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IL FISICO PIU' POPOLARE D'AMERICA:

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2010 12:20
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22/12/2010 16:36
 
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"SE LA TEORIA DELLE STRINGHE E' GIUSTA, POTREMO ANCHE VIAGGIARE NEL TEMPO"
22/12/2010 -
"Vi farò diventare invisibili"
Michio Kaku è professare di fisica teoretica al City College di New York



Ha classificato l’impossibile in 3 categorie: ciò che sarà realizzabile entro pochi decenni, ciò che lo sarà entro alcuni secoli e ciò che, forse, rimarrà relegato nei sogni. Michio Kaku è un fisico americano di origine giapponese famoso per gli studi cosmologici, ma anche per le provocazioni da grande divulgatore. Con i colleghi e il grande pubblico, come dimostrerà nella prima tv in programma su «Discovery Science» il prossimo 4 gennaio.

Professore, lei sostiene che molto della fantascienza sta per diventare realtà, perché rientra nella sua «categoria 1»: un esempio?
«Una delle impossibilità più probabili è l’invisibilità: già oggi si realizzano enormi progressi nel “far sparire” gli oggetti con le radiazioni a microonde e sono convinto che presto avremo qualcosa di simile al mantello di Harry Potter».

Qual è la scoperta che ci aspetta e che la emozionerebbe di più?
«Le scoperte che ci aspettano sono una quantità enorme. Una è legata al teletrasporto, l’abilità di sparire e riapparire in un altro posto. In Austria, all’università di Vienna, sono state teletrasportate singole particelle di luce, i fotoni: il record, al momento, è di 600 metri attraverso il Danubio. E un giorno useremo questa tecnica per spostarci sulla stazione spaziale e andare sulla Luna. Certo, ci vorrà tempo, però nei prossimi decenni speriamo di cominciare a teletrasportare le molecole e forse il Dna. Un’altra scoperta è connessa all’intelligenza artificiale e al processo noto come “singularity”: sarà il momento in cui i robot diventeranno più intelligenti di noi. E’ meglio non stabilire una data assoluta: alcuni la prevedono tra 20 anni, altri la spostano tra 1000 anni e altri ancora ritengono che non si verificherà mai».

E’ uno scenario di luci e ombre che non la inquieta?
«Da una parte sarà un bene, perché i robot faranno i lavori che sono troppo pericolosi per noi: colonizzeranno Marte o la Luna, scenderanno negli oceani, salveranno persone in pericolo. D’altra parte, se cominceranno a eguagliare la nostra intelligenza, che cosa dovremo fare? Ci sono varie alternative. Una è inserire un chip nei loro cervelli per spegnerli, nel caso in cui diventassero pericolosi, anche se è possibile che siano così astuti da rimuoverlo. Un’altra alternativa è insegnare loro a integrarsi nella società, sebbene ci sia sempre la possibilità che qualcuno si rifiuti. Alla fine lo scenario preferibile è che siano gli umani a fondersi con l’intelligenza artificiale».

E il suo sogno di scienziato? Qual è la teoria futura che potrebbe cambiare il modo di guardare l’Universo?
«Quando era bambino, Einstein era da poco scomparso e ci si interrogava sul fatto che non fosse riuscito a completare la sua teoria, la “teoria del tutto”. Avrebbe dovuto essere un’equazione non più lunga di un paio di centimetri, eppure capace di includere tutte le leggi della fisica. Einstein disse che sarebbe stato come leggere nella mente di Dio. Oggi, credo, l’abbiamo finalmente elaborata: si chiama Teoria delle Stringhe e alcuni suoi aspetti periferici verranno testati nel “Large Hadron Collider” del Cern. Sebbene la macchina non sia abbastanza potente per ricreare il Big Bang, si spera di scoprire alcune nuove particelle, le “sparticles”: pensiamo che siano nient’altro che una nota più alta sulle stringhe stesse e che si identifichino con la materia oscura».

E se non si scoprissero mai?
«Credo che dovrà bastare la matematica pura per rispondere alla domanda se quella delle Stringhe sia la “teoria del tutto”. E’ ciò di cui mi occupo ogni giorno: sono uno dei co-fondatori della “String Field Theory”, che rappresenta una delle branche fondamentali della teoria stessa».

