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Il palo e Bart D. Ehrman

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2014 17:06
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03/02/2010 19:33
 
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Da un'innocente frase di Bart Ehrman guarda dove siamo finiti!

Shalom [SM=x1408442]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
03/02/2010 19:52
 
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TdG
Re:
barnabino, 03/02/2010 19.33:

Da un'innocente frase di Bart Ehrman guarda dove siamo finiti!

Shalom [SM=x1408442]




Mi piacerebbe scrivergli per chiedergli cosa ne pensa!!! [SM=x1408399]
03/02/2010 22:14
 
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Per Barnabino


“Il consensus accademico sull'ipogeo degli Aurelii è che quella non è una croce cristiana ma una ghirlanda decorativa. Punto.”



CI sono solo due modi per sapere quale sia il consensus accademico su un determinato argomento: 1)Essere all’interno di quel mondo, e banalmente fare il proprio lavoro, tenendo le orecchie aperte, in questo caso una persona sa cosa pensa il mondo accademico perché banalmente sente la discussione tra i suoi colleghi. 2)Aver letto un gran numero di pubblicazioni su un tema, e aver fatto una statistica. Ovviamente, non parlo di aver letto 10 pubblicazioni, perché nulla escluderebbe che ce ne siano 90 che dicano l’opposto, e che dunque quelle 10 che abbiamo in mano siano solo il 10% del dibattito. Per questo appena torno a Venezia mi divertirò a decuplicare le tre citazioni che tu hai fatto, a costo di dover passare in rassegna i 200 mila volumi della sezione di arte antica.


“Per questo non possiamo essere certi di quali tra quelle raffigurazioni è genuinamente cristiana o no.”



Qui non si tratta di essere certi di qualcosa, si tratta di attenersi all’ipotesi più semplice finché non ci sono elementi contrari. Una tomba che presenti scene dell’antico testamento, e scene di Cristo con gli apostoli, se ha una croce al suo interno, non ha motivo di vedere letta quella croce come aderente a chissà quale altra setta pagana, a meno che ovviamente non si documenti di quale setta pagana si sta parlando, e si documenti che questa aveva tra i suoi simboli una croce. Tuttavia qui il problema è diverso, non se questa croce sia cristiana ma se sia una croce, giacché tu riferisci che sarebbe parte di una invisibile ghirlanda. Tutto quello che posso fare, siccome alle ipotesi di fantasia non si può replicare perché sono infalsificabili, è vedere perché questa croce è stata letta ad alcuni come la parte finale di una ghirlanda. Potrebbe esserci del pigmento di colore residuo non visibile in fotografia che permetta questa ricostruzione. Semplicemente devo documentarmi sulle motivazioni di questa ipotesi, anzi, dovresti farlo tu, visto che altrimenti tutto quello che si continuerà a vedere dalla foto è solo un uomo che indica una croce, e di ghirlande neppure l’ombra.


“Non è questo il parere accademico, mi dispiace. Il parere accademico è quello espresso dallo Snyder. Che poi questo sia in "dogma" storico che può essere messo in dubbio è ovvio, ma ti ripeto la WTS non un'istituzione storica, si attiene al consensus.”



LA WTS non si attiene ad alcun consensus, anzi lo dispregia, perché non fa il discorso depauperato che tu vorresti propinarci su quando la croce sarebbe diventata il simbolo del cristianesimo, ma, ben lungi dall’occuparsi di iconografia, sostiene che i cristiani prima di Costanino non credessero che Cristo mosì in croce, e che Gesù stesso morì su un palo. Con che faccia tosta puoi dire che questo sarebbe un attenersi al consensus accademico? E perché, se pretendi che gli altri si inchinino al tuo fantomatico consensus su cosa sarebbe una croce nell’Ipogeo degli Aureli, argomento marginale ed irrilevante, non ti inchini invece a quello che quel medesimo consensus, in modo chiaro e unanime, dice sul fatto che Cristo mosì in croce? Con che coraggio mi puoi citare delle pubblicazioni accademiche, visto che rigetti tutto quello che dicono sull’argomento di questa discussione, e cioè su come morì Cristo? Due pesi e due misure? A me non importerebbe un emerito nulla che la croce dell’ipogeo degli Aureli fosse la parte finale di una ghirlanda, non cambierebbe di una virgola quello che è il reale tema di questa discussione, e cioè come sia morto Cristo e come credessero che fosse morto Cristo i cristiani dell’epoca pre-costantiniana. Su cosa dunque dica il consensus accademico su questo punto la mia attenzione è pari a zero, perché davvero non capisco cosa c’entri con questo dibattito, visto che la WTS non dice che la croce divenne il simbolo del cristianesimo dopo Costantino, ma dice tutt’altro, e nessuna accademico le dà retta, solo i TdG sono di questa bizzarra idea.


“Guarda che non ha nessun bisogno di farlo, io non ho mai detto che non ci siano sparute testimonianze iconografiche cristiane di croci prima di Costantino, ma si tratta, appunto, di un simbolo pochissimo diffuso e, per quanto ne sappiamo, nell'iconografia non è mai messa in relazione con la morte e la sofferenza di Cristo.”



Non mettere in relazione alla passione di Cristo vuol semplicemente dire che non c’è un Cristo rappresentato, ma è tutt’altro paio di maniche sostenere che quando i cristiani tracciavano una croce non stavano pensando alla croce di Cristo. A quanto pare tu sostieni che queste croci non si riferiscano alla croce di Cristo, ma siano simboli apotropaici che i cristiani non intendevano legare a Gesù, ma avrebbero preso da chissà dove, magari dal taw di Ezechiele. Ora io voglio invece documentare che, pur essendo ex hypothesi possibile dire che non esistono croci legate alla passione di Cristo, è tuttavia falso dire che sia patrimonio accademico condiviso che quando i cristiani tracciavano queste croci non stavano riferendosi alla croce di Cristo.


“Cioè stai dicendo che, di fatto, stai dicendo che stauros significa anche palo e dunque per distinguere tra il palo e la croce dobbiamo ricorrere esclusivamente a considerazioni esterne al testo?”



Ma chi ha parlato di considerazioni esterne al testo? Se leggessi i miei post integralmente prima di rispondere sapresti cosa intendo, e cioè che esattamente come io non ho citato semplicemente dei brani in cui si parla di stauros, perché anche se vuol dire croce in quei brani tu avresti potuto replicarmi che tu ci leggevi palo, bensì ho citato dei brani dove questo stauros oltre ad essere citata è pure descritta come una croce, allo stesso modo tu dovresti produrre testimonianze, inesistenti, di gente che dice che questo stauros fosse un palo, cioè lo descrive o lo paragona simbolicamente ad oggetti paliformi, che certo non mancano su questa terra.


“Il che non vedo come possa escudere l'esistenza di forme diverse, come dice Seneca.”



Come già detto questi giochetti non attaccano. Perché credi che l’onere della prova spetti a chi sostiene che Cristo sia morto in croce? Chi dice che è morto in croce, non fa che riportare quanto è stato creduto sempre, ovunque, da tutti, e che è guarda caso perfettamente coincidente col mos romanorum, è la WTS quella che è venuta a rompere e a dire che, per chissà quale strano motivo, lei sapeva che Cristo non è morto in croce ma su un palo. Quindi il problema non è quali prove esistano per escludere che si trattasse di un palo, bensì quali prove abbia la WTS per dire che si trattasse di un palo. Infatti la WTS non imposta il suo discorso dicendo: “non sappiamo come morì Cristo, avrebbe potuto essere anche un palo”, bensì dice “Cristo non morì su una croce, morì su un palo”. Vale a dire che tu stai surrettiziamente tentando una linea difensiva incompatibile coi presupposti della WTS, perché stai riducendo l’ipotesi palo ad ipotesi che banalmente non può essere dimostrata al 100% come falsa. Ma, il fatto che non sia dimostrabile che è falsa al 100%, non ci dice minimamente perché sarebbe preferibile all’ipotesi croce come dice la WTS. Non essere dimostrabile che una tesi è falsa, non ci dice perché quella tesi sarebbe più vera dell’ipotesi contraria. Se dico che nella Galassia di Pegaso ci sono forme di vita umanoidi, nessuno può dimostrare al 100% che la mia ipotesi sia falsa, ma non si vede perché prenderla per buona o preferirla all’idea che gli umanoidi esistono solo sul pianeta Terra. E’ dunque a questo che si riduce la pretesa della WTS? Cioè a dire “l’ipotesi del palo non è dimostrabile che sia falsa”? Ma, come ripeto, il fatto che non sia dimostrabile che sia falsa, non ci dice nulla del perché dovremmo preferirla alla di gran lunga più probabile croce, che ha dalla sua l’unanime testimonianza del cristianesimo antico e la coincidenza col mos romanorum. Ergo, se tutte le pretese della WTS si limitano ad un “non si può dimostrare che la nostra ipotesi sia falsa”, allora la loro pretesa che Cristo sia morto su un palo è del tutto gratuita, e come tale non si vede perché dovrebbe essere presa in considerazione, andrebbe rigettata con la stessa gratuità con cui è stata affermata. E, se la WTS non fornisce prove pro-palo, ma si limita a tentare di smontare quelle pro-croce, non dirà mai nulla sul perché l’ipotesi palo sia preferibile a quella della croce. Se i TdG vogliono semplicemente dire “non è dimostrabile che l’ipotesi palo sia falsa”, cioè “non è escludibile al 100% che Cristo morì su un palo”, allora non si vede proprio in base a che cosa pretendano di dire e di convincere gli altri della loro tesi, cioè che Cristo morì su un palo, e non su una croce.


“come dice Seneca.”



Solo per inciso, nel brano che solitamente citano i TdG a questo proposito, pur essendoci grande varietà di crocifissioni, non ce n’è una che assomiglia alla loro ricostruzione della morte di Cristo: “Video istic cruces non unius quidem generis sed aliter ab aliis fabricatas: capite quidam conversos in terram suspendere, alii per obscena stipitem egerunt, alii brachia patibulo explicuerunt.” (Consolatione, 20.3)
“Vedo costì croci e non di un solo genere, ma costruite da chi in un modo da chi in un altro; certuni appesero con la testa rivolta verso terra, altri spinsero un tronco (stipes) attraverso le parti oscene del corpo, altri stirarono le braccia sul patibolo”.
Tra le forme diverse qui elencate da Seneca, non c’è il palo dei TdG. Uno è a testa di giù, e non è detto se avesse o non avesse il patibulum, uno non è appeso ma impalato, e l’ultimo è la crocifissione standard.
Il fatto che si dica che si dica che Cristo portò lo stauros, ci catapulta ipso facto nella pratica della crocifissione, la pratica che i TdG presumono sia avvenuta sul Calvario, cioè che il condannato abbia portato il palo verticale e che i romani abbiano perso tempo a piantarlo per terra, oltre a non essere mai attestata, è pure una cosa un po’ cretina, visto che è poco pratica.


“Per forza, ogni volta che si dice che si trasportava lo stauros tu intendi automaticamente che si trattava di una sineddoche..”



In primis, in latino esiste la possibilità di differenziare le due cose, e anche Seneca infatti nel brano citato sopra le distingue. Questa storia dello stipes portato non è attestato da nessuna parte. In secondo luogo, vale lo stesso discorso per quello che ho detto dei Padri della Chiesa: chi ha fatto queste ricerche non s’è semplicemente messo a citare dei brani dove si diceva che lo stauros veniva portato, perché in quel caso è evidente che si sarebbero esposti all’obiezione di dire che avrebbe potuto essere il palo verticale, e infatti si citano sempre dei brani in cui sia inequivocabile che sia il patibulum, perché non solo si parla di trasporto dello stauros, ma si dice en passant o che c’erano dei pali giù ad aspettare sul luogo, o perché come in Dionigi di Alicarnasso si dice che il palo andava da una mano all’altra. Se dunque i tdG volessero attestarci che esistesse il trasporto dei pali verticali, dovrebbero fare come hanno fatto quelli che hanno prodotto le attestazioni del trasporto del solo patibulum, e cioè trovare brani dove si menzioni che il palo trasportato era lo stesso che veniva piantato, o dei brani dove si descriva in che modo veniva trasportato lo stauros, cioè che magari toccava terra e veniva trascinato, come era legato, ecc. Invece niente, zero… E a nulla vale replicare che non si vede perché gli scrittori antichi avrebbero dovuto specificare dei particolari in grado di far capire che era il palo verticale, giacché lo stesso vale anche per coloro che hanno raccolto le testimonianze del palo orizzontale. Per la legge dei grandi numeri, nelle centinaia di cose che saranno state scritte sulle crocifissione, alcune volte è scappato un particolare che ci permette di capire che era un patibulum, e, per la stessa legge della casualità, se ci fossero stati molti trasporti di pali verticali, sarebbe dovuto scappare qualche particolare che ci consentisse di capire la cosa. Purtroppo per i TdG, finché non produrranno attestazioni di quello che dicono, la loro ipotesi resterà una fantasia non attestata, a differenza del trasporto del patibulum che è attestato, e dunque le testimonianze equivoche andranno interpretate alla luce di quelle univoche, e non sulla base della strampalata e mai attestata ipotesi esegetica della WTS.


“Trovare una croce incisa su una tomba del III secolo non ha nulla a che vedere con lo stauros su cui è morto Cristo”



Già, non ha nulla a che vedere, ma è qualcosa, anche se si può non accettarlo. Mentre i sostenitori dell’ipotesi palo non hanno nulla da proporre, nessun indizio, ergo non c’è niente da accettare o rifiutare, perché non c’è niente da vagliare. Trovare una croce incisa su una tomba del III secolo ci dice, almeno, che il cristiano in questione considerasse quella croce come uno dei simboli della propria religione, e si tratta di croci di varia foggia, alcune inequivocabilmente cruces latinae, come questa del III secolo dal cimitero di Domitilla:

Cos’hanno in comune le croci latine, le croci greche, i tau, singoli od occultati nel nome, le croci camuffate da ancore? Ridurre tutto al taw si Ezechiele non spiega le croci latine: quello che tiene insieme il tutto invece è la convinzione che costoro avevano che Cristo morì in croce, convinzione che non può essere messa in dubbio perché attestata dalla patristica coeva. Per questo non ha molto senso che tu tenti di negare che Cristo sia morto in croce cercando di dire che i cristiani non tracciavano croci riferendosi a Cristo, perché è del tutto inutile, essendo già attestato per via letteraria che nel II e III secolo credevano già che fosse messo in croce, e che addirittura si facessero il segno della croce.


“Savignac propone che il tau-rho derivi da un adattamento della ankh che si trova spesso nel IV secolo a fiancheggire il chi-rho specialmente in ambienti gnostici.”



Sì, ma se questo stauros non era letto come una croce ma come un palo, non sarebbe venuto loro in mente di affiancarlo alla crux ansata egizia, cioè all’ankh. Il fatto che derivi dall’ankh è tanto corretto quanto irrilevante, è solo ulteriore acqua al mio mulino. Se hanno visto nell’ankh un simbolo da associare allo stauros è proprio perché evidentemente interpretavano questo stauros come cruciforme, e dunque abbinabile alla loro croce egizia.


“E io sono stanco di ripeterti che la WTS non è dogmatica su questo punto, per cui non capisco questo tuo accalorarti!”



Mi “accaloro” perché tu continui a rispondermi sull’iconografia quando la WTS non parla di iconografia ma di come morì Cristo, e tu surrettiziamente pretendi di dedurre che la WTS starebbe in qualche fantomatico consensus accademico quando essa non afferma nulla sulla crocifissione di Cristo che sarebbe accettabile in un mondo accademico. Se riduci la posizione della WTS ad una presa di posizione su quando la croce divenne simbolo del cristianesimo, allora potresti dire che segue una corrente accademica, ma visto che non è di questo che la WTS, non si può dire che la WTS si adatti a quello che la ricerca scientifica ha partorito. Inoltre, per l’ennesima volta, PIANTALA di dirmi che la WTS non è dogmatica su qualcosa, perché non esiste la parola dogma tra i TdG. Sapresti mostrarmi, visto che affermi che la WTS non è dogmatica su questo punto, delle riviste dove si sostenga che l’ipotesi croce è possibile?


“La WTS non è un istituzione accademica o un istitito di archeologia, si limita al consensus accademico, il Dinkler nelo suo “Comments on the History of the Symbol of the Cross,” Journal for Theology and Church 1 (1965) 124–46 scrive dell'“absolute dogma that the symbol of the cross makes its first appearance in the age of Constantine” (ibid., 132) e dell'"absence of archaeological evidence of cross-marks made by Christians from the first two centuries" (ibid., 134).”



