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Disassociazione: "Condanna all'invisibilità", ovvero a "Non esistere"

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2009 21:26
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20/01/2009 23:40
 
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Re: Caro Al, quanto ti do ragione!
soffiodipoesia, 20/01/2009 11.48:



Carissimo Al 64.
Quanto ti do ragione! Se qualcuno avesse mai provato a subire una cosa del genere, la racconterebbe come una delle cose peggiori che possa succedere!



Quindi tu che la racconti in questi termini vuol dire l'hai provata di persona? O semplicementi ascolti le lamentele di gente che da una parte si lamenta dell'esclusione dalle nostre attività sociali e religiose di gruppo ma dall'altra si dichiara felice di vivere nell'immoralità, di fumare e bere quanto si vuole e di festeggiare natale e compleanni? [SM=g8019]

20/01/2009 23:43
 
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Re: Re: Caro Al, quanto ti do ragione!
Ettore07, 20/01/2009 23.40:


Quindi tu che la racconti in questi termini vuol dire l'hai provata di persona? O semplicementi ascolti le lamentele di gente che da una parte si lamenta dell'esclusione dalle nostre attività sociali e religiose di gruppo ma dall'altra si dichiara felice di vivere nell'immoralità, di fumare e bere quanto si vuole e di festeggiare natale e compleanni? [SM=g8019]





Ma dai Ettore, adesso sono liberi di fare tutte le schifezze che vogliono [SM=g7230]
21/01/2009 02:08
 
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Carissimi. Non l'ho provata, ma....


Carissimi.
Non ho mai provato una simile esperienza, anche perché.... non sono mai stato testimone di Geova.
Perché non provo? Semplice. Già lo scrivevo, perché non "sento" questa Via Spirituale come "Mia". Perché non mi risuona interiormente.

Stasera sono stato, come già scrivevo in un altro Post, ad un incontro di un Centro Buddhista Tibetano.
Non ci tornavo, a questi incontri, dal Settembre 2007. Quindi, da oltre, ormai, 16 mesi.
Sono stato accolto ben diversamente da un "Disassociato" (eppure, utilizzando il vostro linguaggio, lo ero!). Sono stato accolto con il sorriso del Cuore. E con simpatia.
Ho trovato apertura e capacità di comprensione.

Non ho trovato nessuno con la "Spada", pronto a colpire se non rispetto i dettami del Gruppo.
Ho trovato cose che portano alla crescita di consapevolezza. E che aprono alla conoscenza.

Non tutti, quindi, isolano quelli che lasciano il Gruppo. Come ben si può vedere. Gli Amici sono sempre rimasti tali, e come tali mi hanno considerato.

Laddove, invece, l'appartenenza ad un Gruppo va al di là dell'Amicizia, allora l'Amicizia non è vera amicizia, perché è legata all'appartenenza, all'"Avere", e non all'"Essere" (per dirla alla Fromm).

Se ignorate gli Amici perché disassociati, l'amicizia non è mai esistita, ma solo la sequela ad un Gruppo.

Quindi, di fatto, l'unione che mostrate, e che è molto bella, è solo funzionale, ma non è sentita e sincera. Se basta l'uscita da un Gruppo per farla svanire, allora non è mai stata.

Ho ben altri esempi nella mia Vita. E credo che sia importante considerarli, per una comparazione, e per vedere che esiste un altro modo di considerare chi lascia un Gruppo: vale a dire, vederlo come una persona che ha fatto una scelta differente, e non come una persona che non deve essere nemmeno considerata degna di un saluto.

Ho visto, dal vivo, ho sperimentato che esistono altri modi di essere, e di comportarsi.

Anche da questo si misura la sincerità di un rapporto. Dal modo in cui ci si comporta quando una persona lascia il Gruppo.
Se è solo il Gruppo che lega, allora il rapporto svanisce. E quindi non era sincero.
Se è altro dal Gruppo, allora il rapporto continua. E vuol dire che il fondamento era oltre il Gruppo. Così mi va bene.
Credo che dobbiamo puntare ad un'unione fraterna che vada al di là di tutte le divisioni.
Altrimenti, è la divisione che crea coesione, e non la coesione in sé, non lo Spirito di Coesione.
E' ancora una volta un'unione fondata sulla separazione.
Quindi, non è vera Unione Spirituale.

Grazie per le vostre risposte. A tutti voi un augurio di consapevolezza che vi porti sempre oltre le barriere della divisione e dell'illusione, facendovi percepire quell'afflato di Unione Universale a cui tutti possiamo, e forse davvero dobbiamo, tendere.

Sergio.


21/01/2009 10:18
 
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....Il fanatismo religioso, nell'ambito dell'adesione ad un particolare credo o sistema di credenze, è l'atteggiamento di chi vi si riconosce e si identifica in maniera particolarmente esasperata, in modo da giungere «ad eccessi e alla più rigida intolleranza nei confronti di chi sostenga idee diverse».[1] Non necessariamente tali eccessi sono espressi mediante atti fisici violenti.

