A quanto ho capito, dal fiume di parole con cui ha ricopeto il 3d, Polymetis sostiene che Giustino credeva che
potenzialmente le anime possono morire, ma che
in pratica, non accennando mai a questa possibilità, Dio dopo la risurrezione sostenga in vita eternamente (seppure "eternità" non significa "immortalità"!) tanto le
anime/corpo (le nefesh?) dei giusti che quelle dei malvagi, quest'ultime per essere punite
corporalmente, poiché la dissoluzione sarebbe pena, sostiene Giustino, troppo mite per chi ha peccato.
Credo che laddove Giustino (Dial. 5,3) accenna al fatto che "
non tutte le anime muoiano" (e dunque ve ne sarebbero alcune che muoiono) e che quelle dei malvagi che risorgeranno "saranno punite fin quando Dio vorrà che esistano" (e dunque non necessariamente in eterno) Polymentis ritenga che sia solo un'approssimazione apologetica di Giustino in funzione antiplatonica, ma che non rispecchi il suo pensiero.
Shalom
[Modificato da barnabino 16/07/2010 14:09]
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