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Scrittura del giorno

Ultimo Aggiornamento: 12/08/2010 09:59
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03/08/2008 08:31
 
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Domenica 3 agosto 2008

O Uditore di preghiera, sì, a te verranno persone di ogni carne. — Sal. 65:2.

Fra i molti doni che Dio ci ha dato c’è la possibilità di rivolgerci a lui in preghiera in qualsiasi momento, con la consapevolezza che ci ascolta. Geova ha delegato al suo Figlio diletto l’autorità di regnare e di giudicare, ma non delega a nessuno, nemmeno a suo Figlio, il compito di ascoltare le preghiere. Le ascolta di persona. L’amorevole interesse che Geova mostra in questo modo a ciascuno di noi ci attrae. Un’altra cosa che ci fa avvicinare a Geova è riflettere su ciò che ha in serbo per il genere umano. Egli ha promesso di porre fine a malattie, sofferenze e morte. (Riv. 21:3, 4) Quando il genere umano sarà stato portato alla perfezione, nessuno sarà più vittima di depressione, scoraggiamento o disgrazie. Fame, povertà e guerre non esisteranno più. (Sal. 46:9; 72:16) La terra verrà trasformata in un paradiso. Geova porterà queste benedizioni non perché sia tenuto a farlo, ma perché ci ama.



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
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Lonnie D. Kliever
04/08/2008 16:31
 
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Lunedì 4 agosto 2008

Hai mostrato perseveranza, e hai sopportato per amore del mio nome e non ti sei stancato. — Riv. 2:3.

Quando Gesù fu risuscitato, divenne evidente la sua maggiore consapevolezza delle prove che i suoi discepoli incontravano. Pensate alle lettere che indirizzò alle sette congregazioni dell’Asia Minore e che furono messe per iscritto dall’apostolo Giovanni. Alla congregazione di Smirne Gesù disse: “Conosco la tua tribolazione e la tua povertà”. Qui Gesù in effetti stava dicendo: ‘Capisco benissimo i tuoi problemi; so bene cosa stai passando’. Poi, parlando con la compassione e l’autorevolezza che gli derivavano dall’avere sofferto lui stesso fino alla morte, Gesù aggiunse: “Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Riv. 2:8-10) Le lettere alle sette congregazioni contengono molti pensieri che rispecchiano la piena consapevolezza che Gesù aveva delle prove dei suoi discepoli e il suo sincero apprezzamento per la loro integrità. — Riv. 2:1–3:22.



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Lonnie D. Kliever
05/08/2008 17:08
 
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Martedì 5 agosto 2008

Astenetevi dal divenire causa d’inciampo sia ai giudei che ai greci e alla congregazione di Dio. — 1 Cor. 10:32.

A volte la Bibbia usa il termine “congregazione” con un senso più stretto o definito, non applicandolo all’intero gruppo dei 144.000 unti che compongono la “congregazione di Dio”. Per esempio, un cristiano dell’antica Corinto che agiva male poteva divenire causa d’inciampo per qualcuno. Ma avrebbe mai potuto far inciampare tutti i greci, gli ebrei e gli unti vissuti da allora fino ai nostri giorni? Ovviamente no. A quanto sembra, quindi, in questo versetto l’espressione “congregazione di Dio” si riferisce ai cristiani in vita in un determinato periodo di tempo. Di conseguenza si può dire che Dio guida, sostiene e benedice la congregazione, cioè tutti i cristiani di una determinata epoca, ovunque si trovino. Oppure si può affermare che oggi la felicità e la pace regnano nella congregazione di Dio, intendendo nell’intera fratellanza cristiana



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Lonnie D. Kliever
06/08/2008 16:23
 
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Mercoledì 6 agosto 2008

Vi esorto come forestieri e residenti temporanei a continuare ad astenervi dai desideri carnali. — 1 Piet. 2:11.

La festa delle capanne prefigurava il felice radunamento di coloro che esercitano fede in Gesù Cristo. Questo radunamento ebbe inizio alla Pentecoste del 33 E.V., quando 120 discepoli di Gesù furono unti per diventare parte di “un sacerdozio santo”. A somiglianza degli israeliti che dimoravano in capanne per alcuni giorni, gli unti sanno di essere solo “residenti temporanei” in questo mondo empio. La loro speranza è celeste. (1 Piet. 2:5) Tale radunamento di cristiani unti si conclude in questi “ultimi giorni” con la raccolta degli ultimi dei 144.000. (2 Tim. 3:1) Nel corso dell’antica festa delle capanne venivano offerti 70 tori. (Num. 29:12-34) Il numero 70 si ottiene moltiplicando 7 per 10, due numeri che rappresentano rispettivamente la perfezione celeste e quella terrena. Pertanto, a beneficiare del sacrificio di Gesù saranno persone fedeli provenienti da tutte e 70 le famiglie dell’umanità discese da Noè. — Gen. 10:1-29.



