Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di giugno 2014 su...

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2014 10:05
Autore
Stampa | Notifica email    
15/06/2014 14:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.113
ViceAdmin
... fine del mondo del 1975?/ fuoriusciti e Bibbia
[Modificato da viceadmintdg1 25/06/2014 10:43]
15/06/2014 17:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.113
ViceAdmin
Apre la trasmissione don Fiorino, che affronta il tema dell'attesa della fine del mondo nel 1975 dicendo:


Quando si parla con qualche tdG in merito alla predizione della fine del mondo nel 1975, essi negano di averlo fatto.

Nelle pubblicazioni ufficiali inveve tra il 1967 e il 1975 è stata suscitata notevole aspettativa per quell’anno.

Essi hanno desunto questa data basandosi sulla cronologia biblica, che noi non condividiamo. Essi infatti vanno contro la scienza, la paleontologia, e non tengono in considerazione i generi letterari e quindi la non letteralità degli eventi creativi della genesi.

I tdG fanno partire la loro cronologia dal 4026, anno della creazione di Adamo. Secondo loro quindi nel 1975 sarebbero scaduti 6000 anni dalla creazione di Adamo.

Di seguito riportiamo una serie di citazioni tratte dalle loro pubblicazioni ufficiali attestanti la loro fervida attesa della fine del mondo nel 1975:

"Non ci volle molto ai fratelli per trovare la tabella che comincia a pagina 31, indicante che nel 1975 finiscono 6.000 anni di esistenza dell'uomo. Le conversazioni sul 1975 eclissarono quasi ogni altra cosa. "Il nuovo libro ci costringe a renderci conto che Armaghedon è, infatti, davvero vicinissimo", disse un congressista" (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 124

"Il fratello Franz proseguì dicendo: "Avete notato la tabella [alle pagine 31-35 del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio]. Essa mostra che nel 1975 finiranno 6.000 anni di esperienza umana, fra circa nove anni”." (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 126)

“Secondo un più recente calcolo della cronologia biblica, seimila anni d'esistenza dell'uomo finiranno nella seconda metà dell'anno 1975” (La Torre di Guardia 15/4/1967 p. 235)

“Gesù disse che "questa generazione" che vide l'inizio di questo periodo di tempo nel 1914 ne avrebbe visto anche la fine. La generazione che era abbastanza grande da vedere con intendimento quegli avvenimenti nel 1914 non è più giovane. Non ha più molti anni da vivere. (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 582)

“Armaghedon, che non può essere lontano, poiché la generazione del 1914 non passerà prima che venga!” (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 632)

L'immediato futuro sarà per certo pieno di avvenimenti culminanti, poiché questo vecchio sistema si avvicina alla sua fine completa. Tra pochi anni al massimo le parti finali della profezia biblica relativa a questi "ultimi giorni" si adempiranno, e come risultato ci sarà la liberazione dei superstiti del genere umano che entreranno nel glorioso regno millenario di Cristo. (La Torre di Guardia 15/9/1968 p. 561).

Potremmo proseguire con numerose altre citazioni ma credo siano sufficienti per capire che la Società Torre di Guardia credeva che la fine del mondo era vicina, proprio perché mancavano pochi anni al 1975.

Aspettative simili ci sono state in merito alle altre date 1914, 1925…
E questo ci fa capire quando poco siano credibili e affidabili le dichiarazioni del Corpo Direttivo e teniamo presente anche ai danni che hanno fatto queste certezze circa una presunta imminente fine del mondo. C’è chi ha venduto case, proprietà e i giovani negli anni ’60 furono scoraggiati dallo studio universitario perché entro pochi anni, nel 1975, il mondo sarebbe finito e sarebbe stato più proficuo impegnarsi nell’opera di evangelizzazione!

Tutto ciò deve farci riflettere, e soprattutto deve far riflettere chi ancora si affida a costoro che si presentano come “canale di Dio per dispensare la verità”!



Lascio la parola a chi desidera replicare...
[Modificato da viceadmintdg1 17/06/2014 11:37]
20/06/2014 08:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.115
TdG

Quando si parla con qualche tdG in merito alla predizione della fine del mondo nel 1975, essi negano di averlo fatto.

Nelle pubblicazioni ufficiali invece tra il 1967 e il 1975 è stata suscitata notevole aspettativa per quell’anno.

[...]

Di seguito riportiamo una serie di citazioni tratte dalle loro pubblicazioni ufficiali attestanti la loro fervida attesa della fine del mondo nel 1975:

"Non ci volle molto ai fratelli per trovare la tabella che comincia a pagina 31, indicante che nel 1975 finiscono 6.000 anni di esistenza dell'uomo. Le conversazioni sul 1975 eclissarono quasi ogni altra cosa. "Il nuovo libro ci costringe a renderci conto che Armaghedon è, infatti, davvero vicinissimo", disse un congressista" (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 124

"Il fratello Franz proseguì dicendo: "Avete notato la tabella [alle pagine 31-35 del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio]. Essa mostra che nel 1975 finiranno 6.000 anni di esperienza umana, fra circa nove anni”." (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 126)

“Secondo un più recente calcolo della cronologia biblica, seimila anni d'esistenza dell'uomo finiranno nella seconda metà dell'anno 1975” (La Torre di Guardia 15/4/1967 p. 235)

“Gesù disse che "questa generazione" che vide l'inizio di questo periodo di tempo nel 1914 ne avrebbe visto anche la fine. La generazione che era abbastanza grande da vedere con intendimento quegli avvenimenti nel 1914 non è più giovane. Non ha più molti anni da vivere. (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 582)

“Armaghedon, che non può essere lontano, poiché la generazione del 1914 non passerà prima che venga!” (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 632)

L'immediato futuro sarà per certo pieno di avvenimenti culminanti, poiché questo vecchio sistema si avvicina alla sua fine completa. Tra pochi anni al massimo le parti finali della profezia biblica relativa a questi "ultimi giorni" si adempiranno, e come risultato ci sarà la liberazione dei superstiti del genere umano che entreranno nel glorioso regno millenario di Cristo. (La Torre di Guardia 15/9/1968 p. 561).

Potremmo proseguire con numerose altre citazioni ma credo siano sufficienti per capire che la Società Torre di Guardia credeva che la fine del mondo era vicina, proprio perché mancavano pochi anni al 1975.



Qui si vuole far intendere che noi TdG odierni ignoriamo ciò che sia successo nel '75 e che in realtà Don Fiorino sia più informato di noi delle intenzioni del nostro corpo direttivo. Beh, sfatiamo subito un mito: conosciamo benissimo cosa successe nel '75! Il nostro Corpo Direttivo si espresse possibilista sul far coincidere i 6000 anni di storia umana con la guerra di Armaghedon che per noi non è la "fine del mondo", come invece afferma Don Fiorino. Secondo la cronologia biblica, infatti, era certo che fossero passati seimila anni dalla creazione dell'uomo ma non si aveva alcuna certezza su ciò che sarebbe successo in tale periodo, come si può ben evincere dalle citazioni sopra riportate.

