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Perché Noè mandò fuori dall’arca prima un corvo e poi una colomba?

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 18:55
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04/12/2010 12:27
 
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Perché Noè mandò fuori dall’arca prima un corvo e poi una colomba?

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La Bibbia non dà una spiegazione dettagliata. Tuttavia, sembra che Noè abbia avuto buoni motivi per fare così.
Per 40 giorni e 40 notti piovve a dirotto su tutta la terra, al punto che l’acqua coprì persino la cima dei monti per cinque mesi. Poi “l’arca si posò sui monti di Ararat”. (Genesi 7:6–8:4) Alcuni mesi più tardi, dopo che “apparvero le cime dei monti”, Noè “mandò fuori un corvo, ed esso continuò a volare di fuori, andando e tornando”. — Genesi 8:5, 7.
Perché un corvo? Questo uccello ha grande resistenza in volo e può cibarsi di vari alimenti, incluse le carogne. Noè può aver mandato fuori il corvo per vedere se sarebbe tornato o se sarebbe rimasto lontano dall’arca, forse cibandosi dei resti di carcasse lasciate sull’asciutto dalle acque che calavano. Il corvo però non rimase lontano. La Bibbia dice che tornò, ma non specifica che tornò da Noè. Forse tornava per riposarsi sull’arca tra un volo e l’altro, mentre cercava il cibo che galleggiava sulle acque che perduravano.
In seguito Noè decise di mandar fuori una colomba. Leggiamo: “La colomba non trovò luogo di riposo per la pianta del suo piede, e perciò tornò a lui nell’arca”. (Genesi 8:9) Questo fa pensare che, a modo suo, la colomba poteva servire a determinare se il livello dell’acqua si era abbassato. Le colombe hanno notevole fiducia negli esseri umani. Noè poteva aspettarsi che la colomba sarebbe tornata da lui, e non solo per riposarsi sull’arca.
Si dice che le colombe si posino solo sull’asciutto, volino basso nelle valli e si nutrano di vegetali. (Ezechiele 7:16) La Grzimek’s Animal Life Encyclopedia osserva: “Come avviene nel caso di tutti i piccioni e le colombe che si nutrono di semi e di noci, è difficile procurarsi il cibo quando la coltre di neve [o d’acqua] dura per più di un giorno, visto che la maggioranza del cibo potenziale è sulla superficie del suolo”. Perciò la colomba avrebbe potuto portare a Noè qualche prova dell’esistenza di suolo asciutto o di germogli di piante. La prima volta che Noè la mandò fuori, la colomba si limitò a tornare da lui nell’arca. La seconda volta tornò con una foglia di olivo. La terza volta non tornò, dimostrando a Noè che poteva tranquillamente lasciare l’arca. — Genesi 8:8-12.
Anche se ad alcuni questi potrebbero sembrare dettagli di poco conto, il fatto che il racconto sia così specifico e privo di forzature che pretendano di spiegare ogni particolare riflette la credibilità della Bibbia. Questo è un ulteriore motivo per accettare il racconto come onesto e accurato, non artefatto o inventato. Il fatto che non ci vengano forniti tutti i particolari o lunghe spiegazioni ci dà anche un’idea di quali cose interessanti i fedeli cristiani potranno chiedere a Noè quando sarà risuscitato e sarà in grado di spiegare di persona i perché e i percome delle sue azioni. — Ebrei 11:7, 39.






Fil 4:7 "La pace di Dio sorpassa ogni pensiero"
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21/04/2011 17:44
 
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io pensavo avesse buttato prima i dinosauri [SM=g7350]
22/04/2011 00:37
 
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Re:
Close55, 04/12/2010 12.27:


Perché un corvo? Questo uccello ha grande resistenza in volo e può cibarsi di vari alimenti, incluse le carogne.


E perchè non un condor? Molto più adatto a nutrirsi di carogne.
Oppure un avvoltoio; ...magari delle Ande.
...Forse perchè, al tempo, lo scrittore non era al corrente della
loro esistenza?...


La terza volta non tornò, dimostrando a Noè che poteva tranquillamente lasciare l’arca.


Beh, ..mi pare ovvio che, per scendere dall'arca, l'acqua doveva
trovarsi sotto il fondo dell'arca incagliata, o perlomeno, l'acqua
doveva trovarsi ad una altezza tale da permettere agli occupanti
dell'arca di poter scendere in sicurezza. Comprensibilmente, tale
situazione sarebbe stata facilmente riscontrabile da parte di Noè,
anche trovandosi sull'arca.
Non vedo perchè Noè avrebbe dovuto spedire un uccello a cercare la
terraferma, lontano dall'arca, quando, anche trovandola, non avrebbe
potuto accedervi, data la lontananza di quel terreno dall'arca.


il fatto che il racconto sia così specifico e privo di forzature che pretendano di spiegare ogni particolare riflette la credibilità della Bibbia.


...Eh no; il racconto non è per nulla specifico e la vera forzatura è
il voler far credere che siano veritiere delle situazioni che sono
palesemente illogiche ed inverosimili.

Ciao.
22/04/2011 09:13
 
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Re: Re:
Luciano_59, 22/04/2011 00.37:


E perchè non un condor? Molto più adatto a nutrirsi di carogne.
Oppure un avvoltoio; ...magari delle Ande.
...Forse perchè, al tempo, lo scrittore non era al corrente della
loro esistenza?...


