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TdG e Intesa con lo Stato italiano

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 21:59
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20/11/2010 10:33
 
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www.articolo21.org/7405/editoriale/liberta-religiosa-le-sei-intese-ancora-blocc...




Intese e libertà religiosa

di redazione


“E' singolare che i testi delle sei Intese firmate dal governo Berlusconi, siano bloccate dal luglio scorso alla 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato per l'ostruzionismo di un partito della stessa maggioranza, la Lega Nord”. E' quanto ha affermato il senatore Stefano Ceccanti, correlatore con il senatore Lucio Malan dei ddl sulle Intese, nella conferenza stampa su Intese e libertà religiosa, organizzata ieri pomeriggio nella sala stampa del Senato per iniziativa dell'agenzia stampa NEV-Notizie evangeliche. Secondo Ceccanti, gli emendamenti presentati dalla Lega sono da ritenersi inammissibili, entrando nel merito di un testo pattizio che può essere solo approvato o rigettato. “Per questo ho rivolto un'interrogazione al presidente della Commissione, Carlo Vizzini, affinché proceda quanto prima alla votazione dei disegni di legge”, cosa che potrebbe avvenire solo dopo l'approvazione della legge finanziaria. Il senatore Lucio Malan ha ribadito l'importanza che riveste l'approvazione delle sei Intese – che riguardano la Chiesa apostolica in Italia; la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (mormoni); la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova; la Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed esarcato per l'Europa meridionale; l'Unione buddista italiana; l'Unione induista italiana - per l'affermazione della libertà religiosa in Italia, “anche perché sono le prime che coinvolgono due confessioni religiose, l'Unione buddista e l'Unione induista, che non appartengono alla tradizione giudaico-cristiana”. Sulle difficoltà in Commissione, Malan ha precisato che “la Lega ha avanzato una serie di emendamenti che bloccano l'approvazione delle intese, ma non ha revocato l'assenso alla votazione in sede deliberante, come invece ha fatto la rappresentanza dell'UDC”. “Ci sentiamo cittadini di serie B” ha invece denunciato Maria Angela Falà, vice presidente dell'Unione buddista italiana ricordando il quasi ventennale percorso che ha portato la sua comunità di fede verso l'Intesa. “La nostra richiesta di Intesa risale al 1991, mentre il testo che ancora aspettiamo di veder approvato dal Parlamento è stato per la prima volta sottoscritto dalla nostra Unione e dal Governo nell'anno 2000. Se la legislatura finisse mancando ancora una volta l'approvazione delle Intese, dovremmo forse pensare di rivolgerci all'Europa”. “Le Intese rappresentano una prova di maturità della democrazia italiana – ha voluto sottolineare con forza il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. Il compito della politica è infatti quello di dare rappresentanza alle diverse componenti della società in base a quanto stabilito dalla Costituzione”. Una società che è molto cambiata non solo dai tempi della Costituente, ma anche da quelli della firma della prima intesa nel 1984 tra lo Stato e le chiese valdesi e metodiste, e che è diventata multiculturale e multireligiosa. “Questo porta anche alla necessità di una legge quadro sulla libertà religiosa. L'approvazione delle sei Intese non copre infatti tutta la realtà religiosa italiana”. Alla conferenza sono intervenuti anche i senatori Vincenzo Vita e Benedetto Della Vedova che hanno espresso il loro appoggio affinché l'iter parlamentare delle Intese possa giungere a una positiva conclusione.


