduzioni più antiche (LXX, i Targum, la Siriaca, la Vetus latina) rendono con "creare" mentre le più moderne (Vulgata, Aquila) con "possedere", nessuno usa "gennao", "generare, partorire".
Vedi tu!


Per ora mi fermo qui, per non appesantire il 3D…


domingo7, 17/06/2019 23.27:




In Proverbi 8:24 troviamo il verbo greco poieo ("fare") nella LXX e nel versetto 25 "gennao" ("generare, partorire"), sempre nella LXX, ma nel testo ebraico troviamo il termine qolalti, che ha a che fare con i "dolori del parto". Non si dimentichi tuttavia anche il senso poetico di questi passi dei libri sapienzali: in Salmo 90:2 per esempio Dio "genera" la terra e il mondo, ma che significa "generare" la terra e il mondo se non crearli?



In Proverbi 8,24-25 la Bibbia insegna che la Sapienza fu prodotta, concepita o generata come le stesse montagne. La generazione in questo caso non sembrerebbe per nulla distinguibile dalla creazione e la distinzione tra "creare" e "generare" potrebbe sembrare a molti accademica, speculativa e pretestuosa. L'esame del testo ebraico rende però poco convincente tale critica. E' infatti qui usato per ben due volte, in senso figurato, il verbo ebraico "khul". Tale verbo, nella sua radice primitiva, vuole dire torcere o girare (in modo circolare o a spirale), oppure ballare, contorcersi dai dolori (del parto o dalla paura), mentre in senso figurato può essere usato per rendere espressioni come: aspettare con (ansia), sopportare (con disagio), generare (con pena e con dolore), ballare, scacciare, fare, cadere gravemente, (essere) doloranti, agitarsi, affliggersi, essere in travaglio, tremare, essere ferito.

Insomma, in ebraico, sia quanah che khul mi pare che abbiano a che fare più con la generazione degli esseri viventi che con la creazione dal nulla. Ciò non toglie che tale verbo possa essere usato anche per la creazione, ma in senso decisamente figurato (Salmo 90,2).




bene, e quindi perché non in senso figurato anche in Proverbi 8:24-25?
Non stiamo parlando di libri sapienzali, dove l' uso poetico dei termini la fa spesso da padrone?
Dove, ti rammento ancora, nel versetto 25 troviamo il verbo gennao, "generare, partorire", ma nel versetto 24 il verbo poieo, "fare, compiere" (sto parlando ovviamente della LXX), mentre mi disse un utente del forum ebraico che in questi versetti troviamo il termine ebraico qolalti, che sostanzialmente significa "dare alla luce con dolori di parto".
E che dire poi della sostanziale sinonimia tra "creato" e "generato" in Deuteronomio 32:6, 18? (CEI)

6Così tu ripaghi il Signore,
popolo stolto e privo di saggezza?
Non è lui il padre che ti ha creato,
che ti ha fatto e ti ha costituito?


18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!



Sono solo brevissimi cenni qua e là

domingo7, 17/06/2019 23.27:





il punto è che in nessuna delle due Scritture si parla di "generazione, ma non creazione" del Figlio, non foss' altro perche né l' aggettivo prototokos (che alla lettera significa "primo nato", protos + tikto) ne l' aggettivo monogenes (monos + genos, "genere, origine, stirpe") (che significa "unico nel suo genere") hanno a che fare con il verbo gennao



Nel pensiero unitario ed ariano i concetti di Figlio Primogenito ed Unigenito sono stati reinterpretati in senso riduttivo per evitare ogni riflessione sull’ontologia del Verbo. Colui che è il Primo ed Unico Generato dal Padre è diventato l’Unico nel Genere, cioè l’unica creatura prodotta direttamente da Dio. Il chiaro insegnamento secondo cui Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui neppure una delle cose fatte è stata (Giovanni 1,3) è stato relativizzato, includendo la Parola di Dio tra le cose create, quale unica eccezione alla regola chiaramente enunciata dall’apostolo Giovanni.




