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CRUCIFIXION IN ANTIQUITY

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2018 21:12
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12/08/2010 16:57
 
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Polymetis, 12/08/2010 16.36:

Per Felix

La croce connota il cristianesimo, quindi se Nevio vede una croce in casa penserà che il tale sia cristiano, se vede una falce e martello che sia comunista, se vede una svastica che sia, probabilmente, nazista.
Ma mentre i TdG sono apartitici, e dunque la falce e martello, denotando la sua appartenenza al comunismo, lo rendono violatore della neutralità cristiana, al contrario una croce, se non adorata, non è nient'altro che un simbolo dell'appartenza a Cristo, e dunque non dice che il tal dei tali non è cristiano, ma che lo è.



La questione è che la croce generalmente viene venerata da chi la possiede, e la diffusione di quel simbolo nasce e si fortifica con precise implicazioni storiche - vedi le Crociate. Se vedo una croce in casa di una persona, la collego a quel cristianesimo che vìola il divieto di farsi simboli idolatrici, quel cristianesimo che ha sfruttato quel simbolo per fare stragi nelle guerre di religione, e via dicendo.
E' un simbolo di quel cristianesimo, e ne riassume le implicazioni.
Noi prendiamo decisamente le distanze da quel cristianesimo.
Alla stessa maniera, se pure non adoro un idolo africano, ma lo conservo in casa come soprammobile o appeso al muro, vale lo stesso principio.
[Modificato da admintdg3 12/08/2010 16:58]



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12/08/2010 17:26
 
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Caro Polymetis,


Per l’appunto il campo semantico di stauros in epoca romana passa a connotare, per lo più, l’oggetto a forma di croce, questo in ragione della peculiarità della crocifissione romana



Allora mi pare che tu sostenga che vi sia stato un scivolamente del campo semantico di stauros, che finì non più con l'indicava una modalità di esecuzione ma in epoca romana indicasse la forma dell'oggetto, cioè la particolarità di essere appesi non in altre posizioni con le "braccia aperte" e pertanto un palo non sarebbe stato riconosciuto come uno stauros. Ma questa mi sembra una rivoluzione copernicana più grossa di quella di Samuelssom...


Quello che hai scritto è privo di senso, tu non puoi, quando traduci, tentare di rendere “qualunque forma potesse assumere uno stauros “, dovresti infatti rendere con una sola parola italiana un campo semantico che s’è evoluto nell’arco di 12 secoli



No, è privo di senso quello che tu hai capito, è ovvio che io intendo il campo semantico che aveva stauros nel I secolo.


Questo non vuol dire che si riferisca sempre ad una croce, vuol dire che se devi tradurre un testo non devi rifarti ad un fantomatico significato minimo comune denominatore nell’arco di 12 secoli di lingua, ma al significato che quel termine ha nel periodo che stai analizzando e nel campo semantico interessato



Appunto: il campo semantico di stauros ha a che fare con la forma geometrica dello stesso, qualunque potesse essere, oppure riguarda con la funzione? Perché se riguarda la funzione è su quella che il traduttore deve trasmettere, se invece riguarda la forma allora l'attenzione è necessariamente rivolta alla forma.

In soldoni, se nel I secolo la funzione dello stauros era identificata con un palo verticale piantato a terra a cui (al di là del fatto che il prigioniero vi venisse appeso a testa in già, per mezzo di un patibulum, o altro ancora) era appeso il condannati allora è quella la sfumatura che deve essere sottolineata, perché la forma verrà da sé dove il testo è specifico, dove non lo è non si toglie e non si aggiunge nulla al testo stesso, perche il testo non parlava di forma ma di funzione, e la funzione è rispettata. Spero ti sia chiaro il ragionamento.


e tutti concordano, nello scritto come nell’iconografia, nel farne un crocifisso su una croce a due braccia



Il che lo trovo assolutanente indiferente per la traduzione, ripeto, sempre se concordiamo che il campo semantico riguardi la funzione dello stauros, cioè l'idea di un palo veritcale a cui è appeso il condannato. Che poi nel I secolo vi fosse appeso abitualmente con un patibulum non cambia la funzione essenziale dello stauros.

Insomma, lo stauros non è tale perché c'è il patibulum, ma semmai è tale perché un patibulum o altro è appeso al palo verticale che costituisce la parte più importante ed essenziale della croce, indipedentemente dalla forma, che resta estranea al campo semantico della parola, a meno che non vi sia stato uno scivolamento di significato come nel greco contemporaneo o nella parola italiana croce, che non indica più (o per lo meno non principalmente) una modalità di esecuzione ma una forma altamente connotata da un punto di vista simbolico. E ci sarebbe anche da discutere se la stessa forma nel II secolo suggerisse o denotasse lo stesso ventaglio di emozioni e sentimenti di quella bizantina e contemporanea.


Queste sono nozioni da quarta ginnasio, che tu infatti non hai frequentato altrimenti la smetteresti di farci perdere tempo discutendo di come si traduce una lingua che non conosci



Si, sono passato direttamente dalle medie al liceo. Ripeto: mi pare che tu non capisca. La questione non è che forma avesse lo stauros ma se il campo semantico della parola stauros richiama alla forma dell'oggetto o alla sua funzione. Perché se parliamo di funzione allora è all'elemento funzionale che dobbiamo dare l'accento e non a quello dell'aspetto che poteva assumere.


Quello che aveva nel primo secolo è per l’appunto lo stesso che ci testimoniano duemila anni di tradizione



Che da un punto di vista della funzione è sempre lo stesso dei greci: nella sua essenza lo stauros finziona come un palo verticale a cui il condannato è appeso. Che lo sia per mezzo di un altro palo non cambia la funzionalità dell'oggetto, così come posso continuare a chiamare automobile un'auto a benzina, un diesel, una berlina, una compatta o un suv dato che non è sulla forma che mi soffermo ma sulla funzione.


Tu, che neppure sai la lingua, vuoi saperne più di chi in quei secoli è nato e dei nostri migliori lessicologi della contemporaneità?



Ma io dico solo che il termine contemporaneo "croce" non è adeguato non perché lo stauros non potrebbe avere quella forma, al contrario, lo ritengo inadeguato per i motivi che ti ho già citato nei post precedenti. Perché restringe il campo semantico ad una forma piuttosto che sulla funzione essenzale e perché introduce nel testo rimandi storici, simbolici e religiosi assolutamente estranei alla parola stauros come usata nel I secolo.


Palo e croce sono due traduzioni che si escludono a vicenda, il fatto che la croce sia fatta di pali non implica in alcun modo che palo possa significare anche croce



Ma non ho detto questo... dove lo deduci? Ho detto che mentre "croce" esclude qualunque altra ipotesi viceversa "palo di tortura" permette di ipotizzare (in base al contesto) anche la forma di croce. Quando tu leggi "stauros" o "crux" per dedurme la forma ti basi sul cotesto, lo stesso avviene con "palo di tortura": laddove il cotesto indica la procedura usata per il condannato che l'oggetto sia cruciforme o meno lo deduci dal cotesto, indipendentemente che usi "stauros" traslitterato o "palo di tortura".

Dunque "croce" esclude ogni soluzione alternativa, imponendo una forma ben precisa, mentre "palo" di tortura permette l'idea della croce (perché non esclude l'idea di un patibulum attaccato al palo) e lascia che sia il testo a parlare, senza inferenze del traduttore.