Ho la vaga impressione che tu mi stia prendendo per il culo… CHI SE NE FREGA DEL “absolute dogma that the symbol of the cross makes its first appearance in the age of Constantine”, LA WTS NON DICE SEMPLICEMENTE CHE IL SIMBOLO DELLA CROCE SIA APPARSO DOPO COSTANTINO, MA CHE I CRISTIANI IN GENERALE NON CREDESSERO CHE CRISTO FOSSE MORTO IN CROCE PRIMA DI COSTANTINO (CHE E’ DEL TUTTO DIVERSO DAL DIRE CHE NON AVESSERO LA CROCE COME SIMBOLO), E AFFERMA ALTRESÌ CHE CRISTO MORÌ SU PALO E NON SU UNA CROCE. CHE COSA CAVOLO C’ENTRA CON QUELLO CHE HAI CITATO, COL DOGMA DEL MONDO ACCADEMICO DI CUI PARLA QUELLA FONTE?


“Se ci sono significativi mutamenti rispetto consensus accademico su questo argomento la WTS non ha alcun problema a mutare il giudizio storico, non abbiamo alcun dogma rispetto alla forma della croce”



Per l’ennesima volta: che cosa diavolo c’entra lo stabilire quando la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo con lo stabilire che forma avesse lo stauros storico? Che la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo nel IV o nel X secolo non cambia un emerito nulla, l’affermazione della WTS in base alla quale solo a partire dal IV secolo i cristiani iniziarono a credere che Cristo morì in croce è fasulla. Non occorre che la croce fosse simbolo del cristianesimo prima del IV secolo per appurare che i cristiani credessero che Cristo fosse morto in croce, perché lo sappiamo dalla letturatura. Sarebbe come se nel trentesimo secolo una persona studiasse i TdG del XXI secolo, e supponiamo anche che i TdG facciano del palo il loro simbolo nel XXIV secolo. Bene, che cosa c’entra il fatto che il palo sia diventato il simbolo dei TdG solo nel XXIV secolo col fatto che si possa accertare tramite un confronto con la letteratura dei TdG che già prima del 24° secolo i TdG credevano che Cristo fosse morto su un palo?


“Che non ci fosse alcuna descrizione della morte su palo è difficile stabilirlo, dato che non esiste (a tuo dire) alcun termine che lo potrebbe indicare senza equivoci. Cosa vuoi trovare scritto per dire che era un palo verticale”



Io non ho detto che non esiste alcun termine per indicare univocamente dei pali, anzi, ho detto il contrario. Ma non è questo il punto. Si può descrivere quello che si vuole anche se si tratta di un palo, perché, esattamente come la croce è paragonata ad oggetti cruciformi, ad esempio Tertulliano che parla dell’albero delle navi col pennone, così lo stauros palo avrebbe potuto essere paragonato ad oggetti verticali, boiate del tipo “oh tu, meraviglioso stauros, hai la forma di una colonna perché sei solido come una colonna, oh tu stauros, dalla tua vetta Cristo comandò il mondo, e infatti hai la forma di uno scettro di un sovrano”, e boiate simili. Viste le stramberie che i Padri della Chiesa sono riusciti ad andare a pescare per trovare oggetti cruciformi in natura, non è lecito dubitare che avrebbero avuto la stessa fantasia per trovare oggetti paliformi a cui paragonare lo stauros se avessero creduto che fosse un palo.


“Le fonti patristiche sono piuttosto tarde”


Ma pensa un po’, quelle del palo sono ancora più tarde, risalgono al 19° secolo! Risalgono cioè ad un periodo in cui della gente che non era greca come coloro che leggevano il Nuovo Testamento nella propria lingua madre come i Padri, e non sapevano come crocifiggevano i romani perché l’impero era crollato da pezzo, hanno preteso, non si sa in base a che cosa, di saperne più di tutto il cristianesimo antico.
E poi, tardo? Ma quando mai? Ireneo, Giustino, lo pseudo-Barnaba, e le altre fonti del II secolo, sarebbero tarde? E se sono tarde, che dire del palo che non è mai attestato? Perché si dovrebbe preferire una cosa ma attestata ad una fonte a tuo dire tarda? Sarà tardo (anche se non è tardo), ma è qualcosa almeno, per il palo invece siamo a ZERO. Il problema dunque non è se abbiamo prove conclusive della croce, ma perché dovremmo sostituirla col mai attestato palo.


“se il segno della croce cominciò ad entrare per via del suo significato apotropaico e magico nella devozione questo accadde in epoca precedente con l'inculturamento del cristianesimo nella società pagana”



Ovviamente questa è una tua fantasia che nessuna fonte s’è sognata di riportarci, perché le fonti da me citate invece dicono che il segno della croce scaccia i demoni perché Cristo morì in croce. Ma, anche se non ce l’avessero detto, non ci sarebbe nessun motivo di pensare diversamente. Un autore cristiano ci dice che si fa il “segno della croce”, e che bisogno c’è dunque di andare a cercare fantomatiche contaminazioni pagane? E dove nel paganesimo avresti visto un segno della croce apotropaico tracciato sul corpo come testimoniano le fonti? Dove, documentalo, altrimenti il tuo è comparativismo da 4 soldi. Inoltre, come diavolo si fa a sostenere che è un mero gesto apotropaico visto che Tertulliano dice che si fa in ogni momento della giornata, e dunque è ovvio che si tratta di un modo di santificare ogni azione, e non certo perché vedesse il diavolo ovunque e ad ogni ora: “ Se ci mettiamo in cammino, se usciamo od entriamo, se ci vestiamo, se ci laviamo o andiamo a mensa, a letto, se ci poniamo a sedere”, dice Tertulliano nel De corona, III, 4.


“Puoi usare benissimo delle forumule diverse.”



Posso usare formule diverse, ma a)Questo non autorizza ad implicare che tradurre con “fascio littorio” è sbagliato solo perché s’è caricato di significati fascisti, mentre tu sostieni esattamente questo, o meglio sostieni che la WTS sostenga questo, cioè che sia sbagliato tradurre con croce\fascio littorio, in quando questi termini sarebbero gradivi di riferimenti ideologici. Dire che potrei usare espressioni diverse da fascio littorio, non implica quello che dice la WTS, cioè che tradurre con fascio littorio sia sbagliato, o, peggio ancora, che i romani non usassero fasci littori.


“Non è necessario che usi "Duce", se questo ormai non trasmette più il senso delle parola perché caricato di altri significati simbolici etranei al suo uso originale, potrebbe bastare un più neutro "condottiero".”



Ma di cosa stai parlando? Ci sono un mucchio di parole italiane per rendere il latino dux, e “condottiero” va bene quanto “duce”, si riferisce sempre alla medesimo significato. Invece una croce non è un palo, mentre un duce è un condottiero.


“Non mi pare che sia un grande danno, eventualmente, né i TdG sono un istituto storico e un ente di ricerca, come detto la nostra lettura attiene unicamente alla teologia e alla corretta comunicazione teologica. Noi ritieniamo che da un punto vi vista storico e teologico l'idea di "palo di toritura" epurata da tutta la tradizione ed i significato teologici che contiene la parola ed il simbolo della "croce" sia più efficace a trasmettere l'idea contenuta in stauros.”



Ma ti rendi conto vero che non sei riuscito a produrre una sola rivista dei TdG che sostenga che viene tradotto con palo perché la parola croce sarebbe ormai un termine non abbastanza “truce”? Le pubblicazioni dei TdG sostengono al contrario che traducono con palo perché era davvero un palo, e non una croce. Inoltre, dire che ex hypothesi palo sia una traduzione che trasmetta più efferatezza, non autorizza, sulla base di questa considerazione, a mettersi a pontificare sul fatto che Cristo non è morto in croce ma su un palo. Che la parola palo di tortura sia ex hypothesi più aspra, non implica che Cristo sia morto su un palo, né che non sia morto in croce, ma è proprio questo di considerazioni storiche che invece la WTS fa.


“Noi ritieniamo”



No, tu ritieni, sei un TdG che non spiega quello che dice la WTS e non si attiene alle sue spiegazioni.


“Ti ripeto: per i TdG è indifferente la forma dello stauros”



Suppongo allora che l’andare a rompere a tutto il pianeta sostenendo che la croce è un simbolo pagano e che Cristo sia morto su un palo sia stata una mia allucinazione. Se siete indifferenti alla forma dello stauros, perché rompete a tutto il pianeta con le vostre strambe teorie, sostenendo per giunta che quest’affermazione sia la verità storica?


“Se domani diventasse evidente che Gesù è morto su uno stauros fatto a forma di T o di croce latina non avremmo nessun problema ad ammetterlo.”



E’ già evidente a tutti tranne voi, il che significa che, evidentemente, siete degli incompetenti che non capiscono o non vogliono capire, e che pretendete di averne capito di più di ogni antichista di questo pianeta. Inoltre, il problema non è se sia evidente che Cristo sia morto in croce, ma PERCHE’ i TdG credano che sia morto su un palo. Non c’è stato ancora portato un solo indizio o prova che permetterebbe di dire, come fa la WTS, che la traduzione con croce sia da escludere, e gli sia da preferire quella con palo. Barnabino si sta limitando a tentare di parare i colpi e mostrare che la resa con palo non è impossibile, ma a noi non interessa sapere che non è impossibile, ci interessa sapere perché la WTS pensa che sia quella giusta, e sia meglio della croce. In caso contrario non si vede proprio perché mollare la croce per abbracciare il palo.


“Non capisci che non è un problema di forma geometrica? Non abbiamo alcuna tradizione da dover ossequiare!”


La tradizione è banalmente ciò che è stato tràdito, cioè trasmesso, e su cui tutti concordano. Il problema non è se i tdG abbiano o meno tradizioni da ossequiare, ma perché la loro novità sarebbe migliore di quest’unanime tradizione. Non dover rispettare per forza una tradizione non ci dice il perché non doverla rispettare, e perché rigettarla. Sono due generi di cose diverse.
E se non avete alcuna tradizione da ossequiare, mi dici da dove hai preso la lista dei libri che compongono il NT? In quale libro biblico l’hai trovata? Non è forse questa una tradizione, cioè qualcosa che i cristiani si trasmettono oralmente?


“Certo, può esistere un TdG che dica apertamente che secondo lui morì su un oggetto a forma di croce,”



Hai qualche esempio?

Per Morby


“aremo anche dei fondamentalisti, ma basandosi solo sulla testimonianza biblica non si evince minimamente la forma dello stauros, di conseguenza la WTS afferma che Gesù, sempre dalla Bibbia e non da fonti storiche extrabibliche, sia morto su un semplice palo.”



Ma è proprio questo il punto caro Morby, se dalla Bibbia non si evince la forma dello stauros, perché diavolo tu pensi che sia un palo? Se non si evince la forma, bisogna tradurre il termine col significato più frequente in un determinato contesto spazio-temporale, cioè l’impero romano del I secolo, e il significato più frequente di stauros in questo contesto è croce. La tua erronea deduzione “non c’è scritto quale fosse la forma, quindi traduco con palo”, dipende dal fatto che la WTS vi ha imbottiti di citazioni in cui si dice, senza specificare il senso delle frasi, che stauros vorrebbe dire primariamente palo, e solo come significato secondario croce, e dunque tu ne hai dedotto che, stante l’assenza di specificazioni, sia meglio tradurre con palo. Ma nulla di tutto ciò ha senso. La WTS fa un gioco alquanto sporco, e spaccia commentari e dizionari che riferiscono il significato più antico di stauros, cioè il primo significato cronologicamente attestato nella lingua greca di un termine, con quello che invece è il significato principale di un termine. Ad esempio “imperator” in latino repubblicano non vuol dire imperatore, ma comandante dell’esercito, tuttavia questo termine dopo Augusto, con l’avvento dell’impero, assume un altro significato, cioè “imperatore”, e dunque, sebbene il significato più antico sia “comandante dell’esercito”, non avrebbe senso dire che in epoca romana questo sia il suo significato principale. La WTS fa un gioco simile. Non ha nessuna rilevanza cosa significasse un termine al tempo di Omero, quello che ci interessa è quale fosse il significato più frequente in epoca romana ed in un contesto panale, e la risposta è croce, non palo. Ergo nel dubbio si deve tradurre con croce, non con palo, come infatti tutti i dizionari dicono di fare. Inoltre, non è attestato che siano mai stati portati dei pali verticali, mentre è attestato che sia stato trasporto il palo orizzontale che poi è stato issato su quello verticale che aspettava già saldamente piantato nel terreno.


“Ti ricordo inoltre che alcune volte il consensus accademico è stato sbugiardato dalla testimonianza biblica.”



Qui non c’è alcun consensus accademico da contrapporre alla testimonianza biblica, nella Bibbia non c’è scritto che Cristo sia morto su un palo.


“Noi preferiamo prendere per oro colato la sapienza biblica usando laddove ci sono, le prove storiche che confermano il pensiero biblico.”



Nel caso della crocifissione non è questione di Bibbia contro il mondo accademico, ma bensì di mondo accademico che ti dice come leggere quello stauros nella Bibbia, perché come ripeto non c’è affatto scritto “palo”, ma stauros. Inoltre, scusa se te lo dico, ma la tua ipotesi mi pare un tantino preconcetta. Se scarti tutto quello che il mondo accademico ti dice per il solo fatto che credi che sia contro la Bibbia, allora, non importa quali prove ti si portino, tu avrai già deciso a priori che sono false. Non è un gran modo di ragionare, e infatti si chiama fondamentalismo.


“Quando il consensus accademico è in contrasto con la Bibbia (vedi sull' evoluzione ad esempio) i Testimoni di Geova se ne fregano altamente.”



Questo presume la tua interpretazione della Bibbia, cioè presumi che l’autore (o meglio gli autori) di Genesi, volessero essere presi alla lettera. Mai pensato che potessero aver composto un mito, esattamente come Gesù parlava in parabole e i personaggi di cui parla non sono mai esistiti? Mito non vuol dire menzogna, significa usare un racconto figurato e simbolico per dare degli insegnamenti, così come faceva Gesù.


“Siccome non ci sono prove bibliche (anzi, tutti i termini utilizzati fanno pensare ad un palo singolo)”!



Questo solo nella fantasie delle riviste dei TdG, apri un qualsiasi dizionario per sincerarti del contrario e dell’uso di stauros nella letteratura tardo-ellenistica.



“I romani non avevano un modus operandi su come trattare i popoli sottomessi, infatti erano molto tolleranti sulle usanze e la religione del popolo, di conseguenza il modo di porsi era diverso a seconda di dove si trovavano. Nel caso degli ebrei, che per altro avevano una concezione religiosa particolarmente diversa rispetto a quella romana, i romani erano ancora più attenti a non essere suscettibili. Inoltre, il rispetto delle funzioni svolte nel tempio e della legge sul sabato, ci fanno capire il comportamento dei romani al riguardo. Uno degli aspetti religiosi che gli ebrei consideravano importante era la purezza cerimoniale. Non dovevano toccare nulla di impuro e quello che veniva a contatto con cose impure, come ad esempio un cadavere, doveva essere bruciato. Dati questi fattori, è possibile che l' usanza di lasciare lo stipes piantato fosse solo nelle altre parti dell' impero e non a Gerusalemme, dove una cosa del genere avrebbe irritato notevolmente gli ebrei?”



In primo luogo, non irritare i popoli sottomessi per i romani non era una preoccupazione se volevano applicare la loro forza, in secondo luogo, non toccare nulla di impuro non ha nulla a che vedere con lasciare lo stipes per terra. I giudei stessi esponevano delle persone condannate a morte su pali od alberi al tempo in cui fu redatto il deuteronomio, ergo perché dovevano trovare particolarmente sgradevole dei pali lasciati piantati per terra? E, se li avessero trovati sgradevoli, i romani se ne sarebbero infischiati comunque.


“Inoltre, un passo della "guerra giudaica" di Flavio Giuseppe afferma che una croce poteva benissimo essere piantata lì per lì.
Libro VII:202 Comandò infatti di piantare una croce come se volesse immediatamente appendervi Eleazar, e a tale spettacolo quelli della fortezza furono presi da un'angoscia ancora più grande, gridando fra alti gemitiche quella era una disgrazia intollerabile.”



