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Risposta ad Angelo Fregnani

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2011 17:49
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22/08/2011 16:31
 
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Purtroppo l'amico Fregnani ha deciso, per motivi non meglio precisati, di non confrontarsi con noi sugli argomenti che egli stesso ha sollevato in un suo scritto, per altro informale, sullo stauros.

In un altro forum abbozza delle conclusioni a cui credo sia doveroso replicare.


Rileggendomi l’unica frase forte che vi trovo è quella sulle loro «strampalate teorie» che oltretutto è stata travisata, perché riferita da loro allo staurós [...] Ma, restando in ambito filologico, alludo e in effetti alludevo alla stravaganza di sostituire sistematicamente nel NT, non di rado a sproposito, kúrios con Jehovah, certo che chiunque all’Università abbia seguito anche un solo corso di filologia, anche solo un seminario sulla stessa, sarebbe d’accordo con me



Il Fregnani qui dimostra di essere poco informato sull'argomento che definisce "strampalata teoria", infatti non è vero che nel NT la TNM sostituisce "sistematicamente" kurios con Geova ma solo dove l'ipotesi filologica dei traduttori lo permette, pratica che per altro è seguita da altri traduttori del NT, ad esempio come i titolatissimi Chouraqui e Tresmontant. L'impressione è che l'autore non abbia approfondito le motivazioni filologiche che spingono la TNM ad abbracciare questa tesi traduttiva. Lo rimando alla lettura del recente saggio di Didier Fontaine, Il Nome di Dio nel Nuovo Testamento, Azzurra7, 2009 che ha titoli tanto come biblista che una pregressa preparazione classica.

Comunque, ripeto, se l'autore desidera conoscere le ragioni filologiche della scelta invero originale operata dalla TNM, siamo assolutamente lieti di farlo quando lui desidererà.


Ma, e qui registro un primo autogol, se il mio scritto è opera, come qualcuno di loro ha detto, di un incompetente, perché farne l’oggetto di un loro forum?



Faccio presente che qui nessuno ha tacciato di incompetenza il Fregnani, almeno non da parte mia, se mai è accaduto si tratta del parere di un utente che evidentemente non ha neppure capito il senso della mia risposta. Infatti qui si osservava solo che il Fregnani abbia trascurato alcuni elementi che invece possono essere importanti per capire come mai la TNM decide di rendere stauros con "palo di tortura". Non mi pare che fare un'osservazione di questo tipo equivalga a dare dell'incompetente a qualcuno.


A parte il fatto che se c’è qualcuno che ha dimenticato qualcosa, è chi ha dimenticato che l’uso della crocifissione è derivato ai Romani dai Fenici; una traduzione seria dev’essere prima di tutto sincronica, ovvero il lettore moderno se ne impipa altamente se la croce fosse in uso fra i Persiani o fra i Greci o fra i Fenici, e, specie se Americano, leggendo torture stake pensa in automatico al palo di tortura degli Apaches (l’ha conosciuto sulla propria pelle!) per cui, al limite, la traduzione inglese può starci, ma è meno giustificabile in un contesto francese o italiano che dir si voglia



Che il lettore americano medio leggendo "torture stake" pensi in automatico agli Apaches francamente è discutibile, comunque qui stiamo discutendo il campo semantico di stauros nel I secolo e come rendere in italiano la stessa idea. Da una traduzione sincronica dunque ci si aspetterà che questa renda nella nostra lingua il concetto che di stauros avevano gli scrittori e lettori del NT nel I secolo e non secondo quella che poteva essere la lettura in epoche successive. Se infatti "torture stake" potrebbe far pensare a quello usato dal Apaches (ma è evidente che il contesto è ben diverso) il termine "cross" potrebbe far pensare non solo ad una forma che non siamo sicuri lo stauros avesse nel I secolo, ma anche a tutti i significati che la tradizione e la storia successivi hanno legato al "simbolo" della cristianità.


Di più, pur secondo la loro ottica, ho affermato che la traduzione TNM traduce correttamente, e in buon italiano, ‘al palo’ il passo di Matteo 27, 22 ove in Inglese vien reso con uno straniante let him be impaled (= ‘impalalo’) tanto vero che il lemma ha bisogno di una glossa esplicativa (grossomodo, traduco a memoria, «rendiamo con ‘impalare’ l’assicurare il condannato al palo»)



Non mi pare che su quest'osservazione nessuno abbia avuto nulla da ridire, né abbiamo mai detto che il Fregnani dica solo cose sbagliate, anzi, ho voluto ribadire, proprio a scanso di equivoci, che però da quanto vedo ci sono stati, che molte cose che il Fregnani dice sono assolutamente condivisibili e ragionevoli, né esiste traduzione che non sia perfettibile, ad esempio la versione francese, più recente di quella italiana, rende stauros con "poteau de supplice".


Da cui ne discende che, dimostrando l’indipendenza di giudizio della TNM rispetto alla NWT ho in effetti apertamente elogiato la libertà d’opinione e la maggior perspicuità dei TdG italiani, nonché la capacità dei loro traduttori, che, almeno in questo caso, si sono dimostrati superiori a quelli inglesi, e hanno effettivamente seguito il testo greco senza condizionamenti. E per questo sono stato da loro criticato… Non mi sorprendo più di niente, ma troppo spesso mi vien a mente l’aforisma di Einstein sulla stupidità umana



Ripeto, vorrei sapere dove qualcuno abbia criticato o abbia tacciato di incompetenza il Fregnani su questo punto, mi sembrano altre le ragioni per cui ci sembrava corretto un confronto filologico, come più volte ho detto, dunque semplicemente discutendo sul testo. Non posso e voglio credere che un studioso come Fregnani possa credere che per il solo fatto che abbiamo messo in dubbio alcune sue osservazioni gli faccia ritenere di essere stato trattato da incompetente.

