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Disassociazione: "Condanna all'invisibilità", ovvero a "Non esistere"

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2009 21:26
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18/08/2009 13:15
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
EverLastingLife, 18/08/2009 12.32:





Sul giudizio di 'tristissimo' mi riservo ogni commento (anche una multa per eccesso di velocità è indubbiamente triste, ma altrettanto indubbiamente ben meritata e soprattutto utile).

I testimoni di Geova non fanno altro che applicare ciò che la Bibbia dice al riguardo, e quanto la Bibbia stabilisce circa il provvedimento dell'espulsione per quelli che cristiano80 definisce 'viziosi' vale anche, e a maggior ragione, per gli apostati.

Solo che si diventa 'apostati' non per mera conseguenza di una opinione differente su uno o due punti dottrinali. 'Apostata', lo ripeto, è chi agisce consapevolmente per creare malcontento e divisioni nella congregazione, non chi la pensa diversamente. Dubbi e distinguo possono essere gestiti in modo intelligente e cristiano, piuttosto che per minare la fede altrui e disgregare l'unità del cristianesimo - o tentare di farlo.

Ti faccio un esempio. Anni fa andammo a trovare un testimone di Geova inattivo da vari anni. Parlando del più e del meno, si è scoperto che egli non condivideva il nostro punto di vista ufficiale sul gioco d'azzardo: giocare a Poker fra amici, scommettendo piccole somme, secondo lui non sarebbe peccato.

Questo fratello, che ha espresso tale pensiero in privato a due anziani e in modo occasionale, che non ha mai fatto pubblicità di tale opinione personale fra gli altri cristiani, e che per di più non risulta aver mai tradotto il pensiero in azione, non è stato mai disassociato.

ELL





Fammi capire. Se questo giocatore d'azzardo fosse stato coerente con se stesso, chiedendo di non far più parte di una religione di cui non condivide uno dei principi, tutti gli avrebbero negato il saluto mentre, agendo come se niente fosse, viene da tutti considerato TdG e degno di essere salutato.
Così si disprezza chi si dovrebbe ammirare e si ammira chi si dovrebbe disprezzare.
18/08/2009 13:24
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
cristiano1980, 18.08.2009 13:15:



Fammi capire. Se questo giocatore d'azzardo fosse stato coerente con se stesso, chiedendo di non far più parte di una religione di cui non condivide uno dei principi, tutti gli avrebbero negato il saluto mentre, agendo come se niente fosse, viene da tutti considerato TdG e degno di essere salutato.
Così si disprezza chi si dovrebbe ammirare e si ammira chi si dovrebbe disprezzare.



per capirci proviamo in un altra maniera. Come e a chi va applicata la scrittura di 2 Giovanni?



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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
18/08/2009 13:43
 
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Caro cristiano,


tutti gli avrebbero negato il saluto mentre, agendo come se niente fosse, viene da tutti considerato TdG e degno di essere salutato.



Ci sono dei distinguo, se la condotta immorale perdura e se la persona non si pente verrà comunque disassociata. Ovviamente nel caso di un vizio è amorevole lasciare un certo periodo di tempo per cambiare condotta.

Ma se la persona invece dichiara schiettamente di non voler fare alcun passo per migliorare perché considera corretto il gioco d'azzardo (o l'adulterio, la fornicazione, o il furto) allora, dopo aver parlato con lei cercando di mostrare cosa dicono i principi biblici, non resta che le disciplina, per far tornare in se la persona.

Non si vuole premiare l'incoerenza, ma nemmeno si può ignorare chi, deliberatamente e sfacciatamente, dichiara di considerare senza valore i principi biblici.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/08/2009 13:44]
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18/08/2009 14:02
 
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Re:
barnabino, 18/08/2009 13.43:

Caro cristiano,


tutti gli avrebbero negato il saluto mentre, agendo come se niente fosse, viene da tutti considerato TdG e degno di essere salutato.



Ci sono dei distinguo, se la condotta immorale perdura e se la persona non si pente verrà comunque disassociata. Ovviamente nel caso di un vizio è amorevole lasciare un certo periodo di tempo per cambiare condotta.

Ma se la persona invece dichiara schiettamente di non voler fare alcun passo per migliorare perché considera corretto il gioco d'azzardo (o l'adulterio, la fornicazione, o il furto) allora, dopo aver parlato con lei cercando di mostrare cosa dicono i principi biblici, non resta che le disciplina, per far tornare in se la persona.