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Lonnie D. Kliever
07/08/2008 18:08
 
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Giovedì 7 agosto 2008

Siate costanti nella preghiera. — Rom. 12:12

Pregare con insistenza ci aiuta a combattere le influenze che potrebbero indebolire la nostra fede. Naturalmente questo non vuol dire che per non perdere la fede basti far vedere agli altri che preghiamo. (Matt. 6:7, 8) Solo se preghiamo perché ci rendiamo conto di dipendere interamente da Dio, la preghiera ci avvicinerà a lui e rafforzerà la nostra fede. E dato che per ottenere la salvezza bisogna avere fede, Gesù incoraggiò i discepoli a “pregare sempre e non perdersi d’animo”. (Luca 18:1; 2 Tess. 3:13) È vero, la venuta del “grande giorno di Geova” non dipende dalle nostre preghiere: esso verrà, che preghiamo per la sua venuta oppure no. (Sof. 1:14) Ma dipende dalla nostra fede, dal nostro comportamento e dalle nostre preghiere se individualmente otterremo giustizia e sopravvivremo alla guerra di Dio o meno. Oggi milioni di fedeli servitori di Geova dimostrano con le loro preghiere, la loro pazienza e la loro costanza, che hanno davvero fede.



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Lonnie D. Kliever
08/08/2008 20:51
 
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Venerdì 8 agosto 2008

Vi ho dato il modello. — Giov. 13:15.

Ci vollero sforzi continui da parte di Gesù per correggere certi atteggiamenti degli apostoli. Per esempio, tra loro nacque una rivalità che si manifestò di nuovo verso la fine del ministero di Gesù. Gli apostoli discutevano su chi di loro sembrava essere il più grande. (Mar. 9:33-37; 10:35-45) Non molto tempo dopo la seconda circostanza in cui si misero a discutere, Gesù dispose di celebrare l’ultima Pasqua con loro in privato. In quell’occasione nessuno di loro si fece avanti per svolgere l’umile compito di lavare agli altri i piedi impolverati, come si usava allora. Fu Gesù a farlo. I mariti che coltivano un atteggiamento umile come quello di Gesù avranno probabilmente la collaborazione e il sostegno della moglie. Ma ci vuole pazienza. Quella stessa notte di Pasqua gli apostoli si misero di nuovo a discutere su chi di loro sembrava essere il più grande. (Luca 22:24) I cambiamenti di mentalità e di condotta spesso richiedono tempo e sono graduali. Ciò nonostante, che soddisfazione si prova quando si raggiungono buoni risultati, come avvenne nel caso degli apostoli!



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09/08/2008 09:02
 
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Sabato 9 agosto 2008

La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno. — Col. 4:6.

Come rispondiamo quando qualcuno chiede perché Dio permette le sofferenze? Forse siamo tentati di partire in quarta con una spiegazione dettagliata, iniziando da quello che accadde nel giardino di Eden. In alcuni casi questo può andare bene. Ma occorre fare attenzione: può darsi sia necessario porre prima le basi. (Prov. 25:11) Se l’interlocutore è particolarmente turbato per il dilagare del male nel mondo, è probabile che il male abbia influito su di lui o sui suoi cari. Perciò è saggio anzitutto mostrare vera empatia. L’apostolo Paolo consigliò ai cristiani: “Piangete con quelli che piangono”. (Rom. 12:15) Se mostriamo empatia, cioè proviamo “i medesimi sentimenti” dell’interlocutore, probabilmente rimarrà colpito. (1 Piet. 3:8) Se capisce che ci interessiamo di lui è più probabile che ascolti quello che abbiamo da dire.



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Lonnie D. Kliever
10/08/2008 08:33
 
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Domenica 10 agosto 2008

“Voi siete i miei testimoni”, è l’espressione di Geova, “pure il mio servitore che io ho scelto”. — Isa. 43:10.

Una cosa che consideriamo sacra è il privilegio di portare il nome dell’Iddio che è santo, Geova, e di essere suoi Testimoni. (Isa. 43:12, 15) I cristiani unti sono stati qualificati da Geova “per essere ministri di un nuovo patto”. (2 Cor. 3:5, 6) In tale veste hanno il compito di predicare “questa buona notizia del regno” e di ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’. (Matt. 24:14; 28:19, 20) Gli unti stanno svolgendo fedelmente questo compito, e milioni di persone simili a pecore accettano il loro messaggio. Simbolicamente parlando dicono loro: “Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi”. (Zacc. 8:23) In senso spirituale, queste persone sono felici di fare da “agricoltori” e “vignaioli” a favore degli unti “ministri del nostro Dio”. In questo modo le altre pecore danno un grosso aiuto agli unti nel portare a termine il loro ministero su scala mondiale. — Isa. 61:5, 6.