Che cosa significa disporre della teoria del tutto?
«Molte cose. Prima di tutto ci dirà che cosa è accaduto prima del Big Bang: la “String Theory” sembra privilegiare un multiverso di universi, in cui i “big bangs” si ripetono. Un’altra questione che potremmo affrontare sono i viaggi nel tempo. Tanti non lo sanno, ma già nel 1949 una prima soluzione fu scoperta da Einstein. Oggi ce ne sono centinaia diverse, ma non sappiamo se siano stabili. La Teoria delle Stringhe ci darà una risposta».

A proposito di impossibilità, molti collocano i problemi energetici più vicini al suo livello 3 che all’1: lei come risponde?
«Penso che i prossimi 10 anni saranno caotici: non emergerà un vero sostituto per il petrolio, mentre ci saranno molte tecnologie in competizione. Credo però che a un certo punto la linea del prezzo dei combustibili fossili in continua ascesa e quella dei costi del solare in continua discesa si incontreranno e allora entreremo nell’era dell’idrogeno. Poi tra 20-30 anni la fusione nucleare diventerà una possibilità concreta. Ciò significa che entro la metà del secolo il pericolo del riscaldamento globale sarà stato scongiurato: i rischi, quindi, restano concreti per i prossimi 10-20 anni».

E’ saggio pensare che per la scienza tutto (o quasi) sia possibile? Sono molti i critici che vorrebbero imporre limiti alla ricerca e all’hi-tech.
«La scienza è come una spada: un lato può colpire la povertà, l’ignoranza, le malattie e liberare milioni di persone. Tutto ciò che ci circonda è un suo prodotto e infatti la ricerca è il motore della prosperità. Poi c’è l’altro lato della lama, che può essere usato da dittatori e governi “canaglia” per fare del male. Ma, se si guarda alla marcia che ha intrapreso, si vede che la scienza ha una direzione identificabile. Internet è un emblema: avrebbe potuto trasformarsi nel Grande Fratello, dato che in origine era un’arma del Pentagono, ma nell’89 la National Science Foundation decise di “cederla” e oggi è un formidabile strumento di democrazia».

www3.lastampa.it/scienza/
22/12/2010 21:24
 
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Re: "SE LA TEORIA DELLE STRINGHE E' GIUSTA, POTREMO ANCHE VIAGGIARE NEL TEMPO"
Amalia 52, 22/12/2010 16.36:

22/12/2010 -
"Vi farò diventare invisibili"
Michio Kaku è professare di fisica teoretica al City College di New York



Ha classificato l’impossibile in 3 categorie: ciò che sarà realizzabile entro pochi decenni, ciò che lo sarà entro alcuni secoli e ciò che, forse, rimarrà relegato nei sogni. Michio Kaku è un fisico americano di origine giapponese famoso per gli studi cosmologici, ma anche per le provocazioni da grande divulgatore. Con i colleghi e il grande pubblico, come dimostrerà nella prima tv in programma su «Discovery Science» il prossimo 4 gennaio.

Professore, lei sostiene che molto della fantascienza sta per diventare realtà, perché rientra nella sua «categoria 1»: un esempio?
«Una delle impossibilità più probabili è l’invisibilità: già oggi si realizzano enormi progressi nel “far sparire” gli oggetti con le radiazioni a microonde e sono convinto che presto avremo qualcosa di simile al mantello di Harry Potter».

Qual è la scoperta che ci aspetta e che la emozionerebbe di più?
«Le scoperte che ci aspettano sono una quantità enorme. Una è legata al teletrasporto, l’abilità di sparire e riapparire in un altro posto. In Austria, all’università di Vienna, sono state teletrasportate singole particelle di luce, i fotoni: il record, al momento, è di 600 metri attraverso il Danubio. E un giorno useremo questa tecnica per spostarci sulla stazione spaziale e andare sulla Luna. Certo, ci vorrà tempo, però nei prossimi decenni speriamo di cominciare a teletrasportare le molecole e forse il Dna. Un’altra scoperta è connessa all’intelligenza artificiale e al processo noto come “singularity”: sarà il momento in cui i robot diventeranno più intelligenti di noi. E’ meglio non stabilire una data assoluta: alcuni la prevedono tra 20 anni, altri la spostano tra 1000 anni e altri ancora ritengono che non si verificherà mai».

