nevio63, 27/08/2010 11.39:
..alla fine, nonostante tutte le testimonianze storico-iconografiche disponibili, successive alla Scrittura, e si tiene conto solo di quelle inequivocabili, parlino di croce e mai di palo, non esistendo in tal senso specifica minuziosa nella Scrittura, ci si può riferire a qualsiasi cosa "contenga" un palo con "palo di tortura", persino a una matrice di pali, che di pali ne ha tanti. La domanda è: E' codesto il giusto modo di fare esegesi? Cosa si vuole ottenere?
Perché? Il modo corretto di fare esegesi è portarsi dietro, tollerandole, quasi duemila anni di tradizioni e superstizioni basate su di un oggetto?
Siccome noi cerchiamo di capire quel che vuole Dio e non qualche gerarchia ecclesiastica, preferiamo vedere lo stauros per quello che è: uno strumento di tortura. Non desideriamo che l'oggetto e la sua sovrastruttura eclissino il significato del sacrificio di Cristo, cosa che purtroppo accade comunemente nella vita dei "comuni" credenti.
«Una mente debole è come un microscopio: ingrandisce le piccolezze, ma è incapace di comprendere le cose grandi.»
Lord Chesterfield