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Trasfusioni di sangue

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2019 15:34
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04/04/2019 10:12
 
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Re: Re:
Pino2019, 04/04/2019 10.06:


Ragazzi senza offesa, ma veramente non avete contezza di quanto incoerente sia il vostro rispetto della santità del sangue?



Non è per niente incoerente lo aveva capito anche un tal Isaac Newton che oltre ad essere uno scienziato era pure un erudito biblico infatti scrisse:

Questa Legge [di astenersi dal sangue] era più antica de’ giorni di Moisè, essendo ella data a Noè, ed a’ suoi Figli molto prima de’ giorni di Abraham :





Toh, ma guarda!

Ora sicuramente Isacco Newton sarà fatto passare, dagli anti"geovisti", come un testimone di Geova ante litteram


[SM=g27987]
[Modificato da Aquila-58 04/04/2019 10:13]
04/04/2019 10:15
 
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Re:
Angelo Serafino53, 04/04/2019 08.52:



l’Encyclopedia of Bible Difficulties, pubblicata nel 1982, dichiara:

“Sembra si possa concludere molto chiaramente che dobbiamo ancora rispettare la santità del sangue, visto che Dio lo ha costituito simbolo del sangue espiatorio di Gesù Cristo. Perciò nessun credente che desideri ubbidire alla Scrittura deve consumarlo”.



Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?
04/04/2019 10:35
 
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Re: Re: Re:

Toh, ma guarda!

Ora sicuramente Isacco Newton sarà fatto passare, dagli anti"geovisti", come un testimone di Geova ante litteram



In effetti quello che oggi alcuni chiamano il "Nostro" punto di vista sul sangue come se ci fossimo inventati di sana pianta qualcosa di stravagante, basterebbe esaminare un pochino di storia del cristianesimo per rendersi conto che è stato condiviso per secoli dai cristiani, non è nulla di nuovo.





04/04/2019 10:42
 
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Re: Re:
Pino2019, 04/04/2019 10.06:


Ragazzi senza offesa, ma veramente non avete contezza di quanto incoerente sia il vostro rispetto della santità del sangue?



Non è per niente incoerente lo aveva capito anche un tal Isaac Newton che oltre ad essere uno scienziato era pure un erudito biblico infatti scrisse:

“Questa Legge [di astenersi dal sangue] era più antica de’ giorni di Moisè, essendo ella data a Noè, ed a’ suoi Figli molto prima de’ giorni di Abraham: E perciò quando gli Apostoli, e i Seniori nel Concilio in Gerusalemme dichiararono che i Gentili non fossero obbligati a farsi circoncidere, e ad osservar le Mosaiche Leggi, n’eccettuarono quella d’astenersi dal sangue, e da strangolate bestie per cibo; come Legge di Dio antica non solamente a’ Figli d’Abraham, ma pur anche a tutte Nazioni, mentre insieme viveano in Shinar sotto il Dominio di Noè: Leggi di medesima specie sono lo astenersi dal cibar Carni di Vittime immolate a falsi Numi, & Idoli; e dalla Fornicazione”. — La cronologia degli antichi regni emendata, trad. di P. Rolli, Venezia, 1757, pp. 143, 144 (corsivo dell’autore).




Nessuno sta mettendo in dubbio l'antichità del comando di astenersi dal sangue, anche la circonsione è molto antica eppure è stata superata dal cristianesimo.
Quello che contesto è la vostra coerenza nei riguardi della santità del sangue che riconoscete solo nel divieto delle trasfusioni e dormite sogni tranquilli su tutte le altri applicazioni per scopi non certo religiosi.
04/04/2019 13:35
 
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Re:
Pino2019, 04/04/2019 10:35:


Toh, ma guarda!

Ora sicuramente Isacco Newton sarà fatto passare, dagli anti"geovisti", come un testimone di Geova ante litteram



In effetti quello che oggi alcuni chiamano il "Nostro" punto di vista sul sangue come se ci fossimo inventati di sana pianta qualcosa di stravagante, basterebbe esaminare un pochino di storia del cristianesimo per rendersi conto che è stato condiviso per secoli dai cristiani, non è nulla di nuovo.




No, il sangue era, notoriamente, uno dei tre punti menzionati da Giacomo e dal "concilio" in risposta alla discussione sulla circoncisione all'interno del nascente cristianesimo.
Basta leggere.

Simon
04/04/2019 14:28
 
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Caro VVRL,


Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?



1 Corinti 10 non c'entra nulla con Atti 15, si parla di due problemi differente infatti si parla "di quello che si vende al mercato" (v. 25). Ma è decima volta che lo ripetiamo... problemi cognitivi o ci prendi per i fondelli?


Quello che contesto è la vostra coerenza nei riguardi della santità del sangue che riconoscete solo nel divieto delle trasfusioni e dormite sogni tranquilli su tutte le altri applicazioni per scopi non certo religiosi



Coe abbiamo già detto le trasfusioni sono un'invenzione moderna, i testimoni di Geova non riconoscono la santità del sangue solo per quanto riguarda le trasfusioni (che è solo un aspetto dell'uso profano del sangue) ma per tutti gli usi del sangue e in merito alla santitò stessa della vita, rappresentata appunto dal sangue.