20/11/2010 12:35
 
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Fermo restando che io sono contrario all'infervoramento coinvolgente di un cristiano che confidi in Dio per una determinata idea politica, così neanche ci terrei a votare per questo o quello. Per i preti, resta comunque assodato che essere un prete, pure col suo obbligo di non partecipazione attiva alla politica, è una scelta di vita, cattolicamente non necessaria per avere la salvezza e l'approvazione di Dio. Nessuno obbliga a non essere un semplice laico. I cattolici laici hanno piena libertà e autonomia quasi su tutto, anche sul voto.
Nei TdG invece le cose sono diverse. Certe proibizioni non sono limitate solo a una classe particolare di TdG, ma a tutti gli aderenti. Certe proibizioni quindi sono parte integrante della loro dottrina! Non si può dire lo stesso della dottrina cattolica invece in quanto certe regole sono particolari di specifici gruppi a cui si è aderito volontariamente senza farlo per "avere la salvezza da parte di Dio".
Perciò, anche volendo rispondere al caro Felio69. Un cattolico può benissimo essere contrario alla non partecipazione dei preti alla politica e contestarli, così come contestare anche l'obbligo di celibato per i preti e non incorrerebbe comunque nella scomunica, cosa che invece nei TdG accadrebbe, con la immensa perdita della propria salvezza, se si rivendicasse, apertamente, la libertà di votare un partito politico.
Per questo trovo fuori luogo tutti gli accostamenti che il fratello, cristiano-liberal-democratico, Felio, vuole fare fra la WTS e la CC. Con la WTS abbiamo un impianto dottrinale che, proponendosi come unica alternativa cristiana, per sua natura e ammissione, è contrario alla partecipazione politica degli affiliati, tutti, così, troverei anche coerente nulla prendere, nè pretendere dallo stato che, solo, tolleriamo e non certo amiamo tanto da votare. .

20/11/2010 12:43
 
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nevio63:

I cattolici laici hanno piena libertà e autonomia quasi su tutto, anche sul voto.



[SM=g2037509]







[Modificato da admintdg3 20/11/2010 12:48]



-----------------------------FORUM TESTIMONI DI GEOVA ONLINE-----------------------------

1) Leggete attentamente il Regolamento e attenetevi alle varie regole.
2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
20/11/2010 14:10
 
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Re:
nevio63, 20/11/2010 12.35:


....
troverei anche coerente nulla prendere, nè pretendere dallo stato che, solo, tolleriamo e non certo amiamo tanto da votare. .






seeee! le autorità mica si aspettano di essere amate!!! a loro basta il rispetto formale e quello delle leggi
(Rom 13:1; 13:5) e noi quello dobbiamo!!

e le tasse che versiamo allo stato, servono per finanziare i servizi di cui beneficiamo, non ci regalano nulla, tranquilli! [SM=g27987]
Non sindachiamo su come vengono spese queste tasse, altrimenti ci viene il mal di stomaco..però possiamo averne un ritorno proprio attraverso i servizi e i finanziamenti stanziati per tante iniziative pubbliche.

Sono superconvinta che l'opera di Geova andrà avanti indipendentemente dall'assegnazione dell 8xmille, ma se questo è uno dei finanziamenti che spettano a denominazioni religiose, è giusto che lo si accetti in buona coscienza così come si accettano le agevolazioni dell'ici sugli edifici di culto.

Non si tratta nemmeno di togliere qualcosa a qualcuno. La firma per assegnare l'8xmille ad una denominazione religiosa la pone il contribuente. Quindi in ultima analisi è denaro nostro...e per una volta almeno, ben speso! [SM=g27985]

In ogni caso, personalmente non mi scaldo troppo. Non farei petizioni per questo...sono felice di partecipare con le mie poche cose di valore all'opera! [SM=g28002]
[Modificato da Giandujotta.50 20/11/2010 14:23]
20/11/2010 14:32
 
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Caro Nevio,


Nei TdG invece le cose sono diverse. Certe proibizioni non sono limitate solo a una classe particolare di TdG, ma a tutti gli aderenti



Il fatto è che

1. come per i preti nessuno è obbligato a far parte dei testimoni di Geova, cioè di coloro che sono o "santi" per chiamata o "santi" in senso lato. Si tratta non solo di essere "credenti", ma di essere "santi" e "dedicati a Dio", con tutto quello che questo vocabolo comporta. Il battesimo non ha lo stesso valore che ha nella chiesa cattolica, ovviamente. A maggior privilegi maggiori responsabilità, non esiste una classe "laica" e una "clericale" noi siamo, in definitiva, tutti "sacerdoti" di Dio-

2. non esiste alcuna "proibizione" rispetto al voto, ma esiste una coerenza personale, religiosa e di coscienza. Non ci sono controlli da parte di nessuno, nessuno andrà a verificare se hai votato o meno, si tratta di una scelta (certo, come tutte le scelte non priva di conseguenze morali, sociali, ecc...) personale e di coscienza.


