Simon:
Se poi cosi' fosse, perderebbe senso il paragone di Col 1,15 tra il solo "generato" e il resto della "creazione". Che senso avrebbe chiamare il cristo "primogenito della creazione" se non ne facesse parte e se la sua superiorità rispetto alle creature fosse del tutto ovvia al lettore, in quanto "generato"?
Innanzi tutto all'interno della "
creazione in senso lato" potrebbero trovare spazio sia la generazione del Logos che la creazione vera e propria dell'universo e dei suoi abitanti (corporei e spirituali), attraverso il Logos.
Anche interpretando poi πρωτοτοκος di Colossesi 1,15 nel senso di "primo", "capo" e "leader", non si ha per forza un
genitivo partitivo come sostiene qualche autorevole commentario biblico. "Primogenito della creazione" come “Principio della creazione” (Rivelazione 3,14) potrebbero infatti essere dei
genitivi di relazione, dove nulla prova che "Primogenito" e “Principio” siano parte della creazione stessa.
Per comprendere ciò basta infatti considerare che
un leader è tale anche in relazione ad un gruppo di elementi rispetto a lui eterogenei: il capo degli schiavi è infatti spesso un liberto (o un uomo libero) e non uno schiavo, il capo dell'esercito è un politico e non un militare, il capo dei medici un dirigente amministrativo e non un tecnico, il capo dei muratori un geometra (o un architetto) e non un capomastro.
Un esempio biblico di genitivo di relazione è contenuto in Esodo 12,29 dove si parla del "
primogenito del prigioniero": qui si parla certamente di "uno dei figli del carcerato" ma è estremamente difficile che un figlio innocente fosse detenuto anch'egli nelle carceri come prigioniero.