E’ uno scenario di luci e ombre che non la inquieta?
«Da una parte sarà un bene, perché i robot faranno i lavori che sono troppo pericolosi per noi: colonizzeranno Marte o la Luna, scenderanno negli oceani, salveranno persone in pericolo. D’altra parte, se cominceranno a eguagliare la nostra intelligenza, che cosa dovremo fare? Ci sono varie alternative. Una è inserire un chip nei loro cervelli per spegnerli, nel caso in cui diventassero pericolosi, anche se è possibile che siano così astuti da rimuoverlo. Un’altra alternativa è insegnare loro a integrarsi nella società, sebbene ci sia sempre la possibilità che qualcuno si rifiuti. Alla fine lo scenario preferibile è che siano gli umani a fondersi con l’intelligenza artificiale».

E il suo sogno di scienziato? Qual è la teoria futura che potrebbe cambiare il modo di guardare l’Universo?
«Quando era bambino, Einstein era da poco scomparso e ci si interrogava sul fatto che non fosse riuscito a completare la sua teoria, la “teoria del tutto”. Avrebbe dovuto essere un’equazione non più lunga di un paio di centimetri, eppure capace di includere tutte le leggi della fisica. Einstein disse che sarebbe stato come leggere nella mente di Dio. Oggi, credo, l’abbiamo finalmente elaborata: si chiama Teoria delle Stringhe e alcuni suoi aspetti periferici verranno testati nel “Large Hadron Collider” del Cern. Sebbene la macchina non sia abbastanza potente per ricreare il Big Bang, si spera di scoprire alcune nuove particelle, le “sparticles”: pensiamo che siano nient’altro che una nota più alta sulle stringhe stesse e che si identifichino con la materia oscura».

E se non si scoprissero mai?
«Credo che dovrà bastare la matematica pura per rispondere alla domanda se quella delle Stringhe sia la “teoria del tutto”. E’ ciò di cui mi occupo ogni giorno: sono uno dei co-fondatori della “String Field Theory”, che rappresenta una delle branche fondamentali della teoria stessa».

Che cosa significa disporre della teoria del tutto?
«Molte cose. Prima di tutto ci dirà che cosa è accaduto prima del Big Bang: la “String Theory” sembra privilegiare un multiverso di universi, in cui i “big bangs” si ripetono. Un’altra questione che potremmo affrontare sono i viaggi nel tempo. Tanti non lo sanno, ma già nel 1949 una prima soluzione fu scoperta da Einstein. Oggi ce ne sono centinaia diverse, ma non sappiamo se siano stabili. La Teoria delle Stringhe ci darà una risposta».

A proposito di impossibilità, molti collocano i problemi energetici più vicini al suo livello 3 che all’1: lei come risponde?
«Penso che i prossimi 10 anni saranno caotici: non emergerà un vero sostituto per il petrolio, mentre ci saranno molte tecnologie in competizione. Credo però che a un certo punto la linea del prezzo dei combustibili fossili in continua ascesa e quella dei costi del solare in continua discesa si incontreranno e allora entreremo nell’era dell’idrogeno. Poi tra 20-30 anni la fusione nucleare diventerà una possibilità concreta. Ciò significa che entro la metà del secolo il pericolo del riscaldamento globale sarà stato scongiurato: i rischi, quindi, restano concreti per i prossimi 10-20 anni».