Infatti l'intento di tali citazioni è proprio quello di creare confusione. Ma se le analizziamo possiamo suddividerle in tre tranche:

1) Citazione di una citazione del parere non vincolante di un partecipante ad un congresso dei TdG che di fatto non sovrappone in maniera chiara il 1975 ad Armaghedon, appellando quest'ultimo con un generico "vicinissimo".

"Non ci volle molto ai fratelli per trovare la tabella che comincia a pagina 31, indicante che nel 1975 finiscono 6.000 anni di esistenza dell'uomo. Le conversazioni sul 1975 eclissarono quasi ogni altra cosa. "Il nuovo libro ci costringe a renderci conto che Armaghedon è, infatti, davvero vicinissimo", disse un congressista" (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 124

2) Citazioni che additano il 1975 come termine dei 6000 anni.

"Il fratello Franz proseguì dicendo: "Avete notato la tabella [alle pagine 31-35 del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio]. Essa mostra che nel 1975 finiranno 6.000 anni di esperienza umana, fra circa nove anni”." (La Torre di Guardia 15/2/1967 p. 126)

“Secondo un più recente calcolo della cronologia biblica, seimila anni d'esistenza dell'uomo finiranno nella seconda metà dell'anno 1975” (La Torre di Guardia 15/4/1967 p. 235)


3) Citazioni che non c'entrano nulla col 1975, ma con l'intendimento della generazione.

“Gesù disse che "questa generazione" che vide l'inizio di questo periodo di tempo nel 1914 ne avrebbe visto anche la fine. La generazione che era abbastanza grande da vedere con intendimento quegli avvenimenti nel 1914 non è più giovane. Non ha più molti anni da vivere. (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 582)

“Armaghedon, che non può essere lontano, poiché la generazione del 1914 non passerà prima che venga!” (La Torre di Guardia 15/10/1967 p. 632)

L'immediato futuro sarà per certo pieno di avvenimenti culminanti, poiché questo vecchio sistema si avvicina alla sua fine completa. Tra pochi anni al massimo le parti finali della profezia biblica relativa a questi "ultimi giorni" si adempiranno, e come risultato ci sarà la liberazione dei superstiti del genere umano che entreranno nel glorioso regno millenario di Cristo. (La Torre di Guardia 15/9/1968 p. 561).


Appare evidente a tutti, quindi, la volontà di creare solamente confusione nella mente dell'ascoltatore nascondendo il nocciolo della questione: i TdG ed il suo CD non sono profeti!

Questo è evidente dalle scuse fatte per la troppa aspettazione suscitata in quel periodo in W 80 1/9 pagina 17:

5 In tempi moderni tale premura, lodevole in se stessa, ha provocato tentativi di stabilire date per l’auspicata liberazione dalle sofferenze e difficoltà che colpiscono tutti sulla terra. Con la pubblicazione del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio, e l’osservazione che sarebbe stato appropriato che il regno millenario di Cristo scorresse parallelo al settimo millennio d’esistenza umana, venne suscitata considerevole aspettativa per il 1975. Allora e in seguito si disse che questa era solo una possibilità. Purtroppo però, insieme a tali informazioni cautelative, furono pubblicate altre dichiarazioni che lasciavano intendere che tale realizzazione delle speranze in quell’anno era più una probabilità che una semplice possibilità. Dispiace che queste ultime dichiarazioni abbiano evidentemente adombrato quelle che invitavano alla cautela e abbiano contribuito ad accrescere l’aspettativa che c’era già.

6 La Torre di Guardia del 1° gennaio 1977, parlando dell’inopportunità di tenere lo sguardo fisso su una certa data, diceva: “Se qualcuno è rimasto deluso non avendo seguito questo ragionamento, ora deve fare di tutto per modificare la sua mentalità, comprendendo che non è stata la Parola di Dio a venire meno o a ingannarlo e a deluderlo, ma che il suo intendimento si basava su premesse errate”. Dicendo “qualcuno”, La Torre di Guardia includeva tutti i testimoni di Geova delusi, compresi dunque i responsabili della pubblicazione delle informazioni che contribuirono ad accrescere le speranze accentrate su quella data.


E' lampante che noi TdG conosciamo benissimo ciò che successe allora e che nulla avvenne di ciò che dicono alcune leggende metropolitane.

Si tenga presente, poi, che noi TdG non abbiamo una visione "mistica" della religione: oracoli, dogma, infallibilità, ecc. sono tutte cose che non ci appartengono. E' forse il mondo cattolico in cui siamo qui immersi a creare fraintendimenti di questo tipo. Per noi non è tutto "oro colato" quello che sta scritto sulle nostre riviste, né lo accettiamo senza spirito critico, cosa che è impossibile per un cattolico devoto verso i dogma della sua chiesa. Ogni nuovo intendimento del nostro CD prevede da parte nostra studio, confronto con le scritture e meditazione, onde arrivare a "digerire" le informazioni. Non è detto che poi si "digeriscano" tutte le informazioni, ma questo crea convincimento sulla propria fede. Insomma, tenendo fermi i principi morali base e le dottrine fondamentali sulla presenza di Cristo negli ultimi giorni (anche perché, non credendo a questi ci si domanda come uno abbia potuto diventare TdG) viene ammessa una certa discrezionalità nelle capacità d'intendimento, nella critica e nella fiducia riposta nel CD, il tutto senza creare disordine.

Come dovremmo quindi interpretare l'aspettazione di quel periodo? Vediamo innanzitutto come vivevano gli apostoli di Gesù ed i primi cristiani i tempi in cui vivevano.

(Matteo 24:2,3) Rispondendo, egli disse loro: “Non vedete tutte queste cose? Veramente vi dico: Non sarà affatto lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata”. Mentre sedeva sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono privatamente, dicendo: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?”

(Atti 1:6) Or quando si furono riuniti, gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?”


Gli apostoli attendevano quindi la restaurazione del regno di Dio sulla terra in quel tempo.

(1 Corinti 7:29-31) Inoltre, dico questo, fratelli, che il tempo rimasto è ridotto. Da ora in poi quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero, e anche quelli che piangono siano come quelli che non piangono, e quelli che si rallegrano come quelli che non si rallegrano, e quelli che comprano come quelli che non possiedono, e quelli che fanno uso del mondo come quelli che non ne usano appieno; poiché la scena di questo mondo cambia.

(1 Pietro 4:7) Ma la fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere.

(Giacomo 5:8) Anche voi esercitate pazienza; rendete fermi i vostri cuori, perché la presenza del Signore si è avvicinata.


I primi cristiani erano esortati a perseverare perché il regno di Dio si era avvicinato.

Si sbagliavano forse? Erano forse predizioni errate? No! Si trattava di ansia escatologica. Semplicemente, i cristiani odierni come i primi attendono con ansia l'adempimento delle parole della preghiera modello: "Sia fatta la tua volontà... sulla terra". Certo, a volte lo zelo può portare a valorizzare dei periodi rispetto a degli altri, ma questo non è in un'ottica profetica come non erano profetiche le ansie dei primi cristiani. Forse si sbaglia a creare dell'aspettazione per certi periodi? Sì e no! Sì, poiché "l'aspettazione differita fa ammalare il cuore" (Proverbi 13:12) portando a delusione e no poiché aiuta a 'stare svegli'. - 1 Corinti 16:13

Cerchiamo quindi di vedere le cose nella giusta ottica, abbandonando la comune ed anestetizzata visione cattolica.


