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Scrittura del giorno

Ultimo Aggiornamento: 12/08/2010 09:59
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14/12/2008 11:05
 
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Domenica 14 dicembre 2008

A meno che Geova stesso non edifichi la casa, non serve a nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori. — Sal. 127:1.

Quando vi preparate per condurre uno studio biblico con un interessato, chiedete aiuto a Geova in preghiera. Fate in modo che le preghiere che pronunciate all’inizio e alla fine di ogni studio riflettano la calorosa relazione che avete con Geova. Incoraggiate lo studente a chiedere a Geova in preghiera la sapienza necessaria per comprendere la sua Parola e la forza di seguirne i consigli. (Giac. 1:5) Se lo farà, riuscirà a superare le prove e la sua fede continuerà a rafforzarsi. Per ubbidire a “tutte le cose” che Gesù comandò ai suoi discepoli, chi studia la Bibbia con noi deve fare progresso e da studente deve diventare un insegnante della Parola di Dio. (Matt. 28:19, 20; Atti 1:6-8) Cosa potete fare per aiutare uno studente a fare questo tipo di progresso spirituale? Sin dal primo studio, invitatelo a frequentare insieme a voi le adunanze di congregazione.



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
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Lonnie D. Kliever
14/12/2008 18:48
 
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E questa è anche la sorte di tutti i gruppi religiosi fondati dai loro fedeli anche con notevole zelo, ma che non hanno l'approvazione di Geova: sono destinati a fallire il loro scopo.
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Già da tempo sai che non vuoi più fare certe cose perchè vanno contro la tua interiorità.
Concludi un compromesso malsano;
ti vendi per un po' di quiete forse,
per un po' di sicurezza,
per un po' di calore;
ma così facendo perdi te stesso.

Se perdi te stesso, perdi la cosa più preziosa che tu possegga.
Divieni così un essere senza nucleo: devi conoscerti in modo consapevole, per imparare ad amarti.
Possiamo amare solo ciò che conosciamo e conosciamo solo ciò che siamo disposti ad amare.
L'indifferenza, anche verso noi stessi, ci rende ciechi.
Conosci te stesso,
impara ad amarti.

Ulrich Schaffer
15/12/2008 16:37
 
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Lunedì 15 dicembre 2008

Certamente moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi; e per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno. — Gen. 26:4.

La perseveranza di Abraamo ebbe un profondo effetto sul figlio Isacco, che per tutta la vita — 180 anni — rimase come residente forestiero nel paese di Canaan. La perseveranza di Isacco si basava sulla fede nella promessa di Dio, fede che gli era stata instillata dagli anziani genitori e fu poi rafforzata da ciò che gli disse Geova stesso. (Gen. 26:2-5) La tenacia di Isacco ebbe un ruolo determinante nell’adempimento della promessa di Geova che un “seme” per la benedizione di tutta l’umanità sarebbe venuto dalla famiglia di Abraamo. Centinaia di anni dopo, Gesù Cristo, la parte principale di quel “seme”, diede a tutti coloro che esercitano fede in lui la possibilità di essere riconciliati con Dio e avere la vita eterna. (Gal. 3:16; Giov. 3:16) Isacco, a sua volta, aiutò il figlio Giacobbe a coltivare la forte fede che lo sostenne fino alla vecchiaia.



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Lonnie D. Kliever
16/12/2008 18:09
 
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Martedì 16 dicembre 2008

Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana. — 1 Piet. 2:13.

Gesù comprendeva l’importanza della giusta sottomissione. Una volta disse all’apostolo Pietro di pagare per entrambi la tassa dovuta alle autorità umane. (Matt. 17:24-27) In merito al più grande atto di sottomissione di Gesù, si legge: “Vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini. Per di più, quando si trovò in figura d’uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte”. (Filip. 2:5-8) Dopo avere spiegato quanto Gesù soffrì e come perseverò mostrando sottomissione, Pietro diede questa esortazione alle donne il cui marito non era credente: “In maniera simile, voi mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. — 1 Piet. 2:21; 3:1, 2.



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Lonnie D. Kliever
17/12/2008 16:34
 
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Mercoledì 17 dicembre 2008

Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene. — Rom. 12:21.