E’ saggio pensare che per la scienza tutto (o quasi) sia possibile? Sono molti i critici che vorrebbero imporre limiti alla ricerca e all’hi-tech.
«La scienza è come una spada: un lato può colpire la povertà, l’ignoranza, le malattie e liberare milioni di persone. Tutto ciò che ci circonda è un suo prodotto e infatti la ricerca è il motore della prosperità. Poi c’è l’altro lato della lama, che può essere usato da dittatori e governi “canaglia” per fare del male. Ma, se si guarda alla marcia che ha intrapreso, si vede che la scienza ha una direzione identificabile. Internet è un emblema: avrebbe potuto trasformarsi nel Grande Fratello, dato che in origine era un’arma del Pentagono, ma nell’89 la National Science Foundation decise di “cederla” e oggi è un formidabile strumento di democrazia».

www3.lastampa.it/scienza/



Mi chiedo come mai non abbiamo avuto ancora visitatori che vengono dal futuro...se questo è certo che accadrà [SM=g7405] [SM=g7405]

Vi farò diventare immortali [SM=g7405]


[Modificato da dispensa. 22/12/2010 21:24]
23/12/2010 09:54
 
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Ciao a tutti

Ed ecco che ritorniamo a parlare di viaggi nel tempo. Oggi se ne parla sempre di più. Proprio lunedì sera, come tutti il lunedì sera, ho visto su Discovery Science "Morgan Freeman Show", un programma che parla delle ultime teorie scientifiche. Guarda caso, parlava di viaggi nel tempo.

Ma perchè tutti desiderano trovare la possibilità di viaggiare nel tempo? Ma è chiaro! Si tratta di voler rimediare a errori del passato o addirittura poter rivedere nostri cari defunti. O impedire a qualche persona cara di morire, evitando un incidente. Ma sappiamo che per sistemare queste cose ci penserà il regno di Dio.

Comunque lo scrittore di fantascienza e scienziato Artur Clark, disse: "Ogni tecnologia avanzata è indistinguibile dalla magia". In effetti la scienza sta realizzando cose strabilianti. Incredibile, ma è stato realizzato anche il teletrasporto. Solo a livello di particelle, e non di oggetti macroscopici. Ma questo ci fa capire che il teletrasporto è realizzabile. Ma il viaggio nel tempo? Continuo ad essere scettico. Forse l'unico viaggio nel tempo realizzabile è quello di costruire una macchina in grado di raccogliere particelle e onde elettromagnetiche in grado di visualizzare eventi del passato. Noi saremo solo degli spettatori che non possono modificare nulla. Ma un viaggio nel tempo con il nostro corpo lo ritengo alquanto improbabile.

Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, non credo che l'uomo possa creare qualcosa superiore a lui. Lo scrittore di fantascienza Isac Asimov, autore di molti libri suoi robot e fondatore delle famose tre leggi della robotica, disse: "Nessuna creatura, per quanto intelligente, può creare qualcosa di superiore a se stessa". Sarebbe un grandissimo paradosso.

Ciao
anto_netti
23/12/2010 14:00
 
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Il passato va ricordato, non rivissuto

Vi immaginate a rivivere un'esperienza del passato spiacevole e non poter fare niente per cambiarla? Sarebbe soffrire di nuovo per la stessa esperienza ormai superata. Perché? Perché entusiasmati dalla speranza di poter fare qualcosa per poter cambiare quella situazione, quando poi ci accorgiamo, invece, che non riusciamo a modificarla lo stesso. La sofferenza sarebbe maggiore.

Potremmo tentare di viaggiare più volte indietro nel passato, finché non riusciamo a modificare quella situazione spiacevole. Ma siamo disposti a soffrire più volte per quella stessa situazione?

Ciao
anto_netti
23/12/2010 14:04
 
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Re:
anto_netti, 23/12/2010 9.54:

Ciao a tutti

Ed ecco che ritorniamo a parlare di viaggi nel tempo. Oggi se ne parla sempre di più. Proprio lunedì sera, come tutti il lunedì sera, ho visto su Discovery Science "Morgan Freeman Show", un programma che parla delle ultime teorie scientifiche. Guarda caso, parlava di viaggi nel tempo.

Ma perchè tutti desiderano trovare la possibilità di viaggiare nel tempo? Ma è chiaro! Si tratta di voler rimediare a errori del passato o addirittura poter rivedere nostri cari defunti. O impedire a qualche persona cara di morire, evitando un incidente. Ma sappiamo che per sistemare queste cose ci penserà il regno di Dio.

