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riferimenti alla pentecoste

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2009 21:16
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13/11/2009 19:03
 
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nel vecchio testamento dove se ne parla?
non so se è questo il luogo giusto per chiedere ciò, spero di si.
Sto facendo una ricerca sulla Pentecoste e so che anche nel vecchio testamento si parla di tale avvenimento o cmq c'è a questo episodio un riferimento.Mi servirebbe sapere dove di preciso, mi aiutate?????grazie in antiocipo
13/11/2009 19:18
 
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Ciao,
la pentecoste è chiamata anche festa della mietitura” (Eso 23:16) o “festa delle settimane” (Eso 34:22) oppure anche “il giorno dei primi frutti maturi”. (Nu 28:26)
La festa di Pentecoste veniva celebrata alla fine della mietitura dell’orzo ed era un tempo di gioia, com’è indicato dall’offerta di comunione che veniva presentata dalla congregazione e data al sacerdote. Questa offerta inoltre denotava una pacifica relazione con Geova. Allo stesso tempo l’offerta per il peccato ricordava agli israeliti che erano peccatori, ed era una supplica rivolta a Dio perché li perdonasse e li purificasse. L’olocausto doppio serviva come espressione tangibile della loro gratitudine per la generosità di Dio e anche come segno che si impegnavano con tutto il cuore a rispettare la loro relazione di patto con Lui.
Non solo era particolarmente appropriato che in quel giorno gli israeliti rendessero grazie a Geova, ma non dovevano nemmeno dimenticare i fratelli poveri. Infatti, dopo aver dato le istruzioni per la festa, Geova comandò: “E quando mietete la messe del vostro paese, non devi proseguire fino a completare l’orlo del tuo campo quando mieti, e non devi raccogliere la spigolatura della tua messe. Devi lasciarli per l’afflitto e per il residente forestiero. Io sono Geova vostro Dio”. (Le 23:22) Così il povero sarebbe stato davvero incoraggiato a ringraziare il Signore e a godersi la festa insieme a tutti gli altri. Durante questa festa si facevano anche molte offerte personali di primizie della mietitura.
Secondo fonti rabbiniche, dopo l’esilio i partecipanti salivano abitualmente a Gerusalemme il giorno prima che iniziasse la festa e là preparavano tutto il necessario per la celebrazione. La sera gli squilli di tromba annunciavano che stava per iniziare il giorno festivo. (Nu 10:10) L’altare dell’olocausto veniva purificato, e le porte del tempio venivano aperte subito dopo mezzanotte ai sacerdoti e al popolo che avrebbe portato nel cortile le vittime per gli olocausti e per le offerte di ringraziamento, le quali dovevano essere esaminate dai sacerdoti. Alfred Edersheim osserva: “Prima del sacrificio del mattino tutti gli olocausti e le offerte di pace che il popolo intendeva portare alla festa dovevano essere esaminati dai sacerdoti officianti. Data la quantità, ci doveva essere un gran da fare, finché l’annuncio che la luce del mattino aveva raggiunto Ebron non poneva fine a tutti i preparativi, dando il segnale per il consueto sacrificio del mattino”. — The Temple, 1874, p. 228.
Una volta offerto il normale sacrificio quotidiano del mattino, si portavano i sacrifici festivi descritti in Numeri 28:26-30. Poi era la volta delle offerte proprie di Pentecoste: i pani da agitare con i relativi sacrifici. (Le 23:18-20) Dopo che erano stati agitati, uno dei pani andava al sommo sacerdote e l’altro veniva diviso fra tutti i sacerdoti officianti.



Saluti
[Modificato da Morby968 13/11/2009 19:19]
13/11/2009 20:28
 
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ma c'è una profezia precisa che rimandi alla discesa dello Spirito Santo trattato nel nuovo testamento? [SM=g2037509]
13/11/2009 21:08
 
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Secondo la tradizione ebraica, la Pentecoste corrisponde alla data in cui fu data la Legge al Sinai, quando Israele diventò un popolo distinto. Gli israeliti si radunarono presso il Sinai e ricevettero la Legge all’inizio del terzo mese (sivan). (Eso 19:1) Come Mosè servì da mediatore per introdurre Israele nel patto della Legge, così Gesù Cristo quale Mediatore dell’Israele spirituale introduceva ora questa nuova nazione nel nuovo patto. L’apostolo Paolo fa un paragone tra i due avvenimenti, dicendo che i cristiani sono radunati in un’assemblea molto più grande presso ‘il monte Sion e la città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste’, sotto le disposizioni del nuovo patto. — Eb 12:18-24; cfr. Ri 14:1-5.
La sera della sua ultima Pasqua Gesù aveva annunciato il nuovo patto ai suoi discepoli e, poco prima dell’ascensione, aveva ordinato loro di attendere a Gerusalemme il promesso spirito santo. Ora, come spiegò l’apostolo Pietro, “essendo stato esaltato alla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre il promesso spirito santo, egli ha versato questo che vedete e udite”. (Lu 22:20; At 2:33) La presenza dello spirito di Dio fu manifestata dal fatto che circa 120 discepoli si misero miracolosamente a parlare in lingue diverse. In questo modo le folle di ebrei e proseliti di ogni parte dell’impero romano poterono udire in maniera intelligibile le “magnifiche cose di Dio”. (At 2:7-11) In quell’occasione, per la prima volta, Pietro predicò il battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo, come Gesù aveva comandato in Matteo 28:19. (At 2:21, 36, 38, 39) Essendo entrato nei cieli col valore del suo sacrificio, Gesù fu in grado di introdurre i suoi seguaci nel nuovo patto. — Eb 9:15-26.
Questi seguaci quindi, insieme ai 3.000 che si aggiunsero quel giorno (At 2:41) e ad altri che si aggiunsero poi, non erano la prima delle primizie offerte a Dio. La prima fu infatti Gesù Cristo stesso, risuscitato il 16 nisan del 33 E.V. (1Co 15:23), il giorno in cui venivano agitati i covoni di orzo. Piuttosto essi erano simili alle primizie del grano, un secondo raccolto, “certe primizie” offerte a Dio. (Gc 1:18) Ora erano diventati la nuova nazione di Dio, “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. — 1Pt 2:9.
13/11/2009 21:16
 
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grazie a tutti e due! [SM=x1408424]
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