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La Passione di Cristo

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2010 13:15
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09/06/2010 11:43
 
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Re:


spero tu non pensi veramente che se ti dico che mi è piaciuto io sia un "morboso e curioso" della compagine autocelebrativa della violenza fine a se stessa, preferibilmente cruenta e sadica.



No certo, esiste in teoria la possibilità di riuscire a individuare un valore di merito estraneo alle intenzioni del regista, come il riflettere sulle tribolazioni subite da Cristo di cui parli, filtrandolo con chirurgica abilità da immagini compiaciute che grondano sangue da ogni fotogramma. Comunque c'è del vero anche nel fatto che una attrazione recondita e vouyeuristica per l'osceno esiste in tutti gli esseri umani (io e te non facciamo eccezione). E' su quella che fanno leva le vecchie volpi di Hollywood, come Gibson.




Se un depravato filma uno stupro e lo pubblica su YouTube, ne raccomanderesti la visione pubblica perché tutti possano capire cosa esattamente prova una donna che subisce una violenza carnale? Consiglieresti la visione di un film per adulti come deterrente per l'immoralità?



Ovviamente no.



Perché 'ovviamente no', scusa? Le intenzioni degli autori sono pessime, ma il mio scopo sarebbe meritorio, quindi perché no?





Se un film 'biblico' mettesse in scena la storia delle figlie di Lot che hanno rapporti incestuosi col padre (con dovizia di particolari, naturalmente), oppure degli adoratori di Baal che bruciano vivi i bambini, approveresti?



Dipende tutto dalla contestualizzazione e dal modo con cui questi fatti storici sono rappresentati.




Una cruda rappresentazione dei bambini che bruciano vivi: quanto di più vivido il racconto biblico lascia immaginare. Se il fine (nobilissimo) è di suscitare ribrezzo per il paganesimo, perché no?

ELL

[Modificato da EverLastingLife 09/06/2010 11:55]
09/06/2010 11:44
 
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Sulla Passione consiglio la lettura di questo arguto articolo di Vittorio Zucconi, che al tempo della presentazione del film era corrispondente della 'Repubblica' a LAX. Leggete almeno le parti evidenziate.



"QUANDO si riaccendono le luci in sala e l' ultimo schizzo di sangue si stacca dalla retina dove il regista Mel Gibson ha cercato di incollarlo per due ore, resta rappresa una domanda cui il film-scandalo del 2004 sulla Passione di Nostro Signore non risponde. Perché? Quali sono le ragioni, l' intento, la carità, che hanno chiamato Gibson a spendere 25 milioni di dollari per finanziare e difendere un film sulle ultime ore di Gesù raccontandole con la sensibilità poetica di un peso massimo deciso a spaccare la faccia all' avversario sul ring delle religioni?