Domingo, perdonami.
Io non sono Ario e, se proprio devo dirtelo, costui mi sta anche cordialmente antipatico.
Ma il greco è greco: l' aggettivo prototokos (protos + tikto "dare alla luce, partorire") significa alla lettera "primo dato alla luce", il verbo gennao ("generare, partorire") non è parte costitutiva del termine, idem per monogenes, monos + genos, "genere, origine, stirpe", che alla lettera significa "unico (nel suo genere), anche qui il verbo gennao, "generare, partorire" non c' azzecca nulla.
Quindi non possiamo leggere Giovanni 1:3 come fosse un' "isola a parte" ma alla luce del fatto che TUTTO è stato creato da Geova Dio, nulla escluso (Apocalisse 4:8-11) e che quindi il senso - per noi - più ovvio del prototokos di Colossesi 1:15 è che il Figlio è il primo nato, il primo dato alla luce della creazione di Dio e che per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Ma qui si intende la creazione mediata, per cui ovviamente da Colossesi 1:16 va escluso il Figlio Unigenito per cui l' espressione prototokos pases ktiseos, il primo nato o dato alla luce di tutte le creature o della creazione (alla lettera!) non esclude in nessun modo che il Cristo preesistente sia un essere creato, il primo nato o dato alla luce della creazione, anzi, per noi è il significato più ovvio


domingo7, 17/06/2019 23.27:



Si è trattato (e si tratta) evidentemente di un’analisi cristologia alternativa, che volutamente prescinde dalla tradizione della chiesa, dalla fede dei cristiani dell’antichità, dalle riflessioni dei Padri e dalle decisioni dei primi Concili, rifiutando e precludendo ogni possibile indagine sulla natura del Figlio.

L’accettazione di tale schema interpretativo è evidentemente legata alle scelte logiche, filosofiche e teologiche di coloro che lo hanno costruito, elaborato ed adottato.

Occorre poi notare che per "primo creato" il greco ha protoktistos (πρωτοκτιστος) e non prototokos (πρωτοτοκος). Secondo Basilio di Cesarea, Apollinare di Laodicea, Teodoreto di Ciro, Didimo ed Ambrogio se l’apostolo Paolo avesse voluto dire “primo creato” e non “primo generato", avrebbe usato πρωτο (primo) κτιστος (creato) e non πρωτο (primo) τοκος (generato), visto che conosceva in profondità le sfumature della traduzione greca dei Settanta (si vedano, a tal proposito, i casi emblematici di Ebrei 1,6 e di Ebrei 10,2-5).




Domingo, l' aggettivo prototokos è più che sufficiente per descrivere l' origine del Figlio Unigenito, per esempio che significa secondo te "il primogenito dei tuoi figli lo darai a me" (Esodo 22:28 CEI, ta prototoka ton huion sou nei LXX)?
La stessa costruzione al genitivo - come in Colossesi 1:15 - la troviamo nei LXX per esempio in Giosuè 17:1 ; in Esodo 13:15, in Esodo 34:20, in Deuteronomio 14:23, puoi controllare il testo greco della LXX se desideri

Quindi non serve protoktistos perché prototokos è più che sufficiente per descrivere l' origine del Figlio, alla luce di altri passi biblici.


domingo7, 17/06/2019 23.27:



Il termine πρωτοκτιστος non è contenuto nel Nuovo Testamento ma era già conosciuto ed utilizzato nei primi secoli dell'Era Volgare. Nel Pastore d'Erma testo paleocristiano di genere apocalittico composto verso il 120 d.C. il termine “protoktizo” è presente al plurale ben due volte ed è chiaramente applicato agli angeli... Οι προτοι κτισθεντες.... creati per primi. Clemente Alessandrino (153-207) usò poi, per Gesù Cristo, il termine πρωτοκτιστος σοφια (sapienza creata per prima) su influenza della traduzione greca di Proverbi 8,22 proposta dalla Settanta, mentre Atenagora, nel 177 in una supplica all'imperatore Marco Aurelio, parlò di "Primogenito (πρωτοτοκος) del Padre, non creato, ma dal principio presente nella mente eterna del Padre". A proposito del Logos di Dio, Giustino parlò, invece, semplicemente di "Primogenito (πρωτοτοκος) di Dio".






l' aggettivo protoktisos non compare nel N.T. e questo per il motivo sopra specificato: l' espressione prototokos pases ktiseos di Colossesi 1:15 è più che sufficiente - nel suo significato più ovvio - per descrivere l' origine del Figlio Unigenito.


Non ti sfugga un particolare: che MAI IN NESSUN CASO BIBLICO chi nella Bibbia è definito prototokos, anche in senso figurato, è escluso da un gruppo o da una famiglia.
MAI!


Ti lascio con Apocalisse 4:11 CEI


"11«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
per la tua volontà esistevano e furono create»
. "


Qualcosa non è stato creato da Dio?

Noi ne dubitiamo fortemente.


Cari saluti


[Modificato da Aquila-58 18/06/2019 06:26]
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