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Apocrifi attendibili

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2012 16:54
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29/07/2009 20:13
 
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Domanda:
Avrei bisogno di un'informazione in merito ad un personale studio che da un pò di tempo sto portando avanti.

Esistono testi apocrifi del NT che abbiano una particolare attendibilità storica?
29/07/2009 22:49
 
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( Gli scritti apocrifi.) Prove interne confermano la netta divisione che fu fatta tra gli scritti cristiani ispirati e le opere spurie o non ispirate. Gli scritti apocrifi sono di qualità decisamente inferiore e spesso sono fantasiosi e infantili. Il più delle volte non sono accurati. Notate le seguenti dichiarazioni di alcuni studiosi riguardo a questi libri non canonici:
“Il problema non è chi li abbia esclusi dal Nuovo Testamento: si sono esclusi da sé”. — M. R. James, The Apocryphal New Testament, pp. xi, xii.
“Basta solo paragonare l’insieme dei libri del Nuovo Testamento con altra letteratura del genere per comprendere quanto è grande il baratro che li separa. Spesso si è detto che la prova migliore a favore dei vangeli canonici sono in effetti quelli non canonici”. — G. Milligan, The New Testament Documents, p. 228.
“All’infuori del Nuovo Testamento, di nessuno scritto che ci sia pervenuto dal primo periodo della Chiesa si può dire che potrebbe essere appropriatamente aggiunto oggi al Canone”. — K. Aland, The Problem of the New Testament Canon, p. 24.
Gli scrittori ispirati. C’è un altro aspetto degno di nota. In un modo o nell’altro tutti gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane furono strettamente associati con l’originale corpo direttivo della congregazione cristiana, che includeva apostoli scelti personalmente da Gesù. Matteo, Giovanni e Pietro facevano parte dei dodici apostoli originali, e Paolo fu scelto in seguito come apostolo pur non essendo annoverato fra i dodici. Sebbene Paolo non fosse presente allo speciale versamento dello spirito alla Pentecoste, Matteo, Giovanni e Pietro c’erano, come pure Giacomo, Giuda e probabilmente Marco. (Atti 1:13, 14) Pietro include specificamente le lettere di Paolo insieme al “resto delle Scritture”. (2 Piet. 3:15, 16) Marco e Luca furono stretti collaboratori e compagni di viaggio di Paolo e Pietro. (Atti 12:25; 1 Piet. 5:13; Col. 4:14; 2 Tim. 4:11) Tutti questi scrittori furono dotati di capacità miracolose dallo spirito santo, che ricevettero in circostanze particolari come alla Pentecoste e alla conversione di Paolo (Atti 9:17, 18) o, come avvenne senza dubbio nel caso di Luca, per imposizione delle mani da parte degli apostoli. (Atti 8:14-17) La stesura delle Scritture Greche Cristiane fu interamente eseguita nel tempo in cui erano operanti gli speciali doni dello spirito.
Avendo fede che l’Iddio Onnipotente è Colui che ha ispirato e preservato la sua Parola, possiamo confidare che egli abbia guidato anche la raccolta delle varie parti. Perciò riconosciamo che i 27 libri delle Scritture Greche Cristiane insieme ai 39 delle Scritture Ebraiche formano la sola Bibbia, opera del solo Autore, Geova Dio. La sua Parola composta di 66 libri è la nostra guida, e l’armonia e l’equilibrio dell’insieme ne attestano la completezza. Ogni lode sia resa a Geova Dio, il Creatore di questo incomparabile libro! Esso può renderci del tutto preparati e può indirizzarci nella via della vita. Usiamolo saggiamente a ogni opportunità. [SM=g8050]

30/07/2009 00:39
 
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Non possiamo escluderlo, sono scritti a volte chiaramente leggendari, ma potrebbero contenere alcune riminiscenza di fatti storici o tradizioni che non hanno trovato posto nel NT. In genere la loro datazione bassa li rende storicamente poco attendibili rispetto al Gesù storico.

Non saprei in particolare cosa ti interessa sapere.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
30/07/2009 00:55
 
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Sto formulando una tesi inerente le prove extra-NT che abbiamo a nostra disposizione in merito all'esistenza storica di Gesù...
30/07/2009 07:44
 