È possibile non cedere di fronte a feroci oppositori della vera adorazione? È possibile sconfiggere le forze che cercano di trascinarci nuovamente nel mondo empio? Notate le parole di Paolo che si trovano nella scrittura di oggi. Se confidiamo in Geova e siamo determinati a non lasciarci vincere dal mondo, non saremo sopraffatti dal male. Inoltre l’espressione “continua a vincere il male” indica che possiamo vincere il male se non smettiamo di combatterlo. Solo chi abbassa la guardia e smette di lottare sarà sopraffatto da questo mondo malvagio e dal suo empio governante, Satana il Diavolo. (1 Giov. 5:19) Circa cinque secoli prima che fossero messe per iscritto le succitate parole di Paolo, Neemia ne dimostrò la veracità. Egli non solo resisté all’opposizione di uomini empi ma anche vinse il male col bene. — Nee. 2:9-20; 4:1-23; 6:1-15.



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Lonnie D. Kliever
18/12/2008 17:36
 
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Giovedì 18 dicembre 2008

Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà. — Gal. 6:7.

Geova è felice di vedere che i suoi leali servitori rimangono saldi nonostante la persecuzione, proclamano il Regno malgrado l’apatia generale e assistono alle adunanze cristiane pur lottando per guadagnarsi da vivere. La nostra ubbidienza in aspetti così importanti della nostra vita spirituale rallegra il suo cuore. Geova considera preziosi gli sforzi che compiamo per adorarlo, se tali sforzi sono motivati dall’amore. Dobbiamo però essere ubbidienti in ogni campo della vita. Non dobbiamo mai ingannarci pensando di poter trascurare alcune delle norme di Dio fintanto che gli rendiamo adorazione sotto altri aspetti. Per esempio, qualcuno potrebbe ingannare se stesso pensando che solo perché partecipa formalmente ad alcune fasi dell’adorazione può permettersi di commettere immoralità o altre serie trasgressioni. Sarebbe davvero un grave errore!



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Lonnie D. Kliever
19/12/2008 16:57
 
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Venerdì 19 dicembre 2008

Quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne. — 1 Cor. 7:28.

Immaginate di partire per un lungo viaggio in automobile. Incontrerete qualche difficoltà lungo il percorso? Sarebbe da ingenui escluderlo. Per esempio, il maltempo potrebbe costringervi a rallentare e a procedere con maggiore prudenza. A un certo punto potreste avere un problema meccanico che non sapete risolvere, per cui forse dovrete fermarvi e chiedere soccorso. La possibilità che si verifichino cose del genere vi farebbe concludere che avete fatto male a mettervi in viaggio e che dovreste rottamare l’automobile? No. Quando il percorso è lungo, è normale aspettarsi di incontrare qualche problema e cercare saggiamente di venirne a capo. Lo stesso vale per il matrimonio. I problemi sono inevitabili e sarebbe da ingenui per due fidanzati pensare che il matrimonio sarà tutto rose e fiori. La Bibbia infatti dice esplicitamente che marito e moglie avranno “tribolazione nella loro carne”.



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21/12/2008 17:46
 
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Sabato 20 dicembre 2008

Ricordati di me, sì, o mio Dio, in bene. — Nee. 13:31.

La bontà è virtù, eccellenza morale, la qualità o condizione di chi o di ciò che è buono. Dio è buono in senso assoluto. (Sal. 25:8; Zacc. 9:17) Gesù è virtuoso e ha la qualità dell’eccellenza morale. Tuttavia ricusò il titolo “buono” quando lo chiamarono “Maestro buono”. (Mar. 10:17, 18) Evidentemente riconosceva che Dio è il massimo esempio di bontà. La nostra capacità di fare il bene è ostacolata dal peccato ereditato. (Rom. 5:12) Nondimeno se preghiamo Dio di ‘insegnarci la bontà’ possiamo manifestare questa qualità. (Sal. 119:66) Ai compagni di fede di Roma Paolo disse: “Voi pure siete pieni di bontà, giacché siete stati riempiti di ogni conoscenza”. (Rom. 15:14) Un sorvegliante cristiano dev’essere “amante della bontà”. (Tito 1:7, 8) Se ci lasciamo guidare dallo spirito di Dio, saremo conosciuti per la nostra bontà e Geova ‘si ricorderà di noi per il bene che facciamo’. — Nee. 5:19.



