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Matteo 27:52-53 - Corpi Resuscitati o Cadaveri emersi da un terremoto?

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2020 23:14
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19/04/2011 02:55
 
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Salve. E' da un po' di tempo che non mi faccio vedere, per via degli impegni che ho di continuo con l'Università.

Vi voglio porre questa questione:

Allora, Prendiamo una traduzione qualsiasi (ad esempio, Nuova Riveduta o CEI), e leggiamo cosa dice il passo in questione:

i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Mt 27:52-53)

Abbiamo questo evento, diviso nelle seguenti fasi:
1) Alla morte di Gesù resuscitano diversi morti
2) I morti escono dalle tombe dopo tre giorni, cioè quando Gesù è ormai risorto.
3) I morti entrano a Gerusalemme, rendendosi visibili a molte persone.


Questo accade invece nella TNM:

"E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati (e delle persone#, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti."

#"E delle persone" la TNM rbi8, mette l'asterisco e spiega la traduzione alternativa: "O, “ed essi”, ma non riferito ai “corpi”."


La traduzione e il senso cambiano radicalmente.

1) I morti non resuscitano più ma sono levati passivamente da qualcosa o qualcuno [secondo voi TdG: un terremoto]
2) Tra parentesi si mette che a uscire "figurativamente" dai sepolcri e ad entrare in Gerusalemme non erano i morti, ma altre persone (?)



E' una fedele traduzione dal testo greco? Vediamo l'intelineare:

καὶ e
τὰ le
μνημεῖα tombe
ἀνεῴχθησαν s' aprirono
καὶ e
πολλὰ molti
σώματα corpi
τῶν dei
κεκοιμημένων che dormivano
ἁγίων santi
ἠγέρθησαν, risuscitarono
καὶ e
ἐξελθόντες usciti
ἐκ τῶν dai
μνημείων sepolcri
μετὰ dopo
τὴν la
ἔγερσιν risurrezione
αὐτοῦ di lui
εἰσῆλθον entrarono
εἰς τὴν nella
ἁγίαν santa
πόλιν città
καὶ e
ἐνεφανίσθησαν apparvero
πολλοῖς. a molti


Questo è la Traduzione Interlineare letterale del Testo Greco di Matteo 27:53, riportato identico sia dal testo Bizantino, che da Tischendorf, che da Westcott e Hort, questi ultimi gli stessi usati da voi TdG per tradurre la TNM
Domanda. Dove ce lo vedete voi quel "ed essi/ e delle persone", nel testo originale?


Che io sappia solo altre due traduzioni rendono in maniera simile alla TNM:

“Le tombe furono aperte, e molti corpi di quelli che erano sepolti furono gettati fuori. In questo stato sporgevano dalle tombe e furono visti da molti che passavano di lì tornando nella città”. [traduzione di Johannes Greber (1937)]

Questa traduzione però mi sembra però ancora più inconsistente di quella della TNM. In questa traduzione non sono infatti state tradotte le parole "dopo la resurrezione di lui", (μετὰ τὴν ἔγερσιν αὐτοῦ), fondamentali per capire il senso della sintassi della subordinata evangelica. Infatti, se è vero che un terremoto ha fatto fatto uscire le tombe dai sepolcri, questo, stando al testo evangelico, sarebbe dovuto avvenire "dopo la resurrezione di lui [Gesù]", e quindi in realtà tre giorni dopo il terremoto. Ma se i corpi sono usciti dai sepolcri solo tre giorni dopo il terremoto, allora vuol dire che non è stato il terremoto a fargli uscire dai sepolcri e dunque crolla tutta l'esegesi.


I TdG, citano un altro autore, Theobald Daechsel che traduce: “E tombe si aprirono, e molte salme di santi che riposavano furono sollevate”.

Ma il verso in sè, non dice niente. Come continua quello 53? E' infatti in quello il punto cruciale che ci fa capire se ad andare a Gerusalemme furono dei morti o no, e se dopo la resurrezione di Gesù o no.


Tutte le altre traduzioni rendono invece come la CEI o la NR.
Quella della TNM E' una traduzione fedele e letterale, rispettosa dei testi originali?


«Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
- (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
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