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Il “Nuovo Testamento”: Storia o leggenda?
“Oggi il Nuovo Testamento si può definire il libro meglio approfondito della letteratura mondiale”, ha detto Hans Küng nel suo libro “20 tesi sul come essere cristiano” (“20 Thesen zum Christsein”). Ed ha ragione. Negli ultimi tre secoli le Scritture Greche Cristiane sono state più che approfondite. Sono state oggetto di scrupolosa e minuziosa indagine più di qualsiasi altra opera letteraria.
LE CONCLUSIONI a cui sono giunti alcuni ricercatori sono strane. Nel XIX secolo il tedesco Ludwig Noack argomentò che il Vangelo di Giovanni era stato scritto nel 60 E.V. dall’amato discepolo . . . che secondo Noack era Giuda! Il francese Joseph Ernest Renan insinuò che la risurrezione di Lazzaro era stata probabilmente un imbroglio architettato da Lazzaro stesso per sostenere la pretesa di Gesù d’essere un operatore di miracoli, mentre il teologo tedesco Gustav Volkmar affermava che era impossibile che il Gesù storico si fosse presentato con pretese messianiche.1
Bruno Bauer, d’altra parte, sentenziò che Gesù non era esistito affatto! “Sosteneva che le vere forze creative del cristianesimo primitivo erano stati Filone, Seneca e gli gnostici. Alla fine dichiarò che non c’era mai stato un Gesù storico . . . che la genesi della religione cristiana risaliva alla fine del II secolo e che derivava da un giudaismo in cui era diventato predominante lo stoicismo”.2
Oggi pochi sostengono simili idee estremiste. Ma se leggete le opere di studiosi moderni, riscontrerete che molti credono ancora che le Scritture Greche Cristiane contengano leggende, miti ed esagerazioni. Ciò è vero?
Quando furono scritti?
Ci vuole tempo perché si sviluppino miti e leggende. Quindi la domanda ‘Quando furono scritti questi libri?’ è importante. Michael Grant, uno studioso di storia, dice che la stesura degli scritti storici delle Scritture Greche Cristiane cominciò “trenta o quarant’anni dopo la morte di Gesù”.4 L’archeologo biblico William Foxwell Albright citò la conclusione a cui era pervenuto C. C. Torrey, secondo cui “tutti i Vangeli furono scritti prima del 70 d.C. e non c’è nulla in essi che non potrebbe essere stato scritto entro venti anni dalla crocifissione”. Albright stesso era dell’opinione che la loro stesura fosse stata completata “non più tardi dell’80 d.C.”. Altri propongono stime leggermente diverse, ma quasi tutti convengono che la stesura del “Nuovo Testamento” fu completata entro la fine del I secolo.
Cosa significa questo? Albright conclude: “Tutto ciò che possiamo dire è che un periodo di venti-cinquant’anni è troppo breve per consentire qualsiasi corruzione apprezzabile del contenuto fondamentale e anche delle specifiche parole pronunciate da Gesù”.5 Il prof. Gary Habermas aggiunge: “I Vangeli sono molto vicini al periodo di tempo in essi descritto, mentre le opere storiche antiche spesso parlano di avvenimenti che ebbero luogo secoli prima. Eppure gli storici moderni sono capaci di ricostruire con buoni risultati anche gli avvenimenti che risalgono a questi antichi periodi di tempo”.6
In altre parole, le parti storiche delle Scritture Greche Cristiane meritano che si presti loro fede almeno quanto alle opere storiche secolari. Certo, nei pochi decenni intercorsi tra gli avvenimenti del cristianesimo primitivo e il momento in cui furono messi per iscritto, miti e leggende non ebbero il tempo di svilupparsi e di essere universalmente accettati.
Testimonianza oculare
Questo è vero soprattutto se si considera che molti racconti contengono testimonianze oculari. Lo scrittore del Vangelo di Giovanni disse: “Questo è il discepolo [il discepolo che Gesù amava] che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose”. (Giovanni 21:24) Dei fatti in questione, lo scrittore del libro di Luca dice: “Ce li hanno tramandati coloro che dal principio furono testimoni oculari e divennero servitori del messaggio”. (Luca 1:2) L’apostolo Paolo, parlando di coloro che furono testimoni della risurrezione di Gesù, disse: “La maggioranza [d’essi] rimangono fino al presente, mentre alcuni si sono addormentati nella morte”. — 1 Corinti 15:6.
A questo riguardo, il prof. F. F. Bruce fa un’acuta osservazione: “Non poteva affatto essere così facile come pare pensino alcuni scrittori inventare parole e azioni di Gesù in quei primi anni quando c’erano in giro tanti Suoi discepoli, i quali potevano ricordare cosa era e cosa non era accaduto. . . . I discepoli non potevano permettersi di azzardare inesattezze (per non parlare di una manipolazione volontaria dei fatti), cosa che sarebbe stata immediatamente denunciata da coloro che sarebbero stati ben felici di farlo. Al contrario, una spiccata caratteristica della primitiva predicazione apostolica è il fiducioso appello alla conoscenza degli ascoltatori; essi non solo dicevano ‘Noi siamo testimoni di queste cose’, ma anche: ‘Come voi stessi ben sapete’ (Atti 2:22)”.7