Essi hanno desunto questa data basandosi sulla cronologia biblica, che noi non condividiamo. Essi infatti vanno contro la scienza, la paleontologia, e non tengono in considerazione i generi letterari e quindi la non letteralità degli eventi creativi della genesi.

I tdG fanno partire la loro cronologia dal 4026, anno della creazione di Adamo. Secondo loro quindi nel 1975 sarebbero scaduti 6000 anni dalla creazione di Adamo.



Non è che noi 'andiamo contro la scienza, la paleontologia, e non teniamo in considerazione i generi letterari', semplicemente la Scienza non ha finora prodotto prove convincenti sulla certezza dei sistemi di datazione, non riuscendo a scavalcare i problemi imposti da un, per la scienza ipotetico, Diluvio universale. In mancanza di certezze da una parte, preferiamo riporre fiducia nella narrazione biblica, che più volte ha confermato la propria attendibilità in campo storico e scientifico.


Aspettative simili ci sono state in merito alle altre date 1914, 1925…
E questo ci fa capire quando poco siano credibili e affidabili le dichiarazioni del Corpo Direttivo e teniamo presente anche ai danni che hanno fatto queste certezze circa una presunta imminente fine del mondo. C’è chi ha venduto case, proprietà e i giovani negli anni ’60 furono scoraggiati dallo studio universitario perché entro pochi anni, nel 1975, il mondo sarebbe finito e sarebbe stato più proficuo impegnarsi nell’opera di evangelizzazione!



Come già detto il CD non agisce da profeta in senso stretto: ognuno deve valutare con diligenza le sue affermazioni e prendere le proprie decisioni. Debbo dire, come nota personale, che i miei genitori mi raccontarono del '75 e mi dissero che è vero che qualche fratello vendette proprietà e si dedicò al servizio in quel periodo, ma la maggior parte di questi in seguito non si pentì della scelta fatta e che la responsabilità primaria di questa decisione non fu delle pubblicazioni o del loro intendimento personale, ma dell'intendimento di alcuni che con il loro carisma trascinavano altri fratelli nelle loro scelte. In genere erano questi individui ad uscire dalla congregazione in seguito alla delusione e non i "trascinati".

In merito all'università, quel periodo non fu particolarmente scoraggiante verso quell'ambiente. Invito a leggere questo articolo:

I Testimoni di Geova e l’università: oscurantismo o libera scelta?


Tutto ciò deve farci riflettere, e soprattutto deve far riflettere chi ancora si affida a costoro che si presentano come “canale di Dio per dispensare la verità”!



La maniera maliziosa in cui sono state presentate le informazioni di questo intervento dovrebbe invece far riflettere chi si ostina a dar credito a questa trasmissione ben poco onesta. Il CD non è il "canale di Dio per dispensare la verità", ma è 'lo schiavo fedele e discreto che dispensa cibo spirituale a suo tempo'. Il suo compito è mantenere il gregge vigile ed attento, non di fare da oracolo che pronuncia le proprie verità ex-cathedra.
[Modificato da Barnaba1977 20/06/2014 08:40]
21/06/2014 19:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Caro Fiorino, giusto un paio di considerazioni e nulla più, giacchè il fratello che mi ha preceduto ha già risposto più che egregiamente….

viceadmintdg1, 15/06/2014 17:00:



Essi hanno desunto questa data basandosi sulla cronologia biblica, che noi non condividiamo. Essi infatti vanno contro la scienza, la paleontologia, e non tengono in considerazione i generi letterari e quindi la non letteralità degli eventi creativi della genesi.




secondo il suo ragionamento, pertanto, visto il "genere letterario" da non considerarsi letterale ma, presumibilmente, mitologico, anche la creazione della prima coppia umana (Gen. 1:27), Adamo ed Eva, viene sostanzialmente ritenuta non letterale e, in ultima analisi, annullato anche il proposito di Dio relativo all' uomo (Gen. 1:28), proposito immutabile come lo è Dio stesso:

"ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c'è variazione né ombra di cambiamento" (Giacomo 1:17 CEI)

Quindi caro Fiorino, Lei può spiegare gentilmente agli ascoltatori di Radio Maria, ovviamente con la Sacra Scrittura, chi fece questa operazione e perchè?

"La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta - nella speranza 21che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio" (Rom. 8:20-21 CEI),

non fu Dio?

"Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

16Alla donna disse:

«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
17All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: «Non devi mangiarne»,

maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba dei campi.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!
». (Gen. 3:15-19 CEI)

Dio non sottopose la creazione umana alla caducità, stabilendo però sin da subito l' affrancamento della stessa da quella condizione, per mezzo del riscatto, della redenzione?

Inoltre, come ha origine la morte, dato che la Bibbia la definisce non un passaggio a…….. "miglior vita", ma come una nemica, (1 Cor. 15:26)?
Per l' apostolo Paolo la morte ha questa origine:

"Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato". (Rom. 5:12 CEI)

Paolo dice, sotto ispirazione divina (2 Pt. 3:16), che io, Lei, tutti noi abbiamo peccato e moriamo a motivo di un determinato evento che, a suo dire, non dobbiamo considerare come tale, giacchè dobbiamo tenere "in considerazione i generi letterari e quindi la non letteralità degli eventi creativi della genesi." (parole sue), compresa quindi la creazione di Adamo ed Eva.

Lei sa spiegare al pubblico di Radio Maria, perchè la creazione si trova nella caducità, per colpa di chi e perchè si muore?

Può rispondermi alla prossima trasmissione di Radio Maria? La ringrazio….




viceadmintdg1, 15/06/2014 17:00:


Aspettative simili ci sono state in merito alle altre date 1914, 1925…
E questo ci fa capire quando poco siano credibili e affidabili le dichiarazioni del Corpo Direttivo e teniamo presente anche ai danni che hanno fatto queste certezze circa una presunta imminente fine del mondo. C’è chi ha venduto case, proprietà e i giovani negli anni ’60 furono scoraggiati dallo studio universitario perché entro pochi anni, nel 1975, il mondo sarebbe finito e sarebbe stato più proficuo impegnarsi nell’opera di evangelizzazione!

Tutto ciò deve farci riflettere, e soprattutto deve far riflettere chi ancora si affida a costoro che si presentano come “canale di Dio per dispensare la verità”!






nell' epoca apostolica non esisteva un "centro decisionale" nell' ekklesìa?
Caspita, parrebbe proprio di si, leggendo Atti 15:1-41 ; 16:1-4...


Quindi, come mai l' apostolo Pietro, che era presente a quell’ assemblea e che è da voi ritenuto il Vicario di Cristo, arrivò al punto di scrivere quanto segue?