Non si può dire lo stesso della dottrina cattolica invece in quanto certe regole sono particolari di specifici gruppi a cui si è aderito volontariamente senza farlo per "avere la salvezza da parte di Dio"



Perché? Battezzarsi è una scelta "imposta" da qualcuno? Se al battesimo ritieni corretto che per avere la salvezza sia necessario essere "separati dal mondo" allora quella è una tua scelta, una tua convinzione, nessuno ti obbliga a crederci, se si riteneva che la via "cattolica" (o altro) che passa per la politica umana fosse la strada corretta alla salvezza allora era bene non battezzarsi.

Shalom
[Modificato da barnabino 21/11/2010 00:27]
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21/11/2010 00:33
 
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Rispetto a questo


così, troverei anche coerente nulla prendere, nè pretendere dallo stato che, solo, tolleriamo e non certo amiamo tanto da votare



I TdG non "pretendono" nulla di più di quello che è un loro diritto, come TdG rispettiamo ogni tipo di governo e ad esso siamo sottomessi, tanto nei doveri (pagare le tasse, rispettare le leggi, ecc...) che nei diritti che discendono dall'essere cittadini, i diritti non sono solo di chi fa attivamente politica, ma di tutti coloro che concorrono alla crescita sociale, economica e morale dello stato, il fatto di non fare politica non vedo come possa indurre a credere che non abbiamo doveri e diritti davanti allo stato, mi spieghi questa cosa? Se pago lo tasse è normale che mi aspetti certi servizi, anche se non faccio politica, e possa richiederli (con strumenti adeguati e pacifici) se ritengo che tali diritti siano calpestati.

Questo non ha nulla a che fare con una posizione politicamente neutrale, dal mio punto di vista.

Shalom
[Modificato da barnabino 21/11/2010 00:34]
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21/11/2010 12:25
 
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TdG
Re:
nevio63, 20.11.2010 12:35:

...

Con la WTS abbiamo un impianto dottrinale che, proponendosi come unica alternativa cristiana, per sua natura e ammissione, è contrario alla partecipazione politica degli affiliati, tutti, così, troverei anche coerente nulla prendere, nè pretendere dallo stato che, solo, tolleriamo e non certo amiamo tanto da votare.



Nevio mi convinci solo in parte.
Cosa significa "nulla prendere, né pretendere"?

Non dovremmo, seguendo questa logica, né usare le strade, le autostrade, gli autobus, i treni, il telefono e tutti i servizi pubblici pagati con le tasse della collettività?
Il tdG non è un estraneato dalla collettività, al contrario solitamente è perfettamente integrato, ha famiglia e lavoro e rispetta le leggi, per quello che è possibile in Italia!

O forse ti sembra cosi' diverso l'usufruire di un contributo in denaro piuttosto che di un servizio pubblico?

Simon
21/11/2010 13:01
 
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nè pretendere dallo stato che, solo, tolleriamo e non certo amiamo tanto da votare.



E da quando in qua LO STATO si VOTA? E' il Governo che si vota, NON lo Stato.

Lo Stato moderno è dato da 3 componenti: Popolo + Territorio e Sovranità (che sostanzialmente appartengono al Popolo stesso). Nevio hai forse una minima idea di cosa sia lo Stato.


____________________
Diritto 1 - Diritto pubblico p.41
Emanuela Maioli (laureata in Giurisprudenza ed esperta di biblioteconomia) e Massimo Drago (laureato in Giurisprudenza con una tesi in Storia del diritto) sono autori di diverse pubblicazioni di natura didattica in ambito giuridico.
ISBN: 978-88-483-0394-1
21/11/2010 13:11
 
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21/11/2010 15:27
 
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In riferimento alla "scomunica dei comunisti"

admintdg3 ha risposto alla mia affermazione sulla libertà di voto dei cattolici mostrandomti il decreto di scomunica per i comunisti del 1949, cioè un testo di 61 anni or sono. "Tale scomunica è ampiamente decaduta, ma i motivi per cui nel 1949 essa esisteva erano comprensibili. Il partito comunista era infatti più che un semplice partito politico, era infatti un partito esplicitamente areligioso, nel suo statuto, , sino a Togliatti, era fatto obbligo ai componenti di professare l'ateismo. Sicché chi, da cattolico, si iscriveva al PCI, sottoscriveva di essere ateo. Ecco il perché della scomunica: iscriversi al PCI implicava, ipso facto, abbracciare un partito che richiedeva ai suoi componenti di essere atei, e, se si è atei, non è cattolici, mi pare logico.
Il Nuovo Codice di diritto canonico (6 §1 3º) prevede che decada qualsiasi disposizione disciplinare ecclesiastica non ripresa dal codice stesso, e siccome la scomunica ai comunisti non è ripresa, essa risulta formalmente revocata. Ma era revocata già prima, per la ragione che i comunisti avevano smesso di essere i comunisti a quei quella scomunica si riferiva, cioè degli atei per regolamento."