Il testo è affidabile?
È possibile che queste testimonianze oculari fossero state accuratamente messe per iscritto ma in seguito corrotte? In altre parole, furono introdotti miti e leggende dopo che la stesura originale era stata completata? Abbiamo già visto che il testo delle Scritture Greche Cristiane è in condizioni migliori di qualsiasi altro scritto antico. Kurt e Barbara Aland, studiosi del testo greco della Bibbia, elencano all’incirca 5.000 manoscritti antichi oggi in nostro possesso, alcuni dei quali risalgono addirittura al II secolo E.V.8 La testimonianza generale data da questo cumulo di prove è che il testo è essenzialmente integro. In più esistono molte traduzioni antiche — la più antica risale al 180 E.V. circa — che contribuiscono a dimostrare l’accuratezza del testo.9
Pertanto, tutto sommato, possiamo essere certi che né miti né leggende si infiltrarono nelle Scritture Greche Cristiane dopo che gli scrittori originali avevano terminato il loro lavoro. Il testo che noi abbiamo a disposizione è in sostanza quello redatto dagli scrittori originali, e la sua accuratezza è confermata dal fatto che i cristiani contemporanei lo accettavano. Possiamo allora verificare la storicità della Bibbia confrontandola con altre opere storiche dell’antichità? Fino a un certo punto, sì.
Testimonianze documentarie
In effetti, per quanto riguarda gli avvenimenti della vita di Gesù e dei suoi apostoli, le testimonianze documentarie extrabibliche sono piuttosto limitate. C’è solo da aspettarselo, giacché nel I secolo i cristiani costituivano un gruppo relativamente piccolo che non partecipava alla politica. Ma quelle testimonianze che la storia secolare fornisce concordano senz’altro con ciò che si legge nella Bibbia.
Ad esempio, dopo che Erode Antipa aveva subìto una clamorosa sconfitta militare, lo storico ebreo Giuseppe Flavio, scrivendo nel 93 E.V., affermò: “Alcuni giudei scorsero nell’annientamento delle truppe di Erode il castigo di Dio, e ciò come giusta vendetta del trattamento da lui riservato a Giovanni, soprannominato il Battista. Poiché Erode lo aveva messo a morte, benché fosse un uomo buono ed avesse esortato i giudei a condurre una vita virtuosa, a praticare la giustizia verso i loro simili e la pietà verso Dio”.10 In tal modo Giuseppe Flavio conferma il racconto biblico secondo cui Giovanni il Battezzatore era un uomo giusto che predicava il pentimento e che era stato giustiziato da Erode. — Matteo 3:1-12; 14:11.
Giuseppe Flavio menziona anche Giacomo, il fratellastro di Gesù, che, come narra la Bibbia, inizialmente non seguiva Gesù ma in seguito divenne un noto anziano a Gerusalemme. (Giovanni 7:3-5; Galati 1:18, 19) Egli documenta l’arresto di Giacomo scrivendo: “[Il sommo sacerdote Anano] radunò i giudici del Sinedrio e introdusse dinanzi a loro un uomo che si chiamava Giacomo, il fratello di Gesù detto Cristo, e alcuni altri”.11 Con queste parole Giuseppe Flavio conferma inoltre che “Gesù detto Cristo” era un personaggio storico, realmente esistito.
Anche altri scrittori dei primi secoli fanno riferimento a certi particolari menzionati nelle Scritture Greche. Per esempio, i Vangeli ci dicono che la predicazione di Gesù in Palestina incontrò una vasta accoglienza. Quando fu messo a morte da Ponzio Pilato, i suoi seguaci erano confusi e scoraggiati. Subito dopo questi stessi discepoli riempirono intrepidamente Gerusalemme del messaggio che il loro Signore era stato risuscitato. In pochi anni il cristianesimo si era diffuso in tutto l’impero romano. — Matteo 4:25; 26:31; 27:24-26; Atti 2:23, 24, 36; 5:28; 17:6.
Una prova che questo è vero è data dallo storico romano Tacito, che non era certo un amico del cristianesimo. Scrivendo poco dopo il 100 E.V., egli narra la crudele persecuzione dei cristiani da parte di Nerone e aggiunge: “Prendevano essi il nome da Cristo, che era stato suppliziato ad opera del procuratore Ponzio Pilato sotto l’impero di Tiberio: e quella funesta superstizione, repressa per breve tempo, riprendeva ora forza non soltanto in Giudea, luogo d’origine di quel male, ma anche in Roma”.12
In Atti 18:2 lo scrittore biblico fa riferimento al fatto che “[l’imperatore romano] Claudio aveva ordinato che tutti i giudei partissero da Roma”. Anche lo storico romano Svetonio, del II secolo, fa riferimento a questa espulsione. Nella sua opera Le vite di dodici Cesari, lo storico dice: “I Giudei per le istigazioni di Cristo continuamente tumultuanti [Claudio] espulse da Roma”.13 Se Cristo [“Chresto” nel testo latino] qui si riferisce a Gesù Cristo e se quanto avveniva a Roma seguiva l’esempio di altre città, i tumulti non accadevano in realtà per istigazione di Cristo (cioè dei seguaci di Cristo). Piuttosto, costituivano la violenta reazione dei giudei alla fedele attività di predicazione dei cristiani.