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11/08/2008 21:29
 
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Lunedì 11 agosto 2008

Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. — Giac. 1:14.

Prendete precauzioni affinché il desiderio non vi porti al peccato. Ad esempio, se una persona in passato ha avuto problemi con l’alcol potrebbe decidere di non tenere alcolici in casa. Per evitare tentazioni con una persona dell’altro sesso un cristiano o una cristiana potrebbe dover cambiare luogo di lavoro o impiego. (Prov. 6:23-28) Non fate nemmeno il primo passo che porta al peccato. Flirtare o coltivare pensieri immorali può portare alla fornicazione e all’adulterio. Dire “piccole” bugie può indurre a dirne di più grosse o anche a prendere un’abitudine peccaminosa, diventando bugiardi. Piccoli furti potrebbero rendere la coscienza talmente insensibile da permettere all’individuo di commettere furti più grandi. Tollerare anche solo in piccola misura pensieri apostati può trascinare una persona nella completa apostasia. — Prov. 11:9; Riv. 21:8.



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Lonnie D. Kliever
12/08/2008 17:13
 
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Martedì 12 agosto 2008

Mariti, continuate ad amare le vostre mogli e non siate amaramente adirati con loro. — Col. 3:19.

Il marito che ha tenera cura di sua moglie si preoccupa del suo benessere perché la ama. Ci sono vari modi in cui il marito può fare questo. Prima di tutto, deve dedicare abbastanza tempo a sua moglie. Se la trascura, l’amore della moglie per lui può raffreddarsi. C’è anche da tenere presente che il tempo e le attenzioni che il marito pensa di dover dedicare alla moglie forse non corrispondono al tempo e alle attenzioni di cui lei sente di avere bisogno. Non basta dire di avere “tenera cura” della propria moglie. Lei deve sentirsi teneramente amata. Paolo scrisse: “Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui”. (1 Cor. 10:24) Il marito amorevole vorrà assicurarsi di capire quali sono gli effettivi bisogni di sua moglie. (Filip. 2:4) Un altro modo in cui il marito dimostra di aver cura della moglie è trattandola con tenerezza, sia a parole che con le azioni. — Prov. 12:18.



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Lonnie D. Kliever
13/08/2008 13:21
 
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Mercoledì 13 agosto 2008

Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. — Giov. 15:13.

Meno di ventiquattr’ore dopo aver pronunciato le succitate parole, Gesù cedette la propria vita, non solo per una persona ma per tutta l’umanità. (Matt. 20:28) Gesù non sacrificò la propria vita con un gesto eroico compiuto d’impulso. Sapeva in anticipo che sarebbe stato schernito e maltrattato, condannato ingiustamente e messo a morte su un palo di tortura, tant’è vero che per preparare i discepoli disse loro: “Il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte e lo consegneranno a uomini delle nazioni, e lo scherniranno e gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e lo uccideranno”. (Mar. 10:33, 34) Il coraggio di Gesù nasceva dall’amore che provava sia per Dio che per il prossimo. (1 Giov. 3:16) Se oltre ad avere fede e santo timore coltiviamo un amore del genere, anche noi riusciremo a essere coraggiosi come lo fu Cristo. — Efes. 5:2.



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14/08/2008 18:07
 
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Giovedì 14 agosto 2008

Sperai vivamente in Geova, e così egli mi porse il suo orecchio e udì la mia invocazione di soccorso. — Sal. 40:1.

‘Non ce la faccio a sopportare questa prova. Soltanto con l’aiuto dello spirito santo ci riuscirò!’ Avete mai espresso sentimenti simili? La maggioranza dei cristiani lo ha fatto, forse in seguito a una malattia, alla morte del coniuge o alla depressione grave. In simili momenti penosi della vita forse avete pensato che se riuscivate ad andare avanti era solo perché lo spirito santo di Geova vi dava “potenza oltre ciò che è normale”. (2 Cor. 4:7-9) I veri cristiani devono affrontare anche le crescenti pressioni e l’opposizione del mondo empio di oggi. (1 Giov. 5:19) Inoltre sono attaccati da Satana il Diavolo, che sta combattendo una guerra spietata contro quelli che “osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Riv. 12:12, 17) Non dobbiamo quindi meravigliarci se ora più che mai abbiamo bisogno del sostegno dello spirito di Dio



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Lonnie D. Kliever
15/08/2008 21:43
 
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Venerdì 15 agosto 2008

Il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio. — 1 Cor. 11:3.