p.s. Quella che ho riportato in virgolette è la spiegazione richiesta sulla scomunica per i comunisti ad un esperto cattolico il cui nome comincia per P e inisce per s, un saluto a tutti.
21/11/2010 15:45
 
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Caro Nevio,

io lascerei da parte la questione della scomunica ai comunisti, sono ampiamente cambiati i scenari politici e sociali, tanto che oggi una scomunica a chi abbraccia un partito anticlericale sarebbe controproducente per la chiesa catodica, interessata più a preservare il consenso mediatico e popolare.

Andiamo alla radice del problema, che mi pare un'altra, non credi? Tu dici


Ecco il perché della scomunica: iscriversi al PCI implicava, ipso facto, abbracciare un partito che richiedeva ai suoi componenti di essere atei, e, se si è atei, non è cattolici, mi pare logico



Il che non mi pare differente dalla situazione di un TdG: abbracciare un partito che ha obiettivi e finalità politiche diverse da quelle di un cristiano (almeno secondo la sua definizione di "cristiano") ipso facto corrisponda a non essere più cristiani. Ovviamente questo non toglie che altri che si dicono cristiani possano scegliere diversamente.

Questo non ha nulla a che fare con la tesi secondo cui chi non fa attivamente politica ma agisce nel pieno rispetto della legge e contribuisce attivamente allo sviluppo sociale e morale del Paese non debba veder riconosciuti i propri diritti, e se non lo sono che possa farne richiesta. Se poi i cattolici vogliono far politica, se i preti non possono farla o se possono farla giocando a rimpiattino, francamente, non sono affari miei, trovo la loro posizione ambigua e frutto di immensi fraintendimenti, ma non è un mio problema in quanto in coscienza ho altre posizioni, ma per questo non sono meno cittadino di un cattolico iscritto alla vecchia DC e al vecchio PCI.

Shalom


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21/11/2010 15:46
 
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Re Superbarna:
barnabino: Caro nevio63,

Il fatto è che

1. come per i preti nessuno è obbligato a far parte dei testimoni di Geova, cioè di coloro che sono o "santi" per chiamata o "santi" in senso lato. Si tratta non solo di essere "credenti", ma di essere "santi" ...con tutto quello che questo vocabolo comporta. Il battesimo non ha lo stesso valore che ha nella chiesa cattolica, ovviamente. A maggior privilegi maggiori responsabilità, non esiste una classe "laica" e una "clericale" noi siamo, in definitiva, tutti "sacerdoti" di Dio.

nevio63: Quindi le sorelle TdG sarebbero delle sacerdotesse e i ragazzi battezzatisi a 13 anni dei sacerdotini, pure il popolo d'Israele era santo ma non tutti erano sacerdoti.
Certo è strano questo: I TdG tutti santi ma solo 144.000 santi vanno in cielo...e questo perchè non ci sarebbero classi con diverso privilegio?

barnabino: non esiste alcuna "proibizione" rispetto al voto... Non ci sono controlli da parte di nessuno, nessuno andrà a verificare se hai votato o meno, si tratta di una scelta (certo, come tutte le scelte non priva di conseguenze ... sociali, ecc...) ...

nevio63: Traduzione: Se sei un TdG, hai votato un partito, si sa per certo e non te ne penti, vieni disassociato con le conseguenze sociali che tale provvedimento comporta, prima di tutto la perdita della salvezza eterna.

barnabino: Perché? Battezzarsi è una scelta "imposta" da qualcuno? Se al battesimo ritieni corretto che per avere la salvezza sia necessario essere "separati dal mondo" allora quella è una tua scelta, una tua convinzione, nessuno ti obbliga a crederci, se si riteneva che la via "cattolica" (o altro) che passa per la politica umana fosse la strada corretta alla salvezza allora era bene non battezzarsi.

nevio63: E chi obietta? Chi dice non sia così? Ma diciamo le cose con chiarezza e senza frasi enigmatiche o sospese o equivocabili, almeno!