Ripeto: dove il testo tace, tace sulla "forma" non sulla "funzione". Ma se il testo tace, evidenziando solo la modalità di morte, perché dobbiamo fargli dire qualcosa sulla forma? A che serve? Non è faziosità privata, semplicemente è rispetto del testo.


Ma non è l’elemento essenziale. Tu scambi ciò di cui una cosa è fatta con ciò che una cosa significa



Fammi capire: qual è l'elemento minimo, la funzione essenziale che fa di un oggetto uno "stauros"? Perché è quella che dobbiamo individuare al di là della forma. E' ovvio che un "palo di tortura" anche se fosse stato un palo non era più denotato dalla forma ma dalla funzione a cui era adibito, è quella funzione che lo faceva diventare uno stauros, non la sua forma, tanto è vero che poté restare stauros anche con forme diverse, non si cambiò il nome.


Come il fascio littorio. Similmante, quando traduco la carica romana di “dictator” attribuita a Cesare, non posso preoccuparmi che la gente pensi se dico “dittatore” ad Adolf Hitler o a Mussolini. Non posso farci niente se questo è il significato del termine latino



La questione è molto diversa, innanzi tutto perché l'influenza del fascimo non è paragonabile a quella delle tradizione cristiana che ha letteralemente cambiato il senso che stauros aveva nel I secolo, la reazione emotiva e l'immagine mentale che abbiamo leggendo "croce" è assolutamente diversa da quella che poteva avere un lettore che leggeva stauros. Il traduttore non può non tenerne conto, se vuole rispettare il testo e non introdurvi concetti estranei al testo.


Siete voi che lo restringete perché, incapaci di fare della linguistica diacronica



Zzzzzz....


sul termine italiano palo che invece non è ambiguo ma connota una forma



Così come anche stauros poteva connotare la forma di un palo, ma nulla inpedisce di vedervi una croce quando il testo lo consente. Se io rendo "palo" genericamente ad indicare dove in condanato è appeso non vedo come questo ti impedisca, se il testo lo esclicita, di vedervi anche una forma particolare. Lo fai dove c'è scritto xylon o skolops lo puoi fare anche in italiano.


Che è lo stare confitti e saldi per terra, non la forma di un palo



Ma ammetterai che nel I secolo questo coso che stava confitto e sui cui con modalità varie veniva appeso il condannato era qualcosa di molto simile ad un palo verticale, o sbaglio?


No, perché se gli aggiungi una traversa non è più un palo, ma una croce



E che ci frega della "forma geometrica" se stauros indica una modalità di esecuzione? Se la stessa modalità si otteneva con una forma a Y o una forma a I o a X non era sempre uno stauros? Il problema è se in italiano ci interessa trasmettere un elemento accessorio e transitorio come la "forma" o ci interessa trasemettere l'elemento essenziale, come la "funzione".


La croce, ancora oggi, indica uno strumento di tortura. Mai sentito dire “sono come in croce”?



Si è un modo di dire che certo non evoca le immagini mentali che poteva evocare lo stauros, così come lo stauros era un pò più di un cruccio... Per altro, dato ci citi Odi et Amo alcuni rendono con ommettendo proprio di tradurre con croce, che evoca altro.


Non è che tradurre con “croce” sia un qualcosa di più, che si aggiunge a stauros, e dunque da evitare se non ci sono ulteriori prove



Il problema è se il campo semantico di stauros denota l'oggetto principlamente nella sua forma o nella sua funzione. Ripeto: l'ggetto "automobile" può essere berlina e cabrio, ma se il campo semantico di "automobile" non denota una forma particolare traduco "una bell'automobile bianca" e non "una bella berlina bianca" anche se ci sono più probablità di incontrare berline che cabrio nel mio paese. Lo stesso deve fare il traduttore, se l'auto è una berlina sarà il testo a farmelo intuire o a dirmelo esplicitamente, non ci vedo nulla di male a tradurre con "automobile" che non esclude certo la berlina.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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12/08/2010 17:36
 
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admintdg3:
La questione è che la croce generalmente viene venerata da chi la possiede....

nevio63: Un miliardo di protestanti ne posseggono almeno una ma non la venerano.

Admin:... e la diffusione di quel simbolo nasce e si fortifica con precise implicazioni storiche - vedi le Crociate.

nevio63: anche la parola cristiano e carica di significati odiosi, come la croce, domandate a musulmani, indu' e c. parole che designano un oggetto, come coltello, spada, fuoco, bibbia, o concetto come potere, sesso, plus valore, santo, sono cariche di tanti ricordi e significati positivi quanti odiosi, non si puo' resettare il linguaggio come volevano certi utopisti o cambiare le parole come fecero dopo la rivoluzione francese, mutando il nome dei mesi e quant'altro.

Admin: Se vedo una croce in casa di una persona, la collego a quel cristianesimo che vìola il divieto di farsi simboli idolatrici, quel cristianesimo che ha sfruttato quel simbolo per fare stragi nelle guerre di religione, e via dicendo.E' un simbolo di quel cristianesimo, e ne riassume le implicazioni.
Noi prendiamo decisamente le distanze da quel cristianesimo.

nevio63: Vedendo che li' c'e' una croce appesa io coltivo la segreta speranza che in quella casa abiti una persona buona e devota, con la quale sia possibile costruire qualcosa di buono, che abbia speranza in Dio e non tradisca il simbolo appeso. Riordate Paolo ad Atene?

Admin: Alla stessa maniera, se pure non adoro un idolo africano, ma lo conservo in casa come soprammobile o appeso al muro, vale lo stesso principio.

nevio63: Statuette africane, maschere varie, riproduzioni di oggetti egizi, o sumeri o macchinine Ferrari o soldatini di piombo rimangono oggetti decorativi finche' non ci si prostra davanti o non si affida ad essi la propria speranza. La liberta' cristiana e' questa, liberta dalla paura e dai giudizi preconcetti.

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Mi avete fatto scantonare Polymetis che per la prima volta ha usato le parole "cesso" e "cippa" ma che stavolta ha letto pure il post di Dispensa. Un saluto a tutti.





[Modificato da nevio63 12/08/2010 17:38]
12/08/2010 17:40
 
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Re:
nevio63, 12.08.2010 17:36:



nevio63: Vedendo che li' c'e' una croce appesa io coltivo la segreta speranza che in quella casa abiti una persona buona e devota, con la quale sia possibile costruire qualcosa di buono, che abbia speranza in Dio e non tradisca il simbolo appeso. Riordate Paolo ad Atene?




invece se vieni a casa mia e non la vedi, pensi a quanto io sia cattivo, ottuso e condizionato mentalmente dallo SFD.

Nevio, a quando l'annuncio della tua dissociazione?


[Modificato da Seabiscuit 12/08/2010 17:42]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
12/08/2010 17:53
 
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Se non la vedo
Seabiscuit, 12/08/2010 17.40:



invece se vieni a casa mia e non la vedi, pensi a quanto io sia cattivo, ottuso e condizionato mentalmente dallo SFD.

Nevio, a quando l'annuncio della tua dissociazione?