Comunque lo scrittore di fantascienza e scienziato Artur Clark, disse: "Ogni tecnologia avanzata è indistinguibile dalla magia". In effetti la scienza sta realizzando cose strabilianti. Incredibile, ma è stato realizzato anche il teletrasporto. Solo a livello di particelle, e non di oggetti macroscopici. Ma questo ci fa capire che il teletrasporto è realizzabile. Ma il viaggio nel tempo? Continuo ad essere scettico. Forse l'unico viaggio nel tempo realizzabile è quello di costruire una macchina in grado di raccogliere particelle e onde elettromagnetiche in grado di visualizzare eventi del passato. Noi saremo solo degli spettatori che non possono modificare nulla. Ma un viaggio nel tempo con il nostro corpo lo ritengo alquanto improbabile.

Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, non credo che l'uomo possa creare qualcosa superiore a lui. Lo scrittore di fantascienza Isac Asimov, autore di molti libri suoi robot e fondatore delle famose tre leggi della robotica, disse: "Nessuna creatura, per quanto intelligente, può creare qualcosa di superiore a se stessa". Sarebbe un grandissimo paradosso.

Ciao
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Quoto al 110% Anto

24/12/2010 11:44
 
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Re: Re:
Quincy., 23/12/2010 14.04:




Quoto al 110% Anto




Grazie Quincy

Per il fatto che la scienza riesce a realizzare oggi l'impossibile, molti scienziati hanno troppa fiducia che riescano a relizzare tutto. Ma non è così.

Ciao
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24/12/2010 11:46
 
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Morgan Freeman Show

Riassumo in breve le ultime, sugli studi della possibilità di viaggi nel tempo, presentati nel programma "Morgan Freeman Show".

Ne hanno di idee questi cervelloni! Naturalmente tutto è visto solo e solamente da un punto di vista teorico. Dopo aver parlato della possibilità di ottenere un cilindro rotante che crei una distorsione spazio-temporale. Si è incontrato l'ostacolo che tale cilindro dovrebbe essere infinito. Ma come si può realizzare un oggetto infinito? Si è analizzata l'ipotesi di viaggiare dentro i buchi neri. Ma come si può viaggiare attraverso essi, senza essere schiacciati dalla singolarità? Si è analizzata l'ipotesi di viaggiare nei wormholes, ipotizzati da Einstein. Questi cunicoli sono più piccoli di una particella subatomica. Devono quindi essere ingranditi, con l'utilizzo di energia negativa a dimensioni macroscopiche, per poter far si, che vi entri un'astronave con il suo equipaggio. Un wormhole, una volta aperto, deve essere mantenuto stabile da una grossissima quantità di energia negativa. Un'altra possibilità è quella di utilizzare le stringhe cosmiche. Ma anche questo richiede una grandissima quantità di energia.

Sono tutte idee che richiedono una tecnologia avanzatissima al momento irrealizzabile.

Gli studiosi hanno adesso rivolto le loro ricerche nel campo della meccanica quantistica e c'è chi sta sperimentando la possibilità di mandare messaggi nel passato. Anche se molti stanno cominciando a pensare che sia una cosa impossibile. Ma se ciò dovesse accadere sovvertirebbe completamente le leggi dell'universo. Ma il mondo quantistico non è la nostra realtà, quindi in essa tutto è possibile. Come il concetto di non-località. La non-località avviene in una realtà superiore alla nostra.

Per il fatto che necessitano tecnologie avanzatissime e per il fatto che le leggi della meccanica quantistica nascondono ancora molti segreti, alcuni hanno concluso che la natura forse non ci permette di viaggiare nel tempo, soprattutto nel passato. Inoltre alcuni danno questo insegnamento morale: “Come potremmo imparare dagli errori del passato se esistesse la possibilità di modificarlo?”