Forza Lupi.
21/11/2010 15:46
 
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Re: In riferimento alla "scomunica dei comunisti"
nevio63, 21/11/2010 15.27:


admintdg3 ha risposto alla mia affermazione sulla libertà di voto dei cattolici mostrandomti il decreto di scomunica per i comunisti del 1949, cioè un testo di 61 anni or sono. "Tale scomunica è ampiamente decaduta, ma i motivi per cui nel 1949 essa esisteva erano comprensibili. Il partito comunista era infatti più che un semplice partito politico, era infatti un partito esplicitamente areligioso, nel suo statuto, , sino a Togliatti, era fatto obbligo ai componenti di professare l'ateismo. Sicché chi, da cattolico, si iscriveva al PCI, sottoscriveva di essere ateo. Ecco il perché della scomunica: iscriversi al PCI implicava, ipso facto, abbracciare un partito che richiedeva ai suoi componenti di essere atei, e, se si è atei, non è cattolici, mi pare logico.
Il Nuovo Codice di diritto canonico (6 §1 3º) prevede che decada qualsiasi disposizione disciplinare ecclesiastica non ripresa dal codice stesso, e siccome la scomunica ai comunisti non è ripresa, essa risulta formalmente revocata. Ma era revocata già prima, per la ragione che i comunisti avevano smesso di essere i comunisti a quei quella scomunica si riferiva, cioè degli atei per regolamento."

p.s. Quella che ho riportato in virgolette è la spiegazione richiesta sulla scomunica per i comunisti ad un esperto cattolico il cui nome comincia per P e inisce per s, un saluto a tutti.



E quindi? A cosa servirebbe questo inutile commento? Quello che la chiesa pensa del comunismo è del tutto irrilevante ai fini della discussione, un cittadino aveva e ha comunque il diritto di "votare comunista" , il fatto che esca dalla chiesa è irrilevante, così come è irrilevante il fatto che votando ed esternando la propria scelta esca dai tdg. Ogni confessione determina le proprie regole. Non ci capisci niente per caso? Non ci arrivi? P--s ti sta rivoltando come un calzino.
21/11/2010 15:56
 
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nevio63: E chi obietta? Chi dice non sia così? Ma diciamo le cose con chiarezza e senza frasi enigmatiche o sospese o equivocabili, almeno!



Ecco, come sospettavo non capisci nulla.

I TdG, per definizione, votano? NO. Si entra nei TdG con la comune convizione che votare è un atto contrario alla neutralità cristiana.

Un TdG può votare senza farne pubblicità? Sì, nessuno obbietta al fatto che un fratello si rechi alle urne e nessuno è tenuto a svolgere indagini in proposito.

Un Tdg può votare e farne oggetto di dibattito pubblico? Se lo fa dimostra di non voler più rispettare la natura e gli scopi di questa religione, cioè dimostra di non voler più essere un TdG.

In pratica: se sei TdG e vuoi comunque votare, puoi farlo, la congregazione si METTE quindi IN CONDIZIONE di essere EVENTUALMENTE ingannata non facendo indagini in merito ai motivi del perché ci si sia recati alle urne, ma se ESPLICITAMENTE si abiura ai principi costitutivi di questo credo automaticamente ci si pone fuori dalla congregazione.

Del resto, come diceva qualcuno, in Italia è legale non votare, è legale creare una associazione esplicitamente formata da soli cittadini non votanti, è perfettamente legale espellere da tale associazione chiunque manifesti il desiderio di votare (anche se non ha mai materialmente votato).

Se non hai ancora capito, cosa probabilissima, vai pure dal tuo guru papista a farti trapanare il cervello.
21/11/2010 15:59
 
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Caro Nevio,


Certo è strano questo: I TdG tutti santi ma solo 144.000 santi vanno in cielo...e questo perchè non ci sarebbero classi con diverso privilegio?



Non si tratta diversi "privilegi" ma "ruoli" e "chiamate". Chi è anziano non è chiamato ad essere meno santo di un proclamatore, un membro della grande folla non meno di uno delle altre pecore. La responsabilità di essere santi o separati dal mondo riguarda tutti i cristiani nello stesso modo.


