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Gioventù "bruciata".

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2011 18:22
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20/07/2008 13:52
 
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Venezia, sedicenne in coma per una pastiglia di ecstasy

VENEZIA - Una giovane di 16 anni è in coma a Venezia per aver assunto una pastiglia di Mdma, molecola base dell'ecstasy. A quanto se ne sa, la ragazza, di Rovigo, era a una festa con alcuni amici al Lido. La Polizia sta cercando di ricostruire gli attimi immediatamente precedenti il malore. La ragazza è ricoverata nel reparto di rianimazione dell'Ospedale di Dolo (Venezia) dove è stata dirottata dal nosocomio di Mestre che non aveva posti letto disponibili nello stesso reparto.

www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/coma-ecstasy/coma-ecstasy/coma-ecst...



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
20/07/2008 13:57
 
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Speriamo che si riprenda la poveretta [SM=g8161]
20/07/2008 14:02
 
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Una bella (a mio parere) canzone dei Baustelle sulla condizione dei giovani, dal loro punto di vista: Charlie fa il surf, quanta roba si fa, MDMA... non abbiate pietà... sfiguratelo con la mazza da golf.

video.google.it/videoplay?docid=8337543634887264962&ei=VSiDSJW_GJC02wK8-MmN...

Fa meditare
[Modificato da barnabino 20/07/2008 14:03]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
20/07/2008 14:32
 
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Altri particolari

LA FESTA DEL REDENTORE - Erano circa duemila i giovani alla festa in spiaggia al Lido di Venezia dov'era andata anche la sedicenne rodigina, assieme a due amiche coetanee, in occasione del Redentore. Il party, uno dei tanti che si organizzano sulle spiagge venete, non era stato autorizzato, stando a quanto reso noto dalla Questura di Venezia. Ancora frammentarie le notizie su quanto è accaduto. La squadra mobile della città lagunare sta cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni a partire dalle due amiche della ragazza, entrambe di Rovigo, che sono già rientrate a casa dopo essere passate per l'ospedale di Dolo.

DROGA COMPRATA IN SPIAGGIA - Le due giovani, non perfettamente lucide e piuttosto intontite per aver assunto anch'esse l'Mdma, hanno riferito di essere andate alla festa e di aver acquistato in spiaggia la droga, non ricordando se il venditore fosse donna o uomo. La droga, in polvere, è stata ingerita dopo essere stata sciolta in bevande. La sedicenne, sembra, si è allontanata per un attimo, crollando poi sulla sabbia, priva di sensi. In un presidio ospedaliero allestito per la festa del Redentore, i medici hanno compreso immediatamente la gravità della situazione, decidendo il ricovero della ragazza. La polizia è venuta a conoscenza del fatto solo alcune ore dopo, quando ormai in spiaggia erano rimasti in pochi.

www.corriere.it/cronache/08_luglio_20/sedicenne_coma_bf724d68-5647-11dd-a206-00144f02aa...



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Lonnie D. Kliever
21/07/2008 09:56
 
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Ma i genitori dov'erano?!? Per la miseria! Ha sedici anni!

L'esperienza mi insegna che purtroppo la ragazza sopravvivrà. Dico purtroppo perché non penso sia vita quella in cui devi ricominciare ad "imparare a riallacciarti le scarpe".
[Modificato da Barnaba1977 21/07/2008 09:57]


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«Una mente debole è come un microscopio: ingrandisce le piccolezze, ma è incapace di comprendere le cose grandi.»

Lord Chesterfield
21/07/2008 10:46
 
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Re:
Barnaba1977, 21/07/2008 9.56:

Ma i genitori dov'erano?!? Per la miseria! Ha sedici anni!

L'esperienza mi insegna che purtroppo la ragazza sopravvivrà. Dico purtroppo perché non penso sia vita quella in cui devi ricominciare ad "imparare a riallacciarti le scarpe".



Gli adolescenti che vivono in questo modo sono tutt'altro che rari, speriamo che sopravviva e le si aprano gli occhi.
21/07/2008 10:59
 
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speriamo che sopravviva e le si aprano gli occhi.



Le si apriranno gli occhi nel nuovo mondo. Putroppo è morta.