Se non vedo croci appese in una casa penso che questi possano essere fratelli TdG o musulmani o indu' o buddisti o agnostici per serie ragioni o atei per ragioni profonde o cristiani che non amino tenere in vista oggetti di culto, allora coltivo la segreta speranza che siano persone a modo e possa costruire qualcosa di buono con loro.
Se non mi dissociano i fratelli io non mi dissocio dal loro amore
Se mi dissociano i fratelli io continuero' ad amarli come cerco di amare tutti.
Se dopo avermi dissociato i fratelli mi gireranno la faccia e racconteranno di me cose turche, come che io abbia impiantato sul comodino una statua di Atena con un rosario al collo, io li^salutero' sempre a voce piena e calorosa, e li' invitero' a casa a passare dei bei momenti.


12/08/2010 17:59
 
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Re: Se non la vedo
nevio63, 12.08.2010 17:53:

Seabiscuit, 12/08/2010 17.40:



invece se vieni a casa mia e non la vedi, pensi a quanto io sia cattivo, ottuso e condizionato mentalmente dallo SFD.

Nevio, a quando l'annuncio della tua dissociazione?





Se non vedo croci appese in una casa penso che questi possano essere fratelli TdG o musulmani o indu' o buddisti o agnostici per serie ragioni o atei per ragioni profonde o cristiani che non amino tenere in vista oggetti di culto, allora coltivo la segreta speranza che siano persone a modo e possa costruire qualcosa di buono con loro.
Se non mi dissociano i fratelli io non mi dissocio dal loro amore
Se mi dissociano i fratelli io continuero' ad amarli come cerco di amare tutti.
Se dopo avermi dissociato i fratelli mi gireranno la faccia e racconteranno di me cose turche, come che io abbia impiantato sul comodino una statua di Atena con un rosario al collo, io li^salutero' sempre a voce piena e calorosa, e li' invitero' a casa a passare dei bei momenti.





che belle parole, quasi mi sciolgo.
Quali cose turche intendi? Adesso ci dai pure del bugiardi? Vabbè questa mancava alla collezione.
Sei tu che approvi che un TdG dovrebbere appendere un crocifisso in casa. Sei tu che pensi che il nome di Geova non vadi ripristinato.

Meno male che sta tutto scritto...altrimenti mi daresti del turco

che ti sia chiara una cosa; sono solo dispiaciuto nel vedere il percorso che stai facendo e a cosa ti porterà


[Modificato da Seabiscuit 12/08/2010 18:06]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
12/08/2010 18:16
 
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se nel I secolo la funzione dello stauros era identificata con un palo verticale piantato a terra a cui (al di là del fatto che il prigioniero vi venisse appeso a testa in già, per mezzo di un patibulum, o altro ancora) era appeso il condannati allora è quella la sfumatura che deve essere sottolineata, perché la forma verrà da sé dove il testo è specifico, dove non lo è non si toglie e non si aggiunge nulla al testo stesso, perche il testo non parlava di forma ma di funzione, e la funzione è rispettata.



penso che sia l'argomento centrale...
il punto fermo della discussione...
vediamo se poly riesce a concentrare la sua risposta...
[Modificato da imperatorbiblico 12/08/2010 18:19]
12/08/2010 18:28
 
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La liberta' cristiana e' questa, liberta dalla paura e dai giudizi preconcetti.



La libertà cristiana è anche e sopratutto quella di cedere ad un diritto personale per il bene dei tuoi fratelli. Quindi sebbene il principio universale di Romani 14:14 possa anche avvalorare il principio di fondo che affermi, ancora di più questa grande libertà concessa al cristiano è asservita in favore del prossimo e delle coscienze dei tuoi simili.

E' per me fonte di grande rammarico leggerti così distante.

Tutto questo sterile argomentare intriso di acrimonia e questo astuto modo di ascrivere nefandi motivi di cui il tuo stimato Polymetis (altro nome dell'Ulisse astuto, astuzia ora come dono quando usato saggiamente, ma spesso e ancor di più volentieri usato come manto per la malizia) è maestro, ti ha obnubilato le percezioni per distinguere il bene dal male? Per confondere la probità quotidiana dei fratelli che conosci intimamente, rinnegare i loro sforzi concertati al bene comune e della comunità, in un assurdo e sinistro gioco per la manipolazione delle menti? Stai barattando la tua identità cristiana e di Testimone di Geova per cosa? Per la libertà di mettere in casa un crocifisso? Per un lecito ripristino del nome divino nel nuovo testamento? Per un supposto e mai provato controllo mentale?

Dove stai andando caro Nevio? Quale strada migliore di quella che hai intrapreso hai trovato? Chi ti sta portando via con melliflue lusinghe al tuo caldo cuore?

La scelta è solo tua caro Nevio, ma sappi questo: non siamo imbecilli cerebrolesi sotto l'egida di un dominio che soffoca la libertà individuale e di pensiero. Siamo persone che stimano così tanto la gloriosa libertà dei figli di Dio che la asservono per un bene maggiore. Non è l'asservimento dell'intelligenza, ma un intelligente asservimento. Se fossi li vicino a te ti abbraccerei forte e vorrei trasmetterti un caloroso abbraccio per farti sentire l'inutilità di mille parole a confronto coi fatti razionalmente cogenti esperiti dalla reale fratellanza e che provano la veridicità della nostra confessione religiosa: l'amore che dobbiamo avere fra noi.

Ma anche questo non servirebbe a nulla se in cuor tuo hai già deciso, perché uno dei tanti padri così caro al tuo stimato Polymetis disse anche qualcosa di saggio, che "Nessuno certo crede alcunché se prima non ha deciso di volerlo credere".

Ovunque tu vada un giorno lo ricorderai.

Mi eclisso nella tristezza che mi hai trasmesso: vedo una persona che lentamente va alla deriva, pensando di raggiungere qualcosa oltre l'infinito orizzonte nel quale si sta perdendo.
[Modificato da Methatron 12/08/2010 18:35]
12/08/2010 18:36
 
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Un miliardo di protestanti ne posseggono almeno una ma non la venerano.



Se la posseggono è perchè esiste una tradizione che li lega a quell'oggetto. Allora c'è da chiedersi: come è nata tale tradizione?
Con quale fine?


anche la parola cristiano e carica di significati odiosi



Non si sta parlando di semantica del linguaggio, ma stiamo parlando di un oggetto che diventa vettore di attenzione in una certa direzione.
Dio gradisce queste attenzioni? La Bibbia ci risponde con un no.


Vedendo che li' c'e' una croce appesa io coltivo la segreta speranza che in quella casa abiti una persona buona e devota



Vero: anche se vedo una mamma che nella sua ignoranza riempie di dolci il figlio, credo che la mamma ami davvero e sinceramente il figlio, ma nella sua ignoranza ripone le sue attenzioni in una direzione sbagliata.


Statuette africane, maschere varie, riproduzioni di oggetti egizi, o sumeri o macchinine Ferrari o soldatini di piombo rimangono oggetti decorativi finche' non ci si prostra davanti



Le macchinine e i soldatini non hanno implicazioni religiose, c'è una bella differenza. Se Dio vedesse in bella vista nella mia casa il simbolo adottato da una falsa religione, sicuramente non ne sarebbe contento.
Ora, il fatto che quello possa essere - ammettendo che sia morto su una croce - lo strumento di morte di Cristo, ci autorizza ad adottare tale simbolo? Solo perchè, secoli dopo la morte di Cristo, una chiesa apostata ne ha diffuso l'usanza con scopi idolatrici e ne ha fatto la 'banderuola' della sua identità religiosa?