Giustino Martire, a metà del II secolo, scrisse in riferimento alla morte di Gesù: “Dagli atti che furono compilati da Ponzio Pilato, avete modo di conoscere che così veramente si svolsero i fatti”.14 Inoltre, secondo Giustino Martire, queste stesse registrazioni menzionavano i miracoli di Gesù, riguardo ai quali egli dice: “Negli Atti compilati sotto Ponzio Pilato avete la prova che Cristo tali prodigi ha compiuto”.15 È vero che questi “Atti”, o registrazioni ufficiali, non esistono più. Ma evidentemente esistevano nel II secolo, e Giustino Martire con piena fiducia sfidò i suoi lettori ad esaminarli a conferma della veracità di ciò che aveva detto.
La testimonianza archeologica
Anche le scoperte archeologiche hanno chiarito o confermato ciò che si legge nelle Scritture Greche. Così nel 1961 fu trovato il nome di Ponzio Pilato in un’iscrizione fra le rovine di un teatro romano a Cesarea.16 Prima di questa scoperta si avevano solo prove limitate, a parte ciò che dice la Bibbia, che attestassero l’esistenza di questo governatore romano.
Nel Vangelo di Luca leggiamo che Giovanni il Battezzatore cominciò il suo ministero “quando . . . Lisania era governante del distretto dell’Abilene”. (Luca 3:1) Alcuni dubitavano di questa affermazione perché Giuseppe Flavio fa menzione di un Lisania che governò l’Abilene e che morì nel 34 a.E.V., molto tempo prima che Giovanni nascesse. Comunque gli archeologi hanno scoperto nell’Abilene un’iscrizione che menziona un altro Lisania che era tetrarca (governante di un distretto) durante il regno di Tiberio, il quale a sua volta era al potere come Cesare a Roma quando Giovanni cominciò il suo ministero.17 Questo poteva facilmente essere stato il Lisania a cui Luca faceva riferimento.
In Atti si legge che Paolo e Barnaba furono mandati a svolgere l’opera missionaria a Cipro e che lì incontrarono un proconsole di nome Sergio Paolo, “uomo intelligente”. (Atti 13:7) Verso la metà del XIX secolo scavi a Cipro portarono alla luce un’iscrizione che risaliva al 55 E.V. e che menzionava proprio quest’uomo. A tale proposito l’archeologo G. Ernest Wright scrive: “È l’unico accenno che abbiamo a questo proconsole al di fuori della Bibbia ed è interessante il fatto che Luca ce ne dà correttamente il nome e il titolo”.18
Mentre era ad Atene, Paolo disse di aver notato un altare dedicato “A un Dio sconosciuto”. (Atti 17:23) Altari con iscrizioni in latino dedicati a dèi anonimi sono stati rinvenuti in varie parti del territorio dell’impero romano. Uno di questi, trovato a Pergamo, ha l’iscrizione in greco, forse come quella di Atene.
In seguito, mentre era ad Efeso, Paolo fu oggetto di violenta opposizione da parte degli argentieri, i cui introiti provenivano dalla manifattura di tempietti e immagini della dea Artemide. Di Efeso si diceva che era “la custode del tempio della grande Artemide”. (Atti 19:35) In armonia con ciò, dove sorgeva l’antica Efeso sono state rinvenute statuette fittili e marmoree di Artemide. Durante il secolo scorso furono portati alla luce i resti di quel grandioso tempio.
Il suono della verità
Pertanto la storia e l’archeologia illustrano, e fino a un certo punto confermano, gli elementi storici delle Scritture Greche. Però, ancora una volta, la prova più convincente della veridicità di questi scritti è contenuta nei libri stessi. A chi li legge, non danno affatto l’impressione di miti. Essi hanno il suono della verità.
Tanto per cominciare, sono molto schietti. Pensate a ciò che riferiscono riguardo a Pietro. L’imbarazzante occasione in cui non riuscì a camminare sull’acqua è narrata per filo e per segno. Più avanti, Gesù dice a questo apostolo assai rispettato: “Va dietro a me, Satana!” (Matteo 14:28-31; 16:23) Ancora, dopo aver affermato con vigore che, anche se tutti gli altri avessero abbandonato Gesù, lui non l’avrebbe mai fatto, Pietro si addormentò la notte in cui avrebbe dovuto vigilare e poi rinnegò tre volte il suo Signore. — Matteo 26:31-35, 37-45, 73-75.
Ma Pietro non è il solo le cui debolezze vengono svelate. Il racconto onestamente non sorvola le discussioni degli apostoli su chi fosse il più grande fra loro. (Matteo 18:1; Marco 9:34; Luca 22:24) Non tralascia nemmeno di dirci che la madre degli apostoli Giacomo e Giovanni chiese a Gesù di dare ai suoi figli i posti di maggior favore nel suo Regno. (Matteo 20:20-23) Anche l’“accesa esplosione d’ira” tra Barnaba e Paolo viene fedelmente narrata. — Atti 15:36-39.
