Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Geremia 29:10

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2013 22:01
Autore
Stampa | Notifica email    
02/02/2013 00:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 205
Città: MILANO
Età: 53
Caro signor Saro Fedele , vista la sua preparazione riguardo l’ebraico antico vorrei chiederle gentilmente un suo aiuto su un passo di Geremia.

La TNM traduce Geremia 29:10 in questo modo: “Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’.

Stranamente la CEI (2008)traduce come la TNM: Pertanto così dice il Signore: Quando saranno compiutia Babilonia settant’anni, vi visiterò e realizzerò la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo.

Invece di parlare di 70 anni “a Babilonia”, molte traduzioni dicono “per Babilonia” .

Ecco un paio di esempi.

Nuova Riveduta: Poiché così parla il SIGNORE: "Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo.

Nuova Diodati: Così dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo.

Da un punto di vista grammaticale quale delle due rese è più adatto in tale versetto, e perché ?

Fiducioso in una sua esauriente risposta la ringrazio anticipatamente e le auguro una serena buona notte.
02/02/2013 01:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 67.472

Da un punto di vista grammaticale quale delle due rese è più adatto in tale versetto, e perché ?



Grammaticalmente sono possibili entrambe le versioni, la Vulgata rende "in Babylone" e tra le altre versioni moderne alcune rendono "a (o in) Babilonia" e altre "per Babilonia". L'interpretazione dipende più che altro da come si interpretano questi 70 anni, se come la lunghezza dell'impero babilonese (a partire del primo anno di Nabucodonosor) oppure la durata dell'esilio babilonese...

Shalom
--------------------------------------------------------------------
Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
02/02/2013 22:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 205
Città: MILANO
Età: 53
Re:
barnabino, 02/02/2013 01:09:


Da un punto di vista grammaticale quale delle due rese è più adatto in tale versetto, e perché ?



Grammaticalmente sono possibili entrambe le versioni, la Vulgata rende "in Babylone" e tra le altre versioni moderne alcune rendono "a (o in) Babilonia" e altre "per Babilonia". L'interpretazione dipende più che altro da come si interpretano questi 70 anni, se come la lunghezza dell'impero babilonese (a partire del primo anno di Nabucodonosor) oppure la durata dell'esilio babilonese...

Shalom



grazie fratello barnabino, una buona serata
18/02/2013 18:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Gentile sig. Kalillo,

le chiedo scusa per non aver visto prima il suo post con il quale chiedeva informazioni sulla scrittura di Geremia 29:10.

Il testo ebraico (pre-TM) di tale verso è:

כי־כה אמר יהוה כי לפי מלאת לבבל
שׁבעים שׁנה אפקד אתכם והקמתי עליכם את־דברי הטוב להשׁיב אתכם אל־המקום הזה

La NWT traduce: “For this is what Jehovah has said, ‘In accord with the fulfilling of seventy years at Babylon I shall turn my attention to YOU people, and I will establish toward YOU my good word in bringing YOU back to this place.’

La TNM traduce: “Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’.

Ora, come può notare l’espressione che a lei interessa approfondire (לבבל) è graficamente una sola parola, ma semanticamente è formata da due termini: ל e בבל.

בבל (BBL) è “Babilonia”, mentre ל (L) è una forma ultrasemplificata di una preposizione.

Fin qui è chiaro, ma ci chiediamo quale significato può avere tale preposizione.