"πάντων δὲ τὸ τέλος ἤγγικεν "

alla lettera:

"Di tutte le cose ora la fine è vicina" (1 Pt. 4:7)?

Il vostro Papa è successore di S. Pietro, secondo il vostro catechismo (art. 182 compendio catechismo cattolico) e il Magistero papale è infallibile per ciò che concerne la dottrina, dico bene (art. 185 compendio catechismo cattolico)?

Quindi, dato che 1 Pt. è a tutti gli effetti Sacra Scrittura è anch’ essa infallibile, vista non solo la strettissima relazione posta tra Scrittura, Tradizione e Magistero (art. 17 compendio catechismo cattolico) ma considerato che “Dio stesso è l’ autore della Sacra Scrittura: essa è perciò detta ispirata e insegna senza errore quelle verità, che sono necessarie alla nostra salvezza” (art. 18 compendio catechismo cattolico)?
Come si spiega, quindi, 1 Pt. 4:7?


Lei può spiegare al pubblico di Radio Maria?

Grazie..
[Modificato da Aquila-58 21/06/2014 19:31]
23/06/2014 09:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.113
ViceAdmin
L'intervento successivo e' di Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo al seguente articolo del nostro sito:


www.tdgonline.it/
[Modificato da Giandujotta.50 18/12/2014 11:20]
25/06/2014 10:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.113
ViceAdmin
L’ultimo intervento è di don Cadei che affronta il tema:


“l’emarginazione degli ex tdG è giustificata dalla Bibbia?”

La letteratura dei tdG è disseminata di citazioni bibliche che farebbero da supporto alle loro posizioni disciplinari. Essi infatti prevedono la disassociazione per peccati gravi (es. adulterio), per partecipazione ad attività politica, oppure se ci si pone in antitesi alla Congregazione, oppure se si interpreta la Bibbia in modo indipendente.
Chi viene espulso, per decisione del comitato giudiziario, deve essere isolato dagli altri confratelli. La stessa cosa accade a chi si dissocia, cioè abbandona deliberatamente la Congregazione. In entrambi i casi si viene completamente emarginati e questo vale anche per i familiari.
I tdG non ammettono che uno possa uscire per una crisi di coscienza o per un ripensamento a seguito di una riflessione seria e ponderata. Chi abbandona la Congregazione, viene demonizzato e c’è l’obbligo di considerarlo come morto e pertanto non lo si può ne salutare ne guardare.
Una delle maggiori sofferenze di un fuoriuscito è dovuta al fatto che gli ex fratelli lo devono emarginare totalmente, anche se era un amico carissimo.
Giustificano tale comportamento dicendo che questo è ciò che vuole la Bibbia.
Leggiamo in proposito nel Ministero del Regno dell’agosto del 2002:

“Le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento: “[Chi viene espulso] ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso”.

Ma i tdG si dimenticano che questo era il comportamento degli ebrei, mentre Gesù non faceva così. Leggiamo infatti in Luca 15:1-3:

“Or tutti gli esattori di tasse e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Quindi i farisei e gli scribi brontolavano, dicendo: “Quest’uomo accoglie i peccatori e mangia con loro”. 3 Allora egli pronunciò loro questa illustrazione”

Quindi non è vero che Gesù emarginava i peccatori e i pubblicani, anzi era proprio criticato perché non lo faceva!

Contrariamente agli insegnamenti del Vangelo di amare anche i nemici, i tdG insegnano che bisogna odiare gli apostati. Leggiamo nella Torre di Guardia del 1/10/1993 p. 19:

“quando il male diventa così radicato da essere parte integrante della loro personalità, allora il cristiano deve ‘odiare’ (nel senso biblico del termine) costoro che si sono inseparabilmente legati al male. I veri cristiani condividono i sentimenti che Geova nutre verso questi apostati”

L’equivoco è proprio qui. Essi si sentono giustificati ad emarginare gli apostati perché lo direbbe la Bibbia.

Un testo biblico che spesso citano a supporto della loro prassi è 1 Corinti 5:9-13:

“Nella mia lettera vi scrissi di cessar di mischiarvi in compagnia di fornicatori, 10 non [volendo dire] interamente con i fornicatori di questo mondo o con gli avidi e i rapaci o gli idolatri. Altrimenti, dovreste effettivamente uscire dal mondo. 11 Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. 12 Poiché spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.”

Ma queste parole giustificano la prassi dei tdG di emarginare i disassociati?

Leggiamo cosa ne pensa Gesù in proposito in Matteo 5:44-47:

“Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; 45 per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? 47 E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni?”.

Queste parole ci fanno capire che non è biblica la prassi dei tdG di emarginare gli apostati. Gesù ci impone di amare e salutare tutti, anche i nemici. Quindi non c’è giustificazione di emarginare gli apostati, ossia gli ex fratelli, anche se diventano nemici del popolo di Geova!




Lascio la parola a chi desidera replicare...
27/06/2014 17:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Grazie Admin,

viceadmintdg1, 23/06/2014 22:05:

L’ultimo intervento è di don Cadei che affronta il tema:

“l’emarginazione degli ex tdG è giustificata dalla Bibbia?”

Chi viene espulso, per decisione del comitato giudiziario, deve essere isolato dagli altri confratelli.




La parola “isolato” potrà andar bene per far colpo sugli ascoltatori di Radio Maria, ma non corrisponde a ciò che accade, giacchè il fratello non viene “isolato”.

Quella che viene comminata è la disciplina secondo il punto di vista divino e non secondo il nostro, come vedremo.

E’ cosa del tutto differente, perché si tratta della disciplina divina verso colui che Dio ama, e per questo è una disciplina dura, tanto che viene paragonata a un flagello - in Ebrei 12:6 viene usato lo stesso verbo greco mastigoo (“flagellare, percuotere”) di Gv. 19:1, giusto per intenderci - dolorosa, ma che alla fine produce, in chi ne è addestrato, il frutto pacifico della giustizia (Ebrei 12:11). E’ scritto tutto in Ebrei 12:5-11, caro Cadei...

Il disassociato può partecipare regolarmente alle adunanze dei cristiani testimoni di Geova, ma la Congregazione Cristiana in questo caso applica ciò che è scritto in 1 Cor. 5:6,11-13 e lo scopo non è neppure lontanamente quello di punire o isolare….lo scopo della disciplina è quello di salvare, di ristabilire quel fratello, come è ben scritto da Paolo (1 Cor. 5:5), oltre che proteggere l' ekklesìa (1 Cor. 5:6).


(segue.....)


[Modificato da Aquila-58 27/06/2014 17:17]
27/06/2014 17:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
viceadmintdg1, 23/06/2014 22:05:


La stessa cosa accade a chi si dissocia, cioè abbandona deliberatamente la Congregazione. In entrambi i casi si viene completamente emarginati e questo vale anche per i familiari.
I tdG non ammettono che uno possa uscire per una crisi di coscienza o per un ripensamento a seguito di una riflessione seria e ponderata. Chi abbandona la Congregazione, viene demonizzato e c’è l’obbligo di considerarlo come morto e pertanto non lo si può ne salutare ne guardare.