L'etimologia della parola fanatismo – usata sempre in accezione negativa – porta al latino «fanaticum, "ispirato da una divinità, invasato da estro divino", derivato di fanum "tempio", vc. da avvicinare a fas "diritto sacro"».[2] Dall'etimologia appare evidente che caratteristica del fanatismo è una vena di follia, accompagnata o addirittura causata però da una credenza autentica e sincera, perché la credenza o meglio fede in una divinità che sia ispirata anzi instillata dalla divinità stessa non può per sua natura essere ritenuta falsa dal credente.... [SM=g11459]
21/01/2009 10:46
 
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Re:
al.64, 20/01/2009 12.18:

purtroppo questa orrenda esperienza io l'ho vissuta. ok, ammetto il mio peccato e su questo non ci piove.



Scusa, fammi capire: se sei stato disassociato evidentemente non hai ammesso proprio nulla, anzi...ti piaceva quella strada lì, e non ti sei pentito. Come puoi pretendere di restare associato alla congregazione in queste condizioni?
E soprattutto: se ci tenevi così tanto ai fratelli e a Geova, cosa ti costava ammettere il tuo errore e pentirti? Non smetteremo mai di ribadirlo, la disassociazione non è automatica rispetto al peccato, è evitabilissima, per chi si pente.
Se uno è ottuso e reagisce male ai consigli, non si pente, non ammette il suo errore...beh, è un problema suo: addossare qualche colpa alla congregazione è un'ulteriore dimostrazione della propria durezza di cuore.
21/01/2009 10:50
 
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vedi chameleon, io non ho detto che essere disassociato non e' giusto ma e il modo in cui vengono trattati i disassociati che e' disumano. ok non condivido certi aspetti della fede e allora non posso piu' fare certe cose, ma cosa certrano con il ghettizzare la persona?
21/01/2009 11:13
 
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Re:
al.64, 21/01/2009 10.50:

vedi chameleon, io non ho detto che essere disassociato non e' giusto ma e il modo in cui vengono trattati i disassociati che e' disumano. ok non condivido certi aspetti della fede e allora non posso piu' fare certe cose, ma cosa certrano con il ghettizzare la persona?




Se non approvi il modo in cui la Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova considera i disassociati, mi spieghi perché sei tornato ad essere un testimone di Geova?

ELL

21/01/2009 11:17
 
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moglie tdg, figlio cresciuto da 11 anni in congregazione e poi non ho il coraggio di destabilizzare la mia famiglia.
21/01/2009 11:18
 
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Re:
al.64, 21/01/2009 11.17:

moglie tdg, figlio cresciuto da 11 anni in congregazione e poi non ho il coraggio di destabilizzare la mia famiglia.




Ti ritieni una persona coerente coi tuoi principi?
21/01/2009 11:21
 
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Post: 6.346
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Re:
al.64, 21/01/2009 10.50:

vedi chameleon, io non ho detto che essere disassociato non e' giusto ma e il modo in cui vengono trattati i disassociati che e' disumano. ok non condivido certi aspetti della fede e allora non posso piu' fare certe cose, ma cosa certrano con il ghettizzare la persona?



Ma quale base in comune può esserci tra un ex tdG che si è ribellato alle norme bibliche, che disprezza la disciplina, che non vuole avere più nulla a che fare con la vita di congregazione, che ha rigettato, peccando senza pentirsi, il cristianesimo?
Davvero pensi che tutto possa restare come prima? Lasciamo stare per un attimo la disassociazione, parlo dei rapporti tra singoli.
L'unica cosa che ti direi, volendoti anche parlare, sarebbe esortarti a tornare nella congregazione, ma per questo esistono gli anziani.
21/01/2009 11:22
 
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abbastanza. i miei principi sono quelli di tutti i cristiani. l'unica differenza e che non credo molto nelle interpretazioni della WTS
21/01/2009 11:23
 
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Re:
al.64, 21/01/2009 11.22:

abbastanza. i miei principi sono quelli di tutti i cristiani. l'unica differenza e che non credo molto nelle interpretazioni della WTS




Non credi che la Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova abbia la guida ed il sostegno attivo di Dio?

ELL

21/01/2009 11:24
 
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il problema di fondo e che voi parlate dei tdg io dei cristiani.
21/01/2009 11:26
 
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assolutamente no. il sostegno di DIO e' un privilegio che ogni persona puo' avere anche senza essere tdg
21/01/2009 11:30
 
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Re:
al.64, 21/01/2009 11.26:

assolutamente no. il sostegno di DIO e' un privilegio che ogni persona puo' avere anche senza essere tdg




Ti conviene quotare, altrimenti non si capisce a chi stai rispondendo.

Dunque, hai scelto di essere parte di un'Organizzazione pur essendo convinto che non abbia il sostegno di Dio e per la quale nutri seri dubbi?