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21/12/2008 17:50
 
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Domenica 21 dicembre 2008

A Dio, solo sapiente, sia la gloria per mezzo di Gesù Cristo per sempre. — Rom. 16:27.

Scrivendo ai cristiani di Roma, l’apostolo Paolo approfondì l’argomento della sapienza divina, incluso il “sacro segreto” relativo al proposito di Geova di redimere l’umanità fedele e santificare il suo nome mediante il Regno messianico. (Rom. 11:25) Cosa pensava Paolo della sapienza dell’Iddio che aveva concepito tale proposito? Egli concluse la sua lettera con le parole della scrittura di oggi. Paolo capiva che Geova è il “solo sapiente”: l’Essere più sapiente dell’universo. Quale uomo imperfetto potrebbe escogitare un modo migliore per risolvere qualsiasi problema, per non parlare poi della più difficile sfida mai lanciata alla sapienza divina? Dobbiamo dunque aiutare le persone ad avere lo stesso timore reverenziale che proviamo noi per l’Iddio che è “saggio di cuore”. (Giob. 9:4) Meglio comprenderemo la sapienza di Geova, più confideremo che il suo modo di affrontare i problemi è il migliore. — Prov. 3:5, 6.



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22/12/2008 10:21
 
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Lunedì 22 dicembre 2008

Mentre contemplate come va a finire la loro condotta imitate la loro fede. — Ebr. 13:7.

Essere avanti con gli anni non impedisce necessariamente di apprendere concetti nuovi e difficili. Persone di più di 60, 70 e persino 80 anni hanno superato il problema dell’analfabetismo o hanno imparato una nuova lingua. Alcuni testimoni di Geova lo hanno fatto per portare la buona notizia a gente di altre nazionalità. (Mar. 13:10) Harry e sua moglie avevano quasi 70 anni quando decisero di dare una mano nel campo portoghese. “Bisogna ammettere”, dice Harry, “che nella vita qualsiasi cosa diventa più difficile con l’età”. Eppure, sforzandosi con tenacia, sono riusciti a tenere studi biblici in portoghese. Da anni ormai Harry pronuncia anche discorsi alle assemblee di distretto in questa nuova lingua. Se contempliamo simili esempi di zelo, possiamo essere incoraggiati a imitare la forte fede che sostiene i fedeli uomini di età avanzata nel loro servizio a Dio.



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Lonnie D. Kliever
23/12/2008 16:33
 
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Martedì 23 dicembre 2008

Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione. — Riv. 20:6.

Quand’è che ha luogo la prima risurrezione? Ci sono validi motivi per dire che è già in corso. Per esempio, analizziamo Rivelazione capitolo 12. Lì leggiamo che, subito dopo essere stato intronizzato, Gesù Cristo insieme ai suoi santi angeli fa guerra a Satana e ai suoi demoni. (Riv. 12:7-9) Quella battaglia ebbe inizio nel 1914. Notate, però, che nessuno dei seguaci unti di Cristo Gesù viene visto insieme a lui in quella guerra celeste. Ora analizziamo il capitolo 17 di Rivelazione. Lì si legge che dopo la distruzione di “Babilonia la Grande” l’Agnello vincerà le nazioni. Poi viene detto: “E con lui vinceranno quelli che sono chiamati ed eletti e fedeli”. (Riv. 17:5, 14) Questi “chiamati ed eletti e fedeli” devono essere già stati risuscitati per trovarsi al fianco di Gesù in occasione della vittoria definitiva sul mondo di Satana. È quindi ragionevole concludere che gli unti morti prima di Armaghedon vengano risuscitati nel periodo che va dal 1914 ad Armaghedon.



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Lonnie D. Kliever
24/12/2008 17:44
 
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Mercoledì 24 dicembre 2008

Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno. — Giac. 1:13.