Il fatto stesso che sia formata da una sola lettera questo indica che ל non può assolutamente essere la forma originaria di tale preposizione in questione. Tant’è vero che oggi i grammatici si devono arrabattare attraverso almeno una dozzina di diversi significati di tale preposizione (ad esempio il Lessico Ebraico-Aramaico del Davidson ci illumina che essa può significare:

I. Indicante di moto o di direzione verso un qualsiasi oggetto, a, verso […]
II. All’interno di, in […]
III. Segno del dativo […]
IV. Indicante possesso, a, appartenente a […]
V. Trasformatrice di avverbi in preposizioni […]
VI. Segno dell’accusativo […]
VII. Indicante occasione (Sal 18:45) […]
VIII. Come a, rispetto a […]
IX. A causa di, perché […]
X. Riguardo a, intorno a […]
XI. Secondo [come in ‘secondo la sua specie’] […]
E, dulcis in fundo…
XII. prefissa all’infinitivo, può essere resa in vari modi, a, finché, cosicché, perché, quando, sebbene […].

È quindi chiaro che una tal pletora di significati, spesso molto diversi fra loro indicano chiaramente che non è possibile addivenire ad un univoco significato di tale preposizione perché una preposizione così drasticamente semplificata è segno palese di degradazione della lingua, dato che una singola lettera significante innesca una entità enorme di ambiguità linguistiche.

Non è, per logica, possibile pensare che l’ideatore della lingua primordiale componesse una preposizione con dodici significati lasciando gli uomini a scervellarsi a quale significato applicare tale termine.

Inoltre il pre-TM stesso ci dimostra che tale preposizione dovesse essere stata composta da più di una lettera. Difatti, in almeno quattro versi del libro di Giobbe (27:14, 29:21, 38:40, 40:4) troviamo la stessa preposizione già più corposa (triletterale), quindi, in una forma già più antica rispetto a quella monoletterale: למו.

Il lavoro di comprensione della grammatica globale ebraica è ancora in corso e lo stesso si può dire – se non di più – del tentativo di ricostruire strutture linguistiche ormai degradate e mai restaurate al loro splendore originario.

Ma non dobbiamo disperare, nel senso che i vari concetti contenuti nelle Scritture sono stati preservati mediante vari metodi, oltre a quello del significato proprio di ogni singola parola. Ho già accennato in un altro post come Dio, prevedendo che il suo messaggio doveva passare da un uomo all’altro, oralmente e/o in maniera scritta, e in periodi successivi anche in lingue diverse dall’ebraico, Egli risolse la perdita inevitabile di informazione linguistica fra un passaggio e l’altro con una ridondanza del messaggio così da supplire proprio a tale perdita.

Perciò nella Bibbia, troviamo lo stesso concetto ripetuto con parole diverse, da diversi scrittori, con stili diversi, et cetera. Non è assolutamente da trascurare il fattore essenziale del contesto, che spessissimo fa chiarezza la dove può esserci incertezza nel significato del singolo termine.

Ora, nel caso di Geremia 29:10, tutte le informazioni contestuali attorno all’argomento dei “70 anni” convergono nel farci concludere che tale periodo di tempo è in riferimento non alla città di Babilonia (nemmeno alla durata presunta dell’impero [neo-]babilonese) ma è in riferimento a Gerusalemme (come città rappresentante l’intera nazione di Giuda).
Spero che le faccia piacere che le riporto alcuni stralci dalle nostre riviste Torre di Guardia e Svegliatevi!, che può, in tutti i casi, leggere direttamente dal nostro sito jw.org:

Invece di parlare di 70 anni “a Babilonia”, molte traduzioni dicono “per Babilonia”. (Nuova Riveduta [NVR]) Alcuni storici sostengono quindi che questo periodo di 70 anni si applichi all’impero babilonese. Secondo la cronologia extrabiblica, i babilonesi dominarono Giuda e Gerusalemme per una settantina d’anni, dal 609 circa al 539, quando Babilonia venne conquistata.
La Bibbia mostra però che i 70 anni sarebbero stati un periodo di severa punizione che Dio avrebbe inflitto in particolar modo agli abitanti di Giuda e Gerusalemme, legati a lui da un patto di ubbidienza. (Esodo 19:3-6) Quando essi si rifiutarono di abbandonare la loro cattiva condotta, Dio disse: “Chiamerò il mio servo Nabucodonosor re di Babilonia . . . a combattere contro questa terra e i suoi abitanti e contro le regioni vicine”. (Geremia 25:4, 5, 8, 9, Parola del Signore [PS]) Anche se pure le nazioni vicine avrebbero subìto l’ira di Babilonia, Geremia definì la distruzione di Gerusalemme e i successivi 70 anni di esilio “il castigo . . . del mio popolo”, poiché Gerusalemme aveva “gravemente peccato”. — Lamentazioni 1:8; 3:42; 4:6, NVR.
Quindi, stando alla Bibbia, i 70 anni furono un periodo di duro castigo per Giuda, e Dio si servì dei babilonesi per infliggere questa severa punizione. Dio comunque disse agli ebrei: “Quando saranno compiuti a Babilonia settant’anni . . . realizzerò la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo”, nel paese di Giuda e Gerusalemme. — Geremia 29:10, CEI.” (Torre di Guardia - 1° ottobre 2011, p. 27, articolo: Quando fu distrutta l’antica Gerusalemme? - Parte I).

Un’altra interessante considerazione la può trovare in un numero della Svegliatevi!:

“Ephraim Stern, uno dei maggiori archeologi israeliani, a proposito dei territori dell’antico popolo di Israele ha osservato: “Dal 604 al 538 a.E.V. c’è un vuoto archeologico, non si trova più nessuna prova indicante che la zona fosse abitata. In tutto quel periodo, delle città rase al suolo dai babilonesi non ne fu ripopolata nemmeno una”. Questo intervallo di tempo durante il quale nessuno tornò ad abitare nei territori conquistati si colloca proprio nel periodo dell’esilio degli ebrei a Babilonia durato dal 607 al 537 a.E.V. (2 Cronache 36:20, 21
).”
(Svegliatevi! - giugno 2012, p. 14, articolo: La Bibbia: un libro di profezie accurate, parte 2).

Lieto di esserle stato utile.

Saluti.
18/02/2013 18:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Post scriptum per il sig. Kalillo,

dimenticavo di menzionargli che la LXX tradusse il termine ebraico in questione con “εν (in, all’interno di) Βαβυλωνι”, e così la Vulgata “in Babylone”.

Inoltre, fra le versioni più recenti (rispetto alle LXX, Vg):

la Douay-Rheims (1899) la traduce “in (Babylon)”, e così anche la Geneva Bible (1587);

la Lutero ha “zu Babel”;

la King James Version “at Babylon”, e così anche la Webster 1833;

la Reina-Valera-Gómez ha “en Babilonia”, e così anche la Sagradas Escrituras.


A risentirci.
18/02/2013 21:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 205
Città: MILANO
Età: 53
Re:
Saro Fedele, 18/02/2013 18:48:

Post scriptum per il sig. Kalillo,

dimenticavo di menzionargli che la LXX tradusse il termine ebraico in questione con “εν (in, all’interno di) Βαβυλωνι”, e così la Vulgata “in Babylone”.

Inoltre, fra le versioni più recenti (rispetto alle LXX, Vg):

la Douay-Rheims (1899) la traduce “in (Babylon)”, e così anche la Geneva Bible (1587);

la Lutero ha “zu Babel”;

la King James Version “at Babylon”, e così anche la Webster 1833;

la Reina-Valera-Gómez ha “en Babilonia”, e così anche la Sagradas Escrituras.


A risentirci.



ero certo della sua attenta e esauriente risposta mille grazie e una buona serata.
18/02/2013 22:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 205
Città: MILANO
Età: 53
Re: Re:
Caro Saro fedele leggendo il tuo post ho capito che sei un fratello e sono felice che fra il popolo di Geova ci sono fratelli come te.

Anch'io sono un testimone di Geova, quindi se nei prossimi post dovessimo riincontrarci puoi darmi del tu.

Grazie nuovamente del tuo aiuto.
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com