Purtroppo oggi essere giovani è molto difficile. L'uso di droghe nel week-end o a scuola è diffusissimo, molto più di quanto possiamo pensare, anche in età molto giovane, è considerato normale, non più che farsi una canna o una sigaretta.

D'altronde la tipologia stessa (prendi una pillola) che toglie molto del "rituale" di ago e siringa che poteba inibire. Anche i rischi immediati dell'MDMA sono percepiti come diversi, chi ne fa uso non è "il tossico" ma chi è "alla moda".

Difficile capire questa generazione. Una volta solo senza padri e oggi anche senza madri. Una generazione senza dei. Cosa pretendiano se non che si facciano di MDMA?

Shalom
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25/07/2008 09:22
 
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Re:
barnabino, 21/07/2008 10.59:


speriamo che sopravviva e le si aprano gli occhi.



Le si apriranno gli occhi nel nuovo mondo. Putroppo è morta.

Purtroppo oggi essere giovani è molto difficile. L'uso di droghe nel week-end o a scuola è diffusissimo, molto più di quanto possiamo pensare, anche in età molto giovane, è considerato normale, non più che farsi una canna o una sigaretta.

D'altronde la tipologia stessa (prendi una pillola) che toglie molto del "rituale" di ago e siringa che poteba inibire. Anche i rischi immediati dell'MDMA sono percepiti come diversi, chi ne fa uso non è "il tossico" ma chi è "alla moda".

Difficile capire questa generazione. Una volta solo senza padri e oggi anche senza madri. Una generazione senza dei. Cosa pretendiano se non che si facciano di MDMA?

Shalom



La canna ha oramai preso il posto della sigaretta e viene fumata tranquillamente in luoghi pubblici, a lavoro e a scuola.
Tra non molto l'MDMA diventerà la pillola anti-depressiva e si deve assumere per far fronte ai nostri demoni.
Giusta giustificazione per un mondo di giovani che vive ma con l'acqua alla gola.
Senza sogni nè futuro. Senza amore nè valori di un mondo che fu...


26/07/2008 16:43
 
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A 16 anni si può morire anche per questo

Bocciato e lasciato dalla fidanzata sedicenne si suicida a Milano

MILANO - Si è gettato dalla finestra della sua camera al sesto piano di un palazzo di via Forze Armate a Milano, lasciando solo un biglietto con scritto "Scusatemi". A trovare il cadavere di F., un ragazzo di 16 anni, è stata la madre al ritorno dal lavoro poco dopo l'una di notte. E' entrata nella sua camera, ha visto la finestra aperta con una sedia davanti e si è subito spaventata. Corsa in cortile, lo ha trovato sul selciato quando ormai non c'era più niente da fare.
Lo ha descritto come un ragazzo riservato ma che quest'anno aveva avuto due forti delusioni: la bocciatura in quarta ginnasio e la rottura del fidanzamento con una compagna di scuola.

Il ragazzo abitava con la mamma, di 47 anni, e con la sorellastra di 24 anni nata da una precedente relazione della donna. Nessuna delle due però era in casa al momento della tragedia. Il padre, che non vive con loro, è arrivato non appena avvertito di quello che era successo. Su un sito al quale si era iscritto, il giovane ha elencato come interessi i film, la musica, gli amici, internet e i computer scegliendo come nickname quello di StJimmy, forse in riferimento a una canzone dei Green Day. "Sono il santo patrono del rifiuto - canta il ritornello - con una faccia da angelo e il gusto per ciò che è suicida".

www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/bocciato-suicida/bocciato-suicida/bocciato-suic...



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Lonnie D. Kliever
26/07/2008 17:00
 
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Tra non molto l'MDMA diventerà la pillola anti-depressiva e si deve assumere per far fronte ai nostri demoni.



Tra poco? Lo è già, per molti di ragazzi anche under 16.

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
26/07/2008 17:12
 
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Re:
barnabino, 26/07/2008 17.00:


Tra non molto l'MDMA diventerà la pillola anti-depressiva e si deve assumere per far fronte ai nostri demoni.



Tra poco? Lo è già, per molti di ragazzi anche under 16.