Anche queste appaiono come parole usate per far colpo sugli ascoltatori di Radio Maria, ma non corrispondono assolutamente alla realtà.

Guardi cosa afferma, molto brevemente e restando al punto, la Torre di Guardia del 15/2/2011:

"Troncando i rapporti con il disassociato o il dissociato, dimostrate di odiare gli atteggiamenti e i comportamenti che hanno portato a questa situazione. Ma dimostrate anche che amate abbastanza il trasgressore da agire nei suoi migliori interessi. La vostra lealtà a Geova può aumentare le probabilità che la persona che ha ricevuto la disciplina si penta e torni a Geova"

E così è: le persone disassociate (o dissociate) che ritornano nella Congregazione Cristiana (sono la stragrande maggioranza “silenziosa" a fronte di una piccolissima minoranza….chiassosa), riconoscono di essere stata aiutata a rientrare proprio grazie alla disciplina divina enunciata in Ebrei 12:5-11....




viceadmintdg1, 23/06/2014 22:05:



Una delle maggiori sofferenze di un fuoriuscito è dovuta al fatto che gli ex fratelli lo devono emarginare totalmente, anche se era un amico carissimo.
Giustificano tale comportamento dicendo che questo è ciò che vuole la Bibbia.
Leggiamo in proposito nel Ministero del Regno dell’agosto del 2002:

“Le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento…….Ma i tdG si dimenticano che questo era il comportamento degli ebrei, mentre Gesù non faceva così. Leggiamo infatti in Luca 15:1-3:


Quindi non è vero che Gesù emarginava i peccatori e i pubblicani, anzi era proprio criticato perché non lo faceva!




Ovvio che Gesù stesse sia con i peccatori che con i pubblicani, giacchè Egli stesso disse ciò che è scritto in Luca 5:31-32 e Luca 19:10, riguardo al pubblicano Zaccheo.

Nel contesto matteano Gesù, lungi dallo “sposare” il disprezzo per i pagani e i pubblicano tipico dei giudei, indica proprio quella sciagurata pratica giudaica per evidenziare che chi non ascolta neppure l’ ekklesìa, deve essere per noi come un pagano e un pubblicano, non intendendo insegnare l’ odio o l’ ostracismo verso di loro (Zaccheo ne sapeva qualcosa…), ma indicando, come spiega bene la Torre di Guardia 15/10/1999: che

l’ obiettivo è il medesimo: guadagnare il fratello, se è possibile.
Si spera che il trasgressore non sia come gli israeliti dei quali il profeta di Geova scrisse
: “Chiamai, ma non rispondeste; parlai, ma non ascoltaste; e continuaste a fare ciò che era male ai miei occhi, e sceglieste la cosa in cui non provavo diletto”. — Isaia 65:12.

In un numero relativamente piccolo di casi, però, il peccatore manifesta proprio questo atteggiamento.

In tal caso le istruzioni di Gesù sono chiare: “Ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Il Signore non disse di essere disumani né di mostrare animosità. Non c’è però nessuna ambiguità nel comando di Paolo di espellere dalla congregazione i peccatori impenitenti. (1 Corinti 5:11-13) Anche questo può infine contribuire a guadagnare il peccatore.
Gesù non pensava che la gente delle nazioni e gli esattori di tasse fossero irrecuperabili. Un esattore di tasse, Matteo Levi, si pentì sinceramente, ‘seguì Gesù’ e fu addirittura scelto come apostolo. (Marco 2:15; Luca 15:1)
Di conseguenza, se oggi un peccatore “non ascolta neanche la congregazione” e viene espulso, possiamo aspettare e vedere se, col tempo, si pente e fa sentieri diritti per i suoi piedi. Quando lo farà e tornerà a far parte della congregazione, saremo felici di aver guadagnato il nostro fratello riaccogliendolo nell’ovile della vera adorazione
”.

Come vede, caro Cadei, le cose stanno molto, molto diversamente da come Lei le dipinge…


(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 27/06/2014 17:28]
27/06/2014 17:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
viceadmintdg1, 23/06/2014 22:05:



Contrariamente agli insegnamenti del Vangelo di amare anche i nemici, i tdG insegnano che bisogna odiare gli apostati. Leggiamo nella Torre di Guardia del 1/10/1993 p. 19:

“quando il male diventa così radicato da essere parte integrante della loro personalità, allora il cristiano deve ‘odiare’ (nel senso biblico del termine) costoro che si sono inseparabilmente legati al male. I veri cristiani condividono i sentimenti che Geova nutre verso questi apostati”




Lei estrapola completamente una parte del paragrafo 15 dal contesto della Torre di Guardia del 1/10/1993, che fa per esempio questa citazione nello stesso paragrafo da lei menzionato:

15 Riguardo a questi, il salmista disse: “Non odio io quelli che ti odiano intensamente, o Geova, e non provo nausea per quelli che si rivoltano contro di te? Li odio con odio completo. Mi sono divenuti veri nemici”. (Salmo 139:21, 22) Davide li aborriva perché odiavano intensamente Geova”.
Come vede, il paragrafo cita il Salmo 139:21-22 che il salmista scrive sotto ispirazione, come tutta la Scrittura (2 Tim. 3:16).

Secondo il vostro canone scritturistico, il Creatore non ha in odio solo l’ empietà ma anche l’ empio: perchè dico questo?
Perchè non lo dico io, ma un libro che per voi è ispirato, il deuterocanonico libro della Sapienza:

Perché a Dio sono egualmente in odio l’ empio e la sua empietà” (Sapienza 14:9)!

E' scritto nella vostra Bibbia, non certo nella nostra che accetta solo i 66 libri protocanonici...


(segue ultima parte......)
[Modificato da Aquila-58 27/06/2014 17:39]
27/06/2014 17:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
viceadmintdg1, 23/06/2014 22:05:



L’equivoco è proprio qui. Essi si sentono giustificati ad emarginare gli apostati perché lo direbbe la Bibbia.

Un testo biblico che spesso citano a supporto della loro prassi è 1 Corinti 5:9-13:

Ma queste parole giustificano la prassi dei tdG di emarginare i disassociati?

Leggiamo cosa ne pensa Gesù in proposito in Matteo 5:44-47:

Queste parole ci fanno capire che non è biblica la prassi dei tdG di emarginare gli apostati. Gesù ci impone di amare e salutare tutti, anche i nemici. Quindi non c’è giustificazione di emarginare gli apostati, ossia gli ex fratelli, anche se diventano nemici del popolo di Geova!




Cominciamo col dire che Lei è nell’ errore, giacchè per ciò che concerne gli apostati o i dissociati, noi non facciamo affatto riferimento a 1 Cor. 5:1-13 bensì a 2 Gv. 9-11, dove c' è scritto chiaramente di non rivolgere neppure un saluto a costoro.

L’ obiezione è che qui si parli dell’ anticristo, ma lo stesso Giovanni, riguardo all’ anticristo, afferma anche ciò che è scritto in 1 Gv. 2:18-19!
Si trattava quindi degli apostati (i "molti anticristi"), usciti dall’ ekklesìa (si confronti Atti 20:29-30….)….

