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Peter Hammill

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2016 00:47
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01/02/2016 00:53
 
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Testi, poesie, liriche


Mai più (il sommergibilista)

In gioventù, giocavo coi trenini: ora tutto il vapore si è disperso
Nei miei sogni, effimero riparo dalla pioggia
cerco di afferrare il bagliore del fuoco
Con le macchinine Dinky Toys, pensavo di essere Stirling,
con la mazza da cricket, mi immaginavo di essere Peter May
ora, con tutte queste immagini che ritornano,
mi chiedo: chi sono io oggi?
Da bambino, ho ricombattuto la guerra
con gli aeroplanini di plastica e l’immaginazione
Affondavo la Tirpitz, facevo crollare la diga di Möhne e anche di più,
ero il salvatore della Patria!
Oh! Poter essere il capitano di una nave da guerra!
Il pilota di un Tempest o di uno York!
Difendere la mia trincea contro i Panzerkorps
invece di essere un semplice chiacchierone
che si culla sulle proprie fantasie,
come se la vita non fosse altro che perdere...
questo precede semplicemente la consapevolezza che, alla fine
bisogna scegliere.
È un segno tipico dell’età adulta:
le nostre opzioni si riducono
mentre la nostra capacità di scegliere aumenta,
finché scegliamo tutto e nulla
troppo tardi, alla fine.
In gioventù, credevo in me stesso: la mia fede e la mia mente erano forti
ma ora sono spogliato di ogni foglia
e non distinguo più il bene dal male
Oh! Fossi il figlio di Che Guevara!
Un’unità tra i ranghi compatti delle truppe d’assalto!
Un Papista, un Orangista, un eunuco...
allora il dubbio non potrebbe mai pugnalarmi alla schiena.
Oh! fossi Re Giovanni o Douglas Bader!
Humprey Bogart o Victor Mature!
Quale di questi è più falso e semplice
e quale più difficile?
Di quello,
di questo
di me,
non sono davvero molto sicuro

Testo nascosto - clicca qui
[Modificato da Chameleon. 01/02/2016 00:59]
01/02/2016 09:30
 
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In questo testo, ci vedo questo: Da bambino si sogna e quando si è grandi si deve abbracciare la realtà per quello che è veramente. La vita a volte è dura, anzi direi quasi sempre è dura. Quindi bisogna abbracciare questa realtà anche con le disavventure della vita.

Dicono che non si dovrebbe sognare, ma essere realisti. Eppure i sogni aiutano a vivere meglio. Se un sogno dovesse avverarsi, la gioia che possiamo provare può essere immensa