La bontà di Geova è molto più grande della bontà di qualsiasi genitore umano. Quindi nessuno di noi dovrebbe mai pensare che le prove che affronta siano un segno della disapprovazione di Geova. È il nostro arcinemico, Satana, a volere che la pensiamo così. (Giob. 4:1, 7, 8; Giov. 8:44) Tale atteggiamento di autocondanna non ha nessuna base nelle Scritture. Geova non ci mette alla prova “con i mali”. Il nostro Padre celeste dà “cose buone a quelli che gliele chiedono”. (Matt. 7:11; Luca 11:13) In realtà, più ci rendiamo conto della bontà di Geova e del fatto che è disposto ad aiutarci, più saremo spinti a pregare con fiducia. E, come il salmista, possiamo dire: “Veramente Dio ha udito; ha prestato attenzione alla voce della mia preghiera”. — Sal. 10:17; 66:19.



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Lonnie D. Kliever
24/12/2008 20:47
 
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Re:
operman, 16/12/2008 18.09:

Martedì 16 dicembre 2008

Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana. — 1 Piet. 2:13.

Gesù comprendeva l’importanza della giusta sottomissione. Una volta disse all’apostolo Pietro di pagare per entrambi la tassa dovuta alle autorità umane. (Matt. 17:24-27) In merito al più grande atto di sottomissione di Gesù, si legge: “Vuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini. Per di più, quando si trovò in figura d’uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte”. (Filip. 2:5-8) Dopo avere spiegato quanto Gesù soffrì e come perseverò mostrando sottomissione, Pietro diede questa esortazione alle donne il cui marito non era credente: “In maniera simile, voi mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. — 1 Piet. 2:21; 3:1, 2.




Cosa si intende qui con "creazione umana"? Puoi fare un esempio concreto e attuale?
Saluti
ortodox :)
24/12/2008 21:25
 
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Re: Re:
ortodox, 24/12/2008 20.47:




Cosa si intende qui con "creazione umana"? Puoi fare un esempio concreto e attuale?
Saluti
ortodox :)




Ciao Ortodox
per ampliare gli argomenti che vengono trattati in questa cartella, ti invito ad aprire una discussione in una sezione più adatta, in modo che possa avere più visibilità, rispetto a questa, che per sua natura viene aggiornata ogni giorno e quindi i post di conversazione sarebbero subito sostituiti da altri argomenti.

Admintdg2

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Forum Testimoni di Geova
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
24/12/2008 23:13
 
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Città: CANTAGALLO
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Re: Re: Re:


admintdg2, 24/12/2008 21.25:




Ciao Ortodox
per ampliare gli argomenti che vengono trattati in questa cartella, ti invito ad aprire una discussione in una sezione più adatta, in modo che possa avere più visibilità, rispetto a questa, che per sua natura viene aggiornata ogni giorno e quindi i post di conversazione sarebbero subito sostituiti da altri argomenti.

Admintdg2



Grazie della dritta Admin, provvedo subito :)
Saluti
ortodox
25/12/2008 09:36
 
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Giovedì 25 dicembre 2008

Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. — Matt. 22:37.

A quanto pare al tempo di Gesù c’era una domanda che sollevava accesi dibattiti tra i farisei: delle oltre 600 leggi che formavano la Legge mosaica, qual era la più importante? Forse una delle leggi che riguardavano i sacrifici? Dopo tutto, i sacrifici servivano per ottenere il perdono dei peccati e anche per rendere grazie a Dio. O era forse la legge sulla circoncisione? Anche quella era importante, perché la circoncisione era un segno del patto che Geova aveva fatto con Abraamo. (Gen. 17:9-13) D’altra parte, sembra che i più conservatori considerassero sbagliato elevare un comandamento al di sopra degli altri. I farisei decisero di porre questa domanda controversa a Gesù. Uno di loro si avvicinò a Gesù e gli chiese: “Qual è il più grande comandamento della Legge?” (Matt. 22:34-36) Citando Deuteronomio 6:5, Gesù rispose con le parole della scrittura di oggi.



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Lonnie D. Kliever
26/12/2008 09:53
 
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Venerdì 26 dicembre 2008

Ogni cosa abbia luogo decentemente e secondo disposizione. — 1 Cor. 14:40.