Non si vuole premiare l'incoerenza, ma nemmeno si può ignorare chi, deliberatamente e sfacciatamente, dichiara di considerare senza valore i principi biblici.

Shalom



Quindi voi mettete sullo stesso piano chi pratica l'adulterio e chi crede nella dottrina dell'immortalità dell'anima dal momento che, ad entrambi, in quanto disassociati, si riserva lo stesso trattamento.
18/08/2009 14:04
 
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Altro esempio mutuato dalla realta' da me vissuta: Alcuni anni fa in un reparto d'ospedale, nel suo ruolo d'infermiere, ritrovo un fratello perso di vista da qualche anno che, al mio caloroso gesto di saluto, in un mare d'imbarazzo mi sussurra a mezza voce che da un anno era stato disassociato. Conoscendo la sua estrema semplicita', schiettezza, bonta' d'animo, mi dico meravigliato ed egli assegnandosi senza tentennamenti torto marcio mi racconta che un anno e mezzo prima dopo un episodio per lui estremamente traumatico, la morte del padre, aveva di nascosto ripreso a fumare, chiesi: Quante al giorno? Lui:>non piu' di 5 al giorno, con grande senso di colpa<. Io: < Come ti hanno beccato?< Lui: Io: >Ma ti hanno dato il tempo, gli anziani di smettere?> Lui: Io:< Ma tua moglie e' rimasta una sorella?...> Lui : > Si', come...pure io vado la domenica...> Io: >E i fratelli ti salutano, vengono a casa...> Lui:> No, no ma quale casa, non possono... io lo so che mi vogliono bene e...> Io: < Ma perche' per Geova non smetti?> Lui, afflitto, come uno senza speranza: >Non ci riesco....forse piu' in la'...>. A tutt'oggi e' fuori alla congregazione. Io non mi sentirei, nel caso lo incontrassi per strada di non salutarlo e invitarlo a tornare. nevio63?           
[Modificato da nevio63 18/08/2009 14:06]
18/08/2009 14:18
 
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Caro cristiano,


Quindi voi mettete sullo stesso piano chi pratica l'adulterio e chi crede nella dottrina dell'immortalità dell'anima dal momento che, ad entrambi, in quanto disassociati, si riserva lo stesso trattamento



Non siamo "noi" a metterli sullo stesso piano, ma le Scritture. Tecnicamente si tratta di "adulterio" spirituale... detto questo non è che si diventa "apostati" se si mette in dubbio una certa dottrina. I dubbi fanno parte dell'essere umano.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/08/2009 14:25]
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18/08/2009 14:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
cristiano1980, 18/08/2009 13.15:



Fammi capire. Se questo giocatore d'azzardo fosse stato coerente con se stesso, chiedendo di non far più parte di una religione di cui non condivide uno dei principi, tutti gli avrebbero negato il saluto mentre, agendo come se niente fosse, viene da tutti considerato TdG e degno di essere salutato.
Così si disprezza chi si dovrebbe ammirare e si ammira chi si dovrebbe disprezzare.




Innanzitutto, non parliamo di un 'giocatore d'azzardo' perché (almeno a quanto ne sappiamo) non ha mai giocato in vita sua. Si è limitato a dichiarare di non essere d'accordo con il modo in cui i testimoni di Geova considerano i gioco d'azzardo. Un giocatore d'azzardo impenitente sarebbe disassociato.

Per di più, ritieni che mettere in discussione solamente "uno dei principi" dovrebbe obbligare a dissociarsi come unica scelta di coerenza? Secondo te basta così poco per rinnegare in toto un intero sistema di credenze?

In terzo luogo, come detto e ripetuto, la decisione di non frequentare gli ex cristiani è 1) mutuata dalle indicazioni scritturali e 2) esplicitamente accettata da chiunque si battezzi come testimone di Geova. Sarebbe forse coerente non applicarla una volta che se ne presentasse la necessità, tanto più in quanto stiamo parlando non di uno che 'subisce' una disassociazione ma di uno che sceglie d'iniziativa di abbandonare il gruppo?


cristiano1980, 18/08/2009 13.15:


Così si disprezza chi si dovrebbe ammirare e si ammira chi si dovrebbe disprezzare.