L'aforisma di Einstein "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi" francamente mi sembra del tutto fuori luogo, nessuno infatti ha mai accusato il Fregnani di incompetenza, io e altri utenti di questo forum ci siamo limitati a fare dei rilievi filologici mi pare del tutto pertinenti senza, almeno per quanto mi riguarda, dare giudizi di altro tipo. Per questo trovo se non altro bizzarra questa sua reazione un po' stizzita.


Tralascio di tediare col racconto di ulteriori autogol perché, sinceramente, non mi piace far la figura del maramaldo. Accenno solo al fatto che hanno scambiato la mia Appendice sulla via crucis come prova ecdotica, o prova del patibulum, quando io volevo solo sottolineare altre inadeguatezze della loro traduzione (in caso contrario non l’avrei messa in appendice!)



Anche qui non capisco... chi avrebbe interpretato l'Appendice come una "prova ectodica" del patibulum? Non lo leggo da nessuna parte, né le critiche al lavoro di Fregnani riguardavano principalmente quello. Le mie osservazioni sulle dimensioni dello stauros portato da Gesù non riguardano l'appendice ma il corpo del suo lavoro.

E comunque il Fregnani scrive proprio nell'Appendice che: "L’ultimo viaggio di Gesù, verso il Golgota è importante per l’esegesi; da abbandonare la tradizionale immagine della via crucis, con Gesù su le spalle una croce. I sinottici dicono sempre ‘portare’, mai ‘trascinare’. Giovanni, che non menziona il Cireneo, è ancora più chiaro, e rimanda espressamente alla prassi romana del patibulum. Sembra assai improbabile — non dico impossibile — che ivi si possa alludere a uno stipes"

Dunque, se non come "prova" mi pare che comunque egli consideri la via crucis se non altro come un importante "rimando" esegetico alla prassi romana del patibulum che al tempo stesso renderebbe "estremamente improbabile l'allusione allo stipes".

In seguito Fregnani se la prende con la "tendenziosità" della TNM, ma francamente, come in Giovanni 19,17 la critica mi sembra del tutto inconsistente, dato che "portare" mi pare traduca in modo neutro il senso, la TNM infatti non traduce "trascinare" per avvallare l'idea di un palo molto pesante, per cui non capisco dove sia la "tendenziosità" della TNM di cui parla il Fregnani (che ha ignorato le mia risposta, mi pare, del tutto pertinente e che non mette in dubbio la sua preparazione in nessun modo).


Per il resto, tutto è sul web. Ciascuno giudicherà da solo se io sia stato corretto corrivo, educato saracastico, ma soprattutto libero, nelle mie riflessioni, da influenze esterne



Ora, come scrive il Frontani tutti possono giudicare se egli sia stato sarcastico o meno, ma quello che mi stupisce è che qui nessuno l'ha tacciato come scorretto, né mi pare nessuno abbia mai asserito che il Fregnani non sia stato libero nell'esprimere le sue riflessioni o che sia stato influenzato da qualcuno (e da chi, poi?). Sinceramente questo mi risulta del tutto nuovo e mi lascia un po' confuso: il Fregnani invece di rispondere in modo circostanziato alle nostre puntuali osservazioni di carattere filologico, esegetico e storico si è buttato in questa excusatio non petita sulla sua libertà di pensiero, evidentemente non ha compreso il tipo di rilievi mossi al suo lavoro che non riguardavano eventuali influenze esterne o altro, ma semplicemente specifici aspetti di ordine filologico e storico.

Spero che chiarito quest'aspetto, probabilmente derivato da un banale fraintendimento delle rispettive posizioni, la discussione possa ritornare sul piano del sano dibattito scientifico, fermo restando che nessuno mette in dubbio la preparazione, la serietà e l'indipendenza del Fregnani.

Shalom
[Modificato da barnabino 22/08/2011 17:13]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
22/08/2011 17:23
 
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Sono realmente dispiaciuto di non poter avere un confronto chiarificatore con l'autore dell'articolo. Sarebbe stato davvero un bel gesto di apertura mentale nei nosri confronti. Spero che il Fregnani si ricreda e venga ad argomentare da noi le sue conclusioni.


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Lord Chesterfield
22/08/2011 18:18
 
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Re:
barnabino, 22.08.2011 16:31:

Purtroppo l'amico Fregnani ha deciso, per motivi non meglio precisati, di non confrontarsi con noi sugli argomenti che egli stesso ha sollevato in un suo scritto, per altro informale, sullo stauros.

...

Shalom




Mah, lascia un po' pensare a una questione di applausometro... comunque questione di gusti.

Ad ogni modo, come preferisce. Quanto alla comunità scientifica, l'ultimo lavoro degno di nota e sottoposto a peer review è la tesi di dottorato di Samuelsson. Se Fregnani e compagnia briscola hanno qualcosa da obiettare, riguardo ai testi fino al II, il lavoro è molto concreto e ben fatto: hanno solo da scrivere un articolo che dica qualcosa di nuovo e mandarlo a qualche rivista internazionale del settore. Se viene accettato, sicuramente darà luogo a qualche discussione.

Simon
24/08/2011 17:49
 
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Non sarà che sto Fregnani non esiste? [SM=g2037509]

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