Possiamo dimostrare quanto sia profondo il nostro rispetto per il carattere sacro delle adunanze con il modo in cui ci vestiamo. Il nostro aspetto, per quanto riguarda sia l’abbigliamento che l’acconciatura, può contribuire molto alla dignità delle adunanze. L’apostolo Paolo esortò: “Desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente, non con forme di intrecciature di capelli e oro o perle o abbigliamento molto costoso, ma come si conviene a donne che professano di riverire Dio”. (1 Tim. 2:8-10) Quando assistiamo alle assemblee tenute all’aperto negli stadi, il nostro abbigliamento può essere adatto alle condizioni climatiche e rimanere comunque dignitoso. Oltre a ciò, il rispetto per l’occasione ci indurrà a non mangiare e a non masticare gomme durante le sessioni. Se quando ci riuniamo il nostro abbigliamento e il nostro comportamento sono appropriati, onoriamo Geova Dio, la sua adorazione e i nostri compagni di fede.



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Lonnie D. Kliever
27/12/2008 07:57
 
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Sabato 27 dicembre 2008

Le armi della nostra guerra non sono carnali. — 2 Cor. 10:4.

A volte i veri cristiani affrontano un’opposizione violenta. In alcuni paesi gli accaniti oppositori della vera adorazione costituiscono un avversario preponderante. Umanamente parlando, in quei paesi i nostri compagni di fede non hanno via d’uscita. Ciò nonostante quei Testimoni confidano che ‘Dio combatterà per loro’. In effetti coloro che sono perseguitati per la loro fede hanno constatato molte volte che Geova esaudisce le loro preghiere e ‘frustra il consiglio’ di nemici potenti. (Nee. 4:15, 20) Anche in paesi in cui l’opera del Regno è vietata, i cristiani trovano i modi per continuare a predicare la buona notizia. Oggi i testimoni di Geova, quando vengono attaccati, modificano prudentemente i loro metodi di predicazione. Naturalmente non ricorrono ad armi letterali. Neanche la minaccia di violenza fisica ferma la loro attività di predicazione. (1 Piet. 4:16) Al contrario questi coraggiosi fratelli e sorelle continuano “a vincere il male col bene”. — Rom. 12:21.



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30/12/2008 11:19
 
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Domenica 28 dicembre 2008

Tale conoscenza è troppo meravigliosa per me. È così elevata che non ci posso arrivare. — Sal. 139:6.

Più Davide meditava sul creato e sulle Scritture, più si rendeva conto che la comprensione completa della conoscenza e della maestria di Dio andava oltre le sue capacità. Ciò vale anche per noi. Non riusciremo mai a capire tutto delle opere creative di Dio. (Eccl. 3:11; 8:17) Tuttavia Dio ha ‘reso manifesta’ nelle Scritture e nella natura una conoscenza sufficiente a permettere a coloro che in ogni epoca hanno cercato la verità di avere una fede basata sui fatti. (Rom. 1:19, 20; Ebr. 11:1, 3) Avere fede non vuol dire limitarsi a riconoscere che la vita e l’universo hanno avuto origine da una Fonte intelligente. Significa anche credere che Geova Dio è una persona e che desidera che lo conosciamo e manteniamo una buona relazione con lui. — Giac. 4:8



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30/12/2008 11:19
 
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Lunedì 29 dicembre 2008

[Geova] perdonerà in larga misura. — Isa. 55:7.

Il re Davide commise gravi peccati nell’episodio relativo a Betsabea, la moglie di Uria. Dalla terrazza del suo palazzo guardò giù e vide questa bella donna che faceva il bagno, la mandò a prendere ed ebbe rapporti sessuali con lei. Quando in seguito venne a sapere che Betsabea era rimasta incinta, per coprire l’adulterio Davide tramò perché il marito Uria passasse la notte con lei. Non essendoci riuscito, organizzò le cose in modo che Uria fosse ucciso in battaglia. (2 Sam. 11:1-27) Geova trattò il caso di Davide e Betsabea. Perdonò Davide, tenendo conto a quanto pare di fattori come il suo pentimento e il patto del Regno stipulato con lui. (2 Sam. 7:11-16; 12:7-14) Evidentemente Betsabea mostrò pentimento, poiché ebbe l’onore di diventare la madre del re Salomone e un’antenata di Gesù Cristo. (Matt. 1:1, 6, 16) Se abbiamo peccato, facciamo bene a ricordare che Geova tiene conto del nostro pentimento.



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