Cosa ci sarebbe "da ammirare" nel primo (il dissociato), e cosa "da disprezzare" negli altri (i milioni di cristiani testimoni di Geova che rimangono tali)?

ELL
[Modificato da EverLastingLife 18/08/2009 14:25]
18/08/2009 14:24
 
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Caro Nevio,


A tutt'oggi e' fuori alla congregazione. Io non mi sentirei, nel caso lo incontrassi per strada di non salutarlo e invitarlo a tornare



Mi sembra una posizione ragionevole, non dobbiamo confondere la disassociazione, che è una forma di disciplina, con la rigidità legalistica. Ciascuna situazione è un caso a sé, e se un cristiano ritiene in coscienza di fare un gesto di benignità può farlo.

Il problema è sempre nel legalismo, ma anche quello al contrario, ovvero gli apostati possono far leva su aspetti "legalistici", su dettagli, per criticare e vanificare una pratica che a mio parere è ben attestata tanto nelle scritture che nella storia del cristianesimo, una pratica che mi pare di ai suo frutti, perché comunque portegge la congregazione e contribuisce a mentenere il senso del "peccato" ed il rispetto del "sacro" che in una società come la nostra rischiano di perdersi.

Insomma, si deve sempre usare equilibrio per evitare di andare agli eccessi.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/08/2009 14:26]
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18/08/2009 14:35
 
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Re:
barnabino, 18/08/2009 14.24:

Caro Nevio,


A tutt'oggi e' fuori alla congregazione. Io non mi sentirei, nel caso lo incontrassi per strada di non salutarlo e invitarlo a tornare



Mi sembra una posizione ragionevole, non dobbiamo confondere la disassociazione, che è una forma di disciplina, con la rigidità legalistica. Ciascuna situazione è un caso a sé, e se un cristiano ritiene in coscienza di fare un gesto di benignità può farlo.

Il problema è sempre nel legalismo, ma anche quello al contrario, ovvero gli apostati possono far leva su aspetti "legalistici", su dettagli, per criticare e vanificare una pratica che a mio parere è ben attestata tano nelle scritture che nella storia del cristianesimo, una pratica che mi pare di ai suo frutti, perché comunque portegge la congregazione e contribuisce a mentenere il senso del "peccato" ed il rispetto del "sacro" che in una società come la nostra rischiano di perdersi.

Insomma, si deve sempre usare equilibrio per evitare di andare agli eccessi.

Shalom



Aggiungo che nel modo e nella misura in cui si applica il comando di non frequentare i disassociati, gioca un ruolo determinante la coscienza. Parlare con un disassociato, o salutarlo, non ha automatiche conseguenze disciplinari: nelle disposizioni comunicate agli anziani non vi è alcuna istruzione specifica in merito. Dipende dalle circostanze oggettive e dalle motivazioni individuali. Salutare e rivolgere una parola d'incoraggiamento ad un disassociato che ha avuto un lutto in famiglia, per esempio, è un conto; telefonargli di proposito per fare due chiacchiere, come se si fosse ancora vecchi amici, è un'altra storia. Intrattenere rapporti d'affari (con conseguenti inevitabile necessità di dialogo, che sarebbe comunque improntato alla massima cortesia) è una cosa; uscire a mangiare una pizza insieme è un'altra.

Fatto sta che la grande maggioranza dei testimoni di Geova preferisce in coscienza non avere a che fare coi disassociati. Questo testimonia della perfetta unità di intenti che esiste in seno alla nostra organizzazione, e come tale unità derivi dall'applicazione coerente (questa volta sì) dei principi biblici.

ELL

18/08/2009 17:18
 
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Re:
nevio63, 18/08/2009 14.04:

A tutt'oggi e' fuori alla congregazione.
nbsp;          



Se a tutt'oggi è fuori dalla congregazione stai certo che non lo è per 5 sigarette.

Se ti senti di incoraggiarlo e non ti puoi trattenere se lo fai nessuno ti spara.......ma questo atteggiomanto che condivido in pieno non deve essere una scusa a cui il nostro ex fratello deve aggrapparsi per cercare sponde.

Se ama Geova sà cosa deve fare.