Nella saletta privata della Fox a Hollywood intitolata a Darryl Zanuck, il produttore del «Giorno più lungo», per l' anteprima del film che andrà in distribuzione il 25 febbraio, vedo gli altri invitati restare impietriti a guardare scorrere anche i «crediti», i titoli di coda. Sembra a tutti noi difficile alzarsi e sembra blasfemo anche dire male di un film che ha un solo, evidente obbiettivo: non tanto fare soldi, che pure farà perché già almeno 125 milioni di copie del film sono state richieste da organizzazioni cristiane militanti, ma scuotere quello che nella mente febbrile di un cattolico offeso dal «buonismo» del Concilio Vaticano II come Gibson, sono la pigrizia, l' arrendevolezza, l' ignavia del cristiano di fronte alla secolarizzazione e all' assedio di altri Taliban come lui. Se parleremo male del film, bestemmieremo Gesù? Offenderemo i Cristiani di ogni confessione? Se non ci fosse il ricatto del «fattore Gesù», «Passion» sarebbe un qualsiasi e scontato «slash movie», tagli, ferite, torture, ecchimosi, orrori, urla, diavoli depilati e truccati da Boy George, ed effetti grand guignol, girato tra Cinecittà e la Matera dei Sassi, un' arida e magnifica Gerusalemme reinventata. Ma se la storia è scontata, la Storia rimane la più grande mai raccontata. Neppure Hollywood è riuscita a distruggere la fatica di Matteo, Marco, Luca e Giovanni e il miracolo della Passione è sopravvissuto anche allo spadone di Braveheart. Ma perché tanto compiacimento nel sangue? Perché anche questo è un film «post 11 settembre», un film di guerra, concepito come arma nell' arsenale del conflitto di civiltà. Quello che Bush fa con le bombe, Gibson vuol fare con la macchina da presa, propagandare, conquistare, salvare. Questo è il senso di un film che sarebbe altrimenti inutile, dopo tante opere sulla Passione, se non fosse ideologico nell' insistenza sul male che altri infedeli, quella volta gli Ebrei e i Romani come oggi i Musulmani, inflissero al solo vero Dio e alla sola vera civiltà, a colui che dice «io sono la via, verità, la vita». Gibson si sente il Carlo Martello del XXI secolo, chiamato alla nuova Poitiers e a salvare il mondo. Alla vigilia del suo primo viaggio in Israele, quando chiesero a Bush che cosa avrebbe detto agli ebrei, lui rispose: «Che andrete tutti all' inferno». Ma nel cristiano abitudinario e poco evangelizzatore che alla fine, quando trova la forza per alzarsi dopo avere subito anche una breve sequenza osé con le gambe nude e una mezza natica del bel Jim Caviezel, il Gesù risorto che esce dal sepolcro, fa nascere una struggente nostalgia. Torna la voglia del Cristo affettuoso, tranquillizzante e un po' melenso del nostro catechismo infantile con il cuore in mano, che gli evangelisti, e soprattutto l' unico di loro che lo conobbe davvero, Giovanni, ci raccontano. Il Cristo che muore nella Passione straziante secondo Matteo ma senza la vivisezione di Gibson. Il Cristo di Bach e della Messa di Mozart, non di questa colonna sonora Dolby Stereo Surround Sound Boom Boom che deve esplodere di decibel a ogni frustata sulle natiche del Nazareno per scuotere gli increduli. Mentre ettolitri di sangue sgorgano dal corpo di Caviezel, che ci ha informato di avere avuto la sua brava epifania girando il film in Lucania e a Cinecittà, luogo di ben note ed eroiche fedi religiose, torna alla mente la dissanguata tragicità del Cristo Morto del Mantegna e a quella ci si aggrappa per non affogare nel ketchup. Eppure il film è stato spurgato e autocensurato, da Gibson, per renderlo accettabile, per rendere meno esplicito il sottotesto antisemita che corre nel suo racconto. Ha tagliato la maledizione del «suo sangue ricadrà su di voi» che fu la fonte dell' antisemitismo chiusa dal Vaticano II e respinta dalla setta cattolica alla quale Mel Gibson, australiano nato negli Usa, fu educato dal padre, ma non c' è bisogno di dirlo. Di fronte al «gubernator» (Schwarzenegger?) come lo chiama il pestifero prete Cajafa, il Ponzio Pilato che almeno vacilla, si interroga, sospetta la vera natura del Nazareno spinto da Claudia Gerini, la moglie che lo avverte in un latino da ginnasio «sanctus est» e addirittura parla benissimo l' aramaico, la lingua dei popoli semiti in quel tempo, ci sono i forcaioli del Sinedrio che assaporano l' agonia efferata dell' agnello sacrificale e il ghigno osceno della folla urlante, l' Ebreo deforme e sanguinario, «crucifige, crucifige». Sarebbe più rassicurante uscire dall' anteprima negli studi della Fox di Murdoch che ha accettato di distribuire il film, licenziando anche questa Passione secondo Arma Letale come la solita operazione commerciale, ma non è così. Gibson avrebbe potuto fare più soldi e più in fretta reindossando la sua espressione da folle con tendenze al martirio di «Arma letale», di «Patriot» o dell' irredentista scozzese sbudellato. Invece a questa sua rilettura della Passione in latino e aramaico, ma con i sottotitoli misericordiosamente imposti dalla Fox per aiutare chi per caso non ricordasse bene la lingua di Aram nipote di Noè o il «rosa rosae» dei Romani, egli crede davvero. Ci vuole salvare, Mel di Galilea, con ciascuna della frustate inferte dalla soldataglia («Stulti!» grida il buon centurione ai suoi scherani, come se «stultus» fosse stato il massimo insulto tra i rudi legionari). Può darsi che ci riesca, e che questo sia il linguaggio visivo che deve essere usato per «scandalizzare» l' audience di oggi. Alla gerarchia cattolica americana pare non sia dispiaciuto, anche se è apocrifa la frase attribuita a Papa Woytila, «è successo proprio così». E pazienza se qualche rabbino si offende, se all' anteprima gli invitati ebrei hanno rifiutato di partecipare, se Maria di Magdala non poteva essere bella e polposa come la Bellucci, se Cristo è il solito fusto da calendario con barbetta, baffi e riccioli nonostante questa iconografia sia postuma di secoli alla sua morte. «Nihil sine domino» avvertono i Gesuiti, nulla accade senza la volontà di Dio e non saremo noi, miserabili spettatori peccatori, a stabilire che cosa avesse in mente Adonai permettendo a Mel Gibson di fare questo film sul suo Figliolo."


