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Interventi chirurgici senza sangue

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30/03/2008 12:46
 
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Sempre più medici accettano la "sfida" di operare senza sangue e questo non vale solo per noi.

Chirurgia Per ridurre il bisogno di trasfusioni si punta sul predeposito, l' emodiluizione, gli interventi a ultrasuoni e l' ipotermia
Sempre meno sangue in sala operatoria
Dal rifiuto di alcune comunità religiose nuove tecniche utili anche nel Terzo mondo La gestione corretta del bene sangue è una priorità. Ma ora si punta anche a perderne il meno possibile in chirurgia


Carola, due occhioni splendidi e riccioli ribelli, ha da poco compiuto tredici mesi. Ma ha rischiato di non poter spegnere la sua prima candelina. Fin dalla nascita, il suo cuore non funzionava bene, a causa di una stenosi (un restringimento) aortica grave, una delle manifestazioni di una rara malattia genetica, la sindrome di Williams. Così è stata sottoposta ad un' operazione a cuore aperto: eccezionale, perché Carola pesava appena sette chili e i cardiochirurghi del Policlinico di San Donato (Milano) le hanno corretto il difetto cardiaco senza utilizzare sangue. La piccola non poteva ricevere trasfusioni perché è figlia di testimoni di Geova. L' equipe di Alessandro Frigiola e Alessandro Giamberti ha eseguito l' intervento in circolazione extracorporea, utilizzando una macchina cuore-polmone in grado di superare il limite minimo dei 10-15 chili del malato previsto per questa tecnica. Alla bimba è stata data una cura di tre mesi a base di eritropoietina, ormone che stimola la produzione dei globuli rossi. «L' intervento - dice Frigiola - è la dimostrazione che la tecnologia unita all' esperienza e all' impegno dei medici può farci un giorno arrivare a operare bimbi di 5, 4 o 3 chili e forse, addirittura, i neonati». La stessa tecnica è stata utilizzata, a febbraio e nel novembre scorso, da Giovanni Stellin, cardiochirurgo pediatra dell' ospedale universitario di Padova, che ha al suo attivo oltre 3 mila interventi per cardiopatie congenite. «Oltre a sviluppare tecniche chirurgiche poco invasive - spiega Stellin -, abbiamo messo a punto un ossigenatore miniaturizzato. Così l' emodiluizione del sangue è ridotta al minimo. In più, nei due bimbi operati abbiamo fatto prima un intervento che, provocando una riduzione dell' apporto di ossigeno ai tessuti, stimola la produzione di globuli rossi». Tecniche chirurgiche, apparecchiature come i bisturi a ultrasuoni, che provocano un minor sanguinamento, autotrasfusione, anestesia ipotensiva (si mantiene bassa la pressione del sangue), emodiluizione (prelievo di sangue e sostituzione con una sostanza inerte), camera iperbarica, ipotermia (abbassamento della temperatura corporea) sostituti del sangue e il sangue artificiale: la medicina «senza sangue» si avvale di queste metodiche e non soltanto a beneficio delle convinzioni religiose dei Testimoni di Geova. In Italia, ogni anno vengono compiuti 11mila interventi senza l' ausilio di trasfusioni di sangue. «Ormai abbiamo dei protocolli per il sangue ben precisi - dice Ettore Vitali presidente della Società italiana di cardiochirurgia -. Tutto il settore chirurgico oggi tende a risparmiare sangue, anche per questioni legate al rischio di eventuali infezioni, sia pure estremamente ridotto. È chiaro però che ci sono operazioni nelle quali non è possibile fare a meno delle trasfusioni». I paesi dell' Unione europea vivono una situazione analoga. Invece gli Stati Uniti sono all' avanguardia, con la creazione di veri e propri bloodless center. Negli States, il dibattito sull' utilizzo del sangue e sulle sue alternative è stato rilanciato anche in un editoriale sull' ultimo numero del New England Journal of Medicine. Negli Usa, dove il sistema sanitario è privato, il problema è anche economico: si stima che il costo complessivo delle trasfusioni sia tra 1 e 2 miliardi di dollari l' anno. In Italia, il Centro nazionale sangue fa sapere che una sacca di sangue intero può costare dai 153 ai 219 euro, a seconda del tipo di raccolta (semplice o aferesi). «Anche se la questione dei costi è controversa, uno studio recente ha portato alla conclusione che il "costo sociale" delle trasfusioni è almeno due volte superiore a quello generalmente valutato in studi precedenti», sottolinea Lelio Mario Sarteschi, esperto di metodi alternativi alle trasfusioni dell' università di Pisa. Dagli Usa arrivano anche le ultime novità sulle ricerche che potrebbero spostare in avanti i limiti della chirurgia senza sangue: quello dei trasportatori artificiali di ossigeno. «Attualmente gli oxygen carriers di prima generazione sono commercializzati solo in Sud Africa - aggiunge Sarteschi -. Mentre proseguono gli studi sulla loro efficacia e sicurezza con risultati controversi, sono già in fase di esame clinico i sostituti dei globuli rossi di seconda e terza generazione, privi dell' effetto ipertensivo che limitava l' uso dei precedenti e capaci di rimanere più a lungo nel torrente circolatorio. Il 29 e 30 aprile, la Food and drug administration, l' ente sanitario federale americano, terrà un seminario pubblico sulla sicurezza degli attuali trasportatori di ossigeno».
Corcella Ruggiero
(23 marzo 2008) - Corriere della Sera

archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/23/Sempre_meno_sangue_sala_operatoria_co_9_0803231...
31/03/2008 16:55
 
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PROGRESSI DELLA CHIRURGIA SENZA SANGUE

Eseguiti 27 trapianti di fegato su Testimoni negli USA e 9 in Belgio negli ultimi 6 anni • •Siamo passati da una media di oltre 20 unità di sangue per trapianto agli inizi degli anni ’90, all’attuale media di 2 unità, con circa il 35% dei pazienti (non TdG) che restano “transfusion free”
DICHIARAZIONI: “pazienti TdG selezionati e preparati possono essere trapiantati con risultati identici a quelli della popolazione generale…questa esperienza (sui TdG) può essere di beneficio per tutti i candidati al trapianto di fegato, dato che l’uso di abbondanti quantità di prodotti ematici durante il trapianto è stato legato ad incrementata morbilità e mortalità” (O Detry et Al. Liver transplantation in Jehovah’s Witnesses, Transpl Int 2005:929-36)

•26 autotrapianti di cellule staminali effettuati con sicurezza senza il ricorso al suporto di prodotti ematici –DICHIARAZIONE: •“l’autotrapianto di cellule staminali richiede usualmente da 5 a 20 trasfusioni di globuli rossi o piastrine…Al Pennsylvania Hospital il numero di trasfusioni di globuli rossi dopo autotrapianto di cellule staminali in non-testimoni di Geova si è ridotto da 7.2 a 1.5 dopo l’inizio del programma bloodless”. (KK Ballen et Al. Autologous stem-cell transplantation can be performed safely without the use of blood products support J Clin Oncol 2004; 22:4087-94)
•11 casi di TdG leucemici acuti trattati senza trasfusioni: Non giustificato il rifiuto di trattamento –DICHIARAZIONE: •“Il nostro trattamento personalizzato di 11 testimoni di Geova con leucemia acuta conferma che è possibile ottenere un buon controllo della malattia in accordo con le volontà del paziente, senza un incremento della mortalità in paragone con i pazienti che ricevono il supporto ematico”. (D Laszlo et Al Tailored therapy of adult acute leukaemia in Jehovah's Witnesses: unjustified reluctance to treat.
Eur J Haematol. 2004 Apr;72(4):264-7.)


mhtml:http://www.med.unipi.it/patchir/bloodl/presentations/terapia06/terapia06.mht!terapia06_file/frame.htm