È pure notevole il fatto che il libro di Luca ci dice che furono “le donne, che erano venute con lui dalla Galilea”, le prime a sapere della risurrezione di Gesù. Questo è un particolare molto insolito per una società maschilista come quella del I secolo. Infatti, secondo il racconto, ciò che le donne dicevano ‘parve un’assurdità’ agli apostoli. (Luca 23:55–24:11) Se la storia contenuta nelle Scritture Greche non è vera, deve essere stata inventata. Ma perché mai inventare una storia che presenta quei personaggi rispettati in una luce così poco lusinghiera? Questi particolari sarebbero stati inclusi solo se veri.
Gesù: realmente esistito
Molti hanno considerato Gesù, così com’è descritto nella Bibbia, un personaggio immaginario idealizzato. Ma lo storico Michael Grant osserva: “Se, come dovremmo, applichiamo al Nuovo Testamento gli stessi criteri che dovremmo applicare ad altri scritti del passato contenenti materiale storico, non possiamo negare l’esistenza di Gesù più di quanto non possiamo negare l’esistenza di un gran numero di personaggi pagani la cui realtà come figure storiche non viene mai messa in dubbio”.19
[SM=g8335] [SM=g8335] Non solo l’esistenza di Gesù, ma anche la sua personalità risalta nella Bibbia con un ben deciso tono di veridicità. Non è facile inventare un personaggio insolito e poi presentarne un ritratto coerente dal principio alla fine di un libro. È quasi impossibile che quattro scrittori diversi, descrivendo lo stesso personaggio, ne dipingano in modo coerente lo stesso ritratto se in realtà quel personaggio non è mai esistito. Il fatto che il Gesù descritto in tutti e quattro i Vangeli sia ovviamente la stessa persona è una prova convincente della veracità dei Vangeli.
Michael Grant cita una domanda molto appropriata: “Come si spiega che, in tutte le tradizioni evangeliche senza eccezione, emerge il ritratto assai ben definito di un giovane attraente che si muove con disinvoltura fra donne di ogni genere, incluse quelle decisamente malfamate, senza la minima traccia di sentimentalità, affettazione o santocchieria e che ciò nonostante conserva, in ogni circostanza, una spontanea integrità di carattere?”20 L’unica risposta è che quest’uomo esisté veramente e si comportò nella maniera descritta dalla Bibbia.
Perché non credono
Visto che ci sono prove schiaccianti per dire che le Scritture Greche sono storia vera, perché alcuni dicono che non lo sono? Come mai molti, pur accettandone alcune parti come autentiche, si rifiutano ugualmente di accettarne il contenuto per intero? Soprattutto perché la Bibbia narra cose che gli intellettuali moderni non vogliono credere. Essa dice, ad esempio, che Gesù adempì e pronunciò profezie. Dice anche che fece miracoli e che dopo la sua morte fu risuscitato.
Nel nostro secolo pieno di scetticismo queste cose sono incredibili. Riguardo ai miracoli, il prof. Ezra P. Gould osserva: “C’è una sola riserva che alcuni critici si sentono giustificati a fare . . . che i miracoli non accadono”.21 Alcuni accettano che Gesù possa aver compiuto delle guarigioni, ma solo del tipo psicosomatico, in cui è la mente che agisce sul corpo. In quanto agli altri miracoli, la maggioranza li spiega dicendo che si trattava o di invenzioni o di avvenimenti reali deformati nel riferirli.
Per fare un esempio, prendiamo l’occasione in cui Gesù sfamò una folla di oltre 5.000 persone con appena alcuni pani e due pesci. (Matteo 14:14-22) Nel secolo scorso lo studioso Heinrich Paulus disse com’erano andate secondo lui le cose: Gesù e i suoi apostoli avevano dinanzi a sé una grande moltitudine di gente che cominciava ad aver fame. Allora egli decise di dare il buon esempio ai ricchi che erano tra la folla. Prese quel poco cibo che lui e gli apostoli avevano e lo divise con la moltitudine. Ben presto altri che avevano con sé del cibo seguirono il suo esempio e divisero il loro. Infine l’intera moltitudine fu sfamata.22
Se questo è ciò che realmente accadde, però, si trattava di una notevole dimostrazione di quanto sia efficace dare il buon esempio. Perché un racconto così interessante e significativo sarebbe stato distorto per farlo sembrare un miracolo soprannaturale? In effetti tutti questi sforzi per cercar di dimostrare che i miracoli non furono tali sollevano più problemi di quanti ne risolvano. E si basano tutti su una premessa errata. Partono dal presupposto che i miracoli siano impossibili. Ma perché le cose dovrebbero stare così?
Secondo i migliori criteri di giudizio, sia le Scritture Ebraiche che le Scritture Greche sono storia autentica, eppure contengono entrambe esempi di profezie e di miracoli. (Confronta 2 Re 4:42-44). Che dire allora se le profezie sono autentiche? E che dire se i miracoli avvennero effettivamente? In tal caso fu proprio Dio responsabile della stesura della Bibbia, ed essa è davvero parola sua, non dell’uomo. [SM=g8335]
FONTE.LA BIBBIA PAROLA DI DIO O DELL'UOMO?
[SM=g7475] E'un po' lungo l'articolo,ma forse avrai abbastanza informazioni che puoi usare.Saluti Amy
01/08/2009 12:26
 