1) Quella identità religiosa non ci appartiene.
2) Non vogliamo rivolgere le nostre attenzioni verso un oggetto di morte.
3) Non vogliamo adottare consuetudini non cristiane, come rivolgere la propria attenzione, in senso religioso, a oggetti vari, caricandoli di significati mistici o altro.


[Modificato da admintdg3 12/08/2010 18:52]



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12/08/2010 18:57
 
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Re: Se non la vedo
Seabiscuit:
Quali cose turche intendi? Adesso ci dai pure del bugiardi?


nevio63: Quali bugiardi, magari mi ridurro' veramente ad avere tale statuetta citata e i fratelli direbbero il vero dicendoselo.

Sea: Sei tu che approvi che un TdG dovrebbere appendere un crocifisso in casa. Sei tu che pensi che il nome di Geova non vadi ripristinato.


nevio63: Dico che un TdG deve essere libero di riferirsi a un crocefisso come oggetto raffigurativo, solo che lo voglia.
Penso che Il Sacro Nome di Dio, Tetragramma o Geova o Jahoueh che si voglia vada ripristinato nelle bibbie che lo considerano essenziale, altre facciano come le VII greche prima di Cristo, mai condannate dagli apostoli o da Gesu', che lo sostituirono con Kyrios, Theos e altri termini, e Gesu' lo sapeva di certo, tutto questo, solo limitatamente al Vecchio Testamento che nessuna prova scritta, sotto forma di documento antico giuntoci, del N.T. lo riporta nella forma di Tetragramma o intera e vocalizzata translitterazione.


Sea:...che ti sia chiara una cosa; sono solo dispiaciuto nel vedere il percorso che stai facendo e a cosa ti porterà




[Modificato da nevio63 12/08/2010 19:48]
12/08/2010 19:37
 
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Re: X Methatron
Methatron:
La libertà cristiana è anche e sopratutto quella di cedere ad un diritto personale per il bene dei tuoi fratelli. Quindi sebbene il principio universale di Romani 14:14 possa anche avvalorare il principio di fondo che affermi, ancora di più questa grande libertà concessa al cristiano è asservita in favore del prossimo e delle coscienze dei tuoi simili.
E' per me fonte di grande rammarico leggerti così distante.

nevio63: Non sai quanto vicino sia ai fratelli e a tutte le persone, piu' ora che mai, per i fratelli non porto crocefissi con me e non ne metto appesi in casa, quindi al principio che citi ci ho pensato, ma il mio discorso non e' personale, e', piuttosto, un auspicio.

Metharon: Tutto questo sterile argomentare intriso di acrimonia e questo astuto modo di ascrivere nefandi motivi...Per confondere la probità quotidiana dei fratelli che conosci intimamente, rinnegare i loro sforzi concertati al bene comune e della comunità, in un assurdo e sinistro gioco per la manipolazione delle menti?

nevio63: Parole nette, alla Jules Verne, ma quando una cosa va detta, per il bene di qualcuno, va detta! Parole inveritiere, in cui non mi riconosco, non ho missione ne maestria di sovvertire alcuno e tutti qua sanno che sono poco piu' di un fesso.

Metharon: Stai barattando la tua identità cristiana e di Testimone di Geova per cosa? Per la libertà di mettere in casa un crocifisso? Per un lecito ripristino del nome divino nel nuovo testamento? Per un supposto e mai provato controllo mentale?

nevio63: Ma se la liberta' di ragionare coi fratelli fosse nemica dell'identita' cristiana che miseria sarebbe quella promessa del Cristo?

Methatron: Dove stai andando caro nevio63? Quale strada migliore di quella che hai intrapreso hai trovato? Chi ti sta portando via con melliflue lusinghe al tuo caldo cuore?

nevio63: Al momento sono come l'ovo sodo, non vado ne su' ne giu', ascolto e leggo tutti ma cerco di non volare via col vento.

Methatron: La scelta è solo tua caro Nevio, ma sappi questo: non siamo imbecilli cerebrolesi sotto l'egida di un dominio che soffoca la libertà individuale e di pensiero. Siamo persone che stimano così tanto la gloriosa libertà dei figli di Dio che la asservono per un bene maggiore. Non è l'asservimento dell'intelligenza, ma un intelligente asservimento.

nevio63: Qualcuno ha insinuato questo? Io non giudico intere collettivita' e, in particolare, qui' ho trovato moltissimi in gamba, certo imparo dai loro saperi e voglio il loro bene.

Methatron: Se fossi li vicino a te ti abbraccerei forte e vorrei trasmetterti un caloroso abbraccio per farti sentire l'inutilità di mille parole a confronto coi fatti razionalmente cogenti esperiti dalla reale fratellanza e che provano la veridicità della nostra confessione religiosa: l'amore che dobbiamo avere fra noi.

nevio63: L'affetto caloroso manifestato e' una delle caratteristiche identificative e fondamentali della fratellanza cristiana, ma anche presso altre culture e comunita' si ritrova tale bella caratteristica dell'animo umano, ebrei, musulmani, evangelici e affiliati a comunita' cattoliche ristrette, dianetici, fanno uguale, come anche in ambiti neppure religiosi, quali circoli di amici, per cui con tale schietta fratellanza altre peculiarita' devono sussistere, di ordine pragmatico e dottrinale.

Jules Methatron: Ma anche questo non servirebbe a nulla se in cuor tuo hai già deciso, perché uno dei tanti padri così caro al tuo stimato Polymetis disse anche qualcosa di saggio, che "Nessuno certo crede alcunché se prima non ha deciso di volerlo credere". Ovunque tu vada un giorno lo ricorderai.
Mi eclisso nella tristezza che mi hai trasmesso: vedo una persona che lentamente va alla deriva, pensando di raggiungere qualcosa oltre l'infinito orizzonte nel quale si sta perdendo.

nevio63: Non ho deciso il mio futuro a tavolino, come ognuno dipendo dagli eventi e da come si evolve la mia conoscenza.
Polymetis? Si', i suoi scritti li trovo belli, come, d'altronde, trovo bella la sua persona, dai suoi post emerge qualcosa che non so dire, ne' quantizzare, ma che ti prende, forse e' un abbaglio, un equivoco, dovuto al fatto che ho veramente letto poco e chiunque, se anche solo bravo, mi sembrerebbe un genio, intanto mi piace molto leggere anche barnabino e altri in questo spazio, ma cerco poi di ragionare da solo e badare al sodo piu' che allo stile. Carissimi saluti Jules il Grande detto Methatron e ...ma sei anche un TdG?
[Modificato da nevio63 12/08/2010 19:45]
12/08/2010 20:02
 
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Caro Nevio,


nevio63: Ma se la liberta' di ragionare coi fratelli fosse nemica dell'identita' cristiana che miseria sarebbe quella promessa del Cristo?



Sono d'accordo con te, ma non capisco cosa abbia a che fare l'esposizione di un simbolo religioso (che può essere il crocifisso, la svastica, il tao, l'Artemide degli Efesini, ecc...) con la tua libertà di ragionare. E' proprio per la nostra facoltà di ragionare che dovremno usare per discernere il bene ed il male, senza alcun timore di ragionarne, come stiamo facendo d'altronde.

Per quanto mi riguarda non esporre un simbolo che mi indentificherebbe con la cristianità, perché per quanto ne dica Polymetis la croce divenne simbolo della cristianità solo dopo il IV secolo, grazie a Costantino ed identifica non il cristianesimo ma quel cristianesimo e la sua tradizione, mi può solo rimpiere d'orgoglio, come mi riempie di orgoglio non avere superstizioni di sorta verso la croce o altri simboli.