Shalom
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04/04/2019 15:10
 
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Re:
barnabino, 04/04/2019 14.28:

Caro VVRL,


Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?



1 Corinti 10 non c'entra nulla con Atti 15, si parla di due problemi differente infatti si parla "di quello che si vende al mercato" (v. 25). Ma è decima volta che lo ripetiamo... problemi cognitivi o ci prendi per i fondelli?


Quello che contesto è la vostra coerenza nei riguardi della santità del sangue che riconoscete solo nel divieto delle trasfusioni e dormite sogni tranquilli su tutte le altri applicazioni per scopi non certo religiosi



Coe abbiamo già detto le trasfusioni sono un'invenzione moderna, i testimoni di Geova non riconoscono la santità del sangue solo per quanto riguarda le trasfusioni (che è solo un aspetto dell'uso profano del sangue) ma per tutti gli usi del sangue e in merito alla santitò stessa della vita, rappresentata appunto dal sangue.

Shalom



Si ma si vende al mercato la carne immolata agli idoli che è indicata con lo stesso termine greco usato in Atti 15. Perché usate sempre questi falsi ragionamenti per difendere le vostre idee?
Se Atti 15 dice di astenersi dalle carni immolate agli idoli in senso universale, significa che anche quella venduta al mercato deve essere rifiutata dal cristiano. Ma non solo, Paolo in 1 Corinti 8:10 dice che un cristiano si può pure sedere a tavola in un tempio di idoli e mangiare carne immolata a motivo della propria coscienza, infatti il limite è solo la cosciena del fratello debole.
Tu però rispondi alla domanda, mercato o no, perché Paolo dice di non essere di scandalo per i Giudei? Coraggio, che cosa poteva turbare i Giudei vedendo i cristiani mangiare la carne immolata agli idoli?
Non ho capito il tuo discorso sulla santità del sangue. La riconoscete o no?
Se per voi il sangue è sacro, così come non lo donate per i vari usi non religiosi, perché vi fate prelevare il sangue per le analisi che di sicuro non è un uso religioso? In questo caso il sangue non è più sacro? Per quale motivo?
04/04/2019 15:34
 
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Si ma si vende al mercato la carne immolata agli idoli che è indicata con lo stesso termine greco usato in Atti 15. Perché usate sempre questi falsi ragionamenti per difendere le vostre idee?



Perché, quale sarebbe il problema ad usare la stessa parola? Il termine "carne sacrificata agli idoli" è lo stesso sia quando come in Atti 15 indica quella per partecipare alle cerimonie idolatriche, come è detto nel contesto, sia quando come in 1 Corinti 10 indica, cpme è detto nel contesto, quella venduta in seguito ai mercati. Cambia il contesto non la parola.


Se Atti 15 dice di astenersi dalle carni immolate agli idoli in senso universale, significa che anche quella venduta al mercato deve essere rifiutata dal cristiano



Atti 15 dice di astenersi non dalla carne venduta ai mercati ma dal consumare quella carne nei riti idolatrici, come era comune fare nelle cerimonie di comunione nelle festività pagane seguite tradizionalmente, infatti si parla di "contaminazione degli idoli".


Tu però rispondi alla domanda, mercato o no, perché Paolo dice di non essere di scandalo per i Giudei? Coraggio, che cosa poteva turbare i Giudei vedendo i cristiani mangiare la carne immolata agli idoli?



Paolo in 1 Corinti spiega perché per alcuni poteva essere d'inciampo per alcuni, o pensi che Paolo stesse sdoganando la partecipazione a riti idolatrici di comunione?


Se per voi il sangue è sacro, così come non lo donate per i vari usi non religiosi, perché vi fate prelevare il sangue per le analisi che di sicuro non è un uso religioso? In questo caso il sangue non è più sacro? Per quale motivo?



Noi non usiamo sangue neppure per scopo religioso, non siamo sotto la Legge con i suoi sacrifici. Il fatto di "toccare" il sangue non è una mancanza di rispetto per la sua santità, i macellai lo facevano abitualmente e le piccole quantità di sangue prelevato vengono gettate come succederebbe per quello che uscito da una ferita. Resta comunque una questione di coscienza, se per un cristiano un prelievo rappresentasse non "astenersi" dal sangue dovrebbe agire di conseguenza, ma le Scritture non dicono nulla in merito.

Shalom
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04/04/2019 16:23
 
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Barnabino, per una volta riusciamo a quagliare?
Dove leggi in Atti 15 che il divieto è riferito al partecipare ai riti pagani che prevedevano anche il cinarsi della carne appena immolata all'idolo di turno?
Come mai Paolo a riguardo di questa tua preoccupazione dice invece che il cristiano si può sedere a tavola in un tempio pagano e non mangiare solo nei riguardi della coscienza del debole? C'è poco da fare, qualsiasi interpretazione dai Atti 15 è in contrasto con 1 corinti 8. Voi TdG cancellate quindi il pensiero di Paolo? Non è molto più logico invece cercare di compatibilizzare Atti 15 con 1 Corinti 8 e 10? Ti vorrei mettere su questa strada dato che Paolo è chiaro, me tu ti sei arroccato sulla difensiva: perché il cristiano non deve essere di scaldalo per i Giudei nel mangiare la carne immolata agli idoli?
Anche il donare il sangue è quindi un fatto di coscienza?
È perché riceverlo non deve essere un fatto di coscienza?
04/04/2019 16:35
 
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Re:
barnabino, 04/04/2019 14:28:

Caro VVRL,


Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?