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Qualcuno ha mai sentito parlare del così detto "Vangelo di Galileo"?
01/08/2009 12:35
 
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Hai qualche altra informazione? Detto così non mi dice nulla.

Shalom
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
01/08/2009 12:41
 
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Il nome "galileo" non c'entra nulla. Sembra di tratti di un manoscritto apocrifo trovato di recente, risalente al I secolo, molto simile al Vangelo di Marco.
01/08/2009 12:43
 
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01/08/2009 13:04
 
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Visto così mi pare 'na sola, come si dice da queste parti! Ho controllato anche il sito dell'Università di Bath ma non risulta nessun prof. George Bates...

Shalom

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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
01/08/2009 19:45
 
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Re:


( Gli scritti apocrifi.) Prove interne confermano la netta divisione che fu fatta tra gli scritti cristiani ispirati e le opere spurie o non ispirate. Gli scritti apocrifi sono di qualità decisamente inferiore e spesso sono fantasiosi e infantili. Il più delle volte non sono accurati. Notate le seguenti dichiarazioni di alcuni studiosi riguardo a questi libri non canonici:
“Il problema non è chi li abbia esclusi dal Nuovo Testamento: si sono esclusi da sé”. — M. R. James, The Apocryphal New Testament, pp. xi, xii.
“Basta solo paragonare l’insieme dei libri del Nuovo Testamento con altra letteratura del genere per comprendere quanto è grande il baratro che li separa. Spesso si è detto che la prova migliore a favore dei vangeli canonici sono in effetti quelli non canonici”. — G. Milligan, The New Testament Documents, p. 228.
“All’infuori del Nuovo Testamento, di nessuno scritto che ci sia pervenuto dal primo periodo della Chiesa si può dire che potrebbe essere appropriatamente aggiunto oggi al Canone”. — K. Aland, The Problem of the New Testament Canon, p. 24.



Non mi sembrano delle buone argomentazioni...
La "netta divisione" non sembra essere stata poi così netta visto che ci sono voluti 3 secoli perchè fossero definite stabilmente le cose per quanto riguarda il canone del NT:

www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=articl...


Inoltre evidenzio:

Criteri di canonicità

I criteri che prevalsero per l’inserzione nel canone furono principalmente tre:

1.

L’apostolicità, cioè l’attribuzione degli scritti, direttamente o indirettamente, ad apostoli. L’apostolo ebbe nella Chiesa una funzione unica, quella di testimone oculare; per conseguenza solo gli scritti che hanno per autore un apostolo o un discepolo di un apostolo furono presi a garanzia della purezza della testimonianza cristiana.
2.

Il consenso delle chiese: cioè il fatto che fossero stati accolti e letti durante la liturgia in tutte o quasi tutte le comunità ecclesiali.
3.

La conformità all’insegnamento ecclesiale trasmesso oralmente dagli apostoli, per quanto riguarda il contenuto; furono scelti quei libri che erano in armonia con la tradizione orale e rifiutati tutti quelli che presentavano la figura di Gesù in modo difforme da quello tramandato. Perciò scritti pur attribuiti ad Apostoli sono stati rifiutati: è il caso del Vangelo di Pietro (secondo una testimonianza di Serapione di Antiochia, della fine del II sec., trasmessaci da Eusebio di Cesarea (Hist. Eccl. VI,12,2-6)1.




Gli scrittori ispirati. C’è un altro aspetto degno di nota. In un modo o nell’altro tutti gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane furono strettamente associati con l’originale corpo direttivo della congregazione cristiana, che includeva apostoli scelti personalmente da Gesù. Matteo, Giovanni e Pietro facevano parte dei dodici apostoli originali, e Paolo fu scelto in seguito come apostolo pur non essendo annoverato fra i dodici. Sebbene Paolo non fosse presente allo speciale versamento dello spirito alla Pentecoste, Matteo, Giovanni e Pietro c’erano, come pure Giacomo, Giuda e probabilmente Marco. (Atti 1:13, 14) Pietro include specificamente le lettere di Paolo insieme al “resto delle Scritture”. (2 Piet. 3:15, 16) Marco e Luca furono stretti collaboratori e compagni di viaggio di Paolo e Pietro. (Atti 12:25; 1 Piet. 5:13; Col. 4:14; 2 Tim. 4:11) Tutti questi scrittori furono dotati di capacità miracolose dallo spirito santo, che ricevettero in circostanze particolari come alla Pentecoste e alla conversione di Paolo (Atti 9:17, 18) o, come avvenne senza dubbio nel caso di Luca, per imposizione delle mani da parte degli apostoli. (Atti 8:14-17) La stesura delle Scritture Greche Cristiane fu interamente eseguita nel tempo in cui erano operanti gli speciali doni dello spirito.
Avendo fede che l’Iddio Onnipotente è Colui che ha ispirato e preservato la sua Parola, possiamo confidare che egli abbia guidato anche la raccolta delle varie parti. Perciò riconosciamo che i 27 libri delle Scritture Greche Cristiane insieme ai 39 delle Scritture Ebraiche formano la sola Bibbia, opera del solo Autore, Geova Dio. La sua Parola composta di 66 libri è la nostra guida, e l’armonia e l’equilibrio dell’insieme ne attestano la completezza. Ogni lode sia resa a Geova Dio, il Creatore di questo incomparabile libro! Esso può renderci del tutto preparati e può indirizzarci nella via della vita. Usiamolo saggiamente a ogni opportunità. [SM=g8050]





Bah...mi pare un serpente che si morde la coda...nel senso:

"Perciò riconosciamo che i 27 libri delle Scritture Greche Cristiane insieme ai 39 delle Scritture Ebraiche formano la sola Bibbia, opera del solo Autore, Geova Dio."....

