“La Chiesa Ortodossa . . . ha una particolare riverenza per gli scrittori del IV secolo, specie per quelli che definisce ‘i tre grandi gerarchi’, Gregorio di Nazianzo, Basilio il Grande e Giovanni Crisostomo”, afferma lo scrittore Kallistos, che è monaco. Questi Padri della Chiesa basarono i loro insegnamenti sulle Scritture ispirate? Riguardo a Basilio il Grande, il libro I Padri greci afferma: “A quanto risulta dai suoi stessi scritti, gli autori che egli amò per tutta la vita e plasmarono insensibilmente la sua espressione e il suo stile furono Platone, Omero, ed anche gli storici e naturalmente i retori. . . . In questo Basilio resta ‘greco’”. Può dirsi la stessa cosa di Gregorio di Nazianzo. “Proprio nell’assimilazione integrale della tradizione culturale classica la Chiesa mostrerà la sua vittoria e la sua supremazia”. — Hans von Campenhausen, ed. italiana a cura di O. Soffritti, trad. di M. Bellincioni e M. Fontana, Paideia, Brescia, 1967, pp. 109-111, 131.
Riguardo a tutt’e tre, il prof. Panagiotis K. Christou scrive: “Pur mettendo in guardia ogni tanto contro ‘la filosofia e un vuoto inganno’ [Colossesi 2:8] — per essere in armonia con il comando del Nuovo Testamento — nello stesso tempo studiano con premura la filosofia e le discipline attinenti raccomandandone perfino lo studio ad altri”. Ovviamente questi maestri della chiesa pensavano che la Bibbia non fosse sufficiente per sostenere le loro idee. Il fatto che cercassero l’appoggio di altre autorità potrebbe forse significare che i loro insegnamenti erano estranei alla Bibbia? L’apostolo Paolo avvertì i cristiani ebrei dicendo: “Non siate portati via da vari e strani insegnamenti”. — Ebrei 13:9. (Torre di Guardia 15/4/01 p.18)
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