1 Corinti 10 non c'entra nulla con Atti 15, si parla di due problemi differente infatti si parla "di quello che si vende al mercato" (v. 25). Ma è decima volta che lo ripetiamo... problemi cognitivi o ci prendi per i fondelli? ...

Shalom




Propenderei per la seconda ipotesi...

Simon
04/04/2019 16:35
 
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Re: Re:
VVRL, 04/04/2019 15.10:



Si ma si vende al mercato la carne immolata agli idoli che è indicata con lo stesso termine greco usato in Atti 15. Perché usate sempre questi falsi ragionamenti per difendere le vostre idee?




i falsi ragionamenti sono i tuoi e quelli della tua "chiesa", non i nostri.
Ma ricordi che ne avevamo già parlato proprio con te di questo?
In Atti 15:29 viene usato l' aggettivo eidolothytos, proprio come in Atti 21:25, proprio come in 1 Corinti 10:19.
Paolo dice che in idolo non è nulla e ciò che viene sacrificato agli idoli nulla, ma poi guarda cosa dice nei vv. successivi, dal versetto 20 al versetto 22.

E ti rammento che l' aggettivo eidolothytos viene usato anche in Apocalisse 2:14,20: a giudicare dalla condanna vigorosa di Gesù, evidentemente in quelle Congregazioni qualcuno partecipava a cerimonie idolatriche, cioè quello che Atti 15:29 vietava!

Ma proseguiamo, guarda la nota in calce della tua Bibbia CEI a 1 Corinti 8:1-13

8,1-13 Paolo affronta un primo problema sul quale i cristiani di Corinto sono divisi. Delle carni di animali offerti in sacrificio agli dèi, parte viene consumata nei banchetti sacri presso il tempio e parte è venduta al mercato. È lecito a un cristiano partecipare a questi banchetti sacri presso il tempio o mangiare privatamente la carne dei sacrifici? L’apostolo condanna nettamente la partecipazione ai banchetti nel tempio pagano (10,14-22); invece, riguardo alle carni offerte agli idoli e poi vendute al mercato, egli afferma che gli idoli non sono nulla, quindi le carni dei sacrifici non sono sacre. Ma per risolvere le tensioni nella comunità, egli richiama il principio della carità. Il cristiano che si sente più sicuro e libero deve evitare di dare scandalo al fratello più debole.


Ti è chiaro ora che te lo ha detto la tua Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana?


VVRL, 04/04/2019 15.10:




Se Atti 15 dice di astenersi dalle carni immolate agli idoli in senso universale, significa che anche quella venduta al mercato deve essere rifiutata dal cristiano. Ma non solo, Paolo in 1 Corinti 8:10 dice che un cristiano si può pure sedere a tavola in un tempio di idoli e mangiare carne immolata a motivo della propria coscienza, infatti il limite è solo la coscienza del fratello debole.
Tu però rispondi alla domanda, mercato o no, perché Paolo dice di non essere di scandalo per i Giudei? Coraggio, che cosa poteva turbare i Giudei vedendo i cristiani mangiare la carne immolata agli idoli?
Non ho capito il tuo discorso sulla santità del sangue. La riconoscete o no?





[SM=g27987] vedi, senza scomodare la Torre di Guardia, la risposta te l' ha data la Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana!

Riguardo al fare inciampare i giudei, posso risponderti con l' apostolo Paolo?

"3 Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; " (2 Corinzi 6,3 CEI)


VVRL, 04/04/2019 15.10:




Se per voi il sangue è sacro,




per la Bibbia il sangue è sacro, non "per noi"

VVRL, 04/04/2019 15.10:


così come non lo donate per i vari usi non religiosi,
perché vi fate prelevare il sangue per le analisi che di sicuro non è un uso religioso? In questo caso il sangue non è più sacro? Per quale motivo?




Che domanda sciocchina!
L' analisi del sangue la facciamo perché ci teniamo alla nostra salute fisica, e poi il nostro sangue prelevato non viene mica usato di nuovo, sai?.


Che pazienza da certosino….



[Modificato da Aquila-58 04/04/2019 16:38]
04/04/2019 17:12
 
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Re: Re:
VVRL, 04/04/2019 10.15:



Secondo te in 1 Corinti 10:32, a proposito delle carni sacrificate agli idoli, perché Paolo dice di non essere di scaldalo per i Giudei?