Shalom



Horror pleni.
In contrasto con l'antico horror vacui dei primi uomini che colmavano ogni angolo delle loro caverne con immagini autoprodotte, oggi - l'orrore del troppo pieno - avere troppo e tutto ci lascia comunque frastornati come non avere nulla. E i giovani perdono la propria personalità, abolita e sostituita da una sorta di -animo di gruppo - o di - inconscio collettivo - e diventano schiavi dell'eccesso di "pieno". La smania di confluire verso il pieno e fuggire il vuoto porta a ciò.
Vivere senza pseudo-vivere. Cambiare, ma rimanere umani.
Oggi però cambiare per un giovane è autodidintegrarsi.

15/09/2008 12:43
 
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Ragazza muore in un rave party

La giovane, una studentessa 20enne, si è sentita male forse per un mix di stupefacenti

ROMA - Una studentessa 20enne di Siena è morta all’ospedale della città toscana dove è stata ricoverata, dopo aver trascorso la notte in un rave party, organizzato a Sovicille, in provincia di Siena. Dalla ricostruzione dei carabinieri, sembra che durante il rave sarebbe circolati vari tipi di droghe. La studentessa ha avuto un malore in un capanno da caccia, in località Fiserba, la stessa zona dove si è svolto il rave. Anche se la certezza sulla causa della morte verrà solo dalla autopsia disposta dal magistrato Nicola Marini, secondo i carabinieri la giovane potrebbe essere stata uccisa da un mix di droghe e alcool. Era andata alla festa assieme alla sorella e alcuni amici, tutti partiti da Siena.

ASCOLTATI 15 RAGAZZI CHE ERANO ALLA FESTA - I militari hanno interrogato una quindicina di ragazzi fra gli oltre quaranta che hanno preso parte al rave party e sono state compiute perquisizioni e sopralluoghi anche con unità cinofile. La festa era stata organizzata da un gruppo di giovani che aveva fatto poi scattare il tam-tam attraverso internet e le catene di «sms». Il luogo prescelto era un capanno, in terreno demaniale, usato dai cacciatori, dotato anche di prese per la corrente elettrica, così che i giovani, arrivati anche dalle province di Grosseto e Arezzo, non hanno dovuto neanche portarsi i gruppi elettrogeni per alimentare gli impianti audio e luce. Quando sono arrivati i carabinieri tutte le sostanze illecite erano sparite, ma gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che durante la notte di sabato nel bosco di Sovicille siano state consumate droghe in abbondanza.

www.corriere.it/cronache/08_settembre_14/ragazza_morta_rave_ec72646a-8293-11dd-9b8b-00144f02aa...



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Lonnie D. Kliever
15/09/2008 16:37
 
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Re:
operman, 15/09/2008 12.43:

Ragazza muore in un rave party

La giovane, una studentessa 20enne, si è sentita male forse per un mix di stupefacenti

ROMA - Una studentessa 20enne di Siena è morta all’ospedale della città toscana dove è stata ricoverata, dopo aver trascorso la notte in un rave party, organizzato a Sovicille, in provincia di Siena. Dalla ricostruzione dei carabinieri, sembra che durante il rave sarebbe circolati vari tipi di droghe. La studentessa ha avuto un malore in un capanno da caccia, in località Fiserba, la stessa zona dove si è svolto il rave. Anche se la certezza sulla causa della morte verrà solo dalla autopsia disposta dal magistrato Nicola Marini, secondo i carabinieri la giovane potrebbe essere stata uccisa da un mix di droghe e alcool. Era andata alla festa assieme alla sorella e alcuni amici, tutti partiti da Siena.

ASCOLTATI 15 RAGAZZI CHE ERANO ALLA FESTA - I militari hanno interrogato una quindicina di ragazzi fra gli oltre quaranta che hanno preso parte al rave party e sono state compiute perquisizioni e sopralluoghi anche con unità cinofile. La festa era stata organizzata da un gruppo di giovani che aveva fatto poi scattare il tam-tam attraverso internet e le catene di «sms». Il luogo prescelto era un capanno, in terreno demaniale, usato dai cacciatori, dotato anche di prese per la corrente elettrica, così che i giovani, arrivati anche dalle province di Grosseto e Arezzo, non hanno dovuto neanche portarsi i gruppi elettrogeni per alimentare gli impianti audio e luce. Quando sono arrivati i carabinieri tutte le sostanze illecite erano sparite, ma gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che durante la notte di sabato nel bosco di Sovicille siano state consumate droghe in abbondanza.

www.corriere.it/cronache/08_settembre_14/ragazza_morta_rave_ec72646a-8293-11dd-9b8b-00144f02aa...


