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Non tratta di religione ...

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2007 23:41
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04/12/2007 12:44
 
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... anche se parla di un Paese che trasuda di religiosità.

Ho recentemente letto un libro che vorrei consigliarvi. So che è "ambientato" in un'esperienza che potrebbe essere discutibile (cioè la Missione di M. Teresa a Calcutta) anche se lo scopo dell'autore è tutt'altro che spirituale (se non, forse, indirettamente).

Sto attraversando un periodo molto particolare in famiglia ed ammetto che questo libro mi ha aiutato ad affrontare alcuni fantasmi, che sono ancora lì ma conto prima o poi di mandarli via.

Mi permetto di suggerirlo.


http://390005.freecomm.biz/catalogo.aspx?p=p&codice=EMTA0001&cat=&from=4&lingua=1&catp=413


Sono i primi giorni di un nuovo anno. A Calcutta fa freddo, è sera e chi vive sui marciapiedi già dorme coperto da cartoni, plastiche o da qualsiasi cosa sia riuscito a trovare. Da lontano intravediamo una donna assopita in una posizione strana. Ci avviciniamo. In ginocchio piegata sulla pancia con la testa appoggiata sul cemento freddo. Strana posizione per dormire, pensiamo, finché da quella cuccia calda costruita tra il corpo accovacciato e il pavimento non provengono i gemiti del suo bambino.
Dopo aver camminato per strade che pensavo esistessero solo nei libri di Lapierre, in mezzo a baracche minuscole e decrepite disseminate tra mucchi di spazzatura, gremite di bambini in cerca di qualcosa da mangiare, varco per la prima volta la soglia che divide il centro di Madre Teresa dal “caos”, ritrovandomi di fronte a un grande stabilimento logoro e grigio, circondato da un giardino che sembra incantato, con grandi palme e qualche fiore sparso qua e là. Sono a Prem Dan.
La paura dell’abbandono, della solitudine, dell’incertezza in una città infernale come Calcutta. Ma non solo…


Amici mores noveris, non oderis
04/12/2007 15:12
 
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Potresti dirci qualcosa di più? In effetti a me la figura di Agnes Gonxha Bojaxhiu non desta molta simpatia, forse per la maniera agiografica con cui è di solito presentata e l'India è un paese che conosco poco.

Mi interessano però i "fantasmi", cosa hanno a che far econ il libro?

Shalom

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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
04/12/2007 19:13
 
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Innanzitutto il libro non è su M. Teresa ma è ambientato nel Prem Dan di Calcutta, e sostanzialmente descrive alcuni fatti come dei fotogrammi.

Perdonami, ma i fantasmi sono aspetti squisitamente personali. Nel caso, solo in privato ...
Amici mores noveris, non oderis
04/12/2007 23:36
 
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Capisco, ma cosa ha di particolare? Sull'India sono stati scritti molti libri e io, che non la conosco molto, vorrei trovare in un libro l'India che è in me... come diceva Walter Benjamin si viaggia per scoprire se stessi. In pratica mi piacerebbe sapere cosa ti ha colpito, in particolare.

Ciao [SM=g8422]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
13/12/2007 12:10
 
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In estrema sintesi diciamo che l'India, forse come in nessun altro paese al mondo perché è uno dei due più popolati (l'altro è la Cina), ti permette di mangiare pane e miseria.

Miseria con il suo puzzo, le sue malattie, gli storpi che camminano per casa, i lebbrosi che vogliono toccarti, la gente che dorme nella spazzatura ... e tutti quei "quadri" che affollano la nostra mente quando pensiamo, che ne so, al Medioevo.

Parliamo invece del XXI secolo ...

Visto che nel nostro mondo occidentale, mi pare che il binomio sofferenza-morte venga più che altro tenuto nascosto (quanti sono i "vecchi" che lavorano con noi? quanti gli "storpi" che vediamo in giro? quanti i "moribondi" che esalano l'ultimo respiro nelle nostre case?), anche per pudore e discrezione, credo non siamo più preparati ad affrontarla o anche solo a guardarla in faccia.

Poi quando viene il tuo turno, non sai che pesci pigliare o come catalogare i tuoi sentimenti.

Diciamo che questo libro mi ha sbattuto in faccia pezzi di questo mondo e mi ha aiutato a chiamare per nome questi sentimenti.
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 14:33
 
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In certi uffici poi i vecchi li mettono in speciali stanze con delle strane cose sul soffitto che assomigliano a delle doccie...
E' vero noi non abbiamo più il senso della caducità e della morte, le persone oramai non sanno più convivere con la vecchiaia, la malattia e la morte e parlarne di queste cose sembra persino che attorno si faccia il "vuoto", perdendone il senso se ne accresce la paura e l'orrore. La paura stessa della morte poi provoca l'ansia e l'incapacità di vivere e di affrontare con coraggio il nostro destino e la fine della nostra esistenza. [SM=x1408424]
**************************************************
Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 14:38
 
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Senzapadroni, 13/12/2007 14.33:

La paura stessa della morte poi provoca l'ansia e l'incapacità di vivere e di affrontare con coraggio il nostro destino e la fine della nostra esistenza. [SM=x1408424]



Menomale che il Signore ci ha lasciato una speranza come àncora della nostra fede, altrimenti davvero con quale coraggio affrontare l'inevitabilità della vecchiaia e della morte? [SM=x1408446]

Ciao Stellina [SM=x1408418]