Comunque il viaggio nel futuro, può avvenire benissimo. Quando prendiamo un aereo in realtà viaggiamo nel futuro. Noi rimaniamo più giovani di qualche nano secondo rispetto alla popolazione che rimane sulla Terra. Un astronauta che ha viaggiato in orbita intorno alla Terra o è andato sulla Luna, rimane più giovane di qualche secondo rispetto alla popolazione che rimane sulla Terra. Queste sono fenomeni a noi impercettibili, misurati con orologi atomici. E’ l’effetto della relatività. Ma a velocità prossime a quella della luce le cose cambiano. Il tempo rallenta notevolmente. Un astronauta che viaggiasse a velocità prossime a quelle della luce, in base alla durata del viaggio e di quanto la sua velocità sia prossima alla luce si troverebbe nella situazione di vedere al suo ritorno, la Terra invecchiata di 100, 500, 1000 anni. Troverebbe situazioni completamente diverse. Non troverebbe più i suoi parenti, i suoi amici, i suoi conoscenti. Sarebbe però un viaggio nel futuro senza ritorno.

Il programma concludeva che comunque la ricerca continua e molti non si sono arresi. Concludeva inoltre che, pur avendo bisogno di tecnologie avanzatissime per realizzare i progetti che ho citato all’inizio di questo post , in un futuro non molto lontano sarà senz’altro realizzabile costruire computer o macchine sofisticatissime in grado di costruire virtualmente il passato o visualizzare eventi del passato. Proprio come ho sempre personalmente ipotizzato. L’unica possibilità di viaggiare nel tempo, che ritengo reale. Alla maniera del film Deja vu.

Vedremo cosa avrà di nuovo da dire Michio Kaku, nella sua nuova serie: “La fisica dell’impossibile” a partire dal 4 Gennaio su Discovery Science.

Ciao
anto_netti
25/12/2010 17:27
 
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Re:
anto_netti, 24/12/2010 11.46:

Morgan Freeman Show

Riassumo in breve le ultime, sugli studi della possibilità di viaggi nel tempo, presentati nel programma "Morgan Freeman Show".

Ne hanno di idee questi cervelloni! Naturalmente tutto è visto solo e solamente da un punto di vista teorico. Dopo aver parlato della possibilità di ottenere un cilindro rotante che crei una distorsione spazio-temporale. Si è incontrato l'ostacolo che tale cilindro dovrebbe essere infinito. Ma come si può realizzare un oggetto infinito? Si è analizzata l'ipotesi di viaggiare dentro i buchi neri. Ma come si può viaggiare attraverso essi, senza essere schiacciati dalla singolarità? Si è analizzata l'ipotesi di viaggiare nei wormholes, ipotizzati da Einstein. Questi cunicoli sono più piccoli di una particella subatomica. Devono quindi essere ingranditi, con l'utilizzo di energia negativa a dimensioni macroscopiche, per poter far si, che vi entri un'astronave con il suo equipaggio. Un wormhole, una volta aperto, deve essere mantenuto stabile da una grossissima quantità di energia negativa. Un'altra possibilità è quella di utilizzare le stringhe cosmiche. Ma anche questo richiede una grandissima quantità di energia.

Sono tutte idee che richiedono una tecnologia avanzatissima al momento irrealizzabile.

Gli studiosi hanno adesso rivolto le loro ricerche nel campo della meccanica quantistica e c'è chi sta sperimentando la possibilità di mandare messaggi nel passato. Anche se molti stanno cominciando a pensare che sia una cosa impossibile. Ma se ciò dovesse accadere sovvertirebbe completamente le leggi dell'universo. Ma il mondo quantistico non è la nostra realtà, quindi in essa tutto è possibile. Come il concetto di non-località. La non-località avviene in una realtà superiore alla nostra.

Per il fatto che necessitano tecnologie avanzatissime e per il fatto che le leggi della meccanica quantistica nascondono ancora molti segreti, alcuni hanno concluso che la natura forse non ci permette di viaggiare nel tempo, soprattutto nel passato. Inoltre alcuni danno questo insegnamento morale: “Come potremmo imparare dagli errori del passato se esistesse la possibilità di modificarlo?”