Questa descrizione non c’entra nulla con quanto sostengono i TdG e mi chiedo perché me la citi. In primis, essa è incompatibile con la ricostruzione dei TdG, infatti come si vede il palo è piantato per terra prima di crocifiggerci la persona, e non viene portato dal condannato, ergo questo è diverso dalla ricostruzione che fanno i TdG della morte di Gesù, ma non è diversa dalla ricostruzione che fa il resto del mondo accademico, e cioè prima c’è il palo piantato, e solo dopo qualcuno portava il patibulum. Il fatto che abbiano dovuto piantare il palo e che non fosse già piantato dipende dal fatto che non si trovavano a Gerusalemme ma nel bel mezzo di una campagna miliare, e dunque non c’era il locus adibito alla crocifissione a disposizione. Comunque, questa testimonianza conferma che non era il condannato a portare il palo verticale.

Per Barnaba 1977


“Mi sono forse espresso male, ma ribadisco che non è tanto l'uso che se ne è fatto a fare da discriminante, ma il fatto che sia stato scelto per far apparire la nuova religione "più simpatica", rendendolo un simbolo (come prima non era) ed ammantandola di significati esoterici.”



Questo, da capo, presuppone l’indimostrata tesi che se i cristiani hanno delle croci è perché hanno plagiato delle croci pagane. Ma questa ipotesi non ha nessuna necessità. Stante il fatto che la forma della croce di Cristo come descritta dalla tradizione è perfettamente plausibile e coincidente con quello che sappiamo sull’uso romano della crocifissione, non s’è alcun motivo per adottare l’ipotesi superflua che i cristiani siano andati a prendere la croce da qualche simbolo pagano e non invece guardando in casa propria, e cioè guardando a come sapevano che era morto il loro messia.
Inoltre, l’adozione della croce non ha reso il cristianesimo simpatico, anzi, proprio perché dicevano che non era una croce qualsiasi, ma la croce su cui era stato ucciso Cristo, li sbeffeggiavano perché il loro simbolo era un segno del supplizio servile, uno scandalo.


“Comunque, hai ragione siamo OT. Che ne dici, ti interessa discutere anche su questo argomento ed apro una nuova discussione o no?”



In effetti non mi interessa.


“Non è proprio così. Nota cosa dice uno Svegliatevi! del 2006, che tu ami tanto citare:”



E che cosa direbbe? Che è sbagliato per i TdG adorare la croce, e lo sappiamo. Ma ciò non toglie che, oltre a dire che non andrebbe adorata di qualunque forma sia, dicono anche che la forma è storicamente errata.


“Guarda che la questione palo/croce non è dottrinale.”



Per me è dottrinale nella misura in cui, sostenendo che non morì in croce, si implica necessariamente che i cristiani abbiano preso questa croce da qualche altra parte, cioè dal paganesimo, e dunque si usa questa argomentazione come cavallo di battaglia per dare addosso alle confessioni diverse dalla propria, sostenendo che sono contaminate col paganesimo.

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 03/02/2010 22:54]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
03/02/2010 22:52
 
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"escluderebbe che ce ne siano 90 che dicano l’opposto, e che dunque quelle 10 che abbiamo in mano siano solo il 10% del dibattito

Poly ricordati che con Dio la maggioranza senpre perde [SM=x1408425]
04/02/2010 00:28
 
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Caro Polymetis,


Ci sono solo due modi per sapere quale sia il consensus accademico su un determinato argomento



Io mi sono limitato a citare il manuale del Bisconti che presenta una sintesi del punto della situazione. Che ovvimente vi sia un dibattito tra specialisti non lo metto in dubbio, ma non ci interessa.


Tuttavia qui il problema è diverso, non se questa croce sia cristiana ma se sia una croce, giacché tu riferisci che sarebbe parte di una invisibile ghirlanda



Non sono io che parlo di una ghirlanda ma il Felle, Bisoconti e Himmelmann. Vedi tu, io mi limito a riportare quello che scrive un manuale, naturalmente non sono in grado di formulare una ipotesi.


Semplicemente devo documentarmi sulle motivazioni di questa ipotesi, anzi, dovresti farlo tu



Non vedo perché, che in un ambiente sincretisco del III secolo ci potesse essere la raffigurazione di una croce non è che mi mette a disagio. Siete voi cattolici fissati con le croci, per noi TdG (come certo inutilmente di farti capire) è un dettaglio assolutamente indifferente.


Con che faccia tosta puoi dire che questo sarebbe un attenersi al consensus accademico?



Beh, che la croce non fosse raffigurata fino a IV secolo associata alla morte di Cristo è definito un dogma dal Dinker, dallo Snyder e tanti altri autori. Non è che si tratta di faccia tosta, si tratta che anche se messo in dubbio recentemente questo era consoderato un dogma, e non dai TdG.


la WTS non dice che la croce divenne il simbolo del cristianesimo dopo Costantino, ma dice tutt’altro, e nessuna accademico le dà retta, solo i TdG sono di questa bizzarra idea



Tu non riesci davvero a capire, se un somozzatore ordinario? I TdG non sono un ente di ricerca storica o un'istituzione accademica, quello che credono della croce ha una valenza puramente teologica. Se non riesci a capirlo non vedo cosa posso farci.


Non mettere in relazione alla passione di Cristo vuol semplicemente dire che non c’è un Cristo rappresentato, ma è tutt’altro paio di maniche sostenere che quando i cristiani tracciavano una croce non stavano pensando alla croce di Cristo



Semplicemente non possiamo saperlo, secondo lo Snyder (dunque sempre un manuale accademico) non esiste nessun elemento per mettere in relazione le rappresentazioni della croce con la morte e la sofferenza di Cristo e l'uso nell'arte funeraria sarebbe dovuto al fatto che la croce, indipendentemente dal cristianesimo, era considerato un amuleto.

Ti ripeto, questo è quello che trovo su un manuale (quello dello Snyder) e ci sono, ovviamente, letture differenti (e lo Snyder riassume il dibattito citando le tesi pro e contro). Quello che invece colpisce è la violenza con cui devibollare come "bizzarro" o non "accademico" quello che per alcuni autori è il consensus accademico.


Ma chi ha parlato di considerazioni esterne al testo?



Bene, allora ripeto la domanda: che parola dobbiamo trovare nel testo per evincere che lo stauros fosse un palo verticale piuttosto che due pali incorciati? Voglio dire che se non esiste nessuna possiblità di distinguere i termini in base alla parola usata possiamo attribuire una forma solo in base a considerazioni esterne al testo.


tu dovresti produrre testimonianze, inesistenti, di gente che dice che questo stauros fosse un palo



Ti chiedo, infatti: che parola si dovrebbe usare im un testo per dire che era un palo e non una croce, se di per sé stauros indica già un palo?


Perché credi che l’onere della prova spetti a chi sostiene che Cristo sia morto in croce?



Ma io non pretendo proprio nulla... sei tu che ti stai accandendo su questa questione del tutto secondari! [SM=x1408403] Per quanto mi riguarda che Gesù sia morto su un palo è un'ipotesi funzionale alla mia teologia sulla croce, al senso più vero della croce. Non siamo fanatici del "palo", te lo ripeto, non è che ci identifichiamo in quel simbolo. Che fosse un palo o che fosse sicuro che è una croce non cambia di un millimetro la mostra posizione teologica e di fede!


In primis, in latino esiste la possibilità di differenziare le due cose, e anche Seneca infatti nel brano citato sopra le distingue



Distinzione che non troviamo nella vetus latina né nella vulgato, ad esempio. E d'altronde per Seneca stipes e patibulum sono sempre croci.


Se dunque i tdG volessero attestarci che esistesse il trasporto dei pali verticali, dovrebbero fare come hanno fatto quelli che hanno prodotto le attestazioni del trasporto del solo patibulum/QUOTE]

Che cosa era il patubulum esattamente? Dato che la vulgata a volte usa scambievolmente patibulum per indicare il palo piantato a terra, non solo quello trasversale.


trovare brani dove si menzioni che il palo trasportato era lo stesso che veniva piantato



Di solito si usa la stessa parola, per cui è impossibile dire se il palo trasportato era o meno lo stesso piantato. Certo vi è una tradizione cristiana che pensa che Gesù abbia trasportato la croce intera, evidentemente non era così remota l'ipotesi.


Trovare una croce incisa su una tomba del III secolo ci dice, almeno, che il cristiano in questione considerasse quella croce come uno dei simboli della propria religione



Non lo sappiamo, visto che sono rarissime le croci ed esano diuffuse in tutte le religioni, non solo nel cristianesimo, poteva essere soltanto qualche individuo superstizioso e quel simbolo assolutamente estraneo alla sua religione.


Sì, ma se questo stauros non era letto come una croce ma come un palo



Evidentemente era la forma che più si avvicinava all'ankh e meglio poteva rappresentare la sconfitta della vita sulla morte.


Inoltre, per l’ennesima volta, PIANTALA di dirmi che la WTS non è dogmatica su qualcosa, perché non esiste la parola dogma tra i TdG.



Non è che posso piantarla, è la verità: se non la capisci o non ti piace non è che sia colpa mia! Cosa devo fare? Per farti contento dirti che credere che Gesù è morto su un palo è uno dei fondamenti irrinuciabili della nostar fede? Quando sarà evidente cla forma precisa delle croce non abbiamo problemi a cambiare opinione, ma questo, te lo ripeto, non cambia di un millimetro la nostra fede che, a differenza della tua, non ha bisogno di simboli da venerare!


Ho la vaga impressione che tu mi stia prendendo per il culo…



Eh... ma come sei volgare! [SM=g27994]


CHI SE NE FREGA DEL “absolute dogma that the symbol of the cross makes its first appearance in the age of Constantine”, LA WTS NON DICE SEMPLICEMENTE CHE IL SIMBOLO DELLA CROCE SIA APPARSO DOPO COSTANTINO, MA CHE I CRISTIANI IN GENERALE NON CREDESSERO CHE CRISTO FOSSE MORTO IN CROCE PRIMA DI COSTANTINO



La convinzione è basata appunto sul fatto che il consensus generale è che il simbolo della croce (in generale, non come simbolo del cristianesmo, questo mi pare dica il Dinkler) non era utilizzato prima di Costantino. Tanto è vero che solo con molta cautela un monumemnto che presenta una croce è datato prima del IV secolo, non perché vi sia il simbolo della chiesa, ma perché presenza della croce in genere è attribuita a monumenti post-pacem.


così lo stauros palo avrebbe potuto essere paragonato ad oggetti verticali,



Evidentemente i padri preferirono la croce seguendo le idee dello pseudo-barnaba (a cui veniva evidentemente attribuita autorità quasi apostolica) e cominciarono a lavorare sulla sua idea di una croce a T.


Ovviamente questa è una tua fantasia che nessuna fonte s’è sognata di riportarci, perché le fonti da me citate invece dicono che il segno della croce scaccia i demoni perché Cristo morì in croce



Mi pare ovvio che si tentasse di cristianizzare un simbolo creduto efficace contro il male: se funzionava era perché vi era morto Cristo, ma questo non toglie che quella figura si potesse sovrapponerre ad simbolo preesistente ritenuto magico.


Questo non autorizza ad implicare che tradurre con “fascio littorio” è sbagliato solo perché s’è caricato di significati fascisti



E' il messaggio che trasmette che può essere sbagliato, tanto è vero che a e utilizzato solo in certi circoli di destra.


No, tu ritieni, sei un TdG che non spiega quello che dice la WTS e non si attiene alle sue spiegazioni



Non è che i TdG devono per forza spiegare esattamente quello che spiega la WTS, questo non è un aspetto dottrinale ma è un mero dettaglio su cui ciascuno può trarre le proprie conclusioni e fare le proprie considerazioni! Tu hai un'idea molto distorta di cosa significa essere TdG!


Suppongo allora che l’andare a rompere a tutto il pianeta sostenendo che la croce è un simbolo pagano e che Cristo sia morto su un palo sia stata una mia allucinazione.



Quella è una scelta teologica. Che Gesù sia morto o meno su una croce non veneriamo né la croce né il palo. Come ho già detto è assai più efficace a livello teologico, per cogliere il senso della morte di Gesù, una crocifissione il più possibile spogliata da tutte le tradizione successive, pagane, cristiane, politiche, militari di cui il simbolo della croce è divenuto oggetto.


E’ già evidente a tutti tranne voi, il che significa che, evidentemente, siete degli incompetenti che non capiscono o non vogliono capire



Bene, allora non vedo perché ti arrabbi: noi siamo incompetenti, noi non capiamo, è evidente a tutti. Quale sarebbe allora il problema? Cambia qualcosa nella tua fede se i TdG sostengono che Gesù è morto su un palo? Per quanto mi riguarda, te lo ripeto, la forma geomerica dello stauros è l'ultimo dei problemi, non è certo su quello che ruota la nostra fede né la decisione di non venerare la croce!


l problema non è se i tdG abbiano o meno tradizioni da ossequiare, ma perché la loro novità sarebbe migliore di quest’unanime tradizione.



Te l'ho già spiegato mille volte: la croce in quanto simbolo non veicola più il senso genuino di stauros, ma veicola tutta la tradizione, l'armentario ideologico, simbolico, politico, religioso che in 2000 anni di cristianità l'hanno incrostato.

I TdG hanno voluto togliere questa pesante vernice e riportare lo stauros al suo senso più essenziale, essenziale come appunto può essere (oggi) solo il nudo palo verticale, che sempre stauros era, perché non c'è altra parola per chiamarlo.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
04/02/2010 08:35
 
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Super-Poly: Ho la vaga impressione che tu mi stia prendendo in giro … CHI SE NE FREGA DEL “absolute dogma that the symbol of the cross makes its first appearance in the age of Constantine”, LA WTS NON DICE SEMPLICEMENTE CHE IL SIMBOLO DELLA CROCE SIA APPARSO DOPO COSTANTINO, MA CHE I CRISTIANI IN GENERALE NON CREDESSERO CHE CRISTO FOSSE MORTO IN CROCE PRIMA DI COSTANTINO (CHE E’ DEL TUTTO DIVERSO DAL DIRE CHE NON AVESSERO LA CROCE COME SIMBOLO), E AFFERMA ALTRESÌ CHE CRISTO MORÌ SU PALO E NON SU UNA CROCE. CHE COSA CAVOLO C’ENTRA CON QUELLO CHE HAI CITATO, COL DOGMA DEL MONDO ACCADEMICO DI CUI PARLA QUELLA FONTE?

[SM=g28002] [SM=x1408403] [SM=x1408418]

nevio63: Super-Barna, sei riuscito nell'impresa di far uscire fuori dai gangheri persino il Poly a plomb! Questa e' storica...e nel bunker chissa' che altre virtu' ti attribuiranno... [SM=x1408399]

[SM=g1861204]





Il messaggio è stato moderato.

Pregasi astenersi da volgarità! Grazie!

ELL / MOD
[Modificato da EverLastingLife 04/02/2010 18:09]
04/02/2010 09:35
 
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TdG
Re:
Caro poly,

Polymetis, 03/02/2010 22.14:


Questo, da capo, presuppone l’indimostrata tesi che se i cristiani hanno delle croci è perché hanno plagiato delle croci pagane. Ma questa ipotesi non ha nessuna necessità. Stante il fatto che la forma della croce di Cristo come descritta dalla tradizione è perfettamente plausibile e coincidente con quello che sappiamo sull’uso romano della crocifissione, non s’è alcun motivo per adottare l’ipotesi superflua che i cristiani siano andati a prendere la croce da qualche simbolo pagano e non invece guardando in casa propria, e cioè guardando a come sapevano che era morto il loro messia.
Inoltre, l’adozione della croce non ha reso il cristianesimo simpatico, anzi, proprio perché dicevano che non era una croce qualsiasi, ma la croce su cui era stato ucciso Cristo, li sbeffeggiavano perché il loro simbolo era un segno del supplizio servile, uno scandalo.


Devi però ammettere che l'operazione di ipotecamento di usanze, feste e simboli da credi pagani non riguarda solamente la croce. Sembra quasi una consuetudine (ho citato il 25 dicembre). Non vedo quindi motivi per non pensare che non l'abbia fatto pure con la croce. Guarda a caso proprio da Costantino si nota un'esplosiva diffusione del simbolo.

Polymetis, 03/02/2010 22.14:

E che cosa direbbe? Che è sbagliato per i TdG adorare la croce, e lo sappiamo. Ma ciò non toglie che, oltre a dire che non andrebbe adorata di qualunque forma sia, dicono anche che la forma è storicamente errata.


Mah! Se la vuoi vedere così! Nota però questa frase:
Una questione più importante per i veri cristiani è se sia appropriato venerare lo strumento usato per uccidere Gesù.

Tu hai detto, però, che per noi è una dottrina importante, ma come vedi, solo questa frase fa capire che è di secondaria importanza.