Domande dai lettori

Ciò che il decreto di Atti 15:28, 29 proibiva al cristiano era di partecipare a una cerimonia religiosa e formale o di commettere un atto di idolatria. Coloro che sacrificavano un animale a un idolo ricevevano un po’ di carne da mangiare. È chiaro che questo era un atto religioso; era come partecipare a un pasto con il dio pagano. (Eso. 34:15; Deut. 32:17; 1 Cor. 10:18-21) I cristiani non potevano assolutamente compiere un tale atto. Il decreto del corpo direttivo cristiano l’aveva proibito e Paolo era pienamente d’accordo. Egli scrisse: “Perciò, diletti miei, fuggite l’idolatria”. — 1 Cor. 10:14; 1 Tess. 1:9.

Quindi scrivendo le parole di I Corinti 8 e 10 e Romani 14, Paolo non concedeva il permesso di partecipare a un atto idolatrico o di far festa in onore di un idolo, come avevano fatto gli israeliti incorrendo nell’ira di Dio. (Num. 25:1-4; Riv. 2:14) Egli parlava solo del mangiare, in un pasto normale, carne proveniente da un tempio idolatrico che era stata venduta al pubblico in generale. Tale carne non era impura o contaminata semplicemente per il luogo di provenienza.

fonte e trattazione
bit.ly/2uNmIkG
04/04/2019 17:36
 
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Re:
VVRL, 04/04/2019 16.23:

Barnabino, per una volta riusciamo a quagliare?
Dove leggi in Atti 15 che il divieto è riferito al partecipare ai riti pagani che prevedevano anche il cinarsi della carne appena immolata all'idolo di turno?
Come mai Paolo a riguardo di questa tua preoccupazione dice invece che il cristiano si può sedere a tavola in un tempio pagano e non mangiare solo nei riguardi della coscienza del debole? C'è poco da fare, qualsiasi interpretazione dai Atti 15 è in contrasto con 1 corinti 8. Voi TdG cancellate quindi il pensiero di Paolo? Non è molto più logico invece cercare di compatibilizzare Atti 15 con 1 Corinti 8 e 10? Ti vorrei mettere su questa strada dato che Paolo è chiaro, me tu ti sei arroccato sulla difensiva: perché il cristiano non deve essere di scaldalo per i Giudei nel mangiare la carne immolata agli idoli?
Anche il donare il sangue è quindi un fatto di coscienza?
È perché riceverlo non deve essere un fatto di coscienza?




ti ho già risposto nel mio post n. 91.

Leggilo



04/04/2019 17:45
 
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Caro VVRL,


Dove leggi in Atti 15 che il divieto è riferito al partecipare ai riti pagani che prevedevano anche il cinarsi della carne appena immolata all'idolo di turno?



Lo dice il v. 20 dove si parla più specidifcamente di "cose contaminate dagli idoli" e non semplicemente della carne venduta ai mercati per cui la Legge per altro non diceva nulla né in Atti si fa alcun accenno. Per altro, come srive Paolo, non vi era nulla di male a mangiare quella carne dunque non era certo una "cosa necessarie" per la salvezza.


Come mai Paolo a riguardo di questa tua preoccupazione dice invece che il cristiano si può sedere a tavola in un tempio pagano e non mangiare solo nei riguardi della coscienza del debole?



Proprio perché Paolo lì non parla di partecipare alle "cose contaminate dagli idoli", astensione considerata necessaria dagli apostoli, ma di altro, infatti dice specificamente "mangiate tutto quello che si vende al mercato". Non stava certo giustificando la partecipazione a riti di comunione pagani.


C'è poco da fare, qualsiasi interpretazione dai Atti 15 è in contrasto con 1 corinti 8



Perdonami, ma sei tu che ci vuoi vedere un contrasto, Atti 15 si riferisce all'asternersi dal partecipare a riti pagani di comunione, mentre 1 Corinti 8 si riferisce a mangiare "cibo offerto agli idoli" in altra occasione, dato che dopo i riti era venduto ai mercati, come specifica 1 Corinti 10. Francamente io non ci vedo alcun contrasto, era necessario astenersi dalle "cose contaminate dagli idoli" (cioè dai riti di comunione) ma non dalla carne usata per quei riti e poi venduta.


Voi TdG cancellate quindi il pensiero di Paolo? Non è molto più logico invece cercare di compatibilizzare Atti 15 con 1 Corinti 8 e 10? Ti vorrei mettere su questa strada dato che Paolo è chiaro, me tu ti sei arroccato sulla difensiva: perché il cristiano non deve essere di scaldalo per i Giudei nel mangiare la carne immolata agli idoli?



Il cristiano non deve essere di scandalo per nessuno, non solo per i giudei, in 1 Corinti 8 non leggo che il problema era solo per i giudei. In Atti 15 non si parla di "scandalo" da nessuna parte, non so doeve tu lo legga, ma si parla di cose necessarie per la salvezza. Il problema non era lo scandalo ma la salvezza.


Anche il donare il sangue è quindi un fatto di coscienza? È perché riceverlo non deve essere un fatto di coscienza?



Tutto è questione di coscienza, ma in Atti 15 abbiamo un comando specifico: astenersi dal sangue. Se per te mangiare sangue non significa "astenersi dal sangue" buon per te, non siamo certo noi a giudicarti, ma secondo la mia coscienza andrei contro quel comando.