Comunque il viaggio nel futuro, può avvenire benissimo. Quando prendiamo un aereo in realtà viaggiamo nel futuro. Noi rimaniamo più giovani di qualche nano secondo rispetto alla popolazione che rimane sulla Terra. Un astronauta che ha viaggiato in orbita intorno alla Terra o è andato sulla Luna, rimane più giovane di qualche secondo rispetto alla popolazione che rimane sulla Terra. Queste sono fenomeni a noi impercettibili, misurati con orologi atomici. E’ l’effetto della relatività. Ma a velocità prossime a quella della luce le cose cambiano. Il tempo rallenta notevolmente. Un astronauta che viaggiasse a velocità prossime a quelle della luce, in base alla durata del viaggio e di quanto la sua velocità sia prossima alla luce si troverebbe nella situazione di vedere al suo ritorno, la Terra invecchiata di 100, 500, 1000 anni. Troverebbe situazioni completamente diverse. Non troverebbe più i suoi parenti, i suoi amici, i suoi conoscenti. Sarebbe però un viaggio nel futuro senza ritorno.

Il programma concludeva che comunque la ricerca continua e molti non si sono arresi. Concludeva inoltre che, pur avendo bisogno di tecnologie avanzatissime per realizzare i progetti che ho citato all’inizio di questo post , in un futuro non molto lontano sarà senz’altro realizzabile costruire computer o macchine sofisticatissime in grado di costruire virtualmente il passato o visualizzare eventi del passato. Proprio come ho sempre personalmente ipotizzato. L’unica possibilità di viaggiare nel tempo, che ritengo reale. Alla maniera del film Deja vu.

Vedremo cosa avrà di nuovo da dire Michio Kaku, nella sua nuova serie: “La fisica dell’impossibile” a partire dal 4 Gennaio su Discovery Science.

Ciao
anto_netti





Caro Anto-netti alla tua presentazione scientifica del tempo, accompagno quella per fede..anche se sono congetture più o meno fantasiose entrambe.

Voglio condividere con te la mia ipotesi...nata dalla fede, vissuta in chiave personale.

Nel 1985 la mia fede stava naufragando, questo da un punto di vista razionale poichè in esso mi ero perso.

Ma cera qualcosa in me che è stata come un fuoco che mi ha spinto oltre le barriere percepibili dei sensi.

Mi sono spinto in preghiera per una fede oltre il normale.

Da quel momento ho iniziato a percepire in maniera consapevole quello che viene dato in forma inconsapevole dallo spirito di Dio agli Unti o eletti e chiamati.

Avevo bisogno di rompere e superare le barriere della mia ignoranza e di quelle creatomi dal sistema.

Questo lo materializzavo nel sogno innalzandomi dal suolo per iniziare a imparare il volo.. dapprima molto lento e goffo, poi sempre più veloce ..il punto più difficile era volare sopra il mare, perchè i demoni nel mio passato avevano creato per condizionamento mentale una barriera di paura che credo la loro stessa paura vissuta durante il diluvio.

poi via via nelle notti, dovevo riuscire a vincere il fermo degli oggetti per passare attraversola materia, i muri, ( indifferenza, apatia, freddezza; ingiustizie).

Man mano che riuscivo a volare sempre più veloce, le mie cognizioni mentali si accelleravano mutando la mia natura culturale secondo l'ambiente famigliare limitato intellettualmente sopratuto come terreno emotivo su determnati aspetti essenziali per il volo del sapere cognitivo e percettivo.

Fino al punto di spostarmi alla velocità del pensiero dalla terra alla Luna.

Fino al giorno in cui la mia velocità temporale era tale che tutto intorno a me era come fermo, pur non essendolo .

In queste condizioni in un minuto della mia esistenza potevo conoscere

la vita di migliaia, milioni di persone.

Ovviamente la mia mente carnale non può accompagnare tale progetto, ma il concetto o scopo credo essere questo.

Ora oggi se pongo viceversa per esempio che la mia velocità temporale la rallentavo, per logica tutto intorno a me sarebbe trascorso alla velocità superiore a quella vissuta oggettivamente da me, in pratica un minuto della mia esistenza sarebbero anni e anni che trascorrebbero all'esterno.

Cioè per andare veloce nel futuro, rallento la mia di velocità o flusso temporale .

Ma è mia supposizione che in questo stato o dimensione possibilmente anche il mio cervello rallenterebbe, assorbendo una energia o flusso temporale inferiore a quello esterno.