Polymetis, 03/02/2010 22.14:

Per me è dottrinale nella misura in cui, sostenendo che non morì in croce, si implica necessariamente che i cristiani abbiano preso questa croce da qualche altra parte, cioè dal paganesimo, e dunque si usa questa argomentazione come cavallo di battaglia per dare addosso alle confessioni diverse dalla propria, sostenendo che sono contaminate col paganesimo.


Perché? Se non è la croce, ci sono molte altre cose che dimostrano questa contaminazione. L'accusa di riciclaggio della croce, si può dire, è nata sulla coda di innumerevoli altri "prestiti".

Saluti


Testimoni di Geova Online Forum



«Una mente debole è come un microscopio: ingrandisce le piccolezze, ma è incapace di comprendere le cose grandi.»

Lord Chesterfield
04/02/2010 10:46
 
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TdG
Re:


Suppongo allora che l’andare a rompere a tutto il pianeta sostenendo che la croce è un simbolo pagano e che Cristo sia morto su un palo sia stata una mia allucinazione. Se siete indifferenti alla forma dello stauros, perché rompete a tutto il pianeta con le vostre strambe teorie, sostenendo per giunta che quest’affermazione sia la verità storica?



Questa è un' emerita buffonata!!! Si rompe così poco il pianeta su questa "stramba teoria" che tanti tdg non saprebbero da dove partire per spiegarla. Dovresti aprire la porta più spesso ai tdg così sapresti di cosa parlano. Ho parlato di palo/croce più in due mesi di forum che in una vita da tdg.





Ma è proprio questo il punto caro Morby, se dalla Bibbia non si evince la forma dello stauros, perché diavolo tu pensi che sia un palo? Se non si evince la forma, bisogna tradurre il termine col significato più frequente in un determinato contesto spazio-temporale, cioè l’impero romano del I secolo, e il significato più frequente di stauros in questo contesto è croce.


Croce di cui non vi è uno standard geometrico o sbaglio??




La tua erronea deduzione “non c’è scritto quale fosse la forma, quindi traduco con palo”,


Non è un' erronea deduzione, perchè dalla Bibbia non capisci la forma dello stauros. Se non lo capisci dalla Bibbia lo puoi dedurre dalle fonti esterne e dalla tradizione tramandata oralmente. Le fonti storiche, a differenza di te, ci aiutano a capire che "probabilmente" Gesù è morto su una croce a due bracci, non "sicuramente" come vuoi far credere tu. Le tradizioni orali, lasciano il tempo che trovano, dal momento che non sappiamo da dove e come siano partite. Quindi, limitandoci solo al testo biblico, così come i Testimoni di Geova hanno sempre fatto e avvallati dal fatto che non si ha LA CERTEZZA SCIENTIFICA su come avvenne la morte di Gesù,la WTS traduce palo di tortura. Se poi ci aggiungi anche la valenza esoterica della croce in quanto tale in età pre-cristiana ecco che hai anche la scelta teologica della Wts.





Qui non c’è alcun consensus accademico da contrapporre alla testimonianza biblica, nella Bibbia non c’è scritto che Cristo sia morto su un palo.


Non c'è neanche scritto che Cristo sia morto su di una croce a due bracci.



Nel caso della crocifissione non è questione di Bibbia contro il mondo accademico, ma bensì di mondo accademico che ti dice come leggere quello stauros nella Bibbia, perché come ripeto non c’è affatto scritto “palo”, ma stauros. Inoltre, scusa se te lo dico, ma la tua ipotesi mi pare un tantino preconcetta. Se scarti tutto quello che il mondo accademico ti dice per il solo fatto che credi che sia contro la Bibbia, allora, non importa quali prove ti si portino, tu avrai già deciso a priori che sono false. Non è un gran modo di ragionare, e infatti si chiama fondamentalismo.


Non è questione di preconcetto oppure no. La wts ha sempre utilizzato le prove storiche e il consensus per avvallare la veridicità della Bibbia e non il contrario. Siamo fondamentalisti?? Si. Me ne vergogno? No.



Questo presume la tua interpretazione della Bibbia, cioè presumi che l’autore (o meglio gli autori) di Genesi, volessero essere presi alla lettera. Mai pensato che potessero aver composto un mito, esattamente come Gesù parlava in parabole e i personaggi di cui parla non sono mai esistiti? Mito non vuol dire menzogna, significa usare un racconto figurato e simbolico per dare degli insegnamenti, così come faceva Gesù.


E tu non hai mai pensato che l' evoluzione potrebbe essere uno stratagemma di Satana per allontanare l' uomo da Dio? Gesù insegnava con le illustrazioni, ma poi le spiegava. Nella genesi non si evince lo stesso metodo.




In primo luogo, non irritare i popoli sottomessi per i romani non era una preoccupazione se volevano applicare la loro forza, in secondo luogo, non toccare nulla di impuro non ha nulla a che vedere con lasciare lo stipes per terra. I giudei stessi esponevano delle persone condannate a morte su pali od alberi al tempo in cui fu redatto il deuteronomio, ergo perché dovevano trovare particolarmente sgradevole dei pali lasciati piantati per terra? E, se li avessero trovati sgradevoli, i romani se ne sarebbero infischiati comunque.



Era eccome una preoccupazione!!! Tutto ciò che non era di ostacolo al governo veniva lasciato gestire alla popolazione sottomessa. Con gli ebrei erano ancora più accondiscendenti, visto i problemucci che c'erano. Per gli ebrei nessuna cosa a contatto con un cadavere era pura, quindi doveva essere bruciata. Cosa ti fa quindi credere che questo non accadeva anche con le croci?



“Inoltre, un passo della "guerra giudaica" di Flavio Giuseppe afferma che una croce poteva benissimo essere piantata lì per lì.
Libro VII:202 Comandò infatti di piantare una croce come se volesse immediatamente appendervi Eleazar, e a tale spettacolo quelli della fortezza furono presi da un'angoscia ancora più grande, gridando fra alti gemitiche quella era una disgrazia intollerabile.”



Questa descrizione vuol solo dimostrarti che non è detto che gli stipes fossero sempre piantati a terra. Se non erano piantati in tempo di guerra perchè credere che in tempo di pace invece ci fossero?
[Modificato da Morby968 04/02/2010 11:27]
04/02/2010 17:19
 
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Per Barnabino


“Io mi sono limitato a citare il manuale del Bisconti che presenta una sintesi del punto della situazione. Che ovvimente vi sia un dibattito tra specialisti non lo metto in dubbio, ma non ci interessa.”



Potresti anche citarne dieci, ma poiché sei un outsider, non sapresti mai quale percentuale del totale rappresentano, per questo, avrò l’immenso piacere de decuplicare le tue tre citazioni appena torno a Venezia.


“Non sono io che parlo di una ghirlanda ma il Felle, Bisoconti e Himmelmann. Vedi tu, io mi limito a riportare quello che scrive un manuale, naturalmente non sono in grado di formulare una ipotesi.”



Bene, allora vuol dire che riporti le fonti a simpatia, perché non hai la capacità di giudicare gli argomenti, e dunque scegli nei dibattiti le opzioni che ti piacciono per il semplice motivo che tornano con le tue teorie, e senza neppure sapere come si sia arrivati ad una teoria. Sei un ripetitore.


“Non vedo perché, che in un ambiente sincretisco del III secolo ci potesse essere la raffigurazione di una croce non è che mi mette a disagio”



Ambiente sincretistico non vuol dire ambiente non cristiano, vuol dire ambiente cristiano con degli elementi presi da altri culti. Ora, quale culto avrebbe avuto la croce tra i suoi simboli, e per di più una croce latina indicata nel bel mezzo del nulla. Chi non vuole sparare ipotesi a caso, ma vuole dire che una croce non è cristiane, dovrebbe dire che cos’è, a cosa appartiene, se non è cristiana. Per questo voglio vedere cosa c’è dietro a questa convinzione. Chiederò alla professoressa Trovabene, che insegna storia dell’arte paleocristiana all’università di Venezia, dei chiarimenti.


“Beh, che la croce non fosse raffigurata fino a IV secolo associata alla morte di Cristo è definito un dogma dal Dinker”



La mia frase integrale diceva: “ma, ben lungi dall’occuparsi di iconografia, sostiene che i cristiani prima di Costanino non credessero che Cristo mosì in croce, e che Gesù stesso morì su un palo. Con che faccia tosta puoi dire che questo sarebbe un attenersi al consensus accademico?”. Ora, se avevo dei dubbi sulla tua disonestà intellettuale, li ho del tutto risolti, perché, per l’ennesima volta, continui a scambiare il problema del cosidetto dogma secondo cui “la croce non fosse raffigurata fino a IV secolo associata alla morte di Cristo”, con quando invece sostiene la WTS, e quanto c’era nella mia frase a cui stavi rispondendo, e cioè che la WTS non si limita a dire che la croce non fosse rappresentata come unita alla passione di Cristo fino al IV secolo, bensì che solo a partire dal IV secolo i cristiani avrebbero iniziato a pensare che Cristo morì in croce. Questa dichiarazione con l’iconografia non c’entra nulla, perché non discute su quando i cristiani abbiano iniziato a rappresentare la croce, ma su quando i cristiani abbiano iniziato a credere che Gesù Cristo morì in croce, e per saperlo non occorre certo rifarsi alla storia dell’arte, visto che sappiamo dai Padri stessi che era parere unanime che Cristo morì in croce: la vostra idea del palo non esiste fino al 19° secolo.
L’assoluto dogma, caro Barnabino, è che Cristo sia morto in croce, e nessun accademico di questo pianeta pensa infatti che sia morto su un palo, solo i TdG.


“Non è che si tratta di faccia tosta, si tratta che anche se messo in dubbio recentemente questo era consoderato un dogma, e non dai TdG.”



La mia frase riguardo alla faccia tosta si riferisce nel tentare di contrabbandare questo presunto dogma accademico in base al quale la raffigurazione della croce risale al IV secolo, con la posizione della WTS, che è tutt’altra, e cioè che i cristiani dei primi IV secolo non credessero che Cristo morì in croce. Quale accademico sostiene una scemenza simile? Solo i TdG portano avanti questa idea.


“Tu non riesci davvero a capire, se un somozzatore ordinario? I TdG non sono un ente di ricerca storica o un'istituzione accademica, quello che credono della croce ha una valenza puramente teologica.”


Bene, se ha una valenza puramente teologica, perché pretendono di dire che morì su un palo e non su una croce? Limitatevi a tradurre con “palo”, senza pretendere, come fate, nelle vostre riviste, che sia la verità storica, e anzi, che sia una verità storica che esclude la croce, senza tentare di agghindare questa posizione teologica con citazioni taroccate da dizionari di greco, senza agghindarla col parare di studiosi mummificati, per tentare di contrabbandarla come una posizione storicamente seria. E se è una posizione puramente teologica, perché mai continui a difendere la posizione della WTS sul palo, e non scrivi chiaro e tondo “probabilmente morì su una croce, ma noi traduciamo “palo” per altri motivi”? Non lo vuoi fare? Sostieni che sia una verità storica il palo? E allora sei incoerente.
Non c’entra nulla che la WTS non sia un ente di ricerca storica. Non occorre essere un ente di ricerca storico per fare affermazioni che si ha la pretesa che siano storiche.


“Bene, allora ripeto la domanda: che parola dobbiamo trovare nel testo per evincere che lo stauros fosse un palo verticale piuttosto che due pali incorciati? Voglio dire che se non esiste nessuna possiblità di distinguere i termini in base alla parola usata possiamo attribuire una forma solo in base a considerazioni esterne al testo.”



Questa tua mania di rispondere riga per riga senza leggere prima l’insieme è irritante. Ho detto che non si tratta di considerazioni extra-testuali, ma non per questo il modo per appurare che si trattasse di un palo deve passare per trovare una parola che indichi univocamente un palo. Si può anche trovare una parola equivoca, ma corredata di descrizione, sempre nel testo, che la rendano dunque univoca.
E comunque ho già detto che, anche volendoti accontentare, esiste effettivamente una parola per indicare un palo e che non indica le croci, cioè sanis.


“Ma io non pretendo proprio nulla... sei tu che ti stai accandendo su questa questione del tutto secondari”



Siete voi semmai quelli che vengono a dire quello che è stato sempre creduto da tutti, quello che il cristianesimo antico credeva, compresi i padri della Chiesa grecofoni, quello che concorda col mos romanorum, sarebbe falso e da cambiare con un palo, al che giustamente chiediamo “perché”? Giacché, se non c’è alcun motivo, potete tenervi il vostro palo, senza però pretendere di dire “Cristo non morì su una croce, morì su un palo”. Perché nel momento in cui affermate una novità, vi caricate dell’onere di provarla, come tutti coloro che pretendono di aver fatto una scoperta si caricano dell’onere di mostrare le evidenze di questa loro scoperta.


“Per quanto mi riguarda che Gesù sia morto su un palo è un'ipotesi funzionale alla mia teologia sulla croce, al senso più vero della croce”



Se è solo un modo di rende più truce il senso dello stauros come dici tu, a che serve dire che è anche la realtà storica, e che Cristo morì su un palo e non su una croce? Perché non dicono semplicemente che traducono con palo di tortura ma non hanno alcuna pretesa storica? E soprattutto, dove sta nella letteratura della WTS questa spiegazione della traduzione con palo che tu proponi? Ovunque non fanno altro che ripetere che è l’effettivo modo in cui Cristo morì, e tu stesso, nel patetico tentativo di confutare l’evidenza che fu davvero una croce, dai a vedere che consideri il palo una realtà storica e ti affanni per dimostrare che sarebbe l’effettivo modo in cui morì Cristo. Se si tratta solo di teologia e non di una pretesa storica, perché la rete si affolla di siti per tentare di rispondere alle accuse di chi giustamente mostra alla WTS il suo dilettantismo storico, e i suoi strafalcioni?
Non rispondi a nulla di quello che ti si replica, e continui a riportare argomentazioni a cui è già stata data ampia risposta, come se non le avessi lette. Ti comporti come un troll, e chiunque legga se ne può render conto. Non s’è ancora capito su che cosa si basi l’idea della WTS che Cristo non sia morto in croce, come il mos romanorum prevedeva, ma sul palo. E ovviamente non voglio sentirmi rispondere che non è dimostrabile che non sia morto su un palo. Non voglio la dimostrazione che non è dimostrabile che non sia morto su un palo, voglio sapere perché questa idea del palo oltre a non impossibile sarebbe quella giusta, perché altrimenti non so proprio perché i TdG pretendano di venirci a dire che non fu una croce ma un palo.


“Distinzione che non troviamo nella vetus latina né nella vulgato, ad esempio.”



Questa obiezione non ha senso. Infatti per mostrare che c’è un trasporto del palo verticale, bisognerebbe trovare dei testi dove si dice che è lo stipes a venir trasportato, tutto qui. Il fatto che patibulum si possa riferire sia al membro orizzontale, sia a qualunque strumento per uccidere, come l’italiano “patibolo” che va bene anche se ti impiccano, non toglie in nulla il fatto che esiste il termine stipes per indicare univocamente il palo verticale, e che è quello che non è mai detto che venga trasportato. Un termine univoco esiste, ma non è mai attestato che venisse trasporto il pezzo chiamato con quel nome. Chi ha distinto il trasporto del patibulum dallo stipes, non ha citato i brani equivoci, ma s’è limitato ai brani dove questi due termini coesistevano ed indicavano chiaramente due parti diverse della croce.
Ci si aspetta che i sostenitori del palo trasportato facciano la stessa cosa, o portando testi dove si parli di stipes trasportato, o portando dei testi da cui, grazie ad altri particolari, si capisca che era lo stipes a venire trasportato, ad esempio testi in cui si dica che il palo che venne trasportato, venne piantato sul posto. Ma siccome i romani non erano scemi e non avevano tempo da perdere a piantare pali ogni volta, questo brano non esiste né potrebbe esistere, perché non erano così che funzionavano le cose. Basta mettere insieme i dati sulle testimonianze del trasporto del palo orizzontale, con gli altri dati che ci dicono che c’erano dei luoghi fuori dalle grandi città dove c’erano già dei pali che aspettavano già saldamente piantati per terra. Ed è questo il consensus accademico a cui bisogna inchinarsi, non certo il tuo patetico tentativo di far passare l’idea della WTS che Cristo sia morto su un palo contrabbandandola per la tesi che la croce sia un simbolo posteriore al IV secolo, come se ne due cose c’entrassero qualcosa….


“E d'altronde per Seneca stipes e patibulum sono sempre croci.”