Shalom


[Modificato da barnabino 04/04/2019 17:52]
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05/04/2019 10:34
 
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Re:
barnabino, 04/04/2019 17.45:




Lo dice il v. 20 dove si parla più specidifcamente di "cose contaminate dagli idoli" e non semplicemente della carne venduta ai mercati per cui la Legge per altro non diceva nulla né in Atti si fa alcun accenno. Per altro, come srive Paolo, non vi era nulla di male a mangiare quella carne dunque non era certo una "cosa necessarie" per la salvezza.


Inutilmente sto cercando di farvi capire che la parola "contaminazione" pone la questione sui binari del concetto di purità molto caro ai Farisei che erano i più zelanti nel seguire la Legge. Sai meglio di me che per gli ebrei tutto era praticamente impuro e chi toccava qualcosa di impuro a sua volta diventava impuro per un certo periodo di tempo. A questo si riferisce Atti 15:20 proprio perché usa la parola "contaminazione", non centra quindi nulla l'idolatria come atto che non dovevano compiere i cristiani pagani anche perché, come già detto più volte, i Gentili, in quanto cristiani, sapevano benissimo che esiste solo un Dio a cui rendere culto che era YHWH e non certo Zeus.



Proprio perché Paolo lì non parla di partecipare alle "cose contaminate dagli idoli", astensione considerata necessaria dagli apostoli, ma di altro, infatti dice specificamente "mangiate tutto quello che si vende al mercato". Non stava certo giustificando la partecipazione a riti di comunione pagani.


Ma cosa dici? Un cristiano che si siede a tavola in un tempio pagano non mangerebbe qualcosa di contaminato per quello che era il punto di vista di un fariseo zelante? Pensi che gli ebrei si sarebbe mai messi a tavola e mangiare carne immolata agli idoli? Gli ebrei manco mangiavano la carne del mercato se non erano certi che non provenisse da riti pagani e non fosse stata accuratamente dissanguata. Il cristiano non ha alcun vincolo invece, ad eccezione della coscienza altrui. Questo è il senso di Atti 15, è necessario che i gentili non mangino la carne contaminata dagli idoli perché questo era di inciampo per i cristiani farisei, che in quanto tali erano ancora legati totalmente alla Legge. Non è così difficile da capire e soprattutto permette di conciliare perfettamente Atti 15 con 1 Corinti 8 e 10. In questo modo non c'è bisogno di fare i salti mortali che fai tu, che per far quadrare il cerchio sei costretto a far dire che Atti 15 quello che non dice e cioè che i cristiani gentili non dovevano praticare l'idolatria, come se ci fosse un problema generale di idolatria solo tra i gentili cristiani, cosa di cui non c'è traccia in tutto il NT.


Perdonami, ma sei tu che ci vuoi vedere un contrasto, Atti 15 si riferisce all'asternersi dal partecipare a riti pagani di comunione, mentre 1 Corinti 8 si riferisce a mangiare "cibo offerto agli idoli" in altra occasione, dato che dopo i riti era venduto ai mercati, come specifica 1 Corinti 10. Francamente io non ci vedo alcun contrasto, era necessario astenersi dalle "cose contaminate dagli idoli" (cioè dai riti di comunione) ma non dalla carne usata per quei riti e poi venduta.


Come detto, il contrasto insanabile, per te, è quello di confondere il toccare e mangiare la carne contaminata con la pratica dell'idolatria.


Il cristiano non deve essere di scandalo per nessuno, non solo per i giudei, in 1 Corinti 8 non leggo che il problema era solo per i giudei. In Atti 15 non si parla di "scandalo" da nessuna parte, non so doeve tu lo legga, ma si parla di cose necessarie per la salvezza. Il problema non era lo scandalo ma la salvezza.


Questo senso io vedo in 1 Corinti 10:31-33
Perciò, sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.+ 32 Non siate d’ostacolo* né ai giudei, né ai greci, né alla congregazione di Dio,+ 33 così come anch’io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, non cercando il mio interesse+ ma quello di molti, perché siano salvati
Il mangiare può essere d'ostacolo per i giudei in riferimento alle carni contaminate e con il sangue, per i greci per le carni intese come sacrifico dovuto verso i lori idoli, per i cristiani che non devono pensare che non si può mangiare carne perché e contaminata o impura.
Insomma, il cristiano deve essere lungimirante nel mettere a buon fine la conoscenza superiore che ha rispetto ai giudei e ai greci. Deve ponderare bene cosa mangiare per la coscienza altrui prima di tutto, in modo da non essere d'inciampo per nessuno.


Tutto è questione di coscienza, ma in Atti 15 abbiamo un comando specifico: astenersi dal sangue. Se per te mangiare sangue non significa "astenersi dal sangue" buon per te, non siamo certo noi a giudicarti, ma secondo la mia coscienza andrei contro quel comando.