Per finire l'ultima percezione che ricordo di questo, credo essere vissuta come in un tunnel temporale..( la morte) ;ma con una sostanziale differenza, viaggiare alla velocità della luce, si, ma avendo un corpo mutato come fosse di fuoco.

In sintesi trovo troppo semplicistiche le teorie scientifiche su questo campo, non tenendo conto di molte cose per ignoranza dei fatti interagenti.


Per quanto riguarda che le pietre o materia inanimata potrebbe immagazzinare le imaggini sotto forma di qualche frequenza di luce...mi chiedo se questo non è altro che un attributo dello spirito di Dio, facendo che l'universo materiale in realtà è una espressione onirica vivente, la cui sostanza che lo origina, è sempre Dio.

Quindi la materia memorizza..perchè Dio memorizza.

ciao




25/12/2010 18:05
 
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Il tempo è come la luce si può rallentare ma non si può fermare!

Figuriamoci andare indietro, viola il rpincipo di conservazione dell'Energia
26/12/2010 12:14
 
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Re:
Quincy., 25/12/2010 18.05:


Il tempo è come la luce si può rallentare ma non si può fermare!

Figuriamoci andare indietro, viola il principo di conservazione dell'Energia




in effetti come commentavo tempo fa, il tempo come flusso temporale di energia è parte costituente della materia, non rappresenta la materia nel suo toto.

Quindi voler viaggiare nel tempo significherebbe ad esempio voler viaggiare all'interno di un cubo nel percorso della sua evoluzione a ritroso o al futuro , ma sulla singola retta che lo forma..il che è assurdo.

Lo studioso in questione materializzerebbe soltanto l'invisibilità del morto
Poichè la retta di per sè è soltanto una parte che permette l'esistenza dell'intero cubo.

Quindi indietro o avanti non ci troveresti nulla, soltanto una dimensione vuota, magari possibile crearla in laboratorio, ma come singoli parti e nulla più.

Per questo dicevo che il discorso lo trovo semplicistico

Faccio un altro esempio Mettiamo il motore di un auto, posso modificare l'afflusso di carburante per renderlo più veloce o meno veloce in rapporto all'esterno dove mi muovo.

Ma nel mio caso tornare indietro significherebbe eliminare il carburante, lo scoppio avvenuto nel passato..l'energia(?) consumata per la dinamica della materializzazione proiettata nel suo esistere .

Il che significherebbe che per andare a ritroso si dovrebbero cancellare tutti gli stadi di energia, o chissà che cosa; che hanno reso possibile il divenire della materia, cioè cancellare il tempo per ottenere il livello assunto indietro nel passato.Ma si può cancellare l'energia usata? Quando essa magari si è mutata??

Questo magari è possibile in laboratorio, per distruzione o meglio dispersione di energia o di tempo, mediante impatto delle particelle, riportandole a un livello inferiore o diverso e quindi spostate di luogo con una differenza temporale.

Ma il fatto stesso di essere rilevabili in questo presente, dimostra qualcosa di diverso da quello creduto.

Perchè se realmente avvenisse una traslocazione temporale per come creduta, non sarebbe percepibile o rilevabile nel momento presente che viene analizzata.

Poichè anche l'osservatore dovrebbe pure lui spostarsi insieme alla particella.

Mi spiego

Se osservo soltanto una differenza di orologio, questo non significa nulla, poichè potrebbe essere dovuto soltanto al diverso punto di vista o riferimento.

Cioè se sul treno l'oggetto caduto misura un secondo di tempo, e dal punto di vista dell'osservatore esterno al treno ne è trascorso uno e mezzo, non dobbiamo dimenticare che entrambe le due scene sono state vissute nello stesso presente esterno ai due punti di vista osservabili.

Poichè l'osservatore esterno al treno ha aggiunto anche lo spazio e il tempo consumanto dal treno per andare dal punto A al punto B, sommato a quello della caduta in verticale dell'oggetto dal punto A al punto B.

Non cè stato nessun viaggio nel tempo per come inteso
.


ciao
[Modificato da dispensa. 26/12/2010 12:20]
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