Guarda che non c’è scritto. C’è scritto che vede varie croci, ma non dice di che cosa siano fatte. Ad esempio, dice che ce n’è una in cui il condannato allarga le mani sul patibulum, ma non dice che non ci fosse lo stipes, idem per la croce in cui c’è uno stipes che trapassa le vergogne di un poveretto, Seneca non dice che non ci fosse un patibulum. Semplicemente di ogni crux registra la peculiarità, uno era a testa in giù ad esempio.


“Che cosa era il patubulum esattamente? Dato che la vulgata a volte usa scambievolmente patibulum per indicare il palo piantato a terra, non solo quello trasversale.”



Oltre al fatto che non è pertinente alla domanda, perché non ti si chiede se patibulum sia equivoco, ma di citare dei brani in cui è lo stipes che vien detto trasportato, per rispondere alla tua domanda bisogna conoscere un po’ di lingua latina. PAtibulum viene da “pateo”, “stare aperto”. Indica due cose: la sbarra orizzontale che veniva usata per tener chiusa la porta, che, quando veniva rimossa, “patebat”, cioè “si apriva”, e indica anche uno strumento con due corni divaricati, una forma fatta a Y, ed è per questo che stava aperta, perché in mezzo ci mettevano la testa dei condannati, e ai cui corni si inchiodavano le mani dei malfattori. E’ questo supplizio che ha fatto sì che anche i posti dove si impicca la gente, in italiano contemporaneo, vengano detti patibolo. Questa forca ai cui corni venivano inchiodate le braccia, poteva poi essere unita ad un palo, sul quale la forca veniva issata, ed è così che nasceva una croce latina.


“Di solito si usa la stessa parola, per cui è impossibile dire se il palo trasportato era o meno lo stesso piantato.”



Infatti i sostenitori che siano due pezzi diversi non si mai sognati di citare dei brani dove il riferimento era equivoco, ma hanno prodotto dei brani dove, o per l’esplicita distinzione dei termini, o per qualche particolare, si capisse che i due strumenti erano differenti. I sostenitori della vostra teoria insignificante invece non hanno saputo trovare nulla.


“Certo vi è una tradizione cristiana che pensa che Gesù abbia trasportato la croce intera, evidentemente non era così remota l'ipotesi.”



Questa tradizione risale a dopo che la crocifissione fu abolita.


“on lo sappiamo, visto che sono rarissime le croci ed esano diuffuse in tutte le religioni, non solo nel cristianesimo, poteva essere soltanto qualche individuo superstizioso e quel simbolo assolutamente estraneo alla sua religione.”



E che bisogno c’è di pensare ad un'altra religione se ci si trova in una catacomba cristiana? Qui non è questione di cosa sia possibile, ma di cosa sia sensato, e di cosa sia un’ipotesi superflua.


“Evidentemente era la forma che più si avvicinava all'ankh e meglio poteva rappresentare la sconfitta della vita sulla morte.”



Se fosse stato un palo, banalmente non avrebbero pensato all’ankh, ti pare?


“Non è che posso piantarla, è la verità”



E cosa sarebbe dogma tra i TdG? Fammi un elenco.


“se non la capisci o non ti piace non è che sia colpa mia! Cosa devo fare? Per farti contento dirti che credere che Gesù è morto su un palo è uno dei fondamenti irrinuciabili della nostar fede”



La WTS ha mai scritto da qualche parte che sia una dottrina non sicura o rinunciabile?
Perché se quello che vuoi dire è che la WTS non ha mai detto “questa dottrina è uno dei fondamenti della nostra fede”, allora questo vale per qualunque dottrina. Tutto va creduto, e tutto può cambiare, questa è la triste situazione della WTS.


“Quando sarà evidente cla forma precisa delle croce non abbiamo problemi a cambiare opinione”



Temo che voi, ignari di come si faccia la ricerca storiografiche, crediate che la prova di qualcosa sia solo un filmato. Ma come già detto il problema non è sapere se la croce sia dimostrata in modo incontrovertibile, ma perché ad essa sarebbe preferibile il palo. Se anche la croce avesse un 90% di probabilità, vorrei sapere qual è l’indice di probabilità del palo, e perché sarebbe da preferire alla croce. I TdG non devono cioè dirci che non abbiamo prove della croce, perché noi ci limitiamo semplicemente a riferire il significato su cui tutta la Chiesa antica concorda, e che guarda caso concorda col mos romanorum, sono loro quelli che propongono una tesi nuova, che vogliono cambiare la tesi vecchia, e che dunque dovrebbero dirci su che cosa si basino, visto che non c’è una sola fonte che parli di pali in riferimento a Cristo, né alta né tarda, né letteraria né iconografica.


“ma questo, te lo ripeto, non cambia di un millimetro la nostra fede che, a differenza della tua, non ha bisogno di simboli da venerare!”



E cosa cambia a me? Semplicemente ci metteremmo a venerare un palo. Ma soprattutto, è piuttosto patetico farne una questione di contrapposizione tra cattolici e TdG, quando invece è una contrapposizione tra tutto il mondo accademico, ateo o cristiano che sia, e i TdG.


“La convinzione è basata appunto sul fatto che il consensus generale è che il simbolo della croce (in generale, non come simbolo del cristianesmo, questo mi pare dica il Dinkler) non era utilizzato prima di Costanti”



E questo cosa c’entra con quanto afferma la WTS, cioè che solo a partire dal IV secolo alcuni cristiani iniziarono a pensare che Cristo sia morto su una croce a due braccia? Questo dogma di cui parli dice solo che non esiste la croce come simbolo iconografico associato alla morte di Cristo prima di Costantino, non che prima di Costantino i cristiani non credessero che Gesù morì su una croce. Infatti, non occorre aspettare l’evidenza iconografica per sapere che cosa i cristiani pensassero della morte di Cristo, basta leggere la letteratura, e, a meno che in America non conoscano Barnaba, Ireneo, Giustino, Tertulliano, Minucio Felice, Clemente Alessandrino, le odi di Salomone, gli Oracoli Sibillini, gli Atti di Pietro, gli Atti di Andrea, che sono tutti pre-Costantiniani, diffusi ovunque per l’impero e a tutte le altezze cronologiche, l’affermazione della WTS in base alla quale solo a partire dal IV secoli alcuni cristiani iniziarono a pensare che Cristo morì su una croce a due braccia è oggettivamente falsa. E viene da chiedersi come ci si possa fidare di gente che affida articoli antichistici a chi scrive castronerie simili, mostrando che ne sa molto meno sul dibattito di quanto ne sa un comune TdG che giri in rete.
Per di più, anche volendo ex hypothesi escludere le croci cristiane, sappiamo che i cristiani erano conosciuti come adoratori di un crocifisso dal graffito del Palatino.
Com’è falsa l’affermazione fatta da Perspicacia che la parola stauros indicasse solo un palo e non una croce a due braccia.


“Evidentemente i padri preferirono la croce seguendo le idee dello pseudo-barnaba (a cui veniva evidentemente attribuita autorità quasi apostolica) e cominciarono a lavorare sulla sua idea di una croce a T.”



Non dovrei neppure risponderti, visto che introduci con un “evidentemente” un’ipotesi gratuita, ipotesi che tra l’altro non puoi sostenere, perché contraddice quanto afferma la WTS, e cioè che solo a partire dal IV secolo alcuni iniziarono ad credere che Cristo morì su una croce.
In primis, non si vede proprio donde tu abbia evinto che questi Padri stiano copiando Barnaba, in secundis, c’è scritto in questi Padri che i paralleli fatti con la forma della croce, in terzo luogo non spieghi perché, se anche tutti stessero plagiando Barnaba, e nulla nei testi lo dice, come spieghi che Barnaba stesso riferisca che la forma dello stauros era una croce. Infatti il simbolismo che trova dipende dal fatto che PRIMA c’è la convinzione che la croce avesse quella forma, e allora trova un parallelo nel testo delle Scritture, mentre, se avesse creduto che fosse a forma di iota, avrebbe banalmente cercato altri paralleli. Ergo vediamo di non mettere il carro davanti ai buoi.


“Mi pare ovvio che si tentasse di cristianizzare un simbolo creduto efficace contro il male”



Perché evidente? Dove sta l’evidenza? Le fonti che ci sono dicono che è un simbolo che scaccia il male perché Cristo è morto in croce, punto. Dove è invece l’evidenza di cui parli in base al quale s’è cristianizzato un simbolo precedente?


“, ma questo non toglie che quella figura si potesse sovrapponerre ad simbolo preesistente ritenuto magico.”



Di simboli pagani apotropaici si può riempire un volume tanto sono numerosi, e il fatto che la croce sia anche un simbolo precedente al cristianesimo, come un palo ad esempio, non mostra in alcun modo che l’abbiano presa da lì, infatti l’ipotesi più semplice, cioè che l’abbiano presa in casa loro perché così era morto il loro messia, non fa una grinza, e non ha bisogno di ipotesi superflue di derivazioni dal paganesimo, che sono del tutto gratuite e che tu non ti degni neppure di documentare; come se bastasse mostrare una somiglianza tra due cose, per implicare che una deriva dall’altra, il che è semplicemente folle, e come se ti dimenticassi che, senza bisogno di andare a cercare derivazioni dal paganesimo, la derivazione interna al cristianesimo, dovuta al fatto che i romani crocifiggevano, è già perfettamente funzionante, e non v’è bisogno di sostituirla con alcunché, fino a prova contraria.


“E' il messaggio che trasmette che può essere sbagliato, tanto è vero che a e utilizzato solo in certi circoli di destra.”



Stai delirando… Non stiamo parlando dell’uso che si fa dei fasci littori, ma dell’opportunità di tradurre “fascio littorio” in un testo romano che parli di fasci littori perché, nella tua follia traduttiva, supponi che, siccome fu usato dal fascismo, allora non sarebbe più giusto tradurre con fascio littorio in un testo antico che parli di fasci littori. Dimmi, in quale traduzione dal latino hai mai trovato che si sia evitato di tradurre con fascio littorio i “fasces lictoriae”? E soprattutto, questo patetico tentativo di non veicolare significati ideologici con una traduzione, autorizzerebbe a dire che i “fasces lictoriae” non erano un fascio littorio, cioè un cilindro di verghe di betulla, ma uno scettro d’oro? Che cosa c’entrano i significati ideologici che la parola fascio littorio può veicolare col fatto che siamo in presenza di un testo storico antico e che i magistrati romani repubblicani usavano effettivamente fasci littori e non scettri d’oro? Fuori di metafora: che cosa c’entra questa tua invenzione del fatto che la WTS vorrebbe sgravare la parola croce da significati ideologici col fatto che era effettivamente una croce, e che dunque la WTS, se vuole fare affermazioni storiche, non può permettersi di dire che non era una croce ma bensì un palo?


“Non è che i TdG devono per forza spiegare esattamente quello che spiega la WTS, questo non è un aspetto dottrinale”



Tu stai tenendo un piede in due staffe, contrapposte per di più. E non solo stai dicendo una cosa diversa da quello che dice la WTS, ma qualcosa in contrasto con quello che dice la WTS. Infatti, resoti conto del fatto che la traduzione della WTS è una sciocchezza senza alcun appiglio storico, stai cercando di declassarla come una posizione soltanto probabilistica (e non s’è ancora capito perché sarebbe anche solo più probabile della croce), e per di più non motivata dalla storia, ma dalla teologia. Chissà cosa direbbero a Brooklyn vedendo che c’è un solo adepto che declassa la loro scelta come non storica ma puramente teologica, quando invece loro, con un purè di dilettantismo da circo, avevano invece cercato esattamente di far questo, cioè di rendere storica e accademicamente sostenibile l’idea che Cristo sia morto un palo. Da ultimo, contraddici te stesso, giacché non spieghi come mai, se è una resa puramente teologica, tu continui imperterrito nel vano tentativo di mostrare che le prove del fatto che fosse una croce non sarebbero concludenti. Vuoi rispondere una buona volta a questa domanda: credi che l’idea che Cristo sia stata messo ad un palo sia storicamente esatta? E se sì, su che cosa ti basi per ritenere quest’idea più probabile di quella universalmente accettata dal cristianesimo antico, e conforme al mos romanorum, cioè la croce? E se invece non la ritieni storica ma puramente teologica, perché non scrivi che Cristo probabilmente morì in croce, che non c’è NESSUN motivo per pensare che morì su un palo, e perché non la pianti di tentare di sminuire le prove che si tratto di una croce?
Inoltre, non è vero che l’idea che Cristo sia morto su un palo non è un aspetto dottrinale. E’ dottrinale nella misura in cui la WTS non l’ha mai presentata come una dottrine incerta, bensì, come ogni altra cosa che scrivono, presentata con sicurezza, ed è dottrinale nella misura in cui si usa per fare discorsi dottrinali, cioè per dare dei pagani al prossimo.


“Quella è una scelta teologica.”



Bene, allora non pretendete che sia la realtà storica.


“ Che Gesù sia morto o meno su una croce non veneriamo né la croce né il palo”



Bene, ne prendiamo atto, ma cosa c’entra questo con l’affermare che sia morto su un palo, con l’affermare che sia errato affermare che sia morto su una croce, e con l’affermare che la croce deriva dal paganesimo?


“Come ho già detto è assai più efficace a livello teologico, per cogliere il senso della morte di Gesù, una crocifissione il più possibile spogliata da tutte le tradizione successive, pagane, cristiane, politiche, militari di cui il simbolo della croce è divenuto oggetto.”



Qui non si tratta di spogliare qualcosa dell’ideologia, ma della realtà storica della crocifissione, visto che è a livello di correttezza storica che la WTS nelle sue riviste s’è posta, mettendosi addirittura a discutere, tra le grandi risa di tutti i grecisti che abbiano letto quelle pagine, di lessicologia greca, per tentare di dare una verniciatura STORICA credibile alla loro tesi. Qui non si tratta di spogliare la croce di quello che è stato fatto di quel simbolo, esattamente come non si tratta di spogliare il fascio littorio dalla connotazione fascista, ma del semplice fatto che esattamente come i romani usavano fasci littori, ed è insensato non tradurre così, allo stesso modo è insensato non tradurre con croce se era una croce, ed è insensato dire, sulla base di questa tua motivazione teologica, che non era una croce ma un palo. Se è una motivazione puramente teologica infatti, non avrebbero dovuto aggiungere che Cristo morì su un palo, ma solo spiegare perché loro traducevano con “palo”, e cioè perché croce sarebbe una parola per femminucce ormai. Invece, nel momento in cui hanno non solo tradotto con palo, ma hanno anche preteso di dire che non era una croce ma proprio un palo storicamente, si sono messi su un terreno storico, e dunque le tue scuse, le tue chiacchiere, sono una patetica perdita di tempo che maschera una disonestà intellettuale, di chi fa finta di non capire, e si inventa argomentazioni che la WTS rigetterebbe..
Da ultimo, rigettiamo anche il fatto che la traduzione croce sarebbe una traduzione fiacca e che non rende la durezza della pena. Ancora oggi la croce è associata alla sofferenza, ma questo è irrilevante, ciò che conta è che una traduzione dev’essere storicamente precisa, e la TNM, che si vanta di essere letterale e storicamente precisa, non saprebbe che farsene delle tue scuse inventate.


“Bene, allora non vedo perché ti arrabbi: noi siamo incompetenti, noi non capiamo, è evidente a tutti. Quale sarebbe allora il problema?”



Il problema è che andate in giro a predicare una falsità, dunque la vostra ignoranza cagiona l’errore anche negli altri.


“ambia qualcosa nella tua fede se i TdG sostengono che Gesù è morto su un palo?”



La cambia a coloro ai quali predicano questa teoria priva di senso, usandola come un cavallo di battaglia, uno fra molti, per sostenere che la Chiesa li avrebbe ingannati. Quando la bufala invece è tutta da parte della WTS.


“Te l'ho già spiegato mille volte: la croce in quanto simbolo non veicola più il senso genuino di stauros, ma veicola tutta la tradizione”



Ma questo non dice perché sarebbe più probabile che Cristo morì su un palo (come dice la WTS), ma solo perché, pur essendo morto in croce, sarebbe meglio tradurre con palo. Ora, la WTS non dice che, pur essendo morto in croce, si traduce con palo perché la parola croce veicola significati ideologici, ma che si traduce con palo perché Cristo morì su un palo e non su una croce. Ergo, la tua argomentazione non c’entra nulla, ed è pure fasulla. Perché quando si fa storia, bisogna guardare alla correttezza storica di quello che si traduce, e un fascio littorio è un fascio littorio checché ne abbiano fatto i fascisti, esattamente la croce è una croce e non un palo, checché ne abbia fatto la Chiesa di questo simbolo. Una traduzione che vuol essere filologicamente corretta, non sa che farsene delle tue argomentazioni, che tra l’altro non corrispondono alle pretese della WTS, cioè al modo in cui la WTS imposta il discorso.