13/12/2007 14:47
 
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[SM=x74] Pensa che proprio questa mattina incontro un'amico sull'autobus che mi dice :" sai sto andando all'ospedale che mi devono amputare un dito del piede"!
Mizzica dico io, mi spiace,! [SM=x1408431] non sapevo che dirgli e lui invece ridendo mi rispode: "meno male che è lontano dalle orecchie!".
Bhè è da ammirare il coraggio con cui affrontava questa cosa...c'è sempre da imparare, da tutti [SM=x1408424]
**************************************************
Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 14:58
 
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Re:
Senzapadroni, 13/12/2007 14.47:

[SM=x74] Pensa che proprio questa mattina incontro un'amico sull'autobus che mi dice :" sai sto andando all'ospedale che mi devono amputare un dito del piede"!
Mizzica dico io, mi spiace,! [SM=x1408431] non sapevo che dirgli e lui invece ridendo mi rispode: "meno male che è lontano dalle orecchie!".
Bhè è da ammirare il coraggio con cui affrontava questa cosa...c'è sempre da imparare, da tutti [SM=x1408424]



Stupendo questo spirito positivo con cui andava ad affrontare l'intervento. Migliore di molte medicine di cui si potrebbe fare a meno in certi casi...IMHO.

[SM=x65]

13/12/2007 15:02
 
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La sapete la barzelletta del Rabbino e del portafoglio trovato in terra in giorno di Shabbat?
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 15:04
 
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Re:
T a i t a, 13/12/2007 15.02:

La sapete la barzelletta del Rabbino e del portafoglio trovato in terra in giorno di Shabbat?



Dài racconta! [SM=x1408399]


13/12/2007 15:22
 
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Allora, mettetevi comodi ... [SM=g8963]

C'è un Rebbe che sta insegnando ad un manipolo di studentelli che sciamano nei loro caffettani neri intorno a lui.

Ad un certo punto, il Rebbe, com'è consuetudine, incomincia il suo insegnamento facendo delle domande e chiede:

"Se durante il giorno del Santo Shabbat trovate un portafoglio per terra, cosa fate?"

Si alza la mano di Shlomo che dice "Rebbe, nel giorno del Santo Shabbat mai e poi mai io raccoglierei il portafoglio da terra!".

Il Rebbe scruta con i suoi occhioni azzurri Shlomo e scuote la testa.

"C'è qualcun altro?" chiede e si alza la mano di Moishele che dice "Rebbe, anche se è giorno del Santo Shabbat io raccoglierei il portafoglio da terra!".

Ma il Rebbe sempre più sconsolato, sospirando chiede di nuovo se qualcun altro vuol rispondere.

Dal fondo dell'aula si alza la manina di Yankele, il più giovane studente della Yeshiva e dice "Rebbe, io non so che cosa farei davanti un portafoglio in terra in giorno del Santo Shabbat ...".

Il Rebbe si illumina il volto e dice "Grazie Yankele. Pensavo di aver sprecato il mio tempo ad insegnare a voi ...".
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 15:29
 
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Non so se l'ho capita... [SM=g10266]

Il Rebbe si illumina il volto e dice "Grazie Yankele. Pensavo di aver sprecato il mio tempo ad insegnare a voi ...".


Forse che l'insegnamento di Rebbe lasciava spazio al dubbio? E' questo l'insegnamento? Chiedo venia...
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Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 15:32
 
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Come mi piace essere enigmatico!!

[SM=x1408403]
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 15:34
 
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Ti odio! [SM=x1408440]
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(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 15:38
 
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Va bene ti aiuto ...

Sì, la domanda del Rebbe era volta a verificare che vi fosse spazio per il dubbio.

Ma cosa negli interventi che mi hanno preceduto ha fatto scattare in me il desiderio di raccontare questa barzelletta?

Intanto mi faccio un fico secco ... [SM=g8948]
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 15:42
 
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ok vediamo...mhmhmhmh....che fin che siamo vivi e in salute siamo tutti capaci di elucubrare sulla vita e sulla morte, ma quando poi arriva il momento non sappiamo che fare?


Poi quando viene il tuo turno, non sai che pesci pigliare o come catalogare i tuoi sentimenti.


Eh? eh? è così? [SM=x69]
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Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 15:46
 
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Ho scritto in un pessimo italiano! Asp che correggo ...
Non ho sprecato le mie dita sulla tastiera ...

Più che intendere quello che quotavi tu, sto pensando com'è facilissimo dire come uno dovrebbe comportarsi in certi momenti. La verità è che solo quando ce li hai di fronte, sai veramente cosa alberga nel tuo cuore in quel momento ...

[così va meglio?]

[SM=x1408421]
[Modificato da T a i t a 13/12/2007 16:24]
Amici mores noveris, non oderis
13/12/2007 16:08
 
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[SM=g8948] [SM=g8963] [SM=g10641]
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Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)
13/12/2007 16:41
 
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Re: Ho scritto in un pessimo italiano! Asp che correggo ...
T a i t a, 13/12/2007 15.46:

Non ho sprecato le mie dita sulla tastiera ...

Più che intendere quello che quotavi tu, sto pensando com'è facilissimo dire come uno dovrebbe comportarsi in certi momenti. La verità è che solo quando ce li hai di fronte, sai veramente cosa alberga nel tuo cuore in quel momento ...

[così va meglio?]

[SM=x1408421]


Verissimo! [SM=x65]

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