Voglio dire, Polymetis non è libero di rinunciare al crocifisso, perché la sua è una questione non antichistica ma teologica, mentre noi siamo liberissimi di pensare che Gesù sia morto su una croce e cambiare traduzione quando avremo la ragionevole certezza di cosa era quello stauros.

Mi pare, perdonami il paragone, che tu faccia come chi fuma: sostiene di essere libero di fumare quando, forse, è solo prigioniero del tabacco.

Shalom [SM=g27985]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
12/08/2010 20:34
 
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Per Felix


“E qui ti sbagli, perchè se io vedessi un crocifisso in casa di qualcuno non direi mai che sia un TdG, ma possibilmente un cattolico e meno ancora un evangelico, in quanto anche molti di loro non usano in casa nè immagini nè il crocifisso. “



Ma io non ti ho detto che lo prenderesti per un TdG, ti ho solo detto che dal crocifisso puoi solo dedurne che quella persona fa parte delle religioni che vanno solo il nome di Cristianesimo. Se dunque una persona ti dicesse che vuole usare il crocifisso unicamente come simbolo di appartenenza al cristianesimo, e non adorandolo, cosa avresti da obiettargli? Non dice forse San Paolo che tutto è puro per i puri?

Per admintdg3


“La questione è che la croce generalmente viene venerata da chi la possiede, e la diffusione di quel simbolo nasce e si fortifica con precise implicazioni storiche - vedi le Crociate.”



Ma le crociate non si chiamavano crociate a quel tempo, questo è un nome inventato successivamente, e divenuto appannaggio della storiografia dal XVIII secolo.


“ Se vedo una croce in casa di una persona, la collego a quel cristianesimo che vìola il divieto di farsi simboli idolatrici, quel cristianesimo che ha sfruttato quel simbolo per fare stragi nelle guerre di religione, e via dicendo. “



Sai il significato delle parole che usi? Simbolo “idolatrico” vuol dire “immagine che si adora”, perché “idolatrico” viene da “eidolon”=immagine e latria=adorazione. Dunque di per sé una croce non è un simbolo idolatrico, a meno che non lo adori. Né pare sia peccato farsi immagini del Cristo, se non le si adora. Mi è stato detto che ci sono delle Sale del Regno decorate con scena della vita di Nostro Signore, perché dunque non raffigurare anche quella scena, di capitale importanza nella storia dell’umanità, che è la crocifissione con cui Egli espiò le nostre colpe? In sé dunque pare che anche per un TdG non ci siano i presupposti per spiegare che cosa ci sarebbe di male nell’avere un crocifisso, purché non lo si adori.
Inoltre, che cosa altri abbiano fatto di quel simbolo, è del tutto irrilevante, per due ragioni. Se un ipotetico TdG volesse tenere un crocifisso in casa, vorrebbe richiamarsi a Cristo, non alla storia di tutta la Chiesa, ergo, che colpa ne ha Cristo delle crociate e delle stragi? E se voglio rappresentarlo, non posso farlo solo perché chi l’ha rappresentato l’ha usato per delle stragi? Ma che ragionamento è? Per lo stesso motivo non dovrei più usare la Bibbia, perché quando si sono sterminati gli idios in America si aveva una Bibbia in mano per cercare di convertirli, e similmente i contadini del XVI secolo che si ribellarono ai principi tedeschi sostennero le loro rivendicazioni politiche con una Bibbia in una mano ed un forcone nell’altra. Pare dunque che non si possa scartare il crocifisso solo per l’uso distorto che alcuni ne hanno fatto, e che non può ricadere né su Cristo né sul simbolo in sé.
Per di più, com’è possibile che se si parla di crocifisso voi pensiate subito e solo alle stragi fatte con la croce in mano? Avete fatto forse un bilancio della vita di miliardi di persone negli ultimi 2 millenni di storia al punto di sapere che il crocifisso è stato usato più volte per fare il male di quante sia stato usato per fare del bene? Io, a differenza di voi, do al simbolo un valore positivo, e non mi ricorda guerre santa, ma l’amore di Cristo che s’è sacrificato per noi. Si veda questo bell’articolo di Natalia Ginzburg apparso sull’Unità:
digilander.libero.it/galatrorc4/crocifisso4/19880322_ginzburg_croce_rappresent_...

Per Barnabino


“Allora mi pare che tu sostenga che vi sia stato un scivolamente del campo semantico di stauros, che finì non più con l'indicava una modalità di esecuzione ma in epoca romana indicasse la forma dell'oggetto, cioè la particolarità di essere appesi non in altre posizioni con le "braccia aperte" e pertanto un palo non sarebbe stato riconosciuto come uno stauros. Ma questa mi sembra una rivoluzione copernicana più grossa di quella di Samuelssom... “



Non si vede perché dovrebbe essere una rivoluzione copernicana. E’ un’evoluzione perfettamente collegata al significato precedente, cioè ciò che è piantato per terra, ed è una settorializzazione di tale significato: non dunque una rivoluzione, ma un cambiamento semantico nel solco. Né è una rivoluzione se con questo intendi che starei affermando qualcosa di diverso da ciò che si può trovare in qualsiasi opera di consultazione antichistica, tutti infatti registrano questo mutamento di significato, questa “speciazione”. Non è una rivoluzione copernicana, ma ciò che testimonia la storia della lingua, ciò che infatti è avvenuto sia in italiano col latino crux che è diventato croce, sia in greco con stauros, che, ugualmente, oggi vuol dire solo croce. Questo dunque è un fatto, e il problema è solo dove questa specializzazione del termine abbia avuto luogo all’interno della linea temporale. Faccio un esempio, mostrando delle spie di questa speciazione, di questo cambiamento, che anche dei profani possano comprendere. Citiamo qualche autore, che qui non cito volendomi valere della loro autorità di Padri della Chiesa, ma come semplici testimoni, col loro parlare, della lingua che essi utilizzavano. Un Padre della Chiesa latino del II secolo è infatti testimone del latino di quell’epoca al pari di Apuleio. Ad esempio Tertulliano nel II secolo scrive: “Parte di una croce [crux] è ogni legno che piantato viene in posizione verticale. Noi, se mai, adoriamo un dio intero e completo” (Apologetico, XVI, 6)
Se Tertulliano può dire, ed essere capito dai suoi lettori, che il legno verticale è solo “parte” della croce, è perché nel frattempo il significato andava slittando verso una crux con una precisa forma geometrica, a causa della ricorrenza con cui le cruces assumevano tale forma. Altro involontario indizio che la crux sia sempre più distinta dal palo, ce lo dà sempre lui, testimone del lessico latino del suo tempo, guardo dice:
“Affiggete i cristiani a croci [crucibus] e a pali [stipitibus]: c’è forse vostro simulacro che non sia stato prima argilla sovrapposta ad una croce e ad un palo [cruci et stipiti]?” (Apol XII,2)
Anche qui, questa frase del locutore latino Tertulliano è possibile solo che stipes non è lo stesso che crux, altrimenti non avrebbe specificato la differenza.


“Appunto: il campo semantico di stauros ha a che fare con la forma geometrica dello stesso, qualunque potesse essere, oppure riguarda con la funzione? Perché se riguarda la funzione è su quella che il traduttore deve trasmettere, se invece riguarda la forma allora l'attenzione è necessariamente rivolta alla forma.