“TdG hanno voluto togliere questa pesante vernice”



No, tu, nel tuo tentativo di attribuire alla WTS cose che non dice.


“portare lo stauros al suo senso più essenziale”



Al senso più scorretto, visto che nel riportare a questo senso più essenziale s’è fatta una contrapposizione volutamente con la croce, sostenendo che “non era una croce, ma un palo” (Ragioniamo p.85), e dunque volendo portare il discorso proprio sulla forma, e in questo modo mostrando di non saper nulla di greco.


“essenziale come appunto può essere (oggi) solo il nudo palo verticale, che sempre stauros era”



Errore logico. Il fatto che il palo sia uno stauros, non implica che lo stauros dei Vangeli sia un palo. Marco è uomo, ma questo non implica che tutti gli uomini siano Marco. La WTS non può dire che, siccome stauros significa anche palo, allora lo stauros dei Vangeli era un palo e non una croce. Ed è altresì vano tentare di dimostrare che palo sarebbe un significato primario. In primis perché, se anche fosse un significato primario, questo non autorizzerebbe ad escludere la traduzione croce, ma solo ad affiancarsi alla traduzione croce, senza escluderla. In secondo luogo perché non è vero che palo sia un significato primario di stauros, ma solo che è un significato più antico, ma questo non ha nulla a che vedere su come tradurre stauros nei Vangeli, perché il significato primario di un termine è il significato primario che ha in un’epoca storica e in un contesto geografico, in questo caso la dominazione romana, e come crocifiggessero i romani, te lo può spiegare il tuo adorato consensus accademico,a cui tu non chini il capo e che sbandieri solo quando ti fa comodo su argomenti secondari ed irrilevanti, e te lo può mostrare con tutte le fonti che vuoi.

Per BArnaba 1977


“Devi però ammettere che l'operazione di ipotecamento di usanze, feste e simboli da credi pagani non riguarda solamente la croce.”


In primis, stai dando per scontato l’idea che il Natale derivi come data dalla festa pagana del Sol Invictus, che è un’ipotesi rispettabile ma che non ha nessuna documentazione dietro di sé, e che infatti si affianca ad altre ipotesi, in secondo luogo, perché mai, se anche questo travaso di feste e simboli ci fosse stato, esso dovrebbe essere totale, al punto che nel cristianesimo non ci sia più niente di cristiano. Se la croce c’è già in casa cristiana per il fatto che i romani crocifiggevano, e che dunque Gesù, se niente lo vieta, fu crocifisso, implica che non c’è nessun bisogno di andare a cercare la croce fuori dal cristianesimo, cioè nel paganesimo.


“Non vedo quindi motivi per non pensare che non l'abbia fatto pure con la croce.”



E io non vedo il motivo di pensare che l’abbiano fatto con la croce. L’onere della prova spetta a chi fa le affermazioni, altrimenti tu potresti inventarti tutti i paralleli che vuoi per il solo fatto che non ti sembrano impossibili. Ma che metodo è? E’ chi crede che una derivazione esista che la deve documentare.


“Guarda a caso proprio da Costantino si nota un'esplosiva diffusione del simbolo.”



Questo riguarda l’iconografia, che i cristiani credessero che Cristo morì in croce anche da prima di Costantino lo sappiamo già dalla patristica pre-costantiniana.


“Mah! Se la vuoi vedere così! Nota però questa frase:
Una questione più importante per i veri cristiani è se sia appropriato venerare lo strumento usato per uccidere Gesù.”



Che sia una dottrina più importante che la croce non vada adorata, non toglie il fatto che esista anche una dottrina che dice che Cristo non morì in croce, e che la WTS pretenda che questo sia storicamente esatto.


“Perché? Se non è la croce, ci sono molte altre cose che dimostrano questa contaminazione”



E sarebbero da sviscerare una per una, ma qui mi occupo del fatto che, tra le varie cose, i TdG usino questa argomentazione, errata, per sostenere che la Chiesa sia contaminata col paganesimo. Che usino anche altre presunte contaminazioni, non toglie il fatto che usino anche questa.

Per Morby


“Questa è un' emerita buffonata!!! Si rompe così poco il pianeta su questa "stramba teoria" che tanti tdg non saprebbero da dove partire per spiegarla”



Non ho detto quanto rompiate al prossimo con la questione della croce, ma solo che rompiate al prossimo, quando è irrilevante. La mia domanda a Barnaba che tu hai quotato resta: se è solo una questione teologica e non storica, perché cercare di convincere che Gesù morì su un palo e non su una croce?
Quanto a me, ho fatto le mie esperienze. La prima volta che ho sentito questa storia del palo, lo ricordo ancora, ero in terza elementare, e un TdG mio compagno di classe mi abbordò con questo argomento.


“Croce di cui non vi è uno standard geometrico o sbaglio??”



Lo standard consisteva nel far trasportare il patibulum e nell’issarlo sullo stipes, in varie maniere. Qualora non venisse trasportato il patibulum, si poteva anche appendere a singoli pali, ma in quel caso non è attestato che la croce venisse trasportata


“Non è un' erronea deduzione, perchè dalla Bibbia non capisci la forma dello stauros.”


Se dalla Bibbia non capisco che forma avesse lo stauros, allora non posso fare la deduzione “Nella Bibbia non si capisce, ergo era un palo”, perché palo è una forma, e dunque è in contrasto con la premessa, cioè che dalla Bibbia non si capisca la forma. Semmai la deduzione dovrebbe essere “Dalla Bibbia non si capisce, ergo potrebbe essere o un palo o una croce”, ma questo, sempre che si ragioni stando alla sola Bibbia. Ma già questo rende impossibile da capire perché dovremmo scartare la tesi universalmente accettata, cioè croce, e sostituirla col palo, visto che quest’ipotesi sarebbe esattamente in ex aequo con la croce, e dunque non c’è nessuna necessità di sostituire il palo alla croce e ritenerlo più probabile.
Se poi si esce da questo ridicolo modo di far storia considerando la sola Bibbia, lo stallo che vede a parità le due tesi si sblocca. Perché essendo il NT non scritto in marziano, ma in greco, e fatto per essere compreso da gente che parlava greco, per valutare cosa voglia dire una parola dovremmo andare a vedere cosa significasse nel greco dell’epoca. Ed è a questo punto che veniamo a sapere che il significato principale in ambito penale era croce, e non palo, perché veniva usata per indicare il mos romanorum della crocifissione. Dunque la traduzione più semplice è croce, non palo.


“Se non lo capisci dalla Bibbia lo puoi dedurre dalle fonti esterne e dalla tradizione tramandata oralmente. Le fonti storiche, a differenza di te, ci aiutano a capire che "probabilmente" Gesù è morto su una croce a due bracci, non "sicuramente" come vuoi far credere tu.”



In primis, io non ho mai additato alcuna sicurezza al 100%, ho solo detto che tutti dicono croce, e nessuno palo, tra gli antichi, quindi che non v’è alcuna ragione di optare per l’ipotesi palo, che resta remotissima.


“Le tradizioni orali, lasciano il tempo che trovano, dal momento che non sappiamo da dove e come siano partite. Quindi, limitandoci solo al testo biblico, così come i Testimoni di Geova hanno sempre fatto e avvallati dal fatto che non si ha LA CERTEZZA SCIENTIFICA su come avvenne la morte di Gesù,la WTS traduce palo di tortura”



Perché? Se scartate le tradizioni, come ripeto, resta solo la Bibbia, ma dove dalla Bibbia avresti dedotto che era un palo? Come già detto nel greco del periodo il significato principale non era palo, ma croce, e questa è un’esecuzione romana, con tanto di trasporto dello stauros, che ci catapulta nel mos romanorum della crocifissione, non essendo attestato da nessuna parte il trasporto di pali verticali.


“Se poi ci aggiungi anche la valenza esoterica della croce in quanto tale in età pre-cristiana ecco che hai anche la scelta teologica della Wts.”



E il palo non aveva valenze pagane secondo te? E’ un simbolo fallico e pagano ben più antico e ben più diffuso della croce.


“Non è questione di preconcetto oppure no. La wts ha sempre utilizzato le prove storiche e il consensus per avvallare la veridicità della Bibbia e non il contrario. Siamo fondamentalisti?? Si.”



Fantastico, ammetti di partire da ipotesi preconcette. La Bibbia ha sempre ragione storicamente, checché gli archeologi producano per smentirla. Questo non è un preconcetto? E allora che cos’è?
Questo si chiama adattare qualunque fatto ad una teoria precostituita (l’infallibilità storica della Bibbia), anziché adattare le nostre teorie ai fatti che man mano scopriamo.
Inoltre, grazie di aver confermato che i TdG sono fondamentalisti, lo dirò ad ELL, che ha censurato un mio commento dove definivo la letteratura dei TdG fondamentalista.


“E tu non hai mai pensato che l' evoluzione potrebbe essere uno stratagemma di Satana per allontanare l' uomo da Dio?”



No, perché essere evoluto e non creato homo sapiens sapiens non cambia minimamente il mio status di creatura di Dio.


“Gesù insegnava con le illustrazioni, ma poi le spiegava.”



No sempre. Prendiamo ad esempio la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, che i TdG interpretano in modo fortemente allegorico sostenendo che non si tratti di vere persone ma di due classi: dove nel testo evangelico Gesù spiega così la parabola?


“Era eccome una preoccupazione!!! Tutto ciò che non era di ostacolo al governo veniva lasciato gestire alla popolazione sottomessa”



Ma qui si tratta dell’amministrazione della giustizia contro un presunto rivoltoso, e dunque se ne occupavano i romani, che non avevano tempo di mettersi a piantare pali ogni volta che dovevano crocifiggere qualcuno.


“Con gli ebrei erano ancora più accondiscendenti, visto i problemucci che c'erano.”



Visti tutti gli scorni che agli Ebrei fece Pilato, e che Giuseppe Flavio ci racconta, non vedo proprio perché tu possa sognarti che una cosa del genere sarebbe stata un problema per i romani.


“er gli ebrei nessuna cosa a contatto con un cadavere era pura, quindi doveva essere bruciata. Cosa ti fa quindi credere che questo non accadeva anche con le croci?”



Ma non accorre che andassero lì a toccare le croci, esattamente come non si recavano nei cimiteri. Perché mai dei pali in un luogo fuori dalle mura della città avrebbero dovuto disturbare più di un cimitero? Chi glielo faceva fare di andar là a toccare apposta?


“Questa descrizione vuol solo dimostrarti che non è detto che gli stipes fossero sempre piantati a terra. Se non erano piantati in tempo di guerra perchè credere che in tempo di pace invece ci fossero?”



Qui non è questione di tempo, ma di luogo. Questo brano non è ambientato a Gerusalemme ma in una campagna militare lontana dai centri urbani, dove dunque ovviamente, essendo lontani da centri abitati, un palo già piantato non c’era. Se c’è una cosa che dimostra questo brano semmai è che il condannato non portava il palo verticale, il quale era già piantato per terra prima che venisse crocifisso.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
04/02/2010 18:16
 
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Il termine 'fondamentalista' è usato con significato ampiamente negativo, e con tale intenzione è stato impiegato da Polymetis, in quale, non per caso, aveva precisato (vanamente) di 'non tollerare censure' al suddetto impiego.

Sia come sia, in nessun luogo la WTS ha mai dichiarato di sposare tesi fondamentaliste né tantomeno ha mai applicato a sé tale termine. O Morby non se ne rende conto, o, voglio sperare, faceva dell'ironia.

Invito tutti a moderare i toni e ad evitare il turpiloquio (Nevio proprio non ci sente da questo orecchio...)

Grazie per l'attenzione e torniamo in tema.

ELL / MOD


[Modificato da EverLastingLife 04/02/2010 18:17]
04/02/2010 18:36
 
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Polymetis:

E il palo non aveva valenze pagane secondo te? E’ un simbolo fallico e pagano ben più antico e ben più diffuso della croce.



Il palo ha migliaia di funzioni pratiche: dal supplizio al palo della luce, ai pali delle palizzate, all'albero della cuccagna, ai pali di fondazione, e potremmo proseguire fino alla fine del mese.
E' un elemento prettamente (pluri)funzionale.
La croce invece - intesa in quanto oggetto - è prevalentemente croce - carica di certi significati - e non mi risulta che sia altrettanto versatile nel suo uso pratico.
Se dico "portami una croce di legno", il primo pensiero corre alla funzione religiosa, e probabilmente solo a quella.
Oltre a tale differenza, evitiamo di piegare il palo a una funzione idolatrica, come invece avviene per la croce in ambito cattolico.

[Modificato da AdminUnico-tdG 04/02/2010 18:46]
04/02/2010 18:48
 
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TdG
Re:


se è solo una questione teologica e non storica, perché cercare di convincere che Gesù morì su un palo e non su una croce?


Mi fai sorridere!! Su ben altre cose cerchiamo di convincere. Sai benissimo dalle pubblicazioni che citi della WTS che la forma non ci importa minimamente, quanto l' uso che se ne è fatto nelle religioni cristiane.



Lo standard consisteva nel far trasportare il patibulum e nell’issarlo sullo stipes, in varie maniere. Qualora non venisse trasportato il patibulum, si poteva anche appendere a singoli pali, ma in quel caso non è attestato che la croce venisse trasportata


Non vi è nessuno standard dal momento che la croce poteva essere anche a forma di X. In questo caso non veniva trasportato il patibolo, non veniva issato il patibolo.. Al massimo puoi affermare che usualmente il mos romanorum prevedeva ecc, ecc, ma MAI che fosse standardizzato a norma UNI EN ISO 9001.



Se dalla Bibbia non capisco che forma avesse lo stauros, allora non posso fare la deduzione “Nella Bibbia non si capisce, ergo era un palo”, perché palo è una forma, e dunque è in contrasto con la premessa, cioè che dalla Bibbia non si capisca la forma. Semmai la deduzione dovrebbe essere “Dalla Bibbia non si capisce, ergo potrebbe essere o un palo o una croce”, ma questo, sempre che si ragioni stando alla sola Bibbia.


Dalla Bibbia deduci l' unica forma più semplice che poteva avere lo strumento di supplizio.



Ed è a questo punto che veniamo a sapere che il significato principale in ambito penale era croce, e non palo, perché veniva usata per indicare il mos romanorum della crocifissione. Dunque la traduzione più semplice è croce, non palo.


Croce che poteva variare di forma in quanto anche il mos romanorum non è mai uguale. Dunque palo di tortura è la traduzione che rende bene sia per uno strumento di supplizio a forma di palo singolo che a due bracci.




In primis, io non ho mai additato alcuna sicurezza al 100%, ho solo detto che tutti dicono croce, e nessuno palo, tra gli antichi, quindi che non v’è alcuna ragione di optare per l’ipotesi palo, che resta remotissima.


Quindi c'è anche a parer tuo una possibilità se pur remota che Cristo sia morto su una croce semplice con un solo palo verticale. E comunque anche la wts non è dogmatica al riguardo, come ti è già stato ampiamente detto.




E il palo non aveva valenze pagane secondo te? E’ un simbolo fallico e pagano ben più antico e ben più diffuso della croce.


Ma il palo non viene più adorato, mentre la croce si da molto tempo e in maniera molto più diffusa che il palo.



Fantastico, ammetti di partire da ipotesi preconcette. La Bibbia ha sempre ragione storicamente, checché gli archeologi producano per smentirla. Questo non è un preconcetto? E allora che cos’è?
Questo si chiama adattare qualunque fatto ad una teoria precostituita (l’infallibilità storica della Bibbia), anziché adattare le nostre teorie ai fatti che man mano scopriamo.


Se per idee preconcette intendi attenersi strettamente alla parola di Dio allora si. Ti ricordo che la Bibbia non è un libro storico, ma ogni volta che tocca argomenti storici è fedele e attendibile. Piuttosto i vari archeologi che producono prove per smentire la Bibbia
mi sembra che partano proprio da l' idea preconcetta che la Bibbia non sia fedele.
Inoltre parti sempre dal presupposto che le teorie che si scoprono siano veraci sempre e comunque. Ti ricordo che tutte le discipline scientifiche si basano su nuove scoperte che confutano le precedenti. Quindi non essere troppo sicuro delle cose che si scoprono, perchè oggi sono così e domani chissà. La parola di Dio è verace sempre e da sempre.



