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Un nome dimenticato .....

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2011 10:13
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25/05/2011 14:24
 
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Dante conosceva il Santo Nome?

Pria ch'i' scendessi a l'infernale ambascia,
*I* s'appellava in terra il sommo bene
onde vien la letizia che mi fascia;

e *El* si chiamò poi: e ciò convene,
ché l'uso d'i mortali è come fronda
in ramo, che sen va e altra vene.


Dante, Paradiso, XVI, 133-138



Sembra qui che Dante faccia dire al buon Adamo
che gli uomini avevano dimenticato l'antico nome di Dio....

Dante parla di I (forse forma contratta di Iah)....

Voi tdG cosa ne pensate?
[Modificato da (domingo7) 25/05/2011 14:26]
25/05/2011 17:03
 
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Non mi pare che la WTS abbia mai trattato l'argomento, che qui I indichi l'iniziale di Iehovah o Iah è certamente un'ipotesi filologica non priva di fondamento, seppure non condivisa da molta critica dantesca. Comunque è un dettaglio che non ricordavo minimamente, grazie di averlo proposto.

Shalom
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25/05/2011 18:11
 
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Re: Dante conosceva il Santo Nome?
(domingo7), 25/05/2011 14.24:


Pria ch'i' scendessi a l'infernale ambascia,
*I* s'appellava in terra il sommo bene
onde vien la letizia che mi fascia;

e *El* si chiamò poi: e ciò convene,
ché l'uso d'i mortali è come fronda
in ramo, che sen va e altra vene.


Dante, Paradiso, XVI, 133-138



Sembra qui che Dante faccia dire al buon Adamo
che gli uomini avevano dimenticato l'antico nome di Dio....

Dante parla di I (forse forma contratta di Iah)....

Voi tdG cosa ne pensate?



Grazie per l'interessanrte spunto.......chiederemo a Benigni che conosce la divina commedia a menadito il significato di questo passo.

Certo che l'ipotesi è affascinante........... [SM=x1408447]

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
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25/05/2011 19:04
 
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Re:
barnabino, 25.05.2011 17:03:

Non mi pare che la WTS abbia mai trattato l'argomento, che qui I indichi l'iniziale di Iehovah o Iah è certamente un'ipotesi filologica non priva di fondamento, seppure non condivisa da molta critica dantesca. Comunque è un dettaglio che non ricordavo minimamente, grazie di averlo proposto.

Shalom



Forse non lo ricordavi perché la citazione è un po' tarocca!
Infatti non è il XVI ma il XXVI...
Nell'edizione del Di Salvo si prende la "I" per il numero "uno" ad indicare l'unità assoluta di Dio.
Secondo lui quindi non si tratterebbe di una lettera "i" ma di un numero.

Simon
25/05/2011 20:30
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 25. 5. 2011 19:04:


Forse non lo ricordavi perché la citazione è un po' tarocca!
Infatti non è il XVI ma il XXVI...
Nell'edizione del Di Salvo si prende la "I" per il numero "uno" ad indicare l'unità assoluta di Dio.
Secondo lui quindi non si tratterebbe di una lettera "i" ma di un numero.


barnabino, 25. 5. 2011 17:03:

Non mi pare che la WTS abbia mai trattato l'argomento, che qui I indichi l'iniziale di Iehovah o Iah è certamente un'ipotesi filologica non priva di fondamento, seppure non condivisa da molta critica dantesca. ...



Facciamo delle precisazioni... nell'edizione del Sapegno si annota che UN compare in alcune versioni, ma sarebbe una trascrizione erronea di I, che può valere sia come lettera "I" che come numero uno.

Il motivo? Qui Dante prende l'occasione del discorso con Adamo per CORREGGERE se stesso: in passato, nel De Vulgari Eloquentia, Dante aveva ipotizzato che la lingua primitiva del genere umano fosse l'ebraico, ora invece si corregge. La lingua primitiva, cioè quella del primo uomo doveva essere simbolica, ecco perché il nome di Dio, simbolicamente potrebbe essere I, cioè il segno più semplice graficamente e anche la vocale più semplice e sfuggente da pronunciare, un suono quasi immateriale.

Si dice poi che il linguaggio umano è mutevole e le parole si avvicendano come foglie su un ramo (v. 136, immagine presa da Orazio), e che quindi successivamente il nome di Dio divenne EL presso gli Ebrei (come detto nelle Etimologie di Isidoro).

25/05/2011 23:42
 
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grazie Simon



Forse non lo ricordavi perché la citazione è un po' tarocca!
Infatti non è il XVI ma il XXVI...
Nell'edizione del Di Salvo si prende la "I" per il numero "uno" ad indicare l'unità assoluta di Dio.
Secondo lui quindi non si tratterebbe di una lettera "i" ma di un numero.



grazie della correzione .....
chi mi conosce sa che sono un po' distratto ...
e purtroppo non sarà certo l'ultima volta ......

(la penultima è stata quella del bisnonno Giacomo
nato nel 1958 ....cioè nel 1858.......

mentre la terzultima è stata quella di un assegno
di 340 euri .....invece di 430 .....
25/05/2011 23:52
 
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uno studio interessante
i commentatori di Dante sono poco propensi ad accettare
l'ipotesi di I per Iah .......almeno così sembra emergere
dalle edizioni più famose e commentate ....

un sito di studi danteschi però sembra decisamente più possibilista
non so se possa interessare .....

www.gicas.net/saggio_08.htm
26/05/2011 00:21
 
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Mi pare interessante quello che viene detto in questo sito, soprattutto per le citazioni (che Dante poteva conoscere) di Isidoro di Siviglia e Girolamo.

Shalom
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26/05/2011 08:06
 
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Re:
barnabino, 26. 5. 2011 0:21:

... soprattutto per le citazioni (che Dante poteva conoscere) di Isidoro di Siviglia e Girolamo...



Certo che li conosceva... come ho scritto più sopra ci sono metafore riprese da Orazio, e quanto alle etimologie di Isidoro diciamo che era una lettura praticamente obbligatoria.


26/05/2011 10:10
 
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Isidoro di Siviglia
Chi fosse interessato può confrontare on line le Etymologiae in venti libri di Isidoro di Siviglia ....

Sono scritte in latino ma la forma è molto semplice e comprensibile, considerato anche che egli scrisse verso il 600 d.C.....

www.thelatinlibrary.com/isidore.html


Nonum Tetragrammaton, hoc est quattuor litterarum, quod proprie apud Hebraeos in Deo ponitur, iod, he, iod, he, id est, duabus ia, quae duplicata ineffabile illud et gloriosum Dei nomen efficiunt. Dicitur autem ineffabilis, non quia dici non potest, sed quia finiri sensu et intellectu humano nullatenus potest; et ideo, quia de eo nihil digne dici potest, ineffabilis est [Isidoro, Etymologiae, VII, I, 16]




Diversamente da Girolamo che mostrò di saper bene che il Santo Nome era jod, he, wau, he, Isidoro era convinto che il tetragramma fosse formato da iod, he, iod, he.....e forse fu proprio la doppia iod a far pensare a Dante che I fosse il nome più antico di Dio....
[Modificato da (domingo7) 26/05/2011 10:13]
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