31/03/2008 17:08
 
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Roma - Arriva la nanochirurgia, ultrainvisibile e superprecisa, che consente di operare su una singola cellula malata o addirittura su parte di essa, per riparare un danno che puo' sfociare in una malattia come il cancro. Lo ha annunciato il professor Alfonso Barbarisi del Dipartimento di Chirurgia generale, specialistica e dei trapianti dell'unniversita' di Napoli anticipando oggi a Roma alcune delle novita' che saranno presentate durante il 109.mo Congresso della Societa' Italiana di Chirurgia, che dal 15 al 17 ottobre alla Fiera di Verona vedra' riuniti circa 2500 chirurghi italiani.
"Per ora si tratta di una ricerca di frontiera, ma in un futuro non lontano la nanochirurgia potrebbe divenire una solida realta' - ha detto Barbarisi - cosi', il bisturi sara' un raggio laser e il campo operatorio una singola cellula con un mercato globale di oltre 300 miliardi di Euro, previsto superare i 1000 miliardi entro il 2010, le nanotecnologie sono la base della prossima rivoluzione tecnologica". Altro aspetto sara' quello delle tecniche microchirurgiche, che gia' oggi permettono di eseguire interventi prima impensabili operando su aree piccolissime del corpo come un'arteria di un millimetro di diametro. "Oggi la microchirurgia riguarda circa il 30% di tutti gli interventi nelle varie specialita' chirurgiche, ma si conta di arrivare al 50% degli interventi nei prossimi dieci anni - spiega il professor Achille Lucio Gaspari - microchirurgia usata non solo nella neurochirurgia, ma anche nel 30-40% degli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva e nel 20% di quelli in chirurgia pediatrica; inoltre e' molto applicata anche nella chirurgia laparoscopica e a tal fine lavoriamo alla realizzazione di robot autonomi che operino senza i comandi a distanza del chirurgo". I chirurghi hanno anche presentato 'Altair', il robot italiano antiemorragie che diverra' indispensabile nella chirurgia epatica e renale, "per operare senza che esca una goccia di sangue, abbattendo cosi' la mortalita' operatoria e post-operatoria per emorragie". Testato su un piccolo campione di 14 pazienti che dovevano sottoporsi ad asportazione di un tumore del fegato, 'Altair' si e' rivelato di sicuro successo registrando mortalita' zero. - Fonte: Agi/Federfarma


13/12/2014 18:22
 
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I Testimoni di Geova danno impulso alla chirurgia senza sangue in Danimarca
I Testimoni di Geova danno impulso alla chirurgia senza sangue in Danimarca


www.jw.org/it/news/notizie/per-area/danimarca/chirurgia-senza...
24/07/2019 07:51
 
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Ho trovato questo video molto interessante


youtu.be/yMcA8rmBri4
25/07/2019 18:34
 
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che esistano alternative alle trasfusioni è ormai risaputo, ma è vero altresi che tali pratiche non possono essere adottate in ogni occasione.
Si fa tanta propaganda su queste soluzioni alternative, inculcando nella testa delle persone il pensiero errato che è sempre e comunque possibile rifiutare protocolli tradizionali che prevedono la trasfusione.
L'impiego dei protocolli alternativi puo' essere una soluzione valida solo se preventivamente pianificata con l'equipe medica.
Cio' pero' non è sempre possibile.
I pronto soccorsi sono quotidianamente pieni di pazienti che arrivano in codice rosso e che necessitano di immediata trasfusione, e mettere a rischio la vita di un individuo sulla base di discutibili intendimenti delle scritture è una cosa che trovo personalmente assurda.