Inoltre, grazie di aver confermato che i TdG sono fondamentalisti, lo dirò ad ELL, che ha censurato un mio commento dove definivo la letteratura dei TdG fondamentalista.


Ell può pensare di non esserlo. Questo non mi tange. Se per te fondamentalista vuol dire attenersi strettamente alla parola di Dio e vivere di essa, allora sono contento di essere un FONDAMENTALISTA.



No, perché essere evoluto e non creato homo sapiens sapiens non cambia minimamente il mio status di creatura di Dio.


Potrei dirti che Gesù stesso riconfermò la creazione diretta dell' uomo ma tanto so che sarebbe inutile, intriso come sei nei preconcetti scientifici avvallati da "mamma chiesa". Basta vedere quanti atei ha portato al mondo l' evoluzionismo per capire che è un modo per allontanare da Dio.



No sempre. Prendiamo ad esempio la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, che i TdG interpretano in modo fortemente allegorico sostenendo che non si tratti di vere persone ma di due classi: dove nel testo evangelico Gesù spiega così la parabola?


Cosa mi hai citato, l' eccezione che conferma la regola? Per questa parabola che hai citato te ne posso citare il doppio che sono spiegate da Gesù.



Ma qui si tratta dell’amministrazione della giustizia contro un presunto rivoltoso, e dunque se ne occupavano i romani, che non avevano tempo di mettersi a piantare pali ogni volta che dovevano crocifiggere qualcuno.


Amministrazione della giustizia che teneva conto del popolo sottomesso. Il fatto che i romani non avessero tempo di piantare i pali è una tua mera considerazione che lascia il tempo che trova. La tua considerazione potrebbe essere valida in altri paesi, con altre culture anche in tempo di pace. A gerusalemme, in tempo di pace, dove vi era anche il tempio con tanto di sette giudaiche molto puntigliose sul rispetto delle leggi proprie leggi religiose, i romani potevano benissimo modificare il proprio mos romanorum scendendo a compromesso con il popolo sottomesso, anche perchè un palo piantato sempre o uno volta volta non aggiungeva nulla al governo romano e lasciava buone le istituzioni religiose locali.



Visti tutti gli scorni che agli Ebrei fece Pilato, e che Giuseppe Flavio ci racconta, non vedo proprio perché tu possa sognarti che una cosa del genere sarebbe stata un problema per i romani.


Certo, Pilato lasciava gli ebrei sostenere l' usanza sul sabato e poi si impuntava sulla quisquilia del palo piantato. I romani erano molto tolleranti sulle usanze religiose dei popoli sottomessi.



Ma non accorre che andassero lì a toccare le croci, esattamente come non si recavano nei cimiteri. Perché mai dei pali in un luogo fuori dalle mura della città avrebbero dovuto disturbare più di un cimitero? Chi glielo faceva fare di andar là a toccare apposta?


Ma il cimitero non doveva essere bruciato, mentre tutte le cose a contatto con i cadaveri si. I Farisei e gli scribi, come attestano le fonti bibliche ed extra bibliche erano molto puntigliosi al riguardo.



Qui non è questione di tempo, ma di luogo. Questo brano non è ambientato a Gerusalemme ma in una campagna militare lontana dai centri urbani, dove dunque ovviamente, essendo lontani da centri abitati, un palo già piantato non c’era. Se c’è una cosa che dimostra questo brano semmai è che il condannato non portava il palo verticale, il quale era già piantato per terra prima che venisse crocifisso.



Questo brano è ambientato a Masada, una fortezza sotto assedio dai Romani assedio durato anni. In anni passati ai piedi della fortezza non hanno piantato stipes per crocifiggere coloro che prendevano? Il brano dimostra quello che ti ho detto. Che se lo stipes non è piantato sempre, non si può parlare di standard di crocifissione. Se non si può parlare di standard di crocifissione, allora è giusto ridimensionare tutto.


Saluti
04/02/2010 19:53
 
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Caro Polymetis,


Potresti anche citarne dieci, ma poiché sei un outsider, non sapresti mai quale percentuale del totale rappresentano, per questo, avrò l’immenso piacere de decuplicare le tue tre citazioni appena torno a Venezia.



In italiano abbiamo il Bisconti ed il Testini, il primo è più recente e certamente non ignora il Testini. Ho poi consultato lo Snyder, altro noto manuale americano, che sostiene che non si può essere sicuri che si tratti di una croce cristiana, dato il carattere sincretistico delle decorazioni opinione anche di Biagio Virgilio, contro le letture deglia nni cinquanta. Ho consultato di DPAC ma non dice nulla rispetto alla "croce" dell'ipogeo degli Aurelii (anche se io ho la I edizione, non saprei cosa dice la II). Ora, sarò anche un "oursider" ma questo è quello che dicono gli strumenti, poi si deve vedere cosa dicono Hillmann e Bisconti nei due articoli citati, quello che volevo sottolineare è che non puoi essere dogmatico su queste question, cosa che sembri costantemente dimanticare.

Shalom



[Modificato da barnabino 04/02/2010 21:03]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
04/02/2010 19:55
 
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Ce una chiesa a palermo sul cui pavimento vi sta riportato grande i segni zodiacali.

A questo punto volendo trasformarli in simboli cristiani, possiamo così teorizzare.

Il simbolo zodiacale della vergine rappresenterebbe Maria la madre di Gesù.

Il leone lo stesso Cristo.

Il toro Matteo.

Il sagittario come ancora riferita a quella di Giona.

Per il resto quale lo scorpione, il cancro faccciamo di ignorarlo.

A questo punto si sono create le premesse affinchè noi troviamo prove storiche dell'arte dei primi cristiani, identificandovela in ogni rappresentazione zodiacale dell'epoca.

Anche se a dire il vero la si troverebbe anche prima della stessa nascita di Cristo, ma facciamo finta che questo è irrilevante; ed ecco che il gioco è fatto.

Questo servirebbe approvare che l'icona dello strumento di morte del Cristo è così testimoniata.

Ma è veramente così? Consideriamo questo riportato sotto dove cliccare


riassunto

proseguimento


[Modificato da dispensa. 04/02/2010 20:01]
04/02/2010 20:47
 
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Per AdminUnico-tdG


“Il palo ha migliaia di funzioni pratiche: dal supplizio al palo della luce, ai pali delle palizzate, all'albero della cuccagna, ai pali di fondazione, e potremmo proseguire fino alla fine del mese.”



Anche la forma della croce ha un mucchio di funzioni. I Padri della Chiesa ci hanno deliziato con infiniti paragoni, in cui si voleva mostrare ai pagani come praticamente tutto nell’universo richiamasse la forma della croce. L’albero di una nave col pennone, le insegne militari romane, l’uomo che prega a mani spalancate, il giogo degli animali, ecc.
Inoltre, che cosa ce ne frega di questo discorso?


“La croce invece - intesa in quanto oggetto - è prevalentemente croce - carica di certi significati - e non mi risulta che sia altrettanto versatile nel suo uso pratico.”



Ma che importanza ha quali funzioni abbia la croce, visto che quello che stiamo discutendo è la croce a cui veniva appesa la gente?


“Oltre a tale differenza, evitiamo di piegare il palo a una funzione idolatrica, come invece avviene per la croce in ambito cattolico.”



Il che, come già detto, è del tutto irrilevante al fine di stabilire se Gesù morì su una croce o su un palo. Ma comunque, idolatria è una parola che è composta con “latria”, cioè adorazione. E la croce in sé non si adora neppure nel cristianesimo, si adora chi c’è sopra.

Per Morby


“Mi fai sorridere!! Su ben altre cose cerchiamo di convincere.”



Il fatto che cerchiate di convincere anche su altre cose, non toglie che cerchiate di convincere anche su questa, e che, in modo infondato, diate dei pagani al prossimo anche sulla base di quest’argomentazione infondata. E dunque chiedevo a Barnaba su che base sosteniate che Gesù morì su un palo, visto che lui sostiene che la traduzione della WTS sia su basi puramente teologiche, e una scelta teologica e non storica. Se così fosse, inutile tentare di sostenere questa cosa.


“Sai benissimo dalle pubblicazioni che citi della WTS che la forma non ci importa minimamente”



Veramente non ho letto da nessuna parte che la forma non è importante, altrimenti non ne parlarebbero. Ho letto che è meno importante rispetto all’uso che se ne fa.


“on vi è nessuno standard dal momento che la croce poteva essere anche a forma di X”



Senti, non è questo il momento di spiegarti la vera natura dell’universo, ti chiedo solo di analizzare te stesso, e di chiederti in base a che cosa tu pretendi di discutere di antichistica, o in base a che cosa tu credi di avere una qualche pallida idea di che cosa ci dica la letteratura antica e l’archeologia.
Il mondo accademico è concorde nel dire che ci fosse un processo standard di crocifissione, e, il fatto che ci siano delle eccezioni, è perfettamente contemplato nel disegno d’insieme, giacché il mondo accademico non pretende che quello che scrive valga sempre e comunque, ma che sia quello che accadeva salvo intoppi, ad esempio crocifissioni di massa dove non c’era tempo di mettersi a fare croci complete. Ecco come definisce la pratica romana il dizionario di antichità classiche dell’università di Oxford:


The Oxford classical Dictionary, Oxford University Press, 1996, p. 411

Ergo le ipotesi sono due, o tu non sai nulla di letteratura antico, o è il team degli antichisti dell’università di Oxford a non saperne nulla.
Il fatto che tu credi, contrapponendo dei singoli esempi, di nidificare lo standard qui descritto, mostra che non conosci comune funzioni la storiografia, che secondo un noto adagio, non dà mai sentenze che sono vere “kata to chreon”, cioè “secondo necessità”, bensì, come direbbe il divino “Aristotele”, “epi to poly”, cioè “per lo più”, che è il criterio epistemico di verità di tutte le scienze empiriche, storiografia compresa. Questo vuol dire che, siccome i romani non erano dei computer, gli antichisti hanno preso tutte le fonti, hanno selezionato in base ad una statistica qual era la tendenza principale, e hanno catalogato il resto come eccezioni. Il punto è 1)La sproporzione immane della prassi standard comunemente praticata rispetto alla sproporzione. 2)La ricostruzione dei TdG circa il modo di morire di Gesù sarebbe un hapax, in quanto non è MAI attestata nelle fonti. Non è cioè mai attestato che quando i romani abbiano affisso ad un palo singolo, cosa che è ancora avvenuta, lo abbiano fatto trasportare, ma è esattamente questo invece che si vede nei Vangeli, il che ci porta dunque al mos romanorum della crocifissione, che prevedeva il trasporto di un patibulum che poi veniva issato su un palo già piantato a terra.


“forma di X. In questo caso non veniva trasportato il patibolo, non veniva issato il patibolo”



Non è questo il caso di Gesù, che qualcosa trasporta, dunque questo parallelo è irrilevante. Ciò che è rilevante è che, nei casi in cui qualcosa veniva trasportato, non è mai attestato che fosse il palo verticale.


“Al massimo puoi affermare che usualmente il mos romanorum prevedeva ecc, ecc, ma MAI che fosse standardizzato a norma UNI EN ISO 9001”



Io non ho mai affermato che questo avvenisse al 100%, ma questo è irrilevante. Se anche avveniva per lo più e non sempre, che motivo ci sarebbe di credere che nel caso di Gesù saremmo di fronte ad un’eccezione. Qui è la classica cosa che dico sempre a Barnaba: non conta che lui tenti continuamente di sminuire le prove che Gesù sia morto su una croce, perché poi non dice nulla a favore della sua ipotesi, e cioè perché sarebbe stato un palo. Anche ammettere, per pura follia, che croci e pali venissimo usati in modo pari, non ci direbbe ancora perché preferire il nuovo (cioè il palo proposto dalla WTS) rispetto all’altrettanto probabile croce.



Dalla Bibbia deduci l' unica forma più semplice che poteva avere lo strumento di supplizio. “



Se la Bibbia non dice niente, perché dovresti dedurre che era la forma più semplice? Non confondere la semplicità geometrica, con la semplicità storica. Le crocifissioni sono di più che le sospensioni al palo, ergo, se si deve cercare la semplicità, si deve cercare la croce. Inoltre, rispetto all’etimo di stauros, palo non è affatto più semplice di croce. “Stauros” è una parola che etimologicamente rimanda semplicemente a ciò che sta fisso nel terreno, infatti ha la radice indoeuropea *“sta”, che c’è anche nell’italiano “stare” ed nel verbo “instaurare”. Di per sé rimanda solo all’essere fisso nel terreno, piantato, senza alcun riferimento alla forma, né pali né croci, che rispetto all’etimo sono equidistanti, in quanto entrambi piantati per terra.


“Croce che poteva variare di forma in quanto anche il mos romanorum non è mai uguale. Dunque palo di tortura è la traduzione che rende bene sia per uno strumento di supplizio a forma di palo singolo che a due bracci.”



No, palo non è una traduzione che renda anche la parola croce, specie per quello che dice la WTS, che precisa che “palo” è una traduzione scelta apposta per escludere la traduzione croce: “Gesù non morì su una croce, morì su un palo” (Ragioniamo p. 85). Nella direzione di escludere che stauros voglia dire croce vanno anche le citazioni tarocche e vergognose messe in fila dalla WTS su Perspicacia, con le quali, mozzandole in modo indecoroso, si vuole dare a bere al lettore che stauros significhi solo palo.


“Quindi c'è anche a parer tuo una possibilità se pur remota che Cristo sia morto su una croce semplice con un solo palo verticale.”


Non ho mai detto diversamente, ma siccome i TdG non dicono che la loro ipotesi è “non impossibile”, bensì pretendono un po’ di più, bensì che sia quella giusta, la più probabile, non gli basta trincerarsi in una difesa per mostrare che la loro tesi è “non impossibile”, devono anche mostrare perché è quella preferibile, oltre che non impossibile.


“E comunque anche la wts non è dogmatica al riguardo”



E che cos’è che la WTS definirebbe dogma? Nulla, quindi, il fatto che non sia dogmatica su questo, non vuol dire niente, perché di per sé nulla è etichettato come dogma. Tra i TdG non c’è questa categoria. Semplicemente è una cosa da credere come le altre, e, come tutte le altre, potrebbe cambiare, esattamente come è appena cambiato un intendimento su qualcosa di invece dottrinalmente importante, cioè come vada intesa la “generazione” che Gesù avrebbe detto non sarebbe passata.


“Ma il palo non viene più adorato, mentre la croce si da molto tempo e in maniera molto più diffusa che il palo.”



La croce non viene adorata, non da cattolici ed ortodossi almeno. Teodoro Studita, non il forista ma il teologo ortodosso, ti avrebbe spiegato che è quella che in gergo teologico si chiama “adorazione relativa”, perché non si adora la croce in sé, ma chi c’è appeso sopra. Comunque, non ha senso replicarmi che i TdG non adorano il palo, perché non era quello che ti avevo obiettato. Tu avevi scritto “Se poi ci aggiungi anche la valenza esoterica della croce in quanto tale in età pre-cristiana ecco che hai anche la scelta teologica della Wts”, cioè che non fosse da tradurre stauros con croce, perché la croce era un simbolo pre-cristiano, ma essendo la medesima cosa vera per il palo, allora non si sarebbe dovuto tradurre con palo per lo stesso motivo. In realtà nulla di tutto questo è rilevante: che cosa ci facessero i pagani con simboli cruciformi e paliformi è del tutto irrilevante, ciò che conta è come crocifiggevano i romani.


“entre la croce si da molto tempo e in maniera molto più diffusa che il palo.”



Non vuole essere una battuta, ma siccome il palo adorato dai pagani altro non era che il fallo maschile, allora, come insegna Freud, è da circa 10.000 che le società patriarcali non fanno che mettere al centro della loro vita il fallo ed adorarlo.


“Se per idee preconcette intendi attenersi strettamente alla parola di Dio allora si. Ti ricordo che la Bibbia non è un libro storico, ma ogni volta che tocca argomenti storici è fedele e attendibile. “



Questo, per l’appunto, è un pregiudizio. Ed è molto diverso da quello che credono i cattolici, per i quali la Bibbia è infallibile qualora parli di cose attinenti alla morale e alla fede.


“Piuttosto i vari archeologi che producono prove per smentire la Bibbia
mi sembra che partano proprio da l' idea preconcetta che la Bibbia non sia fedele.”



Molti di loro, anzi, la maggior parte di coloro che si occupano di scienze bibliche, sono cristiani. E se hanno accettato che la Bibbia su molti punti non è storicamente attendibile, è perché banalmente le pietre gridano.