Gesù non usò mai parole offensive con i suoi discepoli. Persino l’ultima notte della sua vita terrena, quando gli apostoli si misero a discutere su chi di loro fosse il più grande, il Figlio di Dio non li rimproverò con asprezza. (Luca 22:24-27) La Bibbia esorta: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa”. (Efes. 5:25) E cosa dovrebbe fare la moglie? “Abbia profondo rispetto per il marito”. (Efes. 5:33) Una moglie che rispetta il marito inveirebbe contro di lui? Le mogli devono essere sottomesse al loro capo come Cristo lo è al suo. (Col. 3:18) Anche se nessun essere umano imperfetto può imitare Gesù alla perfezione, tutti noi, sforzandoci di ‘seguire attentamente le sue orme’, possiamo vincere la battaglia e tenere sotto controllo la lingua. — 1 Piet. 2:21.



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Lonnie D. Kliever
15/08/2008 22:01
 
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il "capo del Cristo è Dio"..

un'altro punto a contro la teoria della Trinità..... che ha in effetti sminuito DIo stesso, portandolo ad un ruolo secondario... oramai nel cattolico medio fra Madonne, Santi, e quant'altro, Dio sembra essere quasi scomparso... non trovate?


[SM=g8490]
16/08/2008 19:16
 
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Sabato 16 agosto 2008

La fede, se non ha opere, è in se stessa morta. — Giac. 2:17.

Il discepolo Giacomo rivolse a tutti i cristiani l’esortazione: “Divenite operatori della parola, e non solo uditori”. (Giac. 1:22) Circa 35 anni dopo che ebbe scritto queste parole, molti cristiani continuavano a dare prova della propria fede compiendo opere appropriate. Purtroppo, però, alcuni non lo facevano. Gesù lodò la congregazione di Smirne, ma a molti della congregazione di Sardi disse: “Conosco le tue opere, che hai nome d’esser vivo, ma sei morto”. (Riv. 2:8-11; 3:1) Per questo motivo Gesù incoraggiò i cristiani di Sardi — e per estensione tutti coloro che in seguito avrebbero letto le sue parole — a dimostrare l’amore che avevano avuto all’inizio per la verità cristiana e a rimanere spiritualmente svegli. (Riv. 3:2, 3) Ciascuno di noi può chiedersi: ‘Che dire delle mie opere? Le mie azioni dimostrano chiaramente che sto facendo del mio meglio per dar prova della mia fede in tutto ciò che faccio, anche in quei campi che non hanno direttamente a che fare con l’opera di predicazione o con le adunanze di congregazione?’ — Luca 16:10



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Lonnie D. Kliever
17/08/2008 16:19
 
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Domenica 17 agosto 2008

Geova, presta attenzione alle loro minacce, e concedi ai tuoi schiavi di continuare ad annunciare la tua parola con ogni intrepidezza. — Atti 4:29.

I primi cristiani davano molta importanza alla preghiera. Per quali cose pregavano? Gli anziani cristiani chiedevano aiuto quando dovevano scegliere uomini a cui affidare responsabilità organizzative. (Atti 1:24, 25; 6:5, 6) Epafra pregava per i compagni di fede. (Col. 4:12) I primi cristiani chiesero a Dio di renderli intrepidi di fronte all’opposizione. Il discepolo Giacomo esortò i cristiani a pregare Dio per avere sapienza di fronte alle prove. (Giac. 1:5) Dovremmo includere queste cose nelle richieste che facciamo a Geova. Ma come possiamo essere sicuri che le nostre preghiere saranno ascoltate? Nel passato Dio ascoltò le persone fedeli che si rivolgevano a lui con sincerità e con la giusta condizione di cuore, e la cui fede era accompagnata da opere eccellenti. Possiamo essere certi che anche oggi Geova ascolterà chi si rivolge a lui in modo simile.



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Lonnie D. Kliever
18/08/2008 14:56
 
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Lunedì 18 agosto 2008

È impensabile, da parte mia, dal punto di vista di Geova, che io faccia questa cosa al mio signore, l’unto di Geova. — 1 Sam. 24:6.