No Barnabino, come detto le Scritture greche sono chiare nel porre un divieto solo per la coscienza altrui per quanto riguarda l'astenersi dal sangue. Questo banalmente significa che se invito un ebreo a casa mia non gli faccio mangiare il sanguinaccio, così come non gli faccio mangiare la carne di maiale, ma in quanto cristiano per i fatti miei posso mangiare tutto il sanguinaccio che voglio, perché come dice la Bibbia, tutti i cibi sono buoni, nessuno escluso.
Vedi, fin quando si tratta di rispettare norme farisiache che non hanno ripercussioni tangibili su chi li rispetta, siete liberi di fare quello che volete come TdG, ma quando c'è in ballo la salvaguardia della vita umana con la possibilità di perdere la vita, chi scrive le vostre direttive dovrebbe prima di tutto pregare Geova di dare loro la giusta ispirazione e capacità di leggere le Scritture e poi, come uomini, si dovrebbero mettere una mano sulla coscienza e capire che con la vita di miglia di persone non si scherza mica.



05/04/2019 12:44
 
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Re: Re:
VVRL, 05/04/2019 10.34:






Lo dice il v. 20 dove si parla più specidifcamente di "cose contaminate dagli idoli" e non semplicemente della carne venduta ai mercati per cui la Legge per altro non diceva nulla né in Atti si fa alcun accenno. Per altro, come srive Paolo, non vi era nulla di male a mangiare quella carne dunque non era certo una "cosa necessarie" per la salvezza.


Inutilmente sto cercando di farvi capire che la parola "contaminazione" pone la questione sui binari del concetto di purità molto caro ai Farisei che erano i più zelanti nel seguire la Legge. Sai meglio di me che per gli ebrei tutto era praticamente impuro e chi toccava qualcosa di impuro a sua volta diventava impuro per un certo periodo di tempo. A questo si riferisce Atti 15:20 proprio perché usa la parola "contaminazione", non centra quindi nulla l'idolatria come atto che non dovevano compiere i cristiani pagani anche perché, come già detto più volte, i Gentili, in quanto cristiani, sapevano benissimo che esiste solo un Dio a cui rendere culto che era YHWH e non certo Zeus.




inutilmente sto cercando di farti capire che Paolo in 1 Corinti 10:19 parla di eidolothytos , inutilmente sto cercando di farti capire che si parla di eidolothytos anche in Apocalisse Apocalisse 2:14,20.
Cioè a dire nelle Congregazioni di Pergamo e di Tiatira evidentemente qualcuno partecipava a cerimonie idolatriche che, come puoi leggere, Gesù condannò nettamente.
Inutilmente sto cercando di farti capire che Paolo mette in guardia dall' idolatria proprio facendo riferimento agli idolotiti (1 Corinti 10:14-22).
Possibile che sia così difficile da capire?


VVRL, 05/04/2019 10.34:




Proprio perché Paolo lì non parla di partecipare alle "cose contaminate dagli idoli", astensione considerata necessaria dagli apostoli, ma di altro, infatti dice specificamente "mangiate tutto quello che si vende al mercato". Non stava certo giustificando la partecipazione a riti di comunione pagani.


Ma cosa dici? Un cristiano che si siede a tavola in un tempio pagano non mangerebbe qualcosa di contaminato per quello che era il punto di vista di un fariseo zelante? Pensi che gli ebrei si sarebbe mai messi a tavola e mangiare carne immolata agli idoli? Gli ebrei manco mangiavano la carne del mercato se non erano certi che non provenisse da riti pagani e non fosse stata accuratamente dissanguata. Il cristiano non ha alcun vincolo invece, ad eccezione della coscienza altrui. Questo è il senso di Atti 15, è necessario che i gentili non mangino la carne contaminata dagli idoli perché questo era di inciampo per i cristiani farisei, che in quanto tali erano ancora legati totalmente alla Legge. Non è così difficile da capire e soprattutto permette di conciliare perfettamente Atti 15 con 1 Corinti 8 e 10. In questo modo non c'è bisogno di fare i salti mortali che fai tu, che per far quadrare il cerchio sei costretto a far dire che Atti 15 quello che non dice e cioè che i cristiani gentili non dovevano praticare l'idolatria, come se ci fosse un problema generale di idolatria solo tra i gentili cristiani, cosa di cui non c'è traccia in tutto il NT.




non c' è traccia?

[SM=g7405]

E allora a Pergamo e a Tiatira cosa succede?
Il nulla?
E perchè Paolo mette in guardia i cristiani di Corinto dal partecipare a banchetti idolatrici in 1 Corinti 10:14-22?

TE LO DICE ANCHE LA TUA BIBBIA CATTOLICA CEI, LA CUI NOTA IN CALCE TI RIPETO AFFINCHE' (MA NE DUBITO....) TI ENTRI IN TESTA:

Nota in calce della Bibbia CEI a 1 Corinti 8:1-13

8,1-13 Paolo affronta un primo problema sul quale i cristiani di Corinto sono divisi. Delle carni di animali offerti in sacrificio agli dèi, parte viene consumata nei banchetti sacri presso il tempio e parte è venduta al mercato. È lecito a un cristiano partecipare a questi banchetti sacri presso il tempio o mangiare privatamente la carne dei sacrifici? L’apostolo condanna nettamente la partecipazione ai banchetti nel tempio pagano (10,14-22); invece, riguardo alle carni offerte agli idoli e poi vendute al mercato, egli afferma che gli idoli non sono nulla, quindi le carni dei sacrifici non sono sacre. Ma per risolvere le tensioni nella comunità, egli richiama il principio della carità. Il cristiano che si sente più sicuro e libero deve evitare di dare scandalo al fratello più debole.