“Inoltre parti sempre dal presupposto che le teorie che si scoprono siano veraci sempre e comunque.”



No, non l’ho detto. Diciamo solo che ci sono dei punti acquisiti, e sui quali non si può tornare indietro, esattamente come in fisica resterà l’atomo, e in astronomia resterà l’eliocentrismo. Tra questi punti, l’abolizione della paternità mosaica del Pentateuco, pieno di contraddizioni e privo di unità, e la cronologia erronea della conquista della Terra Santa da parte di Giosuè. O il fatto che il libro di Daniele, che i TdG attribuiscono al profeta, sia in realtà di epoca ellenistica.


“Potrei dirti che Gesù stesso riconfermò la creazione diretta dell' uomo ma tanto so che sarebbe inutile, intriso come sei nei preconcetti scientifici avvallati da "mamma chiesa”


Ti risponderei che Gesù non sapeva nulla di evoluzionismo, in quanto, avendo assunto natura umana, non poteva vivere e camminare sulla terra con le conoscenze che aveva “in cielo”, altrimenti, non avrebbe potuto crescere in sapienza, essere un bambino, ecc.


“Cosa mi hai citato, l' eccezione che conferma la regola? Per questa parabola che hai citato te ne posso citare il doppio che sono spiegate da Gesù.”



Ma a me non serviva dimostrare che Gesù non spieghi sempre le sue parabole, mi basta che non ne spieghi alcune, per dimostrarti che non è affatto detto che se la Bibbia dice qualcosa di allegorico debba dirti per forza che è allegorico, e dunque, se Gesù a volte non spiega, nulla implica che anche la Genesi debba spiegare che di allegoria si tratta.


“Amministrazione della giustizia che teneva conto del popolo sottomesso.”



Perché? Se era per punire dei ribelli, banalmente i romani facevano vedere chi comandava, fregandosene delle usanze locali.


“Il fatto che i romani non avessero tempo di piantare i pali è una tua mera considerazione che lascia il tempo che trova”



E’ una cosa del tutto logica, non si vede proprio perché i romani avrebbero dovuto perder tempo sotto il sole cocente del pomeriggio a piantare tre grossi pali, per poi, finito il tutto, smontare i pali e ricominciare tutto da capo la volta dopo. Non è attestato in alcun punto della letteratura romana che i romani abbiano fatto portare i pali verticali ai loro criminali, né è attestato da nessuna parte, e neppure dai Vangeli, che si mettessero a piantarli sul posto. Per di più, sappiamo che fuori dalle grandi città dell’impero c’erano già dei luoghi con dei pali già piantati, e non si vede proprio perché Gerusalemme doveva fare eccezione. Ergo la tua ricostruzione, oltre a non essere documentata altrove, è contraria a quello che sappiamo che i romani facevano in altri luoghi dell’impero.


“A gerusalemme, in tempo di pace, dove vi era anche il tempio con tanto di sette giudaiche molto puntigliose sul rispetto delle leggi proprie leggi religiose, i romani potevano benissimo modificare il proprio mos romanorum scendendo a compromesso con il popolo sottomesso,”



Ma perché? Non capisco dove vedi tutta questa necessità, non documentata da nessuna parte. E’ un ipotesi gratuita che rispedisco gratuitamente al mittente. La pace e la guerra non c’entrano nulla, quei luoghi erano sempre pronti per i ribelli, che, come vediamo da Barabba il lestes, il rivoltoso, e come vediamo dai fermenti rivoluzionari, erano attivi anche allora. Non si può seriamente pensare che per punire i ribelli i romani si facessero dei problemi con la legge mosaica. Oltre al fatto che non capisco proprio che cosa potesse fregare a degli ebrei del fatto che ci fossero dei pali fuori città. Semmai era il cadavere esposto che dava loro problemi, e infatti fanno togliere Gesù, ma non c’è scritto da nessuna parte che brucino i pali. Questa è una consuetudine romana messa in atto da romani, e gli ebrei non c’entrano nulla, anche perché francamente figurarsi se erano così scemi da buttare via dei pali, cioè del legname, e bruciarlo ogni volta.


“Certo, Pilato lasciava gli ebrei sostenere l' usanza sul sabato e poi si impuntava sulla quisquilia del palo piantato.”



Guarda che Pilato non si impuntava su un palo piantato, sei tu che supponi che desse fastidio a degli ebrei, e che gli avrebbero chiesto di toglierlo per motivi religiosi, cosa del tutto folle, perché non solo non hai documentato una cosa del genere, ma per di più mi chiedo come si possa seriamente pensare che agli Ebrei importasse che, nel luogo che i romani usavano per giustiziare, ci fossero dei pali. Quel luogo per loro era impuro a prescindere, e non ci avrebbero messo piede.


“I Farisei e gli scribi, come attestano le fonti bibliche ed extra bibliche erano molto puntigliosi al riguardo”



Il Deuteronomio attesta l’esistenza della consuetudine di appendere i cadaveri a degli alberi o pali, e non sta scritto minimamente che poi dovessero essere bruciati.


“Questo brano è ambientato a Masada, una fortezza sotto assedio dai Romani assedio durato anni. In anni passati ai piedi della fortezza non hanno piantato stipes per crocifiggere coloro che prendevano?”



Non è ambientato a Masada, è l’assedio di Macherunte (VII, 6, I), e non so proprio da dove tu abbia dedotto che sia durato degli anni. Inoltre, se anche fosse durato 10 anni, cosa che come ripeto non è minimamente detta, perché avrebbero dovuto disturbarsi a crocifiggerli? Erano in guerra, li uccidevano se li beccavano sul campo di battaglia. Nel caso di Eleazaro piantano un palo perché Basso, sentendo che strepitavano tanto per il solo Eleazar catturato e si lamentavano, pensava che non avrebbero sopportato di vederlo crocifisso, e che si sarebbe fatto consegnare la città. Il testo non dice né che fosse lì da molto, né che avesse catturato altri giudei prima. L’unica cosa che questo testo ci insegna, è che esso è incompatibile con la ricostruzione della crocifissione di Cristo fatto dalla WTS, in quanto il palo verticale era già piantato, mentre per la WTS fu portato, mentre non è incompatibile con la ricostruzione della crocifissione del mondo accademico, che sostiene che Gesù portò solo il patibulum.

Per BArnabino


“In italiano abbiamo il Bisconti ed il Testini, il primo è più recente ed certamente non ignora il Testini. Ho poi consultato lo Snyder, altro manuale, che sostiene che non si può essere sicuri che si tratti di una croce cristiana, dato il carattere sincretistico delle decorazioni opinione anche di Biagio Virgilio, contro le letture deglia nni cinquanta. Ho consultato di DPAC ma non dice nulla rispetto alla "croce" dell'ipogeo degli Aurelii (anche se io ho la I edizione, non saprei cosa dice la II). Ora, sarò anche un "oursider" ma questo è quello che dicono gli strumenti, poi si deve vedere cosa dicono Hillmann e Bisconti nei due articoli citati, quello che volevo sottolineare è che non puoi essere dogmatico su queste question, cosa che sembri costantemente dimanticare.”



Come già detto, neanche io voglio essere dogmatico, mi riservo di consultare un docente di storia dell’arte paleocristiana, e non tanto sulla croce o meno dell’ipogeo negli Aureli, di cui non mi importa nulla, ma sul legame rilevato dagli storici dell’arte e dagli epigrafisti tra le croci pre-costantiniane in generale e la croce storica. Se sia davvero parlare contro un ipotetico consensus il far notare l’ovvio legame tra le due cose, cioè che il trovare in un ambiente cristiano una croce, significhi dire che queste persone si stavano riferendo alla croce di Cristo, e non a qualche altro simbolo apotropaico. In particolare devo farvi leggere qualche pagina dal libro di Loconsole, che adesso non ho a portata di mano, intitolato “Il segno della croce: storia e liturgia”, che si occupa proprio della tesi che la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo solo in epoca post-costantiniana.
Detto questo, ribadisco ancora una volta che tutta questa discussione su quando la croce sia diventata simbolo del cristianesimo è del tutto irrilevante ai fini della discussione: la tesi della WTS in base alla quale i cristiani sono a partire dal IV secolo avrebbero iniziato a pensare che Cristo morì in croce resta falsa, giacché questa credenza è documentabile anche a prescindere dall’epigrafia.

Ad maiora

[Modificato da Polymetis 04/02/2010 21:15]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
04/02/2010 21:17
 
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Polymetis:

Anche la forma della croce ha un mucchio di funzioni.



Parlavo di oggetto-croce, non della forma: altrimenti andiamo a finire che la troviamo anche nel gioco del tris.
Il palo come oggetto può essere usato per tantissime cose, e se parlo di palo riferendomi ad un oggetto concreto posso dispiegare centinaia di potenziali usi concreti.



Polymetis:

I Padri della Chiesa ci hanno deliziato con infiniti paragoni, in cui si voleva mostrare ai pagani come praticamente tutto nell’universo richiamasse la forma della croce. L’albero di una nave col pennone, le insegne militari romane, l’uomo che prega a mani spalancate, il giogo degli animali, ecc.



Idem come sopra, si parlava della croce come oggetto, non come forma.
Un palo posso usarlo per cento cose, una croce invece si usa principalmente per uno scopo.

Polymetis:

Inoltre, che cosa ce ne frega di questo discorso?



Mi ricollegavo al paragone da te esposto, della serie "se credere nella croce è sbagliato perchè la croce è un simbolo pagano, lo è anche credere nel palo, perchè anch'esso è un simbolo pagano".
Sotto questo punto di vista, le differenze sono palpabili, e sono:

1) L'oggetto-palo ha centinaia di contesti concreti cui fare riferimento, e la stragrande maggioranza di essi sono contesti avulsi dal campo religioso. Ciò non vale per l'oggetto-croce, quasi "naturalmente" inclinato e predisposto a far scivolare il suo significato verso il contesto religioso.
Si cade sul piano della consapevolezza. Un cristiano che vende pali (di legno o ferro), vende semplicemente oggetti destinati a qualsiasi utilizzo possibile e immaginabile.
Un cristiano che vende croci (di legno o ferro), invece, sa bene che fine faranno la maggioranza delle croci vendute.

2) Il nostro "credere nel palo" è un credere privo di qualsiasi connotazione religiosa o idolatrica, tanto da escludere anche la metonimia che consente ai cattolici di adorare la croce (giustificando tale gesto con lo slittamento croce ---> Cristo).

In base a questo, è chiaro che parliamo di oggetti (la croce e il palo) recepiti in maniera completamente differente, e rivestiti di significati in maniera completamente differente.
04/02/2010 21:28
 
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Re:
EverLastingLife, 2/4/2010 6:16 PM:

Il termine 'fondamentalista' è usato con significato ampiamente negativo, e con tale intenzione è stato impiegato da Polymetis, in quale, non per caso, aveva precisato (vanamente) di 'non tollerare censure' al suddetto impiego.

Sia come sia, in nessun luogo la WTS ha mai dichiarato di sposare tesi fondamentaliste né tantomeno ha mai applicato a sé tale termine. O Morby non se ne rende conto, o, voglio sperare, faceva dell'ironia.

Invito tutti a moderare i toni e ad evitare il turpiloquio (Nevio proprio non ci sente da questo orecchio...)

Grazie per l'attenzione e torniamo in tema.

ELL / MOD





POLY vede sono il fondomendalismo della sua chiesa [SM=x1408417] [SM=x1408399]

04/02/2010 21:30
 
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“Mi ricollegavo al paragone da te esposto, della serie "se credere nella croce è sbagliato perchè la croce è un simbolo pagano, lo è anche credere nel palo, perchè anch'esso è un simbolo pagano".
Sotto questo punto di vista, le differenze sono palpabili, e sono:
1) L'oggetto-palo ha centinaia di contesti concreti cui fare riferimento, e la stragrande maggioranza di essi sono contesti avulsi dal campo religioso. Ciò non vale per l'oggetto-croce, quasi "naturalmente" inclinato e predisposto a far scivolare il suo significato verso il contesto religioso.”



Non capisco che senso abbiano queste osservazioni. Che il palo si usi per molti scopi, e la croce per pochi, non ha nulla a che fare col fatto che molti TdG argomentano che Gesù non potrebbe esser morto su una croce perché questo è un simbolo pagano. Io facevo notare che, con le stesse premesse, non potrebbe essere morto su un palo, perché è anch’esso un simbolo pagano. Che importanza hanno gli altri usi mondani del palo in questa discussione? Ciò che conta non è per che cosa si usino gli oggetti a forma di palo o di croce, ma su che forma i romani crocifiggessero, e abitualmente era una croce. Eventuali usi pagani della croce, non ci dicono nulla su come tradurre stauros, né possono, se era una croce, dirci che una croce non era solo perché i pagani la usavano per riti pagani: quello che conta non è che cosa ne facessero i pagani nei loro culti, ma che cosa ne facessero i soldati romani quando appendevano la gente. Ed essi, decisamente, se ne fregavano del fatto che stavano appendendo il figlio di Dio su un simbolo pagano e che dunque voi, 19 secoli dopo, vi sareste scandalizzati della cosa, anche perché, su qualunque forma l’avessero appeso, palo o cerchio che fosse, sarebbe stato un simbolo pagano attestato da qualche parte nell’impero.


“Il nostro "credere nel palo" è un credere privo di qualsiasi connotazione religiosa o idolatrica”



Io non dicevo credere nel senso di venerare, ma credere nel senso di ritenere che quella fosse la forma. Queste considerazioni non possono appoggiarsi sulla scusa che la croce era un simbolo pagano, perché come ripeto 1)anche il palo lo era. 2)I romani se ne infischiavano del fatto che stavano crocifiggendo il figlio di Dio su uno strumento dalla forma pagana.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
04/02/2010 21:34
 
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[...]

Non siete forse persuasi che tutte le volte che la Bibbia fa storia non possa sbagliare? Non credete forse a tutti i miracoli della Bibbia? Non credete forse ad Adamo ed Eva? Non rigettate forse tutte le datazioni dei libri biblici diverse da quelle che i libri attribuiscono a se stessi? In definitiva: secondo voi la Bibbia contiene qualche errore di qualunque genere?

[...]




Ma cosa combini, ammetti che il termine 'fondamentalismo' è spregiativo e contestualmente lo usi?

Il messaggio è stato radicalmente moderato. Qui, al contrario di quanto avviene in altri forum (come ben sai), non si dispensano warning e ban come l'acqua fresca, ma non abusare della nostra pazienza.

In campana!

ELL / MOD



[Modificato da EverLastingLife 05/02/2010 10:05]
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(Κ. Καβάφης)
04/02/2010 21:35
 
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Caro Poly,


In particolare devo farvi leggere qualche pagina dal libro di Loconsole, che adesso non ho a portata di mano, intitolato “Il segno della croce: storia e liturgia”, che si occupa proprio della tesi che la croce sia diventata il simbolo del cristianesimo solo in epoca post-costantiniana



Non hai bisogno di farmelo leggere perché conosco benissimo quel lavoro, che si propone (appunto) di andare contro quello che è il consensus accademico, almeno a quanto è detto nell'introduzione e poi anche altrove, dove il Loconsole (a cui lo Stato ha aumentato lo stipendio in quanto docente di religione) ricorda l'opinione di Fox Lane circa il chi-rho. Detto questo il Loconsole, giustamente, non ricorda la "croce" dell'ipogeo degli Aurelii come una testimonianza cristiana. Mi pare dunque sulla scia del Bisconti (anche se non non ricordo che il Loconsole citi mai questo manuale fondamentale, ma vado a memoria, non ho qui il testo).

Il lavoro di Loconsole è ben informato, ma certamente parte da una tesi preconcetta che cerca di provare, pertanto a volte tende ad una datazione alta, in altri casi cita testi piuttosto datati, come il Wilpert o autori, diciamo, tendenzialmente tradizionalisti: Thiede, la Guarducci, il Cecchelli. Detto questo un lavoro interessante, ma, appunto, che parte da una tesi preconcetta e dunque non esattamente scientifico, sulla scia di tutti quegli autori del passato, e talvolta anche oggi, che non di rado hanno dato libero sfogo alla ricerca a oltranza di testimonianze il più possibile antiche del signum crucis. Ma queste indagini, perseguite anche da studiosi non sprovveduti, si sono rivelate per lo più deludenti e talvolta totalmente anacronistiche, soprattutto perché non guidate da due fondamentali dati incontrovertibili.

Shalom
[Modificato da barnabino 04/02/2010 21:37]
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