Non solo quando succedono questi disastri,il cibo che viene sulla nostra tavola è radioattivo!
Questo articolo anche se di vecchia data è molto...
L'irradiazione del cibo è una tecnologia che utilizza isotopi radioattivi (scorie nucleari) per creare una quantità di radiazioni equivalente a qualcosa oscillante fra i 10 milioni ed i 70 milioni di raggi-X al torace.
Quando l'alimento viene colpito, le radiazioni iniziano una complessa sequenza di reazioni che fanno letteralmente a pezzi la struttura molecolare dell'alimento.
Le vitamine e gli enzimi vengono distrutti ed il cibo fresco diventa cibo morto.
Il cibo irradiato è stato descritto come "il cibo che durerà per sempre", poiché il processo viene utilizzato per prolungare la data di scadenza nei supermarket o per uccidere batteri ed insetti. Nel processo di irradiazione vengono usate due fra le più letali e tossiche sostanze note all'umanità. Esse sono il cobalto-60 (quella maggiormente utilizzata) ed il cesio-137. Attualmente l'eliminazione del cobalto e del cesio radioattivi rappresenta un notevole problema per l'industria nucleare a causa delle quantità prodotte come scorie negli impianti nucleari e della lunghezza dei loro tempi di decadimento.
La spinta in direzione dell'irradiazione del cibo è sempre venuta dall'establishment nucleare, con lo scopo di estendere il ciclo del combustibile nucleare. L'idea è quella di distribuire diffusamente le scorie nucleari in molte celebrate discariche nucleari quali gli irradiatori di cibo, invece che in poche discariche nucleari di grandi dimensioni per le quali comincia a mancare lo spazio. Il primo passo viene sempre fatto col cobalto radioattivo, con l'intenzione effettiva di passare al cesio radioattivo.
COSA ACCADE AGLI ALIMENTI IRRADIATI
Quando le radiazioni colpiscono il cibo o altri materiali, esse trasferiscono la propria energia e tale trasferimento di energia può provocare riscaldamento, come accade con il forno a microonde. Ad un determinato livello, le radiazioni hanno sufficiente energia per spingere gli elettroni fuori dagli atomi del materiale bombardato. La struttura molecolare del cibo quando è irradiata viene spezzata e si formano radicali liberi, i quali possono reagire con il cibo sino a creare nuove sostanze chimiche denominate prodotti radiolitici. Alcune sono notoriamente cancerogene, come il benzene nella carne irradiata, altre sono uniche e specifiche del processo di irradiazione.
Sebbene le radiazioni possano uccidere i batteri, esse tuttavia non elimineranno le tossine create originariamente dai batteri stessi. Nel 1973 venne scoperta per la prima volta un'accresciuta produzione di aflatossine in seguito ad irradiazioneU, fatto poi confermato nel 1976 e nel 1978;
le aflatossine sono potenti agenti che provocano il cancro al fegato. Le vitamine A, C, D, E e K ed alcune vitamine del gruppo B, in particolare Bl, B2, B3, B6 e B12, vengono danneggiate dall'irradiazione; la misura della perdita di vitamine dipende dal cibo e dalla dose somministrata. I succhi di frutta ne risentono maggiormente della frutta fresca, e quest'ultima più degli ortaggi, dei cereali e dei prodotti carnei.13
L'irradiazione converte il nitrato in nitrito secondo una modalità dipendente dal dosaggio. La mutagenesi è direttamente proporzionale alle concentrazioni di nitrito. Quest'ultimo è una molecola reattiva e reagisce con gli acidi nucleici e vari amminoacidi nelle proteine, sino a dare origine alla nota famiglia di agenti cancerogeni cui ci si riferisce col nome di nitrosamine, che si sono dimostrate essere potenti cancerogeni per gli esseri umani.
I sostenitori dell'irradiazione affermano che tale processo riduce la necessità di dannosi additivi.