Ricordaglielo [SM=g8335]
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18/08/2009 18:58
 
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Re:
barnabino, 18/08/2009 14.24:



Mi sembra una posizione ragionevole, non dobbiamo confondere la disassociazione, che è una forma di disciplina, con la rigidità legalistica. Ciascuna situazione è un caso a sé, e se un cristiano ritiene in coscienza di fare un gesto di benignità può farlo.




Tu faresti altrettanto caro Barnabino?

Galatia


18/08/2009 19:21
 
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Galatia, potresti cortesemente scegliere un'altro avatar? questo mi fa...inciampare. nevio63
23/08/2009 00:40
 
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Quindi, non so che tipo di comando voi citiate in questo caso. Ma probabilmente è un comando estrapolato dal suo contesto. E che quindi, da valore particolare, assurge a valore universale.

scusa soffiodipoesia ma non credi che in queste tue parole si rivelano pregiudizi?
ti invito a vedere la cosa dal punto di vista di Dio.

vedi la disassociazione può essere paragonata in certi versi alla quarentena " stato di isolamento per un determinato periodo a beneficio del bene comune "

si la disassociazione è un provvedimento amorevole tende a proteggere la congregazione da influenze negative. alle volte occorre ragionare con la testa mettendo da parte il cuore, la logica deve aiutarci a poter capire che fra i due mali si sceglie il male minore.i tdg sono un popolo unito e per salvaguardarlo Geova Dio ha deciso che l'impenitente venga allontanato, questo lo aiuterà ha riflettere abbandonando pratiche che disonorano Dio. nello stesso tempo gli osservatori ricevono un'esempio ammonitore. tutto questo probabilmente risulterà doloroso per chi subisce la disassociazione ma eviterà che in intere congregazioni si sviluppino pratiche che Dio odia. queste sono alcuni principi bibblici su cui puoi riflettere ti raccomando leggi anche il contesto!! Ri 2:5 1Co 5:5,6.

ecco alcuni esempi di disassociazione:

Nella congregazione cristiana. Seguendo i princìpi delle Scritture Ebraiche, le Scritture Greche Cristiane, per comando diretto e in base ai precedenti, autorizzano l’espulsione o disassociazione dalla congregazione cristiana. Esercitando questa autorità concessale da Dio, la congregazione si mantiene pura e conserva il favore di Dio. L’apostolo Paolo, avendone l’autorità, ordinò l’espulsione di un fornicatore incestuoso che aveva preso la moglie del proprio padre. (1Co 5:5, 11, 13) Si valse di questa autorità anche per disassociare Imeneo e Alessandro. (1Tm 1:19, 20) Pare che Diotrefe invece cercasse di esercitare ingiustamente l’autorità di disassociare. — 3Gv 9, 10.
Alcune delle trasgressioni passibili di disassociazione dalla congregazione cristiana sono fornicazione, adulterio, omosessualità, avidità, estorsione, furto, menzogna, ubriachezza, linguaggio oltraggioso, spiritismo, omicidio, idolatria, apostasia e il causare divisioni nella congregazione. (1Co 5:9-13; 6:9, 10; Tit 3:10, 11; Ri 21:8) Misericordiosamente, colui che promuove una setta dev’essere ammonito una prima e una seconda volta prima che sia preso contro di lui il provvedimento di disassociarlo. Nella congregazione cristiana si applica il principio enunciato nella Legge: la colpevolezza dell’accusato dev’essere stabilita per bocca di due o tre testimoni. (1Tm 5:19) Chi è riconosciuto colpevole di una pratica di peccato viene ripreso scritturalmente davanti agli “astanti”, ad esempio tutti coloro che hanno reso testimonianza circa la condotta peccaminosa, affinché anche loro possano nutrire un sano timore nei confronti di tale peccato. — 1Tm 5:20; vedi RIPRENSIONE.
Le Scritture ammoniscono inoltre la congregazione cristiana di non intrattenere rapporti sociali con i disordinati che non camminano rettamente, ma che non sono considerati meritevoli di un’effettiva espulsione. A questo riguardo Paolo scrisse alla congregazione di Tessalonica: “Smettete di associarvi con lui, affinché si vergogni. Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello”. — 2Ts 3:6, 11, 13-15.
Con riferimento invece a coloro che erano cristiani ma che in seguito avevano ripudiato la congregazione cristiana o ne erano stati espulsi, l’apostolo Paolo comandò di ‘cessar di mischiarsi in compagnia’ di una tale persona; e l’apostolo Giovanni scrisse: “Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. — 1Co 5:11; 2Gv 9, 10.
Chi è stato espulso può essere riaccolto nella congregazione se manifesta sincero pentimento. (2Co 2:5-8) Anche questa può essere una protezione per la congregazione, impedendo che sia sopraffatta da Satana andando dall’estremo di condonare la trasgressione all’altro estremo di diventare dura e incapace di perdonare. — 2Co 2:10, 11. [SM=g7422]