Vede, caro Cadei, il suo ragionamento non regge proprio: noi dobbiamo considerare le parole di Gesù di Mt. 5:44-47 anche in relazione a ciò che scrissero i suoi apostoli riguardo agli apostati o a coloro che si dissociarono dall’ ekklesìa.

Forse Paolo e Giovanni non amavano abbastanza i loro nemici?

Lei può sostenere ciò?

Evidentemente l' accostamento serve, anche questa volta, a far colpo sugli ascoltatori di Radio Maria ma non regge proprio, giacchè riguardo agli apostati o ai dissociati dobbiamo tenere conto di ciò che gli apostoli di Cristo scrissero, riguardo alla protezione di cui deve godere l’ ekklesìa, come afferma 1 Cor. 5:6.

Vediamo alcuni passi biblici al riguardo.

Per esempio Tito 3:10-11: qui dove la Bibbia CEI traduce con “fazioso”, abbiamo l’ aggettivo hairetikos.

Il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider afferma che “in Tito 3:10 l’ hairetikos è l’ eretico che si allontana dalla retta dottrina”, tipo Alessandro e Imeneo.

Di Imeneo si parla in 2 Tim. 2:17-18, di Alessandro e dello stesso Imeneo in 1 Tim. 1:20 e in 2 Tim. 4:14-15: la cattolicissima Bibbia CEI afferma in nota a 1 Tim. 1:20 che “Imeneo e Alessandro sono due falsi maestri che, con l’ autorità di un apostolo, sono stati estromessi dalla comunità (1 Cor. 5:5 ; 2 Tim. 2:17)".

Vediamo cosa scrive Paolo in 2 Tim. 4:14-15:
Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. 15 Anche tu guardati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione” (CEI).

Qui la nota della Bibbia CEI afferma che Alessandro il fabbro “è la stessa persona di cui si parla in 1 Tim. 1:20”.

Alessandro, come Ireneo, erano quindi apostati, come lo era anche Fileto, si legga 2 Tim. 2:16-18: Paolo afferma che costoro "hanno deviato dalla verità" e che "la parola di costoro si propagherà come una cancrena" (CEI), invitando Timoteo a stare alla larga da costoro.

Converrà rammentare ancora, per chiudere, che entrambi furono “estromessi dalla comunità”, come afferma la nota della Bibbia CEI a 1 Tim. 1:20 e che, riguardo ad Alessandro, Paolo dice:

guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione” (2 Tim. 4:15 CEI)…come molti nostri ex che vanno in tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive.

[Modificato da Aquila-58 27/06/2014 18:09]
30/06/2014 00:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.115
TdG

“l’emarginazione degli ex tdG è giustificata dalla Bibbia?”

La letteratura dei tdG è disseminata di citazioni bibliche che farebbero da supporto alle loro posizioni disciplinari. Essi infatti prevedono la disassociazione per peccati gravi (es. adulterio), per partecipazione ad attività politica, oppure se ci si pone in antitesi alla Congregazione, oppure se si interpreta la Bibbia in modo indipendente.



Una piccola nota: i tdG non disassociano chi ha dei dubbi dottrinali o chi fa studi indipendenti della Parola di Dio, come invece lasciano intendere le parole in neretto con la solita malevolenza. Il peccatore incorre nella disassociazione solo se approfitta della fratellanza per pubblicizzare le proprie idee creando uno spirito settario. Come dice Galati 5:19,20, uno spirito del genere non è compatibile con il Cristianesimo.

(Galati 5:19, 20) Ora le opere della carne sono manifeste, e sono [...] contesa, [...] contenzioni, divisioni, sette...


Chi viene espulso, per decisione del comitato giudiziario, deve essere isolato dagli altri confratelli.



Esattamente! Si tratta di far in modo che le idee deleterie del disassociato non vadano a corrompere la pace, l'unità nell'adorazione e la purezza della congregazione. Ci sono dei precedenti biblici a questo modo di fare.

1. Pace ed unità.

(2 Timoteo 2:16-18) Ma evita i discorsi vuoti che violano ciò che è santo; poiché essi progrediranno sempre più in empietà, e la loro parola si spargerà come cancrena. Imeneo e Fileto sono fra quelli. Questi stessi [uomini] hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione sia già avvenuta; e sovvertono la fede di alcuni.

Discutere con Imeneo e Fileto sarebbe stato dannoso, come tollerarli nella congregazione. La loro parola era cancrena che minava l'unità e la pace della congregazione.

2. Purezza

(1 Corinti 5:1,11,13) In effetti, si riferisce che fra voi c’è fornicazione, e fornicazione tale che non esiste neanche fra le nazioni, che un certo [uomo] ha la moglie del [proprio] padre. [...] Vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. [...] “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.

L'uomo che andava a letto con la moglie del proprio padre non poteva essere accolto in congregazione, ma andava allontanato, non mangiando neppure con un tal uomo.

Notate che in entrambi i casi siamo di fronte a condotte continuate ed impenitenti, ovvero a malvagità.


La stessa cosa accade a chi si dissocia, cioè abbandona deliberatamente la Congregazione.



Viene considerato apostasia, come la Chiesa Cattolica considera apostati i tdG.


In entrambi i casi si viene completamente emarginati e questo vale anche per i familiari.



Inesatto e superficiale. Per quel che riguarda i familiari, l'emarginazione riguarda solo i vincoli sociali, il divertirsi insieme e partecipare ad altre attività non necessarie. Poi ci sono delle differenze determinate dalle situazioni contingenti: alla fine è la famiglia a regolarsi su come mantenere i contatti con i familiari disassociati e nessuno può intervenire su questi.

Per quel che riguarda gli altri, sì, si evita ogni contatto sociale e spirituale con la persona. Eventuali vincoli professionali e civili restano inalterati.


I tdG non ammettono che uno possa uscire per una crisi di coscienza o per un ripensamento a seguito di una riflessione seria e ponderata.



Semplicemente non ce n'è necessità. Basta non predicare più per più di sei mesi e si acquisisce lo status di inattivo. A quel punto si è automaticamente fuori "dal giro" e non c'è alcun isolamento. Chi chiede di uscire è perché non vuole più aver nulla a che fare con noi. Quindi, a che pro frequentare una persona che per prima non desidera aver nulla a che fare con noi?


Chi abbandona la Congregazione, viene demonizzato e c’è l’obbligo di considerarlo come morto e pertanto non lo si può ne salutare ne guardare.



[SM=g27993] Questa è puerile pubblicità apostata.

Demonizzare significa "far apparire qualcuno malvagio agli occhi dell'interlocutore". Ma quando uno viene disassociato, ricordiamo che la disassociazione è proprio la forma di disciplina più estrema, dimostra impenitenza. Nel caso del dissociato, dimostra anch'egli un inutile ed impenitente spirito settario. Quindi, non è che "facciamo apparire qualcuno malvagio", ma si prende atto di una situazione di impenitenza. Visto che generalmente non si conoscono i motivi per i quali una persona è disassociata, come si fa a dire che si demonizza?