ELL
[Modificato da EverLastingLife 09/06/2010 11:52]
09/06/2010 12:05
 
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Perché 'ovviamente no', scusa? Le intenzioni degli autori sono pessime, ma il mio scopo sarebbe meritorio, quindi perché no?



Perché il fine non giustifica i mezzi.
Determinare il valore e l'applicazione di questa proposizione è, come sottolineavo prima, soggettivo, in quanto il mezzo varia da contesto a contesto e gli esempi che citi a mio modo d'intendere sono del tutto inappropriati e non equiparabili al film in discussione.


Comunque c'è del vero anche nel fatto che una attrazione recondita e vouyeuristica per l'osceno esiste in tutti gli esseri umani (io e te non facciamo eccezione).



Non faremo eccezione, ma saprò sicuramente quando questo istinto travalicherà la mia coscienza, e questo non è il caso, almeno per me.


Una cruda rappresentazione dei bambini che bruciano vivi: quanto di più vivido il racconto biblico lascia immaginare. Se il fine (nobilissimo) è di suscitare ribrezzo per il paganesimo, perché no?



Ripeto: dipende tutto dalla contestualizzazione e dal modo con cui questi fatti storici sono rappresentati.
Ci sono scene di violenza costestualizzate e non fini a se stesse che non mi danno alcun problema, come quelle descritte dal film di Gibson. Ce ne sono altre che mi disgustano e per le quali non ho nemmeno finito di vedere il film, come ne Arancia Meccanica di Kubrick.
Eppure la critica considera il secondo come un capolavoro, mentre il primo un volgare compendio sanguinolento e un'abominevole celebrazione dell'orrido.
Permettimi quindi di dissentire e non concordare con la recensione che citi.

Massimo Rispetto.
[Modificato da Methatron 09/06/2010 12:07]
09/06/2010 12:20
 
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Re:Caro fratello, se non ho dubbio sulle tue rispettabili motivazioni...
Methatron:
Ritorniamo alle intenzioni: non c'è compiacimento nella descrizione, ma c'è la volontà di capire cosa subì il Cristo, altrimenti ci si limiterebbe ad affermare che fu torturato crudelmente. Il dettaglio serve proprio a capire la profondità e la recrudescenza del martirio subito che spinge ad ampliare il proprio orizzonte cognitivo per comprendere ancora meglio cosa significhi che "imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì".

nevio63: Hai parlato di aderenza al testo evangelico? Bene, dimmi dov'e' scritto che mentre i flagellatori romani, godevano letteralmente di gemiti e risate isteriche al sangue che schizzava sul loro viso, passava Satana in sembianze di parodia della madre/madonna incappucciata (la figlia di Celentano), con in braccio un bambino orrido (nella realtà, un 50enne adulto napoletano afflitto da una malattia che ne ha impedito la crescita e in parte l'invecchiamento). Mi dici dov'è scritto che un macabro e innaturaale corvo nero arriva a shiattare l'occhio e bucare la testa del ladrone impenitente crocefisso, dove bambini strabici e di ributtanti fattezze, invasati da demoni, "costringono" Giuda all'impazzimento e al suicidio liberatorio. Di scene che sguazzano nel macabro per il macabro ce ne sono a iosa e, sembrano, come il seguente film, Apocalypto, dell'ultracattolico dichiarato Mel che, attraverso la difesa del primato cattolico, difende e supporta economicamente, le istanze nazionaliste dei celti cattolici di Scozia (sua terra d'origine, ricordiamo "Brave Hearth") e Irlanda contro l'"abusivo" dominio anglicano dell' Inghilterra, supportare l'idea che Dio abbia diretto la storia secondo l'interpretazione cattolica della stessa. Mel, alla fine di Apocalypto, dopo un mare di scannamenti che hanno messo in luce le barbarie del Sud-America precolombiano, fa comparire all'orizzonte mentale dello spettatore, il liberatorio e trionfante vessillo con croci rosse in campo bianco, e l'arrivo delle navi "crociate" della cattolicissima Espagna, a dirti..."hai visto? Cortez, Torquemada e altri "benefattori" non hanno avuto poi tutti i torti e Dio sapeva, mandando i civilizzatori, cosa faceva". Dietro molte opere d'arte c'e' un intenzione che non va elusa, pensa alle incombenti cattedrali gotiche coi loro demoni-mostri in evidenza, le processioni con auto-fustigazione e lagrime e leccate ai gradini e a macabre reliquie, anch'esse giustificate come mezzo per entrare nella tragedia del Calvario, ma noi TdG non abbiamo sempre detto che ciò che conta è l'essenza liberata del messaggio Divino all'umanità? Un ultima chicca, letta in un reportage sulla guerra del Golfo, pare che i soldati più zelanti e apprezzati dell'esercito assassino americano, siano quelli delle frange più fondamentaliste del protestantesimo, indovina quale film si son ripromessi di guardare (alla nausea) prima delle azioni di anti-terrorismo(?) programmate per il giorno dopo? ...Bravo, proprio quello! Saluti fratello.