[Modificato da barnabino 25/07/2019 18:59]
25/07/2019 19:01
 
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Filippon, se vuoi ragionare sui motivi teologici puoi intervenire in una delle tante discussioni già aperte.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
25/07/2019 19:58
 
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Re:
filippon, 25/07/2019 18.34:

che esistano alternative alle trasfusioni è ormai risaputo, ma è vero altresi che tali pratiche non possono essere adottate in ogni occasione.
Si fa tanta propaganda su queste soluzioni alternative, inculcando nella testa delle persone il pensiero errato che è sempre e comunque possibile rifiutare protocolli tradizionali che prevedono la trasfusione.
L'impiego dei protocolli alternativi puo' essere una soluzione valida solo se preventivamente pianificata con l'equipe medica.
Cio' pero' non è sempre possibile.
I pronto soccorsi sono quotidianamente pieni di pazienti che arrivano in codice rosso e che necessitano di immediata trasfusione, e mettere a rischio la vita di un individuo sulla base di discutibili intendimenti delle scritture è una cosa che trovo personalmente assurda.




caro filippo.
l'argomento è se ci sono alternative, non la sua etica.
io ho riportato un video molto interessante.
e da qul che mi risulta dopo delle ricerche è che dal 1980 a oggi le cose non sono migliorare ma ben si peggiorate.

ti cosniglio di guardare il video che ho portato ...
è davvero istruttivo , considerando quel che dice il dottore del video gia nel 1980 , oggi non dovremmo neanche discutere sul esistenza delle alternative.
il motivo di tanta disinformazione lo trovi nella seconda meta del video.

direi che è agghiacciante...
guardalo davvero, è molto molto interessante.

26/07/2019 08:11
 
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Re:

L'impiego dei protocolli alternativi puo' essere una soluzione valida solo se preventivamente pianificata con l'equipe medica.
Cio' pero' non è sempre possibile.
I pronto soccorsi sono quotidianamente pieni di pazienti che arrivano in codice rosso e che necessitano di immediata trasfusione.



Diciamo che anche questo è discutibile almeno secondo quanto dice questo medico:

www.la-notizia.net/2019/04/16/non-solo-per-i-testimoni-d...

Sottolineo cosa dice a questo proposito:

Spesso si è distinto tra interventi programmati e situazioni d’emergenza dove secondo alcuni non è possibile applicare gli stessi protocolli e la trasfusione in casi di urgenza diventa molto più probabile se non certa. Mancuso ha un’idea diversa su questo: “Ciò che si riteneva impossibile dieci anni fa in medicina oggi potrebbe essere routine. La letteratura pubblica da anni lavori in cui si evidenzia che la mortalità dei pazienti JW (Testimoni di Geova, ndr) in urgenza in centri qualificati è alta tanto quella dei pazienti sottoposti a trasfusione, anche nei politraumatizzati”.


Secondo quanto dice questo medico il problema che poni non esisterebbe.


e mettere a rischio la vita di un individuo sulla base di discutibili intendimenti delle scritture è una cosa che trovo personalmente assurda.



Anche acettare una trasfusione comporta rischi che a volte se non si manifestano subito, si manifestano dopo anni come ad es. persone che a 40 anni hanno perso la vista e la causa hanno scoperto è stata l'iperossigenazione dovuta a trasfusioni fatte quando erano neonati.

Oppure alcuni studi hanno rilevato che il tasso di mortalità tra gli uomini che hanno ricevuto trasfusioni con sangue donato da donne che hanno avuto almeno una gravidanza è più elevato, il motivo non si sà però ora tendono ad evitare di trasfondere uomini con sangue ricevuto da tali donatrici.


[Modificato da Pino2019 26/07/2019 08:19]
26/07/2019 10:24
 
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26/07/2019 11:10
 
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Re:
filippon, 25.07.2019 18:34:

mettere a rischio la vita di un individuo sulla base di discutibili intendimenti delle scritture è una cosa che trovo personalmente assurda.





Come ben dici la tua è un'opinione personale e rispettabile, come rispettabile dev'essere la scelta delle terapie sanitarie che una persona vuole seguire.

A volte si dimentica che ci sono milioni di persone morte per dei ideali, come ad esempio per la patria o altro e non si batte ciglio quando si sacrifica la vita a questi ideali
[Modificato da Seabiscuit 26/07/2019 11:12]

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