Una delle maggiori sofferenze di un fuoriuscito è dovuta al fatto che gli ex fratelli lo devono emarginare totalmente, anche se era un amico carissimo.



A questo punto si potrebbe aprire una parentesi sulle sofferenze che con la loro caparbietà i disassociati infergono a chi rimane nella congregazione, ma non siamo populisti come i nostri detrattori amano essere.


Giustificano tale comportamento dicendo che questo è ciò che vuole la Bibbia.



Tu quoque, Brute, fili mi! Mi pare una giustificazione più plausibile che giustificare qualcosa con concili umani!


Leggiamo in proposito nel Ministero del Regno dell’agosto del 2002:

“Le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento: “[Chi viene espulso] ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso”.

Ma i tdG si dimenticano che questo era il comportamento degli ebrei, mentre Gesù non faceva così. Leggiamo infatti in Luca 15:1-3:

“Or tutti gli esattori di tasse e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Quindi i farisei e gli scribi brontolavano, dicendo: “Quest’uomo accoglie i peccatori e mangia con loro”. 3 Allora egli pronunciò loro questa illustrazione”

Quindi non è vero che Gesù emarginava i peccatori e i pubblicani, anzi era proprio criticato perché non lo faceva!



Obiezione sciocca che non tiene proprio conto del contesto. In quel caso il parallelo era tra come trattare gli espulsi e come gli ebrei trattavano i peccatori ed i pubblicani, non come li trattasse Gesù! Ma se siamo a questi livelli con l'esegesi, mi meraviglio di come si possa affidare una rubrica così delicata ad una persona con così scarse capacità interpretative! Studi, Don Cadei, studi!

Ecco un paragrafo dalla w91 15/4 p. 20:

Luca 15:1 dice: “Tutti gli esattori di tasse e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo”. Non che ciascun esattore di tasse e ciascun peccatore fosse lì; il versetto dice “tutti” nel senso che ce n’erano molti. (Confronta Luca 4:40). Quali esattori di tasse e peccatori erano lì? Quelli che ci tenevano a essere perdonati dei loro peccati. In precedenza, alcuni di loro erano stati attratti dal messaggio di pentimento predicato da Giovanni il Battezzatore. (Luca 3:12; 7:29) Perciò Gesù, predicando agli esattori che erano andati da lui, non contraddiceva la sua raccomandazione espressa in Matteo 18:17. Notate che “molti esattori di tasse e peccatori [udirono Gesù] e lo seguivano”. (Marco 2:15) Non si trattava di persone che desideravano continuare a comportarsi male, rifiutando qualsiasi aiuto. Al contrario, avevano udito il messaggio di Gesù e il loro cuore era rimasto toccato. Predicando loro anche se peccavano ancora, nonostante probabilmente stessero cercando di cambiare, “il pastore eccellente” stava imitando il suo Padre misericordioso. — Giovanni 10:14.


Contrariamente agli insegnamenti del Vangelo di amare anche i nemici, i tdG insegnano che bisogna odiare gli apostati. Leggiamo nella Torre di Guardia del 1/10/1993 p. 19:

“quando il male diventa così radicato da essere parte integrante della loro personalità, allora il cristiano deve ‘odiare’ (nel senso biblico del termine) costoro che si sono inseparabilmente legati al male. I veri cristiani condividono i sentimenti che Geova nutre verso questi apostati”



Ma si è chiesto Don Cadei cosa significhi odiare in senso biblico? No, perché sembra che estrapolando una frase dal contesto si possano far dire ad una pubblicazione chissà quali "verità scottanti"! In realtà, l'articolo sta solamente facendo da cassa di risonanza alle informazioni contenute nell'enciclopedi biblica Perspicacia Nello Studio delle Scritture, p. 418 all'esponente Odio:

Per lealtà a Geova, i suoi servitori odiano le persone e le cose che egli odia. (2Cr 19:2) “Non odio io quelli che ti odiano intensamente, o Geova, e non provo nausea per quelli che si rivoltano contro di te? Li odio con odio completo. Mi sono divenuti veri nemici”. (Sl 139:21, 22) Ma questo odio non cerca di nuocere ad altri e non è sinonimo di disprezzo o rancore. Piuttosto si esprime con l’assoluta avversione per ciò che è malvagio, evitando il male e quelli che odiano intensamente Geova. (Ro 12:9, 17, 19)


L’equivoco è proprio qui. Essi si sentono giustificati ad emarginare gli apostati perché lo direbbe la Bibbia.

Un testo biblico che spesso citano a supporto della loro prassi è 1 Corinti 5:9-13:

“Nella mia lettera vi scrissi di cessar di mischiarvi in compagnia di fornicatori, 10 non [volendo dire] interamente con i fornicatori di questo mondo o con gli avidi e i rapaci o gli idolatri. Altrimenti, dovreste effettivamente uscire dal mondo. 11 Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. 12 Poiché spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.”

Ma queste parole giustificano la prassi dei tdG di emarginare i disassociati?

Leggiamo cosa ne pensa Gesù in proposito in Matteo 5:44-47:

“Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; 45 per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? 47 E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni?”.

Queste parole ci fanno capire che non è biblica la prassi dei tdG di emarginare gli apostati. Gesù ci impone di amare e salutare tutti, anche i nemici. Quindi non c’è giustificazione di emarginare gli apostati, ossia gli ex fratelli, anche se diventano nemici del popolo di Geova!



Con il solito stile, qui si confonde la disassociazione con l'apostasia. L'articolo della Torre di Guardia citato nulla ha a che vedere con la mera disassociazione, ma con l'apostasia. Semplicemente il cristiano odia, o meglio rifugge, coloro che odiano Geova. Non si capisce proprio la consecutio tra l'articolo e 1 Corinti 5:9-13!

Comunque, che non vi sia comunione tra il cristiano e l'apostata mi pare palese ed incontrovertibile.

In merito ai disassociati, invece, le parole di Don Fiorino appaiono come sterile polemica. Noi non ameremmo ne pregheremmo per i disassociati?

Per quel che riguarda l'amare i disassociati, la w91 15/4 p.21, dopo aver considerato come Geova trattò misericordiosamente l'apostata ma pentito Israele dice:

Non suggerisce tutto questo che potrebbe essere opportuno prendere qualche iniziativa nei confronti di alcuni che sono disassociati e che forse ora sono pentiti? Ricordate che l’apostolo Paolo comandò di rimuovere l’uomo malvagio dalla congregazione di Corinto. In seguito egli esortò i componenti della congregazione a confermare il loro amore a tale uomo a motivo del suo pentimento, che portò poi alla sua riassociazione. — 1 Corinti 5:9-13; 2 Corinti 2:5-11.

