barnabino, 31/10/2019 13.52:
Ma il "cielo" è la metafora di un luogo o di una condizione? Dio può abitare uno spazio fisico?
Shalom
personalmente penso sia la metafora di un luogo, poichè per cielo dobbiamo intendere il vuoto distinguendolo dalla terra, e che la contiene..incluso il resto.
In realtà la terra sarebbe il derivato di una originaria fluttuazione quantistica avvenuta nel vuoto, potremmo definirlo una fluttuazione del cielo; quindi possiamo altresì ipotizzare che all'interno del vuoto in cui esistiamo, vi è un altro cielo, ma che entrambi sono aspetti di una stessa sostanza originatrice da cui provengono, e che li costituisce anche oggettivamente.. un pò come il corpo umano, la sede è la mente , il corpo è una estensione di essa diversificata , nel nostro caso, cieli, mediante cui Dio manifesta il suo essere e all' interno del quale vi siamo noi .. come figli in grembo.
POssiamo essere, per così dire partoriti distinti da Lui in spirito; ma fisicamente siamo sempre legati al suo mondo come leggi fisiche; e secondo il libero arbitrio , morali.
La vita che ne proviene si basa su delle costanze fondamentali, ma in Dio non sono necessariamente strutturali o fisse, ma che lo siano nel senso compiuto o logico del divenire per poter essere ciò che vuole essere ; poichè in Dio credo che tali costanti si autodeterminano in base alla sua creatività con cui rielabora se stesso. In quanto si evolve, infatti un tempo era solo.
Però il senso che determina le sue costanti non può fuoriuscire da se stesso sia in termini morali, che per le finalità poste che lo fanno essere la fonte di ogni forma di vita, come lo è di se stesso. Noi no, siamo solo patetici nelle veste di scienziati volendoci uguagliare.
Vedi il tuo stesso pensiero, non riesci a smettere di pensare in modo attivo o emotivo, poichè è una caratteristica della coscienza che si autoconferma di essere vivente nel suo mutevole divenire,o manifestarsi.
In Dio , al contrario di noi, non si può dissociare, questo è corpo questo è mente, poichè si autogenerano autocreano a vicenda perchè sono due aspetti autocomplementari . In noi no . Noi siamo finiti, Lui no.
Confinarlo in uno specifico luogo è riduttivo , significa porre la sua essenza come qualcosa di finito, come noi esseri umani che modelliamo le cose.
Quando leggiamo nelle scritture che il nostro cielo o il cielo dei cieli non lo può contenere, ciò penso sia dovuto al fatto che sono propriamente parte di lui, come dire parte del suo corpo. Per questo l'apostolo Paolo scrive che ci muoviamo in lui
Comunque Io posso avere sulla terra una casa, ora qui ora in altro luogo, e ogni luogo sarà la mia casa, dipende dove vado. Nel caso del Creatore possiamo soltanto riferirci a dove manifesta la sua presenza, ma tale presenza di per se stesso non è collocabile in nessun specifico luogo, se consideriamo che lui sarebbe in ogni luogo possibile dove vuole manifestarsi se a una assemblea di angeli o di uomini, o contemporaneamente..in ogni parte del pianeta.
poichè quando ti rivolgi in preghiera a Dio come fai a credere che lui ti ascolta se sta in qualche lontano luogo o chissà dove?.
In rapporto a ciò ci vine suggerita la sua presenza come forza attiva, o il suo spirito, che rappresenta come il suo sangue, con cui raggiunge ogni parte del suo corpo , con cui trae un legame o comunicazione tra tutti i suoi componenti materiali e spirituali, affinché l'intero corpo abbia vita e unità.
Ma nel caso di Dio il suo sangue non soltanto rappresenta la sua anima, o spirito, come valore, ma può divenirlo propriamente come manifestazione limitata del suo essere cosciente.. in ogni parte di tutto il suo essere infinito.
Collocare Dio nei cieli vale solo come riferimento alla vita terrena .. poichè rappresentano il reame invisibile.
Ma Dio come coscienza può manifestarsi in ogni suo cielo, che rappresenta il suo stesso corpo .. quindi Gesù potè dire.. te lo ha detto il Padre mio che sta nei cieli..volendo indicare che appartiene al mondo invisibile , di cui la materia ne è una espressione a noi visibile
1Re 8:39
tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; ;
1Re 8:27
Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita!
sembrerebbe una contraddizione .. in realtà è vero che Dio dimora nel cielo, ma come parte di lui non può contenerlo interamente
27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo,
Che significa muoversi in lui e in lui siamo? Che abitiamo nella casa di Dio in Lui.
Tu credi che stefano realmente aveva visto Dio nei cieli? In realtà ha visto Dio qui sulla terra , in una sua manifestazione sotto forma di visione