[Modificato da nevio63 09/06/2010 12:47]
09/06/2010 12:48
 
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Hai parlato di aderenza al testo evangelico?



Sì.


Bene, dimmi dov'e' scritto che mentre i flagellatori romani, godendo letteralmente di gemiti e risate isteriche, passava Satana in sembianze di parodia della madre/madonna incappucciata (la figlia di Celentano), con in braccio un bambino orrido (nella realtà, un 50enne adulto napoletano afflitto da una malattia che ne ha impedito la crescita e in parte l'invecchiamento).



Nell'ultima tentazione riportata nel capitolo 4 di Matteo. Li è scritto che Satana se ne andò via da Lui aspettando momenti più proficui per tentarlo. Non trovo affatto inverosimile che nel momento di massima tensione psico-fisica Satana si affacci ai suoi pensieri come via di fuga da quella situazione insopportabile. Non trovo inverosimile che coccolando un figlio, un anticristo, sebbene deturpato dal peccato, ma vivo e vezzeggiato, gli abbia offerto un possibile compromesso e cercato di minare la fiducia di Gesù in Suo Padre. Le risa e l'isterismo dei suoi carnefici ben rappresenta il volere misantropo con cui il Tentatore pone le sue silenziose domande melliflue come ad Eva nell'Eden prima di lui: "E' realmente così che il tuo Padre ti vuole? O se fossi veramente Suo Figlio ti coccolerebbe così come faccio io col mio seme? Ti desidera contemplare così moribondo e piegato e fiaccato per salvare questi esseri inferiori che ridono delle tue sofferenze e ti massacrano? E tu sei disposto a lasciarti martoriare nel fisico e nell'animo? E per che cosa? Per questi peccatori alienati dal Padre tuo che permette tutto questo? Un vero Padre si terrebbe il suo seme il suo figlio nel seno così come faccio io!"

In quella carrellata silenziosa, in quel gesto satanico atto alla corruzione io leggo tutto questo e ne vedo raffigurati i simboli che descrivi in perfetta armonia con la volontà di piegare il Cristo al desiderio dell'Oppositore.

L'ho trovato geniale.


dove bambini strabici e di ributtanti fattezze, invasati da demoni, "costringono" Giuda all'impazzimento e al suicidio liberatorio.



I bambini sono strabici e invasati solo nella mente, nella percezione distorta di Giuda. Giuda aveva aperto il seno a Satana, come dice il vangelo, già prima nella meditazione del tradimento: già in quel momento Satana iniziava a operare in lui. Non mi sembra quindi contraddittorio presumere un deliberato abbandono a forze, sia endogene che esogene, che lo rendono sconvolto al punto tale da suicidarsi, anche come liberazione finale dalla consapevolezza, impossibile fardello da sopportare, di aver contribuito alla morte del Figlio di Dio.


Bravo, proprio quello!



Quindi mi vuoi dire che se degli invasati fuori di senno acclamano i Pokemon piuttosto che Mel Gibson come anticristo io dovrei dar retta al loro folle giudizio distorto e stigmatizzare l'accaduto per proporlo poi come rammemoratore da seguire?
Anche questa mi sembra della serie: Lo sapevi che Russell era un Massone?
Fonte?


Saluti fratello.



Un abbraccio e un santo bacio caro Nevio, io preferisco analizzare con la mia testa e stabilire quali sensazioni o percezioni suscita in me un veicolo mediatico. Non pretendo quindi l'appiattimento delle opinioni o l'omologazione del buon senso piuttosto dell'imposizione dei propri gusti o dei propri sentimenti.

Massimo Rispetto, quindi, per i tuoi sentimenti Nevio, anche se non li condivido in questo caso.
[Modificato da Methatron 09/06/2010 12:50]
09/06/2010 13:04
 
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Massì!
...in fondo "tutto è puro per i puri.."

..però son contento che quel buontempone di Mel Gibson da me non ha visto una lira, che i suoi film li ho copiati e neanche passati oltre, grazie Mel, alla faccia tua!
[Modificato da nevio63 09/06/2010 13:15]
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