Lucifero, solo un appunto.
Sopra parli di approccio scientifico e sotto indichi di voler "accertare il fatto che sia stata intenzione...".
Guarda che la filologia, nei limiti del possibile, cerca di analizzare anche questi aspetti. Dalla Treccani infatti la filologia è anche definita come "
Per estens., in ogni ricerca, l’interpretazione di fatti (o di personaggi, ecc.) basata sull’esame di testi e documenti o su notizie storiche". E, in quanto interpretazione, presuppone dunque che si capisca cosa voglia dire o trasmettere l'autore, entrando quindi anche nel campo dell'ermeneutica.
In effetti mi piace immaginare i filologi come una sorta di psicologi della storia (e il lavoro dello psicologo è già arduo avendo a sè un soggetto analizzabile in carne ed ossa, figuriamoci se tutto ciò che abbiamo del soggetto sono solo delle testimonianze scritte).
Saluti
«Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
- (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)