....perchè ce lo dicono i 27 libri delle Scritture Greche Cristiane insieme ai 39 delle Scritture Ebraiche (canone corto).

C'è qualcosa che non va... [SM=g7574]
[Modificato da MauriF 01/08/2009 19:55]
01/08/2009 20:13
 
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01/08/2009 20:28
 
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Re:
Amalia 52, 01/08/2009 20.13:

http://templarforce.googlepages.com/dreamerstargate2

Forse trovi qui qualcosa al riguardo.



è lo stesso link che ha messo prima Asgardiano [SM=g8335]



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01/08/2009 20:40
 
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01/08/2009 22:55
 
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Caro Argardiano,


furono scelti quei libri che erano in armonia con la tradizione orale e rifiutati tutti quelli che presentavano la figura di Gesù in modo difforme da quello tramandato



Sai, quello del canone è uno degli argomenti più controversi, i cattolici ovviamente tendono a postdatarlo, per dare valore alla tradizione orale, che in questo modo avrebbe la precedenza sul testo, derivando il testo dalla tradizione e non viceversa.

Io credo in una posizione più equilibrata, i testi apocrifi non avevano vere discendenze apostoliche e per gli stessi contenuti leggendari si squalificano da soli. La chiesa ortodossa contribuì alla loro esclusione, ma non fu né il solo né il principale fattore di esclusione.

Shalom


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02/08/2009 10:25
 
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Mi dispiace Barnabino, ma una tesi ha valore esclusivamente grazie alle sue argomentazioni.
Quelle del link che ho dato ci sono e sono solide....e non ha riferimenti a studiosi prettamente cattolici. [SM=g7566]

02/08/2009 15:42
 
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Caro MauriF,


Mi dispiace Barnabino, ma una tesi ha valore esclusivamente grazie alle sue argomentazioni



Infatti, non mi pare che si possa sostenere che la "dottrina" sia stata il principale fattore di formazione del canone, altrimenti dovremmo supporre che lo sia stato anche del testo stesso, che quindi ci sarebbe pervenuto non originale ma "edulcorato" o "rafforzato" in base alle scelte teologiche della grande chiesa, che come ha "selezionato" i libri in base alla dottrina potrebbe benissimo aver selezionato il "testo" scegliendo a doc quelle lezioni, parole ed episodi in base alla propria dottrina.

Se così fosse il testo stesso sarebbe poco degno di fede, perché frutto della "conformità all’insegnamento ecclesiale trasmesso oralmente dagli apostoli" in quanto al contenuto.

D'altronde vi erano molti dogmi e dottrine che si sono imposti dopo o durante la formazione del canone, e già verso la fine del II secolo il canone era praticamente completo, tranne qualche eccezione. Dunque è corretta l'informazione di Nicolotti e della Mazzucco, ma attenzione a non volerne fare un uso apologetico... perché se il canone "rispecchia" l'ortodossia del II secolo è anche vero il contrario, è proprio attarverso quel canone che possiamo capire cosa era l'ortodossia nel II secolo e non il contrario, cioè partendo da quello che è oggi, o era nel III o nel IV secolo!

Shalom
[Modificato da barnabino 02/08/2009 15:47]
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03/08/2009 08:47
 
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Re:


Infatti, non mi pare che si possa sostenere che la "dottrina" sia stata il principale fattore di formazione del canone, altrimenti dovremmo supporre che lo sia stato anche del testo stesso,



Se leggi la "Dei Verbum" è spiegato bene:

CAPITOLO II

LA TRASMISSIONE DELLA DIVINA RIVELAZIONE

Gli apostoli e i loro successori, missionari del Vangelo

7. Dio, con somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta intera la Rivelazione di Dio altissimo, ordinò agli apostoli che l'Evangelo, prima promesso per mezzo dei profeti e da lui adempiuto e promulgato di persona venisse da loro predicato a tutti come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale (8), comunicando così ad essi i doni divini. Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca del Cristo vivendo con lui e guardandolo agire, sia ciò che avevano imparato dai suggerimenti dello spirito Santo, quanto da quegli apostoli e da uomini a loro cerchia, i quali, per ispirazione dello Spirito Santo, misero per scritto il messaggio della salvezza (9).

Gli apostoli poi, affinché l'Evangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, lasciarono come loro successori i vescovi, ad essi « affidando il loro proprio posto di maestri » (10). Questa sacra Tradizione e la Scrittura sacra dell'uno e dell'altro Testamento sono dunque come uno specchio nel quale la Chiesa pellegrina in terra contempla Dio, dal quale tutto riceve, finché giunga a vederlo faccia a faccia, com'egli è (cfr. 1 Gv 3,2).


L'Evangelo NON COINCIDE con le Sacre Scritture.
Le Sacre Scritture sono una maniera che la Chiesa ha scelto per trasmetterlo.
L'altra maniera è "nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni"...che non è una maniera inferiore di trasmettere l'Evangelo.