Il problema non è solo la parola stauros, ma il contesto in cui si trova. Se nel I secolo parli di fondamenta delle case, e dici stauros, la gente continuerà a capire che parli dei pali delle fondamenta e non delle croci, se però in ambito penale romano, dici che qualcuno è stato appeso dai legionari ad uno stauros, allora avrebbero capito che è stato appeso ad uno strumento a forma di croce, che è quello che usavano i romani. Questo non significa che, se si fossero trovati a dover appendere qualcuno su un palo non l’avrebbero chiamato stauros, significa solo che nella mente delle persone, vista la frequenta con cui questo stauros presso i romani era una croce, ha iniziato ad identificare la parola stauros con le croci. Per questo ho detto che i cambiamenti semantici, che in greco bizantino sono ormai definitivi, in quest’epoca invece si fanno assistere a questa speciazione progressiva. Quella che tu poni è dunque una richiesta senza senso. Perché non è che un significato vada prediletto se è l’unico in circolazione, bensì se è anche solo il più probabile. Io non ho detto che stauros in quest’epoca voglia sempre dire croce, ho detto che è il significato più frequente in quest’ambito, non a caso tutte le opere di consultazione sono concordi nel registrare una specificità della crocifissione romana. Il tuo modo di procedere è dunque insensato. Perché pretendi che si traduca col significato ex hypothesi è più antico di un termine, anche se, nell’epoca successiva, questo significato più antico, sebbene non l’unico, sia meno frequente di altri. Non è che se il significato numero due non è l’unico che circola allora devi rimanere al significato numero uno perché è più antico, bensì devi guardare se nell’epoca che ti interessa sia più frequente il significato uno o il significato due. In questo caso poi, non è vero che palo sia un significato più antico. Come ripeto per l’ennesima volta, non è che stauros designi dei pali prima che delle croci perché significa palo, ma solo perché significa ciò che è piantato per terra, e dunque, poiché gli uomini hanno costruito case ben prima di crocifiggere, è ben ovvio che nelle più antiche attestazioni stauros venga impiegato per designare pali e non croci, sebbene non si riferisse neppure allora alla forma di quei pali, ma al loro essere confitti per terra.


“No, è privo di senso quello che tu hai capito, è ovvio che io intendo il campo semantico che aveva stauros nel I secolo. “



Ma neppure. Non solo devi guardare il secolo, ma l’ambito lessicale. Un “πούς” (piede) non è la stessa cosa se stai leggendo un trattato di anatomia di Galeno o se leggi le opere di teoria poetica di Aristotele, nel qual caso designerebbe infatti l’unità base del metro lirico. In questo caso, il nostro occhio deve guardare alla giustizia romana.



“Perché se riguarda la funzione è su quella che il traduttore deve trasmettere, se invece riguarda la forma allora l'attenzione è necessariamente rivolta alla forma. “



Temo di continuare a non capire perché, se anche fosse così, “palo” di tortura dovrebbe trasmettere meglio la funzione di “croce”. Giacché i pali non sono croci, e le croci non sono pali, ciascuno dei due termini escluderebbe l’altro. Per di più la WTS specifica, contrariamente alle tue fantasie, che traduce con palo proprio per intendere una forma ed escludere la croce. Tu dunque stai fornendo una copertura per un’opera di contrabbando intellettuale. Perché se tradurre con palo avesse semplicemente l’intenzione di connotare una funzione, senza specificare una forma, allora non si potrebbe partire dalla traduzione palo per dirne che dunque Cristo non è morto in croce, ed usarla come contrapposta a quest’ultimo. Se palo fosse una traduzione neutra, che racchiude in sé sia pali che croci, la WTS non potrebbe usare questa resa per contrapporsi alla croce, dovrebbe limitarsi a spiegare ai suoi lettori che sebbene lei traduca con palo non vuole necessariamente indicare che Cristo sia morto su un palo. E invece, al contrario di quanto affermi, parte dalla traduzione palo, a cui dunque dà una valenza geometrica, per dire che Cristo non è morto in croce. Dunque possiamo dire che se la traduzione palo volesse solo veicolare una funzione, non si potrebbe far passare di contrabbando, attraverso questa traduzione, l’idea di una forma geometrica che ne esclude un’altra. Ma questo invece è esattamente quello che fa la WTS, dunque palo nella TNM non indica una funzione ma una forma geometrica, scelta appositamente tra l’altro per poter dare addosso ai cristiani, alle loro croci, e dire quanto siano babilonici con le loro croci copiate dal dio Tammuz. Devo dire che ogni volta che leggo la WTS citare il mitico ed insignificante Vine a proposito della croce importata dal culto di Tammuz non riesco a smettere di ridere per circa 10 secondi, sto ridendo anche ora, perché viene da chiedersi che razza ci sia di gente a redigere gli articoli dei TdG se hanno il coraggio di citare un dizionario che scriva una cosa del genere e pretendere che sia un’opera scientifica.


“In soldoni, se nel I secolo la funzione dello stauros era identificata con un palo verticale piantato a terra a cui (al di là del fatto che il prigioniero vi venisse appeso a testa in già, per mezzo di un patibulum, o altro ancora) era appeso il condannati allora è quella la sfumatura che deve essere sottolineata, perché la forma verrà da sé dove il testo è specifico, dove non lo è non si toglie e non si aggiunge nulla al testo stesso, perche il testo non parlava di forma ma di funzione, “



La funzione è l’essere piantati per terra, non l’essere piantati per terra ed essere un palo. Come già detto da questo mero punto di vista croce e palo sono significati equidistanti, solo che croce rispetta quello che sappiamo del mos romanorum e rispecchia pure quello che le altri fonti ci dicono della morte di Cristo, palo invece non rispecchia nessuno di questi requisiti, e non è un significato più basilare di stauros di quanto lo sia croce.


“Il che lo trovo assolutanente indiferente per la traduzione, ripeto, sempre se concordiamo che il campo semantico riguardi la funzione dello stauros, cioè l'idea di un palo veritcale a cui è appeso il condannato. Che poi nel I secolo vi fosse appeso abitualmente con un patibulum non cambia la funzione essenziale dello stauros. “



Lo ambia eccome se tu vuoi partire da questa traduzione che tu chiami “funzionale” per poi dire “dunque non era una croce”, come fa la WTS. Come si fa a dire che anche se di solito c’era il patibulum, tuttavia si traduce con “palo” perché sarebbe il significato della funzione, e poi dedurne come fa la WTS che dunque non era una croce? Ma non s’era detto che il patibulum era ciò che v’era appeso di solito? E allora è chiaro che tu giochi su due livelli: da una parte vorresti spacciare questa scelta traduttiva palo per una resa che vuole rendere la funzione di suppliziare qualcuno indipendentemente dal fatto che il patibulum fosse nella maggioranza dei casi intersecato, dall’altra parte però così facendo privi la WTS della possibilità di partire dalla propria traduzione per dire che se è tradotto con palo, allora era un palo e non una croce. La WTS non pare dunque compatibile con la giustificazione ideologica che dai di questa resa, visto l’uso che la WTS fa di questa traduzione. Per di più, la spiegazione che dai è senza senso in sé e per sé. Non s’è ancora capito perché infatti “palo” dovrebbe rispecchiare la funzione meglio di croce, visto che la parola palo è connotata geometricamente quanto croce, e se fosse stato aggiunto qualcosa a questo palo, per l’appunto non sarebbe stato più un palo ma una croce.
Per di più questa traduzione ha lo svantaggio di non passare un’informazione storica ai lettori, perché se ammettiamo che la maggior parte delle volte il patibulum c’era, allora ostinandoci a tradurre con palo io non sto dando ai lettori l’informazione storica che i romani avevano introdotto delle nuove procedure nella crocifissione, e che dunque nella maggioranza delle volte si trattava di croci, e non dei “pali” che tu vorresti dare in pasto al lettore.
Si dunque tradurre con significato più prossimo a quello che la parola stauros aveva in epoca romana, e questo certamente è quello di una struttura formata da una croce a due braccia; a tal punto s’era legata quest’immagine a quella dello stauros che la gente s’era convinta che la parola sTAUros derivasse da tau (=T).