Se sei un TdG, hai votato un partito, si sa per certo e non te ne penti, vieni disassociato



Non si tratta di essere "disassociato" ma di non essere coerenti con il cristianesimo che si è liberamente scelto, non si può essere cattolici e aderire ad un partito ateo. Semplicemente si dichiara ipso facto di aver scelto una diversa ideologia, liberissimi di farlo ma non ci si può più (coerentemente) dire cristiani.

Francamente stento a trovare una posizione più corretta e coerente di questa e trovo bizzarro che i cattolici alla Polymetis, nella loro posizione ambigua, se ne lamentino.

Shalom



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21/11/2010 16:04
 
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Re: Simon
(SimonLeBon), 21.11.2010 12:25:



nevio63, mi convinci solo in parte.
Cosa significa "nulla prendere, né pretendere"?

Non dovremmo, seguendo questa logica, né usare le strade, le autostrade, gli autobus, i treni, il telefono e tutti i servizi pubblici pagati con le tasse della collettività?
Il tdG non è un estraneato dalla collettività, al contrario solitamente è perfettamente integrato, ha famiglia e lavoro e rispetta le leggi, per quello che è possibile in Italia!

O forse ti sembra cosi' diverso l'usufruire di un contributo in denaro piuttosto che di un servizio pubblico?

Simon



Paolo consigliava ai cristiani di fare "il meno possibile uso del mondo". I TdG usano il "mondo", più o meno, come tutti gli altri, visione di "Uomini e donne" o "Grande Fratello" compreso, tutto nella media, e inquinano pure, nella media, così come le altre religioni prenderanno denaro alla faccia dell'affermazione che "il mondo, gli stati, i governi e i corrotti governanti, li odiano".
Quando non ci si sente che "residenti forestieri" tra gli stati e i governi e i pagani di questa terra, bello e coerente sarebbe non lottare strenuamente per i benefici economici da "religione di questo mondo" se non altro per non essere confusa veramente tra queste.

21/11/2010 16:14
 
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Re:
Felio69, 21.11.2010 15:56:


nevio63: E chi obietta? Chi dice non sia così? Ma diciamo le cose con chiarezza e senza frasi enigmatiche o sospese o equivocabili, almeno!



Ecco, come sospettavo non capisci nulla.I TdG, per definizione, votano? NO. ..In pratica: se sei TdG e vuoi comunque votare, puoi farlo, la congregazione si METTE quindi IN CONDIZIONE di essere EVENTUALMENTE ingannata ...Se non hai ancora capito, cosa probabilissima, vai pure dal tuo guru papista a farti trapanare il cervello.



nevio63: Ecco, questo chiedevo come "una risposta non doppia od equivoca o ipocrita tesa solo a salvaguardare la facciata imbiancata del sepolcro" bravo Felio!

Comunque ho capito bene la cosa, eccome!
21/11/2010 16:16
 
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Re: Re:

nevio63: Ecco, questo chiedevo come "una risposta non doppia od equivoca o ipocrita tesa solo a salvaguardare la facciata imbiancata del sepolcro" bravo Felio!

Comunque ho capito bene la cosa, eccome!



Ne dubito
21/11/2010 16:20
 
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21/11/2010 16:29
 
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Re: Simon
nevio63, 21.11.2010 16:04:

Paolo consigliava ai cristiani di fare "il meno possibile uso del mondo". I TdG usano il "mondo", più o meno, come tutti gli altri, visione di "Uomini e donne" o "Grande Fratello" compreso, tutto nella media, e inquinano pure, nella media, così come le altre religioni prenderanno denaro alla faccia dell'affermazione che "il mondo, gli stati, i governi e i corrotti governanti, li odiano".
Quando non ci si sente che "residenti forestieri" tra gli stati e i governi e i pagani di questa terra, bello e coerente sarebbe non lottare strenuamente per i benefici economici da "religione di questo mondo" se non altro per non essere confusa veramente tra queste.



Continuo a non seguirti.
Paolo non usava le navi, i cavalli e i muli per spostartsi? Cristo non usava gli asini?
I cristiani non usavano scrivere lettere, spedirle e tenere raccolte di rotoli e, pîu' tardi, di libri?

Nevio hai forse preso il cristianesimo per una religione amish o un gruppo di fanatici dell'ambientalismo?

Simon
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