Su questa base è ovvio che si sia stabilto il canone dei testi del NT guardando alla coincidenza fra questi due tipi di trasmissione.

Pertanto non si è creata alcuna dottrina sulla base della quale scegliere il canone e magari "adattare" la sacra scrittura...
La dottrina era già esistente, era l'Evangelo rivelato e gli insegnamenti di Cristo.



che quindi ci sarebbe pervenuto non originale ma "edulcorato" o "rafforzato" in base alle scelte teologiche della grande chiesa, che come ha "selezionato" i libri in base alla dottrina potrebbe benissimo aver selezionato il "testo" scegliendo a doc quelle lezioni, parole ed episodi in base alla propria dottrina.

Se così fosse il testo stesso sarebbe poco degno di fede, perché frutto della "conformità all’insegnamento ecclesiale trasmesso oralmente dagli apostoli" in quanto al contenuto.



Ehm...lasciamo alla filologia decidere eventuali "edulcorazioni" e "rafforzamenti" (che ci sono stati)?

Sono stati esclusi dal canone molti apocrifi che seguivano dottrine che nulla avevano a che fare con l'insegnamento orale e la sacra tradizione della Chiesa.


D'altronde vi erano molti dogmi e dottrine che si sono imposti dopo o durante la formazione del canone, e già verso la fine del II secolo il canone era praticamente completo, tranne qualche eccezione. Dunque è corretta l'informazione di Nicolotti e della Mazzucco, ma attenzione a non volerne fare un uso apologetico... perché se il canone "rispecchia" l'ortodossia del II secolo è anche vero il contrario, è proprio attarverso quel canone che possiamo capire cosa era l'ortodossia nel II secolo e non il contrario, cioè partendo da quello che è oggi, o era nel III o nel IV secolo!

Shalom



Ma il dogma è solo l'epilogo di una discussione teologica, caro Barnabino...
Non ci si sveglia un giorno e si decide di stabilire un dogma.
Come tu ben sai...il dogma nasce dal concilio...ed i concilii vengono stabiliti quando due o più parti si contrappongono.
Fintantochè non c'è contrapposizione e controversia non c'è bisogno di alcun concilio.

Pertanto è fasullo il voler far apparire il dogma come l'idea istantanea di una persona o di un gruppo di persone...
Come è fasullo il voler far passare il concilio come il momento storico in cui una determinata dottrina trova i suoi natali.

Fino alla fine del IV secolo il canone NON E' COMPLETAMENTE FISSATO...anzi.

Il canone rispecchia l'ortodossia del IV secolo ed è ovvio che sia vero anche il contrario.
La trasmissione è una perchè uno è l'Evangelo...PAROLA e LETTERA, come ci insegna San Paolo...e non si contraddice.

Tu attraverso il CANONE non capisci proprio un bel niente perchè...sulla base di quel canone...puoi osservare miriadi di interpretazioni differenti e ciascuna ha la pretesa di essere la Verità.

Inoltre, come ti ho già detto sopra, non potete usare la Sacra Scrittura per dare autorità alla scelta dei testi canonici...perchè è un cane che si morde la coda.

Ciao
Mauri.




03/08/2009 13:24
 
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Le sacre scritture non coincidono con il credo ortodosso in molte parti, perchè la tradizione ne ha soppiantato il messaggio sia orale che scritturale, nel far questo ha preso a prestito alcuni9 apocrifi che più si avvicinavano ad una visione falsata.

Il resto è autobiografia o confessione del postulante, cioè adattabile alla sua formamentis.. il cane gli sui morde nella sua di testa, ma non nella verità fine a se stessa.




Pertanto è fasullo il voler far apparire il dogma come l'idea istantanea di una persona o di un gruppo di persone...
Come è fasullo il voler far passare il concilio come il momento storico in cui una determinata dottrina trova i suoi natali.

Fino alla fine del IV secolo il canone NON E' COMPLETAMENTE FISSATO...anzi.

Il canone rispecchia l'ortodossia del IV secolo ed è ovvio che sia vero anche il contrario.
La trasmissione è una perchè uno è l'Evangelo...PAROLA e LETTERA, come ci insegna San Paolo...e non si contraddice.

Tu attraverso il CANONE non capisci proprio un bel niente perchè...sulla base di quel canone...puoi osservare miriadi di interpretazioni differenti e ciascuna ha la pretesa di essere la Verità.

Inoltre, come ti ho già detto sopra, non potete usare la Sacra Scrittura per dare autorità alla scelta dei testi canonici...perchè è un cane che si morde la coda.

02/03/2012 16:54
 
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Città: PIOMBINO
Età: 85
apocgifi attendibili
prove contro la canonicità:anche se in qualche caso questi scritti hanno un certo valore storico,la loro pretesa canonicità è priva di fondamento.evidentemente il canone ebraico venne completato nel V secolo a EV,dopo che furono scritti ilibri di Esdra,Neemia e malachia.gli scritti apocrifi non furono mai inclusi nel canone e braico delle scritture e non ne fanno parte neanche oggi
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