(Curiosamente ci è sempre stato detto che gli additivi alimentari sono innocui.) Tuttavia, il processo di irradiazione in realtà richiede l'utilizzo di additivi alimentari extra allo scopo di controllare effetti indesiderati. Fra gli additivi che possono venire utilizzati vi sono il nitrito di sodio, il solfito di sodio, l'acido ascorbico, il BHA, il BHT, il bromato di potassio, il tripolifosfato di sodio, il cloruro di sodio ed il glutatione.
L'uso di additivi non è limitato alle somministrazioni di dosi elevate in cui i disgustosi sapori delle radiazioni diventano pronunciati, ma possono venire impiegati per utilizzi a basse dosi per impedire lo scoloramento ed altri effetti indesiderati quali il sanguinamento e la disgregazione dei grassi nella carne.
Si stanno sviluppando altre forme di irradiazione alimentare. I consumatori dovrebbero essere messi in guardia in merito al trattamento denominato pastorizzazione a freddo, che utilizza la tecnologia del raggio a elettroni per pastorizzare il latte ed i succhi di frutta. Si sta esaminando anche l'uso di raggi-X invece dei raggi di elettroni e si stanno introducendo a livello commerciale nuove tecnologie degli acceleratori, che consentono ai raggi di elettroni di essere convertiti in raggi-X per una maggiore penetrazione negli alimenti.
COSA C'È IN SERBO PER TUTTI NOI
Molti alimenti di vario genere stanno per essere irradiati e messi in commercio nei paesi sviluppati ed in via di sviluppo; l'ICGFI è stato particolarmente attivo nel promuovere l'irradiazione presso questi ultimi. Il Bangladesh sta irradiando il pesce essiccato, quello surgelato ed alcuni cereali.
La Cina dispone di più di 60 impianti di irradiazione che trattano un'ampia varietà di prodotti alimentari, fra cui aglio, riso, spezie e condimenti, alimenti confezionati, salsa Sichuan, frutta e carne. Le quantità di prodotti irradiati si contano in migliaia di tonnellate. L'Indonesia sta irradiando spezie essiccate, radici commestibili e tuberi, cereali, pesce essiccato e cibi surgelati sia a fini commerciali che per test di marketing. Nel 1996 la quantità complessiva di prodotti irradiati superava le 6.000 tonnellate. La Repubblica di Corea ha irradiato commercialmente spezie, condimenti vegetali essiccati e prodotti a base di ginseng; un impianto di irradiazione in Tailandia irradia a fini commerciali nahm (salsiccia suina fermentata), spezie, condimenti, erbe ed enzimi crudi; il Vietnam irradia quantità commerciali di tabacco per la disinfestazione dagli insetti, oltre ad alcuni cibi quali le cipolle ed il pesce essiccato; l'India irradia spezie a fini commerciali. Ulteriori impianti di irradiazione sono progettati oppure già in costruzione in Cina, India, Repubblica di Corea, Malesia, Tailandia e Vietnam.
Negli Stati Uniti, il 23 febbraio 2000 la FDA ha concesso l'approvazione all?irradiazione delle carni rosse; la FDA ha anche approvato l'irradiazione di una varietà di altri alimenti, fra cui frutta fresca, verdura e spezie. Un opuscolo della FDA < Irradiazione alimentare > una misura di sicurezza?, pubblicato nel gennaio del 2000, Sostiene che l'agenzia ha determinato che il procedimento è sicuro ed efficace nella riduzione o eliminazione di batteri dannosi ed afferma che l'irradiazione riduce anche gli insetti, i parassiti ed i batteri che provocano il deterioramento e, in determinati vegetali e tipi di frutta, inibisce la germinazione e ritarda la maturazione.
Le fragole irradiate, ad esempio, rimangono intatte per tre settimane, diversamente dai 3-5 giorni di quelle non irradiate.
In Australia, la società Steritech Pty Ltd ha richiesto all'Ente per l'Alimentazione di Australia e Nuova Zelanda (ANZFA) l'autorizzazione per irradiare erbe (fresche ed essiccate, fra cui aglio, cipolle e zenzero), tè (comprese le tisane), noci e spezie.
Buon Appetito.
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