“Insomma, lo stauros non è tale perché c'è il patibulum, ma semmai è tale perché un patibulum o altro è appeso al palo verticale”



No, lo stauros è tale perché è piantato per terra. Palo non rende il mero esser piantati per terra, ma una forma, e per di più una forma che a livello frequenziale è sbagliata rispetto alla effettiva realtà storica di quello che questi stauroi erano.


“Ripeto: mi pare che tu non capisca. La questione non è che forma avesse lo stauros ma se il campo semantico della parola stauros richiama alla forma dell'oggetto o alla sua funzione.”



Non richiama di per sé né la funzione né la forma, se con “funzione” intendiamo il fatto che qualcuno ci sia appeso. Infatti la funzione che connota semmai è l’esser piantato per terra, lo star fermo, non che qualcuno ci sia appeso sopra. Questa è la base. Poi, dall’epoca romana, avviene quello scivolamento verso la connotazione della forma.


“Che da un punto di vista della funzione è sempre lo stesso dei greci: nella sua essenza lo stauros finziona come un palo verticale a cui il condannato è appeso. Che lo sia per mezzo di un altro palo non cambia la funzionalità dell'oggetto, così come posso continuare a chiamare automobile un'auto a benzina, un diesel, una berlina, una compatta o un suv dato che non è sulla forma che mi soffermo ma sulla funzione.



Questo tuo esempio ha dei seri problemi, perché “palo” non è il corrispettivo di automobile, ma di berlina, giacché se sia un suv sia una berlina sono automobile, questo non può certamente esser detto del palo, che non designa sia pali che croci ma solo pali.


“erché restringe il campo semantico ad una forma piuttosto che sulla funzione essenzale “



Allora devi spiegarlo alla WTS, che traduce con palo proprio indicando una forma, e proprio in virtù di questa forma limitata pretende di dire che se era quella forma non era un ‘altra, cioè che se non era una croce, era un palo.
Tu sei un eretico.


“perché introduce nel testo rimandi storici, simbolici e religiosi assolutamente estranei alla parola stauros come usata nel I secolo. “



No guarda, semmai sei tu che, misconoscendo il fatto che esiste una specificità nella crocifissione romana, porti via al testo un’informazione. Non ce ne deve fregare nulla dei possibili significati ulteriori assunti da una parola, ma solo del fatto che la parola da noi scelta designi o meno la realtà storica indicata. Ed esattamente come i fasci littori erano a forma di fasci littori, e del fascismo non ce ne frega niente, allo stesso modo se quello stauros era fatto di due braccia allora era una croce, e di Costantino non ce ne frega niente.



“Ma non ho detto questo... dove lo deduci? Ho detto che mentre "croce" esclude qualunque altra ipotesi viceversa "palo di tortura" permette di ipotizzare (in base al contesto) anche la forma di croce”



Ma quando mai se uno legge “palo di tortura”, gli può venir in mente che potrebbe essere anche una croce? Ma conosci l’italiano?



“ Quando tu leggi "stauros" o "crux" per dedurme la forma ti basi sul cotesto, lo stesso avviene con "palo di tortura"



Ma palo di tortura non è una forma neutra da connotare in base al contesto, ha già un significato geometrico in sé, che infatti la WTS usa.
Se chiami palo lo strumento sui cui era Gesù mentre invocava Dio, allora stai giù dicendo che non gli era stato attaccato nessun patibulum, perché in quel caso non sarebbe più un palo ma una croce.



“Fammi capire: qual è l'elemento minimo, la funzione essenziale che fa di un oggetto uno "stauros"? “



Arcaicamente, lo stare piantati per terra, in seguito, a partire dall’epoca romana, s’è andato specializzando ed è andato ad indicare la sola forma della croce come esito ultimo.



“La questione è molto diversa, innanzi tutto perché l'influenza del fascimo non è paragonabile a quella delle tradizione cristiana che ha letteralemente cambiato il senso che stauros aveva nel I secolo, la reazione emotiva e l'immagine mentale che abbiamo leggendo "croce" è assolutamente diversa da quella che poteva avere un lettore che leggeva stauros.”



Per me invece proprio no, e infatti il tuo è un parere del tutto aleatorio, che si può rigettare gratuitamente, esigendo il rispetto di cosa significano le parole in italiano. Se leggo croce immagino esattamente quello che doveva essere, cioè uno stipes più un patibulum, cioè una croce a due braccia, com’è corretto pensare che storicamente fosse. Non ho in mente né le crociate, né Costantino, né compagnia cantante. Ed è infantile attaccarsi a queste scuse, specialmente poi se si usano per dare una valenza storica all’idea che Cristo sia stato messo davvero su un palo, tesi che non ha niente a che fare col problema di cosa la parola croce susciti nel lettore contemporaneo, perché se di croce di trattava così va tradotto, perché il palo è una cosa diversa dalla croce, e la esclude. Se dunque è storicamente fondato che i romani crocifiggessero con croci latine, non si può venir meno alla correttezza storica solo per la paura di cosa questo termine cagionare nel lettore contemporaneo che lo sente, ma soprattutto non si può sulla base di una scusa così ridicola, dopo aver tradotto con palo, pretendere che quella fosse davvero la forma storica come fa la WTS. Se infatti si dice che si traduce con “palo” solo per evitare i significati politici della croce, non si può poi pretendere, sulla base di questa motivazione, che Cristo sia davvero morto su un palo, come la WTS fa.



“Ma ammetterai che nel I secolo questo coso che stava confitto e sui cui con modalità varie veniva appeso il condannato era qualcosa di molto simile ad un palo verticale, o sbaglio? “



Sì, ma era molto più simile ad una croce, frequenzialmente, che ad un palo.



“E che ci frega della "forma geometrica" se stauros indica una modalità di esecuzione? Se la stessa modalità si otteneva con una forma a Y o una forma a I o a X non era sempre uno stauro”



Sì, ma questi sono tutti stauros non perché abbiano tutti dei pali, ma perché sono tutti piantati per terra.



“Si è un modo di dire che certo non evoca le immagini mentali che poteva evocare lo stauros, così come lo stauros era un pò più di un cruccio... “



Excrucior, cioè “e mi tormento”, tradotto con “sono come in croce”, secondo te vorrebbe dire in chi lo usa che ha un cruccio? Secondo me evoca invece estrema sofferenza.



