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La croce di Blandina

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2011 21:14
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26/06/2010 12:24
 
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L'episidio è ricordato negli Atti dei Martiri di Lione (177-178) e poi ripreso da Eusebio (Historia Ecclesiastica V, 1, 41-42) che cito dall'edizione di Franzo Migliore e Salvatore Borzì (Città Nuova):

"41. Quanto a Blandina, dopo essere stata sospesa ad un palo, divenne preda delle fiere che le erano lanciate contro: la vista di lei appesa ad una sorta di croce, in fervida preghiera infondeva grande coraggio [...] vedevano attraverso la sorella colui che era stato crocifisso per loro [...] 42. Quel giorno ella non fu toccata da alcuna belva e, tirata giù dal palo, fu condotta nuovamente in prigione..."

Interessante che il narratore fa un parallelo tra l'essero sospesi al palo [xylon] e la croce [stauros] a cui venne appeso Gesù.


[Modificato da barnabino 26/06/2010 12:29]
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26/06/2010 12:40
 
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si ma questo darebbe ragione a chi dice che lo stauros sia una croce..
o mi sfugge qualcosa?
cosa è l'interessante qui?
26/06/2010 12:57
 
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Re:
imperatorbiblico, 26/06/2010 12.40:

si ma questo darebbe ragione a chi dice che lo stauros sia una croce..
o mi sfugge qualcosa?
cosa è l'interessante qui?



No, al contrario fa capire che per croce (Stauros) si intenda un palo(Xilon)!
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26/06/2010 13:23
 
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potrebbero dire che è una SORTE di croce e nn proprio una croce e quindi nn metterli in relazione ma anzi facendo una distinzione ancor piu marcata...
è poi vero che nella bibbia le due parole vengono usate scambievolmente... ma nn in questo testo.
passaggio semantico dei 2 termini in maniera tale da allontanarsi sempre piu dal significato neotestamenterio in modo tale da essere col passare del tempo sempre piu distinti... ???
MI PARE CHE SIA SUCCESSO CN ALTRI TERMINI...
bee quasi quasi ho formato una teoria!!!
ma ho il cervello fuso in questo momento quindi aiutatemi voi che nn c sto a capire piu nnt!
26/06/2010 13:56
 
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Caro Imperatore,


potrebbero dire che è una SORTE di croce e nn proprio una croce



Attento, non farti ingannare dalla tradizione di considerare "croce" un oggetto con la forma designata dalla tradizione. In realtà alla metà del II secolo si poteva indicare un palo con "xylon" e questi poteva essere a buon titolo considerato un "tipo di croce" tra i tanti possibili, la cui forma a quanto pare ricordava quello della croce di Cristo.

Qui mi pare che l'accento sullo stauros sia dato non tanto alla forma dell'oggetto ma all'idea di essere appesi ad una trave di legno.


è poi vero che nella bibbia le due parole vengono usate scambievolmente... ma nn in questo testo



I due termini non sono usati scambievolmente, xylon è un termine molto generale per indicare una trave di legno, per gli usi più diversi, invece stauros indica un tipo di pena di morte che consisteva l'essere appesi ad uno strumento di forma variabile, compreso il palo.

Shalom
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26/06/2010 14:56
 
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In questa foto dell'anfiteatro si vede lo xylon a cui tradizionalmente venne appesa Blandina

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26/06/2010 15:28
 
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Ma il parallelo

potrebbe consistere nel martirio, in comune tra la Santa e Gesù o più probabilmente, nell'essere stati appesi.

26/06/2010 15:45
 
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Caro Nevio,


Ma il parallelo potrebbe consistere nel martirio, in comune tra la Santa e Gesù



Questo mi pare poco probabile, dato che il parallelo fa esplicito riferimento alla posizione di Blandina (appesa al palo) che ricordò quello di Gesù, crocifisso.


più probabilmente, nell'essere stati appesi



E' proprio questo che intendevo, la specificità dello "stauros" (o della "crocifissione") non era nella forma dello stesso, ma nella circostanza di appendere qualcuno. Lo "xylon", la trave di legno, di Blandina diventa una "stauros" (il traduttore dice "una specie di croce") come quello di Gesù dal momento che essa vi viene appesa e non perché avesse una qualche forma particolare.

Dovrei leggere il lavoro, ma mi pare che questo coincida con le conclusioni di Gunnar Samuelsson nella sua tesi "Crucifixion in Antiquity: An Inquiry into the Background of the New Testament Terminology of Crucifixion" alla Gothenburg University.

Shalom

[Modificato da barnabino 26/06/2010 15:47]
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27/06/2010 01:02
 
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Mi fanno notare che un anonimo utente, che per qualche ragione evita di rispondere direttamente, fa alcune interessanti obiezioni. Vediamole:


Nel testo cioè potrebbe esserci scritto “Blandina, dopo essere stata sospesa ad un palo” esattamente come “Blandina, dopo essere stata sospesa ad una croce”, in quanto in realtà non c’è scritta nessuna delle due cose, bensì “sospesa al legno”



Dunque mi pare chiaro, come abbiamo sottolineato, che uno xylon poteva essere tanto un palo quanto un altro oggetto, senza alcun riferimento alla forma ci si riferisce ad un trave o palo di legno.


Il passo non dice che lo xylon, il legno, per ipotesi un palo, fosse una croce, ma che la martire vi era sospesa alla maniera in cui si è sospesi su una croce



Dunque quello che rende quel pezzo di legno una "croce" è la circostanza che Blandina vi fosse "appesa" o "sospesa" (forse a testa in giù, secondo Lane Fox*) piuttosto che semplicemente legata.


