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Corano Sura XXX RUM, nell' Ayat 30 si legge: “Gira il tuo volto verso la religione degli hanif, la religione fitrat secondo la quale Dio ha creato l'umanità nella sua natura. Non c è cambiamento nella creazione fatta dal Dio, ecco la vera autentica religione, ma la maggior parte degli umani la ignora”.
Il passo Coranico tratta della fitrat, in pratica si tratta della creazione, modo di creare, natura o sentimento religioso nel cuore dell'uomo.
Il Dio creatore, comunica con le sue creature per mezzo di rivelazioni. Il loro contenuto apporta la legge e la volontà del Dio, che si potrebbe chiamare il dover essere e il dover fare della creatura. Il Creatore dovette avere una ragione per creare: Tale ragione non è che il compimento della sua volontà, che deve essere presente nella creatura, proprio perché e creatura, e a Dio e sottomesso.
Ed è da qui che scaturisce la conseguenza: la scoperta del dover essere e del dover fare di ogni creatura, si può realizzare per mezzo della ragione che analizza quel modello insito nella natura. Ma l'altro modo di scoprire la volontà di Dio è quello della rivelazione, ossia, della comunicazione verbale diretta della sua volontà.
La volontà del Dio e la volontà di fondare una gerarchia metafisica ideale alla quale deve aspirare la scala dei valori umani per avvicinarsi quanto più possibile ad essa. La verità, è dunque rivelabile per mezzo di uno o dell'altro modo, e cioè attraverso la religione o la rivelazione.
La creatura non sarebbe creazione di un creatore che ha deciso di farla se non fosse capace di realizzare le finalità che le furono imposte dal creatore. Giacché essa è sua creatura, egli ha dovuto creare nella stessa, la capacità di realizzare tale finalità prima di collocarla sulla scena del mondo, che è ugualmente sua creazione, e dove il tutto si può realizzare. Non si può concepire un creatore che abbia creato un mondo intero pieni di difetti e debole: quindi all''inizio, mondo e creature in esso collocate devono essere sostanzialmente puri.
Le creature quindi devono essere di efficacia ontologica, moralità, e ubbidienza, necessariamente per compiere la volontà di Dio.
Da tale efficacia scaturiscono le leggi della natura. La cui validità universale e la cui necessità non vanno oltre alla barriera della volontà divina.
D'avanti a questa barriera esse si fermano, giacché esse non sono che strumenti della volontà divina.
Ciò è vero sia per le creature ragionevoli che per il mondo animale e vegetale.
Ma l'uomo può deviare la sua efficacia odontologica sublimandola in una nuova realizzazione: quella etico morale, che gli serve per compiere quegli atti che sono distintivi della sua realtà di essere ragionevole. Si tratta di realizzazione di una facoltà volontaria di natura sua, perché la realizzazione predeterminata da un bene non ha valore morale.
Ne segue che la creatura umana è responsabile della maniera con cui esercita questo potere supplementare. Questa responsabilità finirà con un giudizio, con una ricompensa o castigo. La responsabilità morale attribuisce all'uomo il suo destino e in modo particolare il suo stato di servo nei confronti della volontà del suo creatore signore. Questi principi sono il nocciolo della religione islamica, e viene chiamato fitrat, (i filtrati) Ogni uomo riceve questo nocciolo alla nascita, in quantità uguale, senza discriminazione, sta all'uomo a non allontanarsi dai voleri divini e da ciò che lo distinquono per quello che Dio lo ha creato: Un essere superiore agli altri creatoture sottomesso a Dio, con principi sani e morale che rispecchiano una societa come voluta dal creatore.
Wassim.
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