“Ripeto: l'ggetto "automobile" può essere berlina e cabrio, ma se il campo semantico di "automobile" non denota una forma particolare traduco "una bell'automobile bianca" e non "una bella berlina bianca" anche se ci sono più probablità di incontrare berline che cabrio nel mio paese.”



Sì ma palo non è il corrispettivo di automobile, ma di Fiat. Se dico palo, non posso dire croce, e la WTS lo sa. Se invece dico automobile posso dire sia Porsche che Mercedes, ma questo non è il caso di palo, che non può voler dire croce. Né la WTS dice che traduce con palo pur essendoci prevalenza di croci, dice che traduce con palo perché di palo trattavasi e non di croce. Sei un eretico, e ancora una volta non hai risposto alle pubblicazioni della Torre di Guardia che ti ho citato.

La domanda dunque al fine è solo uno: se traducete con palo solo per connotare una fantomatica funzione, perché usate questa traduzione per dire che Cristo non è morto in croce?

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
12/08/2010 21:12
 
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Polymetis:

Ma le crociate non si chiamavano crociate a quel tempo, questo è un nome inventato successivamente, e divenuto appannaggio della storiografia dal XVIII secolo.



E i crociati perchè hanno assunto quel nome?
O è stata la storiografia del XVIII secolo a inventarsi le croci sulle vesti e i "Soldati della Croce"?
E' un'argomentazione pretestuosa, che non toglie un briciolo all'appartenenza della croce a un certo sistema ideologico.




Dunque di per sé una croce non è un simbolo idolatrico, a meno che non lo adori.



Con questo ragionamento giustificheresti, da parte di un cristiano, la messa in mostra - al muro o altrove - di un fallo gigante: l'importante è non adorarlo.
Lo mettiamo in mostra, quindi, sulla base di cosa? Perchè per noi simboleggia il grande dono della procreazione che Dio ci ha dato, così come la croce simboleggia il dono del riscatto che Dio ci ha dato?
Questo si evince dal tuo ragionamento, che Dio approvi l'ostensione di falli per la casa, purchè non siano adorati.


Mi è stato detto che ci sono delle Sale del Regno decorate con scena della vita di Nostro Signore, perché dunque non raffigurare anche quella scena, di capitale importanza nella storia dell’umanità, che è la crocifissione con cui Egli espiò le nostre colpe?



Perchè un conto è raffigurare una scena, altra cosa è fissarsi con un oggetto, facendone mostra in casa, al collo, negli effetti personali, col 'segno della croce', e via dicendo. Significa che non si è interessati alla pura e occasionale rappresentazione realistica di una scena a caso, che può essere la morte di Cristo come la moltiplicazione dei pani e dei pesci o il Sermone del Monte - per la quale non abbiamo alcuna riserva - ma che ci si è dedicati all'esaltazione di un oggetto che ci è arrivato da un culto distorto di Cristo.


che cosa altri abbiano fatto di quel simbolo, è del tutto irrilevante, per due ragioni



Ragionamento che decade, dal momento che la Bibbia non è nata come strumento di rivolta. Il simbolo-croce, invece, è adottato e si diffonde in un contesto ben preciso e già lontano dal cristianesimo delle origini, con funzioni strettamente legate al culto, e come tale ci arriva oggi.


Pare dunque che non si possa scartare il crocifisso solo per l’uso distorto che alcuni ne hanno fatto



L'uso distorto è l'uso per cui il simbolo è nato, non qualche occasione sparsa: l'improprietà è nel simbolo stesso e nella sua esistenza, sin dalle origini.



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12/08/2010 21:33
 
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Eppure

fino alle soglie del 1930 i cristiani TdG (Studenti Biblici) usavano il simbolo della croce, pur sapendo di Costantino, le crociate e il Ku Klux Klan, per 40 anni Dio ha visto il suo prediletto popolo sulla terra usare, come tutta la cristianita', quel simbolo, ma lo ha tollerato, evidentemente la soglia di abominio di quel simbolo tanto elevata non poteva essere.
12/08/2010 21:41
 
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Re: Eppure
nevio63, 12/08/2010 21.33:


fino alle soglie del 1930 i cristiani TdG (Studenti Biblici) usavano il simbolo della croce, pur sapendo di Costantino, le crociate e il Ku Klux Klan, per 40 anni Dio ha visto il suo prediletto popolo sulla terra usare, come tutta la cristianita', quel simbolo, ma lo ha tollerato, evidentemente la soglia di abominio di quel simbolo tanto elevata non poteva essere.




Ha tollerato per 2.000 anni i peggiori delitti compiuti in suo nome: aspettare qualche altro decennio per eliminare un simbolo è coerente con la gradualità dei cambiamenti che ci sono stati da un certo momento in poi.



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12/08/2010 21:48
 
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Bella risposta Admin

ma oggi che la croce e' stata ripulita dai cuori dei veri adoratori rimane l'odioso simbolo eternizzato sulla tomba di un nostro rappresentativo fratello, Russell, si potrebbe colare un po' di bronzo almeno su quel simbolo, che non sia scambiato per un membro della cristianita?!
12/08/2010 21:57
 
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Re: Bella risposta Admin
nevio63, 12/08/2010 21.48:


ma oggi che la croce e' stata ripulita dai cuori dei veri adoratori rimane l'odioso simbolo eternizzato sulla tomba di un nostro rappresentativo fratello, Russell, si potrebbe colare un po' di bronzo almeno su quel simbolo, che non sia scambiato per un membro della cristianita?!




Il bronzo dovremmo colarlo su tutte le pubblicazioni dei primi decenni del '900 e sui filmati dell'epoca affinchè quelli che compaiono non siano scambiati per membri della cristianità?




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12/08/2010 21:59
 
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TdG
Re:
Polymetis, 12/08/2010 20.34:

Per Felix


“E qui ti sbagli, perchè se io vedessi un crocifisso in casa di qualcuno non direi mai che sia un TdG, ma possibilmente un cattolico e meno ancora un evangelico, in quanto anche molti di loro non usano in casa nè immagini nè il crocifisso. “



Ma io non ti ho detto che lo prenderesti per un TdG, ti ho solo detto che dal crocifisso puoi solo dedurne che quella persona fa parte delle religioni che vanno solo il nome di Cristianesimo. Se dunque una persona ti dicesse che vuole usare il crocifisso unicamente come simbolo di appartenenza al cristianesimo, e non adorandolo, cosa avresti da obiettargli? Non dice forse San Paolo che tutto è puro per i puri?




Ma la tua risposta era in riferimento alla seguente domanda

Nevio, cosa penseresti se entrando in casa di un TdG vedresti attaccato al muro falce e martello oppure una svastica?

Ad ogni modo niente di particolare
12/08/2010 22:01
 
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TdG
Re: Bella risposta Admin
nevio63, 12/08/2010 21.48:


ma oggi che la croce e' stata ripulita dai cuori dei veri adoratori rimane l'odioso simbolo eternizzato sulla tomba di un nostro rappresentativo fratello, Russell, si potrebbe colare un po' di bronzo almeno su quel simbolo, che non sia scambiato per un membro della cristianita?!




Questo significa che non siamo poi così paranoici e ossessivi come qualcuno pensa.

Ma se lo facessimo ci sarà sempre qualcuno pronto a dire: Avete visto? Stanno nascondendo le prove che anche Russell ...

Se sei bello ... [SM=x1408440] se sei brutto ... [SM=x1408440]
[Modificato da jwfelix 12/08/2010 22:02]
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