Il parallelo consiste nel fatto che sui pali si è sospesi come lo si è sulla croce, cioè alla maniera in cui lo si è sulla croce. Non v’è cioè alcuna necessità di leggere che Blandina stesse “come sullo stauros” in quanto la forma dello xylon su cui era sospesa, era quella di un palo



Sui pali non si era necessariamente "sospesi". Si poteva essere anche legati con i piedi a terra. In quel caso la vista della donna "sospesa" (non importa su quale forma di oggetto) evoca la "crocifissione" di Cristo.


Se dunque lo xylon di Blandina diventa simile ad uno stauros solo perché vi è appesa e non per la forma, è inutile utilizzare questo testo per sapere se stauros all’epoca significasse sia croce che palo, perché il testo non permette di affermare né di refutare una cosa del genere



Nessuno utilizza questo testo per dire che la croce fosse con certezza un palo, quello che si vuole rilevare è che un "palo" poteva essere "una specie di stauros" non per via della forma ma per via della funzione a cui era adibito, ovvero l'appendervi qualcuno. Il che, ovviamente, è estremamente importante (come a quanto pare sostiene Samuelsson) rispetto all'inferenza della tradizione sull'iconografia della croce.

Shalom

*Lo leggo in Pagani e cristiani, Bari 2006, Laterza, p. 468.



[Modificato da barnabino 27/06/2010 01:05]
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27/06/2010 04:45
 
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Ma "crucifiggere qualcuno" o "tormentare qualcuno" significa la stessa cosa!? E' tormentare qualcuno fino alla morte?
27/06/2010 12:27
 
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30/06/2010 10:45
 
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Re:
barnabino, 26/06/2010 14.56:

In questa foto dell'anfiteatro si vede lo xylon a cui tradizionalmente venne appesa Blandina





Piccola precisazione un pochetto OT.... Barnabino, quello è un Teatro, non un Anfiteatro.
[SM=g7349]
30/06/2010 10:51
 
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Re:
admintdg5, 27/06/2010 12.27:

Forse Polymetis potrebbe illuminarci su questo [SM=x1408399]




temo che si guarderà bene dall'intervenire per non ... 'finire in croce' !

A casa sua vince facile (nessuno si prova a contrastarlo, anzi sono tutti lì a fare lo zucchero filato dalla bocca), ma qui viene subissato dagli argomenti contrari di gente 'con gli attributi' e allora, probabilmente anche per non vedere incrinate le sue vitree certezze, finisce col girare i tacchi e filarsela.

ELL

30/06/2010 10:52
 
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Non saprei, il nome l'ho preso da un sito della città di Lione... forse qui la forma appare semicircolare perché in parte è stata ricorperta, ma in origine era elittica?

Shalom
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13/06/2011 15:33
 
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ho fatto un click sbagliato scusate.


[Modificato da wikhy 13/06/2011 15:35]
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13/06/2011 16:53
 
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Se nel 1700 dicevamo "carrozza e cavalli" a qualcuno, gli veniva prontamente in mente questo:



Se oggi diciamo la stessa frase è facile che qualcuno pensi a questo:




Cosa è succeso? E' successo che le parole "carrozza" e "cavallo" hanno assunto nel tempo altro significato da quello originale.

Ergo...quando si diceva staouros si pensava a un palo, così quando la parola greca divenne "croce" non è da escludere che ancora qualcuno pensava al palo e non alla croce che conosciamo oggi.

Tertulliano nell' Apologia del Cristianesimo (III secolo d.C.)dice che i pagani definivano i cristiani "gente da palo".


E' innegabile che la crocifissione romana originariamente fosse concepita su un palo verticale senza braccia. Oltre a confermarlo la storia lo si può dedurre dalla praticità dei romani, dalla loro logica e dalla necessità imposta dalla situazione di economizzare materiale, quando sopratutto si trattava di crocifissioni multiple come nel caso dei ribelli di Spartaco.
13/06/2011 17:34
 
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13/06/2011 17:49
 
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[SM=g7350]

vi ricordo comunque che i cristiani non devono rimettere Cristo al palo, nè in senso spirituale nè tanto più fisico.

Questo lasciamolo fare a chi come narcisista costringe alla fede solo sull'immagine di un uomo sofferente, questo verso se stesso e quindi verso gli altri.

Non avendo davanti tale immagine svanisce la sua fede oggettiva, la sua forza.

la costrizione che si pone davanti è l'immagine del dolore, idea materialista.

da questo nel passato sono passati a farti sentire il dolore nella tua carne per convertirti..sempre violenza è..o come immagine, o come tortura.



Mentre il vero discepolo è colui che fa scendere Cristo dal palo o croce che sia, per farlo vivere in lui in pensiero e parola.

Mentre chi lo rimette al palo è l'apostata...
14/06/2011 11:41
 
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scusa Barna, ma a me tutto questo sembra uno "sgorbio filologico"...
[SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930]
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"O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano."- storia di giuseppe il falegname-
14/06/2011 11:51
 
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www.santiebeati.it/dettaglio/60450
Santa Blandina, schiava nella vita, ma eroica e gloriosa martire nella morte, è raffigurata da secoli nell’arte, con gli attributi del suo supplizio: la rete, la graticola, il palo, i leoni, il toro; viene celebrata il 2 giugno insieme agli altri martiri di Lione

sgorbio filologicoooooo... [SM=g1861197]
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"O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano."- storia di giuseppe il falegname-
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