E malgrado ciò, ti definisci un uomo coerente coi tuoi principi?

ELL

21/01/2009 11:32
 
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non ho scelto di far parte di un'organizzazione, sono costretto atrimenti tutto quello che per me ha valore' cioe' la mia famiglia va in fumo. (mia opinione)
21/01/2009 11:37
 
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Cosa vuol dire che "sei costretto"? La tua famiglia ti vorrebbe meno bene se fossi meno ipocrita? Io credo il contrario, recitare una commedia (ammesso che tu non la reciti con noi) può solo esacerbare gli animi e rovinare i rapporti...


il problema di fondo e che voi parlate dei tdg io dei cristiani.



Il problema è che cosa significa essere "cristiani", perché detto così ci sta dentro tutta e nulla. Ci sono cristiani che vanno in guerra o appoggiamo forze politiche belliche, altri che considerano omosessualità e fornicazione pratiche accettabili, alcuni pacifisti, altri che predicano la teologia della liberazione...

Insomma, per te tutti indistintamento sono vicini a Dio, indipendentemente dalle loro azioni? Allora a cosa è valsa l'opera di Gesù?

Shalom
[Modificato da barnabino 21/01/2009 11:42]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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21/01/2009 11:46
 
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alcune volte barnabino mi sembra che tu vivi nel mondo delle fiabe. e' piu' che sicuro che i rapporti personali si inclinano se uno esce, e non incominciare con le solite assurdita'. lo sanno tutti cosa succede. vivendo in una comunita' cosi' chiusa tutto cambia. rapporti con gli altri, visto che i rapporti sono solo con i tdg, automaticamente nessuno piu' si fa ne vedere e ne sentire. cosa faccio secondo te, emargino la mia famiglia?
21/01/2009 11:50
 
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Re:
al.64, 21/01/2009 11.32:

non ho scelto di far parte di un'organizzazione, sono costretto atrimenti tutto quello che per me ha valore' cioe' la mia famiglia va in fumo. (mia opinione)




Aderendo ad una comunità organizzata implicitamente la si sostiene, sia di fatto che nell'ideologia. Esci in servizio di campo? Se sì, l'obiettivo della tua predicazione non è forse quello di convincere altri a seguire l'Organizzazione di Geova?

Se si ritiene che il gruppo di cui si è parte persegua ideologie false e/o perniciose l'unica scelta coerente sarebbe di abbandonarlo su due piedi, a prescindere dalle conseguenze. Contrariamente si potrebbe pensare che sia giustificato o consigliabile essere iscritti ad un partito politico per pura convenienza, anche se magari lo si ritiene corrotto e che la sua presenza stessa in Parlamento nuoccia alla società, o (estremizzando) essere affiliato ad una associazione malavitosa, della quale non si approvano metodi e finalità, solo perché lo sono anche i tuoi familiari.

Inoltre, dal momento che chiunque, a tuo avviso, può avere il sostegno di Dio, anche da disassociato avresti il suo aiuto, che è il migliore che si possa immaginare. Quindi, di che ti preoccupi? D'altra parte, credi che Dio approverebbe la decisione di aderire ad una falsa organizzazione religiosa?

ELL

[Modificato da EverLastingLife 21/01/2009 11:54]
21/01/2009 12:03
 
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Post: 67.472
Caro Al,

Purtroppo non vivo nel mondo delle fiabe [SM=x69]


e' piu' che sicuro che i rapporti personali si inclinano se uno esce



Dipende cosa sono per te i rapporti personali, una facciata o legami intimi, basati sull'onestà e la lealtà. Io li intendo nel secondo modo e non sarei capace di vivere una vita posticcia, basata sull'ipocrisia dei rapporti e delle convenienze personali.

Se i tuoi famigliari non si sono accorti che tu stai recitando solo una commedia, e non si acorgono neppure che sparli della loro religione su internet, la mia impressione che il tuo rapporto con loro sia decisamente fallimentare.

Ma non si tratta della religione, si tratta, scusa se te lo dico, di problemi personali che tu vuoi scaricare sulla tua presunta "costrizione" come facile alibi per non prenderti le tue responsabilità nella vita.


cosa faccio secondo te, emargino la mia famiglia?



Emargonare? Oh... da chi l'hai imparata questa parola? I fratelli perché emarginerebbero la tua famiglia?

E comunque, non devi mica farti disassociare per essere onesto, fare un outing pubblico. Basta che parli con un anziano e dici quello che senti e che vuoi un periodo, più o meno lungo, di riflessione.

Oppure vuoi ridiventare cattolico, inginocchiarti davanti la statutina di Padre Pio, prendere la comunione e brindare a Natale? Quello che voglio dire è che "uscire" non significa mica farsi disassociare, il dubbio non è un peccato.

Scusami, ma secondo me, scusa se te lo dico, la commedia tu la reciti con noi...

Shalom




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