Una volta, mentre inseguiva Davide con tremila soldati, Saul entrò in una caverna: proprio quella in cui si nascondevano Davide e i suoi uomini. Questi ultimi istigarono Davide a uccidere Saul, ma Davide non acconsentì. (1 Sam. 24:1-7) Fece la stessa cosa in un’altra circostanza. (1 Sam. 26:6-9) Perché, pur avendone la possibilità in due occasioni, Davide non abbatté Saul? Perché il suo timore di Geova era più forte del timore di Saul. Spinto dal giusto timore di Dio, Davide era pronto a soffrire, se necessario, piuttosto che peccare. (Ebr. 11:25) Aveva assoluta fiducia che Geova si interessava di lui. Davide sapeva che ubbidendo a Dio e confidando in lui avrebbe avuto felicità e molte benedizioni, mentre ignorandolo sarebbe andato incontro al suo disfavore. (Sal. 65:4) Sapeva anche che Dio avrebbe mantenuto la promessa di farlo re e avrebbe eliminato Saul nel tempo e nel modo da Lui stabiliti. — 1 Sam. 26:10.



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19/08/2008 16:57
 
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Martedì 19 agosto 2008

Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. — 2 Cor. 6:14.[/G]

Cosa significa l’espressione “non siate inegualmente aggiogati”? Alcune traduzioni della Bibbia rendono così queste parole: “non collaborate”, “non cercate di cooperare come se foste tra pari” o “smettete di stringere rapporti poco appropriati”. Quand’è che il rapporto con un compagno di lavoro diventa ‘poco appropriato’? Quand’è che si varca il limite e si diventa ‘inegualmente aggiogati’? La Parola di Dio può guidare i nostri passi in questa situazione. Pensate all’esempio di Gesù, il quale fin dalla creazione mostrò di amare gli esseri umani. (Prov. 8:31) Quando era sulla terra era molto legato ai suoi seguaci. (Giov. 13:1) “Provò amore” per un uomo che era stato sviato dal punto di vista religioso. (Mar. 10:17-22) Ma Gesù stabilì anche criteri precisi nella scelta degli amici. Non allacciò amicizie strette con persone che non erano sinceramente interessate a fare la volontà del Padre suo. Dunque chiediti: ‘Il mio compagno di lavoro è disposto a fare quello che comanda Gesù?’ — Giov. 15:14.



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Lonnie D. Kliever
20/08/2008 20:02
 
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Mercoledì 20 agosto 2008

Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere. — 1 Cor. 10:12.

Anziché sentirsi troppo sicuri di sé e pensare: ‘A me non succederà nulla’, è saggio prevenire le situazioni che potrebbero portare ad avere problemi. Ad esempio, evitate di diventare gli unici confidenti di una persona dell’altro sesso che sta attraversando un momento difficile nel suo matrimonio. (Prov. 11:14) Dite a tale persona che la cosa migliore è che parli dei suoi problemi coniugali con suo marito (o sua moglie), con un cristiano maturo del suo stesso sesso che desidera il bene del suo matrimonio oppure con gli anziani. (Tito 2:3, 4) Sia sul luogo di lavoro che altrove, facendo straordinario a stretto contatto con una persona dell’altro sesso ci si può facilmente esporre alla tentazione. Dal momento che perseguite la santa devozione, non vorrete attirare indebite attenzioni civettando, facendo i galanti oppure adottando un abbigliamento o un look immodesti. (1 Tim. 4:8; 6:11; 1 Piet. 3:3, 4) Siate decisi a non incoraggiare mai, e nemmeno a tollerare, indebite attenzioni da parte di altri. — Giob. 31:1.



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21/08/2008 16:21
 
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Giovedì 21 agosto 2008

Qual è il figlio che il padre non disciplina? — Ebr. 12:7.

Salomone, re dell’antico Israele menzionato da Gesù per la sua grande sapienza, parlò della necessità che i genitori impartiscano correzione in maniera amorevole. Egli scrisse: “Chi trattiene la sua verga odia suo figlio, ma chi lo ama è colui che in effetti lo cerca con la disciplina”. Salomone disse persino che correggendo in modo amorevole una persona si può liberare la sua anima dalla morte. (Prov. 13:24; 23:13, 14; Matt. 12:42) Una cristiana ricorda che da bambina, quando si comportava male alle adunanze cristiane, il padre le prometteva che a casa l’avrebbe disciplinata. Ora è molto grata a suo padre per averle impartito quell’amorevole disciplina, che ha dato un buon indirizzo alla sua vita. Se hai genitori che ti amano abbastanza da investire tempo ed energie per disciplinarti in modo amorevole, devi esserne grato. Ubbidisci loro. Ubbidire è per il tuo bene, “perché ti vada bene e duri a lungo sulla terra”. — Efes. 6:2, 3.



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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.

Lonnie D. Kliever
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