"ciò che deve scintillare in un uomo non è la luce di un grosso diamante ma la luce che emana lo spirito santo di Geova" [SM=g7545]

23/08/2009 00:52
 
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Cara Galatia,


Tu faresti altrettanto caro Barnabino?



Io l'ho già fatto, una giovane sorelle, traviata da un uomo senza scrupoli, uno "scoglio nascosto" nella congregazione, era stata disassociata, ma nella sua giovane età non aveva capito bene la serietà della cosa. Incontrata l'ho incoraggiata a parlare con i suoi anziani amorevoli, lei ha fatto i passi per rientrare ed ora è una zelante pioniera.

La nostra ragionevolezza deve diventare evidente...

Shalom
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23/08/2009 13:28
 
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barnabino, 23.08.2009 00:52:

Cara Galatia,

Tu faresti altrettanto caro Barnabino?

Io l'ho già fatto, una giovane sorelle, traviata da un uomo senza scrupoli, uno "scoglio nascosto" nella congregazione, era stata disassociata, ma nella sua giovane età non aveva capito bene la serietà della cosa. Incontrata l'ho incoraggiata a parlare con i suoi anziani amorevoli, lei ha fatto i passi per rientrare ed ora è una zelante pioniera. La nostra ragionevolezza deve diventare evidente... Shalom



Complimenti per il tuo agire nella citata situazione, hai combinato, in maniera equilibrata, l'azione di cuore e mente e andresti imitato. L'epilogo della vicenda e' una bella storia, ciao da nevio63.
23/08/2009 15:59
 
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Ascolta...
La disassociazione è una forma di disciplina che NON E' stata "inventanta" dai TdG tanto per infliggere chissà quali pene.... te lo dice una che per esperienza c'è passata!!!!
Avevo 19 anni quando anche io ho subito questo genere di faccenda e si, posso dire che è brutto, bruttissimo ma sempre di disciplina si tratta.
Se rubi ti condanna lo Stato.
Se uccidi idem.
Se ledi i diritti di qualcun altro in modo grave, pure!!!!.
Se vai al contrario in autostrada ti tolgono la patente!!!
Se guidi instato di ebbrezza pure..... devo continuare?
Dio mi ha detto e dato un "modus vivendi" e mi ha detto " scegli cosa fare" io ho scelto e so che sceglire comporta serissime responsabilità...... ma ho detto SI!!!
Poi è capitato che io abbia trasgredito a qualcosa di grave per i principi biblici ed è stato necessario che io fossi allontanata per un pò... ti garantisco che è stato brutto ma credo mi abbia insegnato piu quello di tantissime altre esperienze!!!
Non è vero, ti sbagli, non siamo invisibili per i fratelli quando ci allontanano o ci allontaniamo e veniamo ripresi, credimi non è così....il loro amore lo dimostrano ugualmente sapendo che è disciplina che serve per rientrare piu' maturi e forti di prima.............GARANTITO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g1871110] [SM=g1871110]
23/08/2009 22:22
 
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Scusate se in questo periodo non sto intervenendo molto, ma sono parecchio impegnato! Comunque seguo tutte le discussioni!

