Mercoledì 13 agosto 2008
Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. — Giov. 15:13.
Meno di ventiquattr’ore dopo aver pronunciato le succitate parole, Gesù cedette la propria vita, non solo per una persona ma per tutta l’umanità. (Matt. 20:28) Gesù non sacrificò la propria vita con un gesto eroico compiuto d’impulso. Sapeva in anticipo che sarebbe stato schernito e maltrattato, condannato ingiustamente e messo a morte su un palo di tortura, tant’è vero che per preparare i discepoli disse loro: “Il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi sacerdoti e agli scribi, e lo condanneranno a morte e lo consegneranno a uomini delle nazioni, e lo scherniranno e gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e lo uccideranno”. (Mar. 10:33, 34)
Il coraggio di Gesù nasceva dall’amore che provava sia per Dio che per il prossimo. (1 Giov. 3:16) Se oltre ad avere fede e santo timore coltiviamo un amore del genere, anche noi riusciremo a essere coraggiosi come lo fu Cristo. — Efes. 5:2.
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Alla luce dei fatti, gli apostati delle nuove religioni non possiedono gli standard di
obiettività personale, competenza e comprensione informata richiesti a testimoni esperti.
Lonnie D. Kliever