E poi cosa diamine c' entra la Legge e cosa c' entrano i farisei, puoi spiegarmelo?
La Legge era un "giogo" che neppure gli ebrei erano riusciti a portare e neppure gli etnico cristiani dovevano, salvo mettere Dio alla prova (Atti 15:10), quindi la Legge non c' entra nulla e neppure i farisei!
I giudeo cristiani non dovevano partecipare a cerimonie idolatriche, come ti dice la tua stessa Bibbia CEI (evidentemente più perspicace di te) e come afferma Paolo in 1 Corinti 10:14-22), mentre per la carne venduta al makellon non c' era problema.

La carne venduta al macello era e restava impura a motivo del luogo di provenienza?
No, Paolo dice che la carne non era alterata a motivo dell' offerta rituale agli idoli, per cui il cristiano poteva mangiare quella carne acquistata al mercato e poi venduta al macello, perchè aveva perso ogni significato "sacro" e il cristiano poteva mangiare senza fare indagini sulla sua origine (1 Corinti 10:25-26)


VVRL, 05/04/2019 10.34:






Perdonami, ma sei tu che ci vuoi vedere un contrasto, Atti 15 si riferisce all'asternersi dal partecipare a riti pagani di comunione, mentre 1 Corinti 8 si riferisce a mangiare "cibo offerto agli idoli" in altra occasione, dato che dopo i riti era venduto ai mercati, come specifica 1 Corinti 10. Francamente io non ci vedo alcun contrasto, era necessario astenersi dalle "cose contaminate dagli idoli" (cioè dai riti di comunione) ma non dalla carne usata per quei riti e poi venduta.


Come detto, il contrasto insanabile, per te, è quello di confondere il toccare e mangiare la carne contaminata con la pratica dell'idolatria.




sarà insanabile per te, ti ho dimostrato sopra che ti sbagli!



VVRL, 05/04/2019 10.34:



Il cristiano non deve essere di scandalo per nessuno, non solo per i giudei, in 1 Corinti 8 non leggo che il problema era solo per i giudei. In Atti 15 non si parla di "scandalo" da nessuna parte, non so doeve tu lo legga, ma si parla di cose necessarie per la salvezza. Il problema non era lo scandalo ma la salvezza.


Questo senso io vedo in 1 Corinti 10:31-33
Perciò, sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.+ 32 Non siate d’ostacolo* né ai giudei, né ai greci, né alla congregazione di Dio,+ 33 così come anch’io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, non cercando il mio interesse+ ma quello di molti, perché siano salvati
Il mangiare può essere d'ostacolo per i giudei in riferimento alle carni contaminate e con il sangue, per i greci per le carni intese come sacrifico dovuto verso i lori idoli, per i cristiani che non devono pensare che non si può mangiare carne perché e contaminata o impura.




può essere un inciampo per i cristiani la cui coscienza è debole, come specifica Paolo, anche se per il cristiano quelle carni non restavano contaminate a motivo della loro provenienza (mentre lo sarebbero state se si fosse partecipato a un banchetto idolatrico, benché per il cristiano un idolo non fosse nulla, è quello che dice Paolo in 1 Corinti 10:14-22, perchè si sarebbe divenuti partecipi dei demoni....), in tal caso è meglio astenersi dal mangiare quelle carni, per i giudei poteva essere inciampo mangiare carni provenienti da tempi idolatrici e magari non dissanguate (infatti il decreto apostolico raccomanda di astenersi da ciò che è strangolato, cioè non dissanguato) e per i greci il vedere dei cristiani come quelli di pergamo e di Tiatira partecipare a banchetti idolatrici, convieni ci sarebbe avuto assai da ridacchiare sul ministero dei cristiani (2 Corinti 6:3)

Lascia perdere!


VVRL, 05/04/2019 10.34:



Insomma, il cristiano deve essere lungimirante nel mettere a buon fine la conoscenza superiore che ha rispetto ai giudei e ai greci. Deve ponderare bene cosa mangiare per la coscienza altrui prima di tutto, in modo da non essere d'inciampo per nessuno.




ovvio!



VVRL, 05/04/2019 10.34:





Tutto è questione di coscienza, ma in Atti 15 abbiamo un comando specifico: astenersi dal sangue. Se per te mangiare sangue non significa "astenersi dal sangue" buon per te, non siamo certo noi a giudicarti, ma secondo la mia coscienza andrei contro quel comando.


No Barnabino, come detto le Scritture greche sono chiare nel porre un divieto solo per la coscienza altrui per quanto riguarda l'astenersi dal sangue.




FALSO!
PAOLO CONDANNA NETTAMENTE LA PARTECIPAZIONE A BANCHETTI IDOLATRICI, 1 CORINTI 10:14-22 DOCET, TE LO DICE PERFINO LA BIBBIA CEI IN NOTA!
QUINDI I CRISTIANI NON VI DEVONO PARTECIPARE E I CRISTIANI DI PERGAMO E TIATIRA CHE LO FACEVANO SONO CONDANNATI DA CRISTO
SBAGLI!