Solo una cosa vorrei far notare: in questo forum ho imparato che sulla disassociazioni aleggiano parecchi pregiudizi, tuttavia credo che siate costretti a ricoscere che per i non-Testimoni di Geova, l'argomento della disassociazione è sicuramente uno dei più controversi. Per voi è tutto chiarissimo, tutto comprensibile; ma per chi sta "fuori", vi assicuro che è davvero di difficile comprensione è particolamente passibile di errate interpretazioni.
A parer mio, l'errore che commettono i Testimoni di Geova è soffermarsi troppo su un verso "E se qualcuno non ubbidisce a quel che diciamo in questa epistola, notatelo quel tale, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni" (1 Tess. 3:15), ignorando tuttavia che il verso seguente afferma "Però non lo tenete per nemico, ma ammonitelo come fratello" (1 Tess. 3:16). Valorizzano alcuni aspetti, "Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate;" (II Giovanni 1:10) dimenticandone altri altrettanto importanti, "Or se qualcuno è stato causa di tristezza...basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore;" (2 Cor. 2:5). I Testimoni di Geova sono ligi nel seguire in maniera meticolosa alcuni insegnamenti biblici "Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro." (Rom. 16:17), ponendo molto meno accento su altri "Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio;" (Romani 14:10). Voi dite di conoscere bene l'argomento "disassociazione", tuttavia non potete negare la presenza di numerose testimonianze piuttosto negative che non mettono certo in buona luce questa dottrina.
Il mio umilissimo parere è che ciò che manca in questo aspetto non è tanto l'aderenza biblica, che comunque c'è, quanto più un sano equilibrio tra la fermezza della punizione e l'amore incondizionato. Se veramente ci sono testimonianze di fratelli letteralmente ignorati durante il periodo di disassociazione, io credo che la bilancia sia lievemente spostata sull'aspetto punitivo.
23/08/2009 22:54
 
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Mi è parso di capire che, però, il buon senso di barnabino possa rappresentare l'eccezione che conferma la regola.

Fermo restando che, in alcune circostanze e verso determinate persone dotate di una particolare psicologia la disassociazione possa presentare i suoi aspetti positivi mi preme fare una breve riflessione a riguardo.

Su youtube (quindi da prendere con il beneficio di inventario) ho ascoltato la testimonianza dei coniugi baston (quindi non i soliti anonimi di infotdg), che hanno lasciato la congregazione a seguito di episodi abbastanza gravi dovuti alla disassociazione di un paio di persone. Una di queste aveva disturbi mentali e, a causa di problemi familiari e ad un crollo psicologico, ha ripreso a fumare. E' stato disassociato e, non sopportando il peso della solitudine e dei saluti negati, che andava ad aggiungersi a quello della malattia mentale di cui soffriva, si è impiccato.

Mi chiedo quanti casi come questo si siano registrati all'interno della congregazione dei TdG e quante altre persone, pur non avendo perso la vita, oggi versino in una situazione psicologica drammatica ed irrecuperabile dopo essere stati disassociati.
23/08/2009 23:11
 
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Re:
cristiano1980., 23/08/2009 22.54:


Mi chiedo quanti casi come questo si siano registrati all'interno della congregazione dei TdG e quante altre persone, pur non avendo perso la vita, oggi versino in una situazione psicologica drammatica ed irrecuperabile dopo essere stati disassociati.



L'altro giorno al tg dissero che quest'anno (e non solo) molti detenuti si sono suicidati perchè non sopportavano la pena loro inflitta.
Che facciamo, lasciamo tutti liberi e impuniti per paura che si suicidino?





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1) Leggete attentamente il Regolamento e attenetevi alle varie regole.
2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
24/08/2009 00:27
 
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Re:
cristiano1980., 23/08/2009 22.54:

Mi è parso di capire che, però, il buon senso di barnabino possa rappresentare l'eccezione che conferma la regola.

Fermo restando che, in alcune circostanze e verso determinate persone dotate di una particolare psicologia la disassociazione possa presentare i suoi aspetti positivi mi preme fare una breve riflessione a riguardo.

Su youtube (quindi da prendere con il beneficio di inventario) ho ascoltato la testimonianza dei coniugi baston (quindi non i soliti anonimi di infotdg), che hanno lasciato la congregazione a seguito di episodi abbastanza gravi dovuti alla disassociazione di un paio di persone. Una di queste aveva disturbi mentali e, a causa di problemi familiari e ad un crollo psicologico, ha ripreso a fumare. E' stato disassociato e, non sopportando il peso della solitudine e dei saluti negati, che andava ad aggiungersi a quello della malattia mentale di cui soffriva, si è impiccato.

Mi chiedo quanti casi come questo si siano registrati all'interno della congregazione dei TdG e quante altre persone, pur non avendo perso la vita, oggi versino in una situazione psicologica drammatica ed irrecuperabile dopo essere stati disassociati.




Qali certezze hai o hanno nell'asserire che la disassociazione è stata la goccia che ha fatto trabboccare il vaso?

Ma credete ancora a queste cose?' [SM=x1408438]
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