L’enciclopedia precedentemente citata diceva: ‘La principale giustificazione logica della scomunica era quella di proteggere le norme del gruppo: “un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa” (1 Cor. 5:6). Questo motivo è chiaro in quasi tutti i brani biblici e in quelli estranei al canone, ma alla base della supplica di Paolo riportata in 2 Cor. 2:7-10 c’era l’interessamento per l’individuo, anche dopo l’espulsione’. [...] Sarebbe quindi logico che oggi i pastori del gregge mostrassero un simile interessamento. (Atti 20:28; 1 Pietro 5:2) Parenti ed ex amici possono sperare che un disassociato torni; tuttavia, per rispetto verso il comando di 1 Corinti 5:11, non stanno in compagnia di chi è espulso. Lasciano che siano i pastori nominati a prendere l’iniziativa per vedere se tale persona desidera tornare.


Quindi i disassociati sono amati, benché nel rispetto delle norme bibliche.

Circa il pregare per loro, la w01 1/12 p.31 dice:

Pertanto non dovremmo concludere affrettatamente che una persona sia colpevole di un peccato che incorre nella morte solo perché viene espulsa dalla congregazione. Può volerci del tempo perché si manifesti la vera condizione del suo cuore. Infatti si dice spesso che uno degli scopi della disassociazione è quello di indurre il peccatore a tornare in sé e, si spera, a pentirsi e a convertirsi.
Dato che la persona non è più nella congregazione, qualsiasi cambiamento nei suoi sentimenti e atteggiamenti può essere notato prima da chi gli è vicino, come il coniuge o i familiari. Quelli che notano tali cambiamenti possono concludere che il trasgressore non abbia commesso un peccato che incorre nella morte. Possono essere spinti a pregare affinché tragga forza dall’ispirata Parola di Dio e affinché Egli agisca verso il peccatore secondo la Sua volontà. — Salmo 44:21; Ecclesiaste 12:14.
Anche se alcuni hanno prove sufficienti per credere che il peccatore si è pentito, forse questo non può dirsi della congregazione in generale. Forse i suoi componenti sarebbero perplessi, turbati, magari inciamperebbero se sentissero qualcuno pregare in pubblico riguardo al peccatore. Per tale ragione, coloro che si sentono spinti a pregare in merito al peccatore dovrebbero farlo solo in privato, lasciando qualsiasi ulteriore sviluppo al riguardo nelle mani degli anziani responsabili della congregazione.


Perciò pregare per un disassociato è una scelta personale.

Ancora si rileva come questa trasmissione sollevi un polverone per confondere le idee degli ascoltatori, esponendo con apparentemente voluto disordine delle idee che non trovano fondamento nel nostro modo di essere.

Ripetiamo che i tdG sono cristiani ed i cristiani non odiano nessuno nel senso comune del termine. Noi odiamo nel senso biblico, ovvero evitiamo, tutte le forme di malvagità e violenza, e chi le pratica. Amiamo tutte le persone, come le ama Geova.
01/07/2014 09:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Re:
viceadmintdg1, 25/06/2014 10:41:



Chi abbandona la Congregazione, viene demonizzato e c’è l’obbligo di considerarlo come morto e pertanto non lo si può ne salutare ne guardare.


Leggiamo cosa ne pensa Gesù in proposito in Matteo 5:44-47:

“Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici

Quindi non c’è giustificazione di emarginare gli apostati






cari visitatori del forum, tenete bene a mente queste parole di Cadei.

Perchè dovete sapere che ci furono delle persone che vennero considerate apostate dalla Chiesa Cattolica Romana e che subirono ben altre sofferenze rispetto a un saluto mancato.....

Io stesso ho nella mia famiglia uno di questi apostati della Chiesa Cattolica Romana, mio padre ora novantenne.

Vi racconterò poi che cosa gli accadde, altro che un saluto o uno sguardo mancato....

Vogliamo parlarne?

Tra breve.....


[Modificato da Aquila-58 01/07/2014 09:31]
01/07/2014 11:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
01/07/2014 12:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
In diverse parti d'Italia il decreto del Sant'Uffizio venne reso pubblico attraverso la stampa e l'affissione di manifesti[7], che presentavano i punti salienti della scomunica.

Venne dato un "avviso sacro" nel 1949, ci sono ancora delle copie...da un giorno all' altro migliaia di persone si trovarono ad essere considerate apostate e scomunicate dalla Chiesa Cattolica Romana...




it.wikipedia.org/wiki/Scomunica_ai_comunisti#Il_decreto_...



Avete notato?


"Avviso Sacro
Fa peccato grave e non può essere assolto
Chi è iscritto al Partito Comunista.

Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
Chi vota per esso e per i suoi candidati.
Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, Fronte della Gioventù, CGIL, UDI, API, ecc…


È scomunicato e apostata

Chi, iscritto o no al Partito Comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana; chi la difende e chi la diffonde. Queste sanzioni sono estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo.
Decreto del Sant'Uffizio - 28 giugno 1949

N.B. Chi in confessione tace tali colpe fa sacrilegio: può invece essere assolto chi sinceramente pentito rinuncia alle sue false posizioni. »



[Modificato da Aquila-58 01/07/2014 12:16]
01/07/2014 12:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Favole?

No, realtà, cari lettori......


Ho la testimonianza vivente di mio padre, ora novantenne.

Dopo l' emissione del decreto e gli avvisi di scomunica, mio padre, che negli anni '50 era iscritto al Partito Comunista Italiano ed era un attivista del sindacato della C.G.I.L. fece ovviamente parte anche lui della schiera degli scomunicati e quindi degli "apostati".

Quali furono le conseguenze?
Eravamo in piena guerra fredda, negli anni '50 e dopo la vittoria della Democrazia Cristiana di Alcide de Gasperi.

Dopo poco tempo, mio padre, che rifiutò di stracciare l' iscrizione al partito e alla CGIL, fu licenziato, perse il lavoro.

Per diversi anni questo apostata della Chiesa Cattolica Romana non riuscì a trovare un lavoro stabile, ma nel frattempo si era sposato ed aveva avuto una bambina, mia sorella, nata nel 1955 e più grande di me.

Nella mia famiglia c' era la miseria nera: mio padre dovette barcamenarsi con lavori del tutto saltuari e temporanei, mentre il resto dell' anno regnava la...disoccupazione.

A tavola non c' era nulla da mangiare e si viveva in una catapecchia in affitto fredda e piena di umidità...


Dopo tre anni, nel 1958, nacqui io e poco dopo mio padre, dopo anni di disoccupazione per "apostasia" e lavori del tutto saltuari e assai poco remunerati, riuscì finalmente a trovare un lavoro stabile, che gli permettesse di vivere dignitosamente, lui e la sua famiglia di quattro persone.

Mio padre mi ha raccontato tutto riguardo a quel periodo davvero duro e ancora oggi, a novant' anni, quell' "apostata" non ha dimenticato quegli anni di miseria e di stenti....


Molto di più che un mancato saluto: anzi, magari quegli stessi ipocriti che causarono la perdita del suo lavoro lo avranno pure salutato, non certo aiutato a vivere una vita che potesse definirsi dignitosa....


[Modificato da Aquila-58 01/07/2014 12:39]
04/07/2014 10:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.113
ViceAdmin
Con quest'ultima obiezione abbiamo concluso anche questo mese la confutazione delle critiche di Radio Maria a cura del GRIS!
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com