VVRL, 05/04/2019 10.34:


Questo banalmente significa che se invito un ebreo a casa mia non gli faccio mangiare il sanguinaccio, così come non gli faccio mangiare la carne di maiale, ma in quanto cristiano per i fatti miei posso mangiare tutto il sanguinaccio che voglio, perché come dice la Bibbia, tutti i cibi sono buoni, nessuno escluso.




PER NIENTE, perchè l' astenersi dal sangue non ha a che fare con le leggi di purità ma di santità!
Infatti il precetto noachico non era solo un precetto alimentare, come puoi leggere in Genesi 9:5-6, lì viene stabilita la santità del sangue e della vita e la Legge recepisce in tutto, infatti il divieto di consumo del sangue, A CUI DIO HA DESTINATO UN SOLO USO, QUELLO RELATIVO AL CULTO, RIENTRA NELLE LEGGI DI SANTITA' E NON IN QUELLE DI PURITA', BASTA CHE TU LEGGA I CAPITOLI DA 17 A 26 DEL LEVITICO.

Non ci si deve astenere dal sangue perché è impuro, ma perché è sacro

SBAGLI!

VVRL, 05/04/2019 10.34:




Vedi, fin quando si tratta di rispettare norme farisiache che non hanno ripercussioni tangibili su chi li rispetta, siete liberi di fare quello che volete come TdG, ma quando c'è in ballo la salvaguardia della vita umana con la possibilità di perdere la vita, chi scrive le vostre direttive dovrebbe prima di tutto pregare Geova di dare loro la giusta ispirazione e capacità di leggere le Scritture e poi, come uomini, si dovrebbero mettere una mano sulla coscienza e capire che con la vita di miglia di persone non si scherza mica.







[SM=g7405]

mettiti prima tu la mano sulla coscienza per i cattolici morti a causa delle trasfusioni, ecco una piccola percentuale solo in Italia

www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/01/sangue-infetto-le-vittime-sono-80mila-ma-sui-risarcimenti-pesa-lincubo-della-prescrizion...



[SM=g1871112]
[Modificato da Aquila-58 05/04/2019 12:55]
05/04/2019 12:50
 
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Inutilmente sto cercando di farvi capire che la parola "contaminazione" pone la questione sui binari del concetto di purità molto caro ai Farisei che erano i più zelanti nel seguire la Legge



I farisei erano attenti ad ogni tipo di impurità, ma qui si parla di contaminazione degli idoli, cioè contaminare la purezza dell'adorazione a Dio, non semplicemente toccare qualcosa di impuro secondo la legge, infatti tutte le regole sulla purità sono abolite e non esiste una "impurità dagli idoli" nella Legge se non l'idolatria.

Shalom
[Modificato da barnabino 05/04/2019 13:13]
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05/04/2019 13:00
 
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Re:
barnabino, 05/04/2019 12.50:


Inutilmente sto cercando di farvi capire che la parola "contaminazione" pone la questione sui binari del concetto di purità molto caro ai Farisei che erano i più zelanti nel seguire la Legge



I farisei erano attenti ad ogni tipo di impurità, ma qui si parla di dontaminazione dagli idoli, cioè contaminare la purezza dell'adorazione a Dio, non semplicemente toccare qualcosa di impuro secondo la legge infatti tutto il resto viene abolito.

Shalom




esatto, ed è esattamente quello che dice Paolo in 1 Corinti 10:14-22, laddove si parla di eidolothytos

E' facilissimo da capire per chi lo vuol capire, ovviamente.


devo lasciarvi, a stasera



[SM=g1944981]
05/04/2019 13:37
 
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E poi Paolo che farebbe? Chiede un parere agli apostoli e poi rispetto a "cose necessarie" per la salvezza, per decreto apostolico, scrive ai cristiani che non sarebbero più tali? Mi pare fantasiosa come spiegazione.

Shalom
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05/04/2019 17:20
 
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Re:
barnabino, 05/04/2019 13.37:

E poi Paolo che farebbe? Chiede un parere agli apostoli e poi rispetto a "cose necessarie" per la salvezza, per decreto apostolico, scrive ai cristiani che non sarebbero più tali? Mi pare fantasiosa come spiegazione.

Shalom


Non sarebbe la prima volta. Sempre in Atti, al capitolo 21, dal versetto 20 in poi emerge l'accusa, rivolta a Paolo, secondo cui avrebbe detto a dei giudei cristiani di non seguire più la Legge di Mosè e di non far circoncidere i propri figli. Secondo te è una falsa accusa questa alla luce di 1 Corinti 7:19 dove lo stesso Paolo afferma che la circoncisione non conta nulla per un cristiano?
Alla luce delle reali convinzioni di Paolo sulla circoncisione, perché in Atti 21, dove si ribadisce di astenersi dal sangue, Paolo non dice che la circoncisione non conta nulla, ma addirittura va a fare la purificazione, che era un'altra pratica della Legge mosaica che sicuramente per Paolo non contava nulla come la circoncisione?

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