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I primi Padri della Chiesa insegnavano che si deve pagare la decima?

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2008 18:35
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02/04/2008 00:17
 
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Anche Geova la esige?
02/04/2008 00:21
 
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Chi sono i Padri che sostenevano la necessità della decima? San Braccino Corto da Genova?

Scherzi a parte, devo fare una ricerca a poi ti dico, secondo le scritture la decima faceva parte delle esigenze legate al tempio ed al servizio che vi veniva reso dai leviti, senza di esso non hanno più senso.

Shalom


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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
02/04/2008 11:25
 
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Che i padri della Chiesa insegnassero a pagare la decima non lo so, ma sicuramente non è un'esigenza del cristianesimo.

Ti cito ciò che riporta l'enciclopedia "Perspicacia" in merito:


Dai cristiani non è richiesta la decima.
I cristiani del I secolo non ricevettero mai il comando di pagare le decime. Prima di tutto, sotto la Legge la disposizione della decima aveva lo scopo di sostenere il tempio e il sacerdozio d’Israele; quindi l’obbligo di pagare le decime sarebbe cessato quando il patto della Legge mosaica fosse giunto al termine essendo stato adempiuto, mediante la morte di Cristo sul palo di tortura. (Ef 2:15; Col 2:13, 14) È vero che i sacerdoti levitici continuarono a prestare servizio nel tempio di Gerusalemme finché fu distrutto nel 70 E.V., ma i cristiani dal 33 E.V. in poi entrarono a far parte di un nuovo sacerdozio spirituale che non era sostenuto dalle decime. — Ro 6:14; Eb 7:12; 1Pt 2:9.

I cristiani erano incoraggiati a sostenere il ministero cristiano sia con la propria attività di ministero sia con contribuzioni materiali. Invece di dare una somma stabilita per sostenere le spese della congregazione, ciascuno doveva contribuire ‘secondo quello che aveva’, come aveva “deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. (2Co 8:12; 9:7) I cristiani erano esortati a seguire il principio: “Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e nell’insegnare. Poiché la scrittura dice: ‘Non devi mettere la museruola al toro quando trebbia il grano’; e: ‘L’operaio è degno del suo salario’”. (1Tm 5:17, 18) Comunque l’apostolo Paolo fu di esempio nell’evitare di imporre un eccessivo onere finanziario alla congregazione. — At 18:3; 1Ts 2:9.

02/04/2008 18:28
 
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Re:
Ettore07, 02/04/2008 11.25:

Che i padri della Chiesa insegnassero a pagare la decima non lo so.....





In questo periodo, SI:

La decima nella legislazione ecclesiastica e secolare

Diversi Padri della Chiesa richiesero ai credenti una decima volontaria; dal V sec. la richiesta di questo tributo divenne sempre più frequente, al fine di sostenere le infrastrutture ecclesiastiche e le opere caritatevoli. Accanto ai decreti sinodali, questo sistema venne diffuso nel regno franco sulla base spec. della legislazione carolingia. L'interpretazione della decima carolingia risulta tuttavia complicata, fra l'altro perché già nell'alto ME diversi tributi portavano questo nome: decima ecclesiastica in senso stretto; doppia decima (decima et nona) su beni infeudati della Chiesa, versata come indennizzo dal loro detentore; decima fiscale su beni del re. Le disposizioni del Decretum Gratiani (1140 ca.) furono le prime a fare intravvedere un sistema di decime ben sviluppato, esteso - in una certa misura generalizzato - su un territorio diviso in circoscrizioni; queste ultime facevano capo alla chiesa battesimale o parrocchiale titolare del tributo, dimostrando così che la decima era un compenso dovuto per la cura delle anime e l'amministrazione dei sacramenti.
www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8982-3-1.php


[Modificato da operman 02/04/2008 18:29]



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
02/04/2008 18:35
 
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Re:
barnabino, 02/04/2008 0.21:

Chi sono i Padri che sostenevano la necessità della decima?




I primi "Padri della Chiesa sicuramente NO:

“Quelli che posseggono, aiutano tutti i bisognosi . . . I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole”. — Giustino Martire (ca. 150 E.V.), Le due apologie, trad. di A. R. Raccone, Edizioni Paoline, Milano, 1983, pp. 117-18.

“[I giudei] consacravano le decime, mentre i liberi offrono tutte le loro sostanze al servizio del Signore, . . . come la vedova allora . . . [depose] tutto il [suo] sostentamento nel tesoro di Dio”. — Ireneo (ca. 180 E.V.), Contro le eresie, IV, 18, 2, a cura di V. Dellagiacoma, Cantagalli, Siena, 1984.

“Se anche vi è una specie di cassa comune, essa non è formata da versamenti obbligatori in denaro, quasi la religione fosse posta all’asta. Ciascuno versa un modesto obolo, una volta al mese o quando vuole, e solo se lo vuole e se lo può. Nessuno è costretto, ma contribuisce di propria spontanea volontà”. — Tertulliano (ca. 197 E.V.), Apologia del cristianesimo, XXXIX, 5, trad. di L. Rusca, Rizzoli, Milano, 1956.


Qualche tempo dopo le cose cambiarono:

“Con l’espansione della Chiesa e il sorgere di varie istituzioni fu necessario promulgare leggi che assicurassero al clero un mantenimento appropriato e permanente. Il pagamento della decima fu preso dalla Vecchia Legge . . . La più antica ed esplicita legislazione al riguardo sembra essere quella contenuta nella lettera dei vescovi riuniti a Tours nel 567 e [nei canoni] del Concilio di Mâcon del 585”. — The Catholic Encyclopedia.

Ma già al quel tempo della Chiesa di Cristo e dei primi "Padri" era rimasto veramente molto poco.



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Lonnie D. Kliever
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