E perchè non il corvo? Mica la scrittura dice che esso doveva mangiarsi le carogne? E comunque potevano farli gli uni e gli altri ma non fu mandato per questo.


Beh, ..mi pare ovvio che, per scendere dall'arca, l'acqua doveva
trovarsi sotto il fondo dell'arca incagliata, o perlomeno, l'acqua
doveva trovarsi ad una altezza tale da permettere agli occupanti
dell'arca di poter scendere in sicurezza. Comprensibilmente, tale
situazione sarebbe stata facilmente riscontrabile da parte di Noè,
anche trovandosi sull'arca.


Ma l'arca si posò sul monte che dire della Pianura o a valle? vi era ancora acqua?


...Eh no; il racconto non è per nulla specifico e la vera forzatura è
il voler far credere che siano veritiere delle situazioni che sono
palesemente illogiche ed inverosimili.


Scusami cosa ci trovi di illogico e inverosimile?
***************************************************
“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

****************************************************


Testimoni di Geova Online Forum



22/04/2011 09:24
 
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Comprensibilmente, tale situazione sarebbe stata facilmente riscontrabile da parte di Noè, anche trovandosi sull'arca.



Se tieni conto di come era costruita l'arca, ci deve essere da qualche parte sul forum la spiegazione di Palego, non era così banale... riguardo al condor invece del corvo è possibile che il condor già vivesse lontano dal mediterraneo al tempo del diluvio, e potrebbe benissimo (come molte altre specie di uccelli) essere sopravvissuti fuori dell’arca.

Detto questo se non hai fede difficilmente ci saranno argomenti razionali che potranno convincerti. Non hanno creduto a Gesù, figurati se ci aspettiamo che credano alla parola di Dio!

Shalom
[Modificato da barnabino 22/04/2011 09:33]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
23/04/2011 01:14
 
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non mi intendo di volatili però guardando il posto..



http://img716.imageshack.us/img716/5697/3242342z.jpg
un raggio di 13 kilometri di sassi e roccia..

http://img853.imageshack.us/f/2141241.jpg/
e oltre questo raggio non vi è molto in giro..


se fossi sopra un monte così alto e fossi un uccelino che per 40 giorni sono stato al caldo con un pasto scusami ma non muoio dalla voglia di farmi 50 kilometri per trovare una carcassa oppure un pezzo di noce.. forse per questo motivo che c'è voluto un po di tempo prima che noe capisse il da farsi.
questo non toglie che il diluvio e l'arca sia realmente esistita.

trovo molto piu realistico che noè abbia mandato avanti piu volatili per cercare di capirci qualcosa piu tosto che scendere di 100 metri per scoprire che sei finito su un pezzo di terra ferma si di roccia ma sotto di te ancora metri e metri di acqua.
[Modificato da Sergio_Tdg 23/04/2011 01:23]
23/04/2011 18:55
 
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Re:
Sergio_Tdg, 23/04/2011 01.14:

non mi intendo di volatili però guardando il posto..



http://img716.imageshack.us/img716/5697/3242342z.jpg
un raggio di 13 kilometri di sassi e roccia..

http://img853.imageshack.us/f/2141241.jpg/
e oltre questo raggio non vi è molto in giro..


se fossi sopra un monte così alto e fossi un uccelino che per 40 giorni sono stato al caldo con un pasto scusami ma non muoio dalla voglia di farmi 50 kilometri per trovare una carcassa oppure un pezzo di noce.. forse per questo motivo che c'è voluto un po di tempo prima che noe capisse il da farsi.
questo non toglie che il diluvio e l'arca sia realmente esistita.

trovo molto piu realistico che noè abbia mandato avanti piu volatili per cercare di capirci qualcosa piu tosto che scendere di 100 metri per scoprire che sei finito su un pezzo di terra ferma si di roccia ma sotto di te ancora metri e metri di acqua.



Scusami ma ho l'impressione che ti sfugge la potenza dello spirito santo.

Se leggi 1 Pietro 3:17-21, puoi renderti conto da te come nell'arca gli animali rappresentano gli uomini resi come nabucodonosor come animali dalla vita mortale..l'arca = palo.

Cioè Simili alle bestie..prigionieri di se stessi, della propria vita mortale. Come umana immagine di Dio prigioniera in una forma di vita resa inferiore allo stesso livello degli animali ( buddismo ispirato da spiriti impuri).

E tu mangiasti la carne degli animali per sopravvivere, e tu mangiasti la carne di suo Figlio per avere vita eterna.

E a Dio questo non gli recava piacere, ma per amore dei suoi figli terreni te lo ha concesso.
Per quanto riguarda il sacrificio animale, il tuo sangue la tua anima anche attraverso il battesimo di acqua, non era sufficiente per avere vita eterna, quindi Gesù ha fatto un patto si sangue, offfrendo la sua di anima; poichè il sacrifico degli animali umani non era sufficiente.

Egli è il ramoscello di ulivo nella bocca della colomba.

Il corvo consideralo come un falso Cristo.

Gli animali desiderano nutrirsi di vegetazione fresca...quando gli manca la desiderano,la cercano.
ciao


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