Eh, sì! Mandiamo i nostri figli a studiare lontano, magari senza dargli dei vincoli! Mandiamoli alle università migliori! Vedrete che vita si FARANNO!


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Lord Chesterfield
15/09/2008 20:04
 
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Re: Re:
Barnaba1977, 15/09/2008 16.37:


Eh, sì! Mandiamo i nostri figli a studiare lontano, magari senza dargli dei vincoli! Mandiamoli alle università migliori! Vedrete che vita si FARANNO!




bhe, non generalizziamo, un sacco di giovani studiano in varie università, proibire serve a poco.
purtroppo questa ragazza non ha capito il pericolo a cui andava incontro.
pace a lei,che Dio la perdoni.



Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


16/09/2008 09:45
 
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Re: Re: Re:
@nounou@, 15/09/2008 20.04:

bhe, non generalizziamo, un sacco di giovani studiano in varie università, proibire serve a poco.
purtroppo questa ragazza non ha capito il pericolo a cui andava incontro.
pace a lei,che Dio la perdoni.


Non si tratta di proibire. Non serve a niente, non a poco, ma a niente. In realtà l'informazione promossa nelle scuole (già ai miei tempi) è buona. Il problema è nelle famiglie. Finché non si inculca il rispetto, prima di tutto per i genitori, poi per sé stessi e gli altri, allora i giovani faranno sempre di testa loro con le conseguenze che tutti ben sappiamo.

In merito all'ambiente universitario: è vero che non c'è nulla di male nell'andare all'università. Il problema è un'altro: con la testa che hanno le nuove generazioni, quella sui vent'anni, c'è da fidarsi a mandarli in un quartiere-dormitorio? Dicono di non essere pronti per prendersi un impegno come il matrimonio e poi si sentono pronti a poter decidere cosa fare e quando? Non mi pare realistico. In realtà la maggior parte a quell'età sono ancora bambini, mooolto carenti nell'autocontrollo. Hai idea di quante ne ho sentite in merito al campus di Padova? Più che un dormitorio sembra un postribolo frequentato da alienati mentali. Io mio figlio non ce lo manderei... Se vuole andare all'università, gli chiedo il favore che torni la sera.


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Lord Chesterfield
20/09/2008 17:36
 
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Chi ben inizia è a metà dell'opera

L'episodio è avvenuto la scorsa settimana a Spino d'Adda

Atti di bullismo di tredicenni contro un bambino di 11 nel Cremonese

Uno l'ha convinto a seguirlo nel palco dove sarebbe stato assalito, legato a un albero e molestato

CREMONA - Un gruppo di bulletti tredicenni, capeggiato da un ragazzo di 16 anni, ha infierito in maniera sadica nei confronti di un bambino di 11 anni a Spino d'Adda, in provincia di Cremona. L'episodio è avvenuto una settimana fa, ma la conferma è trapelata solo venerdì dai carabinieri di Crema che hanno disposto accertamenti.

BULLISMO - I contorni della vicenda restano ancora poco chiari a causa del riserbo degli investigatori, allertati da una donna che abita nella zona del parco di Spino d'Adda. Accortasi di quanto stava avvenendo, ha avvertito sia i carabinieri che il parroco del paese. Secondo quando si è appreso, un componente del branco che conosceva il bambino, si sarebbe recato a casa sua e lo avrebbe convinto a seguirlo al parco. Nel frattempo, gli altri si erano nascosti nel verde armati di coltellini, nastro adesivo, macchina fotografica, telefonino e una bottiglietta. Una volta entrato nel parco, il bambino di 11 anni è stato circondato e immobilizzato contro un albero con il nastro adesivo. Gli aggressori, che non sarebbero nuovi a questi episodi, avrebbero infierito sul piccolo: gli avrebbero calato i pantaloni e infine avrebbero anche urinato su di lui.

www.corriere.it/cronache/08_settembre_20/bullismo_spino_adda_246019da-86f9-11dd-bd39-00144f02aa...




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Lonnie D. Kliever
21/10/2008 15:21
 
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Re:
barnabino, 20/07/2008 14.02:

Una bella (a mio parere) canzone dei Baustelle sulla condizione dei giovani, dal loro punto di vista: Charlie fa il surf, quanta roba si fa, MDMA... non abbiate pietà... sfiguratelo con la mazza da golf.

video.google.it/videoplay?docid=8337543634887264962&ei=VSiDSJW_GJC02wK8-MmNCQ&a...

Fa meditare






L'MDMA è uno dei principi attivi dell'ECSTASY... e in molte occasioni mi è capitato di trovarlo dentro ad un cocktail in alcuni posti che in passato ho frequentato... se tagliato bene l'mdma praticamente porta a NIENTE; Non si ha più che l'effetto "ridarella" e "socializzante" del THC.
Evidentemente la ragazza ha preso troppo e male!

Per quanto riguarda i Baustelle... è una chiara critica ironizzante, conosco bene Francesco (Bianconi), anche di persona ed è uno che adora................ IL VINO ROSSO!
[SM=g7566]


21/10/2008 16:49
 
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Nel lontano passato, Cisi nasceva schiavi e se fuggivi ti mettevano le catene di ferro. I schiavi moderni si fanno volontari per avere la catena di pasticche [SM=x1408433] E molto difficile uscire dalla schiavitu quando fai il volentariato. [SM=x1408443]
11/11/2008 17:07
 
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Delitto Cultraro, condannati a 20 anni i tre minorenni accusati di averla uccisa.
Tutti avevano confessato il delitto dopo essere stati arrestati dai carabinieri


CATANIA - Sono stati condannati a 20 anni di reclusione ciascuno i tre minorenni accusati di aver ucciso e gettato in un pozzo a Niscemi la quattordicenne Lorena Cultraro, ritrovata il 13 maggio scorso. La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale dei minori di Catania, Alessandra Chierego, che ha anche inflitto a ciascuno dei tre imputati 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

ACCOLTE LE RICHIESTE DEL PM - Il gup ha accolto interamente le richieste del pm Stefania Barbagallo, che aveva sollecitato il massimo possibile della pena tenendo conto dello sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato con cui sono stati processati i tre minorenni, D. D. M.. 16 anni, G. G., 17 anni, e A. A., 15 anni. Tutti avevano confessato il delitto dopo essere stati arrestati dai carabinieri. Il pm ha sostenuto la tesi della premeditazione, citando tra l'altro i messaggi sms che i tre si erano scambiati per organizzare la trappola a Lorena. La ragazza fu attirata in un casolare abbandonato alla periferia di Niscemi (Caltanissetta), dove a turno gli imputati ebbero rapporti sessuali con le prima di strangolarla con il cavo di una tv e gettarla in fondo a un pozzo con una zavorra per impedire che il cadavere affiorasse. I difensori dei tre minorenni, gli avvocati Francesco Spataro e Mirko Ragusa, nelle loro arringhe avevano sostenuto che non vi era stata premeditazione e avevano anche negato la violenza sessuale.

I FATTI - Lorena Cultraro era scomparsa da casa il 30 aprile, e solo il 13 maggio un contadino aveva scoperto dentro il pozzo i suoi resti massacrati. Secondo quanto emerso dalle indagini, la ragazzina aveva relazioni con tutti e tre gli imputati, i quali hanno sostenuto che Lorena aveva detto a tutti di essere rimasta incinta ma di non sapere di chi. Questo è stato indicato dai tre minorenni come movente del delitto, che sarebbe stato determinato dal panico di una paternità indesiderata e che avrebbe cambiato le loro vite. L'autopsia aveva però escluso che Lorena fosse gravida. Prima che il gup si ritirasse in camera di consiglio questa mattina, fuori dall'aula, attiviste dell'Udi (Unione donne italiane) avevano distribuito un volantino in cui si legge: «Saremo presenti fino alla fine. Chiediamo che la giustizia si faccia carico del dovere morale di una sentenza che contrasti l'idea che la barbarie e l'offesa alla dignità e alla vita di una donna possano essere semplicemente ridimensionate dentro un processo con rito abbreviato. Chiediamo che agli assassini delle donne e della loro dignità sia inflitto il massimo della pena.

www.corriere.it/cronache/08_novembre_11/delitto_cultraro_condanna_f7e247b6-afe8-11dd-981c-00144f02aa...



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Lonnie D. Kliever
30/12/2008 12:12
 
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"Cocaina-alcol, effetto esponenziale e al volante ci si sente invulnerabili"
Lo si potrebbe definire delirio di onnipotenza, sensazione di immortalità. E' l'effetto, in generale, delle sostanze stimolanti-eccitanti, e in particolare della cocaina, che è stata rilevata nell'organismo di Juri Capparelli, il 19enne che era alla guida della Micra, nell'incidente che ieri mattina, a Civitavecchia, è costato la vita a quattro suoi coteanei, e di cui è l'unico sopravvissuto. Ne parla Edoardo Polidori, direttore del Sert, il Servizio per le tossicodipendenze, di Forlì, una grande esperienza di conseguenze di stupefacenti e alcol sulla guida. Tra i giovanissimi e non solo

Dottor Polidori, che cosa accade a chi guida sotto gli effetti della cocaina?

"Quello che succede a chiunque assuma un potente stimolante: si è colti da un eccesso di sicurezza, di controllo, accoppiato 'sono io che gestisco la velocità, che tengo la macchina'. Quindi, sopravvalutazione di sé, e simultaneamente sottovalutazione del pericolo. Ma quel che è peggio è che raramente queste sostanze quasi mai entrano nell'organismo da sole..."

Gli esami sul 19enne di Civitavecchia hanno escluso altre sostanze stupefacenti...

"Ma non l'alcol. Io non ho gli esami di quel caso, ma difficilmente, nelle situazioni 'del sabato notte', chi prende cocaina non ha anche bevuto. E il mix genera nell'organismo una sostanza intermedia, il cocaetilene, che prolunga gli effetti della droga, i cui effetti, normalmente, svaniscono molto prima rispetto all'etanolo (siamo nell'ordine della mezz'ora-due ore, a seconda che la coca venga fumata e iniettata anziché sniffata, contro le diverse ore dell'alcol). Inoltre, si ha una sovrapposizione di effetti, perché l'eccitazione tipica della sostanza stimolante, una volta svanita, lascia la sonnolenza tipica dell'etanolo. Ribadisco, l'effetto dei mix di sostanze è devastante, molto più della somma di quelli delle singole, prese una ad una: per intendersi, se la cocaina ha un effetto pari a uno, e l'alcol anche, uno più uno fa cinque".

Che fare, allora, contro le "stragi del sabato sera"?

"Innanzitutto bisogna sicuramente aumentare i controlli, tuttora relativamente pochi - basta confrontare con altri Paesi europei. Ma vorrei dire una cosa..."

Prego.
Io tutti i lunedì faccio parte della commissione patenti in città (certifica l'idoneità alla guida di chi ha usato alcol o sostanze illegali, n.d.r.). Alle persone che esamino chiedo spesso quante volte sono state fermate e quando... In genere accade il venerdì notte, il sabato notte, qualcuno la domenica notte... Poi basta, nel resto della settimana sembra che gli strumenti spariscano".

Che cosa c'è di scorretto?
"Beh, noi parliamo tanto di giovanissimi. In realtà le persone che vedo di più in commissione patenti sono sulla trentina... E soprattutto vedo gente che ha le patenti da mezzi di trasporto pesanti, la C, la D, la E... E a tutti loro rivolgo la stessa domanda, ottenendo la stessa risposta: sono stati fermati nel weekend con l'automobile, mai al giovedì mattina con l'autosnodato. Insomma, non c'è solo il mondo dei giovanissimi e delle stragi del sabato sera, ma anche quello degli adulti che bevono o assumono stupefacenti in qualunque momento della settimana, mettendo poi in atto comportamenti a rischio".

Come si può evitare, prevenire tutto questo?

"Serve più cultura. Si pensa che prevenzione si possa tradurre banalemente in informazione. Non cosi, è vero che l'informazione deve esserci, ma non basta. Occorre trasmettere una cultura sociale, una cultura di responsabilità nei confronti del rischio, sia tra i giovani che tra gli adulti, sia tra i frequentatori che tra gli organizzatori del 'mondo della notte'".

Esempi?

"Si pensi solo al concetto del 'prendi 2 paghi uno': cosa insegna a un adolescente, se non il concetto che è sempre positivo andare un po' oltre? Già se fosse impostato come 'prendi uno paghi mezzo' avrebbe tutt'altra valenza. O il lavarsi le mani, il continuare a servire alcolici a chi è già palesemente 'fuori' solo per evitare rogne, per soddisfare il cliente... Intendiamoci, rispetto al passato qualcosa si sta facendo. Si vedono locali che hanno installato all'uscita dei misuratori di test alcolemico..."

Bisognerebbe incentivare chi lo fa...

"...e magari rivedere la politica dei trasporti pubblici notturni. Ma è una sfida anche per noi dei Sert, che dovremmo ripensare la nostra presenza nei luoghi ad alta frequentazione giovanile. Sulle droghe, ad esempio, esistono due estremi, che sono due enormi stupidaggini: l'uno dice che dallo spinello all'eroina è automatico, l'altro dice che farsi una canna non è niente. In mezzo ai due opposti, c'è un universo sconosciuto, su cui occorre sviluppare la conoscenza. Ancora, i genitori hanno sempre in mente l'equazione droga uguale disagio. In realtà l'equivalenza è tra disagio e tossicodipendenza: ma alla droga ci si accosta per provare piacere, i ragazzi morti l'altra notte andavano a divertirsi. Ma soprattutto, bisogna educare alla responsabilità".

Come si può ottenere questo risultato?

"Tra i giovani, penso ad esempio alla campagna inglese sul 'guidatore responsabile': si va in gruppo in discoteca, a turno uno non beve e porta gli altri a casa. Una bella iniziativa. Ma in generale, è il singolo che va educato a non salire in auto con l'amico o con il fidanzato che hanno bevuto. La cultura dominante spinge a dire 'massi', tanto non succede nulla...'. In un'auto con cinque persone a bordo la responsabilità è di chi guida, ma anche gli altri devono saper tenere le antenne dritte".

Un suo punto di vista sull'attendibilità dei test sull'uso di sostanze stupefacenti rispetto alla guida?

"C'è la nota controversia per cui gli esami attuali non consentono di appurare se la sostanza sia stata assunta un'ora o una settimana prima dell'incidente: per cui, si può obiettare che se, ad esempio gli effetti di una sniffata di cocaina durano 3 ore, io 5 giorni dopo vengo sorpreso positivo, ormai le conseguenze della sniffata sono svaniti. Però si può anche sostenere che, ad esempio, se io sono un autotrasportatore, preferisco non lasciare un mio camion a una persona che usa droghe, indipendentemente da quando lo faccia... O per tutti si può dire che, in assenza a tutt'oggi, di esami che diano un'indicazione certa sulle conseguenze sulla guida, nel medio e lungo termine, dell'assunzione di droghe, è ragionevole adottare la soluzione più prudente".

E sull'imminente abbassamento della soglia del tasso alcolemico massimo ammesso alla guida, da 0,5 a 0,2 grammi per litro (ma c'è anche l'ipotesi di "opzione zero")?

"Mi trova favorevole. In assoluto andrebbe portato a zero, diciamo che lo 0,2 ha un senso, per evitare certi falsi positivi "estremi", che so, quello di chi mangia il classico cioccolatino al liquore. Entrambe le soluzioni, in ogni caso, centrano l'obiettivo di modificare radicalmente la prospettiva: con lo 0,5, si è portati a pensare in termini di 'quanto posso bere per non essere sanzionabile?', con valori più bassi si è costretti a mettersi nell'ordine di idee del 'meglio che non beva'. Ecco, questa è educazione alla responsabilità".

www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/incidenti-stradali-2/esperto-sert/esperto-s...
[Modificato da admintdg2 30/12/2008 12:15]

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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
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