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1 Pietro 4:1-6

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16/02/2008 10:33
 
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Caro Ale,


ed infatti , x questo ho detto che è indifferente . O TNM O NR è irrilevante



Beh, non proprio irrilevante, perchè traducendo, erroneamente "dopo aver subìto nel corpo il giudizio comune a tutti gli uomini" fanno pensare chi al versetto precente si parli della "morte" letterale. Dunque rispetto al greco si fuorvia un pò la lettura in base alla credenza non biblica dell'immortalità dell'anima.


bisogna ammettere che non vi è l'espressione "colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti spirituali",questo penso che sia palese



Manca in tutti i passi in cui si parla di morte spirituale, per cui l'obiezione è irrilevante. E' il contesto che ci permette di dire se si tratta di morte letterale o spirituale.


la parola non può avere un senso diverso da quello che ha nella espressione quasi tecnica nel N.T. "i vivi ed i morti" .



E quale sarebbe questo "senso tecnico"? Nel NT ci si riferisce spessissimo ai morti in senso spirituale: "lasciate che i morti seppelliscano i morti" è riferito a degli Zombies?

Il problema è se il passo si riferisca al 3,18 cioè all'opera di redenzione di Cristo su coloro che erano morti agli occhi di Dio, cioè spiritualmente, e chh vivevano nella dissolutezza (4,3) oppure se si riferisce in relazione al versetto precedente ad una "predicazione" a quelli morti prima di averlo conosciuto... ma sinceramente non vi sono altri riferimenti nel NT che possano confermare questa lettura, che è quindi la meno probabile visto che è contro il contesto generale della predicazione di Cristo.


Come mai potranno essere giudicati ed eventualmente condannati in modo definitivo coloro che non hanno avuto occasione, durante la loro vita, di conoscere l'evangelo della salvezza?



Non leggo questa domanda! Per altro le scritture rispondono molto chiaramente che i morti ch enon hanno conosciuto Gesù saranno giudicati in base alle loro opere dopo la risurrezione, infatti Gesù dice che vi sarà una risurrezione "dei giusti e degli ingiusti" in base alle loro accettazione di Gesù dopo la risurrezione: i primi quindi avrenno una risurrezione di vita e gli altri di giudizio.

Nulla indica che i morti, nello scheol, possano convertirsi visto che dove andremo tutti non c'è né pensiero, né disegno.


Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza, della verità



Su questo siamo d'accordo, ma secondo le scritture, chi è morto non è in grado di venire alla conoscenza di nulla.

Questa lettura, quindi, non è definitiva e va contro il contesto immediato e quello delle scritture. Prenda pure i commenti nelle note della TOB, della Bibbia di Gerusalemme e della Novissima (pure cattoliche e dunque non contrarie all'idea di immortalità dell'anima) e vedrà che la lettura di questo versetto non ci permette di stabilire che Gesù abbia predicato ai "morti viventi" che possono godere una esistenza cosciente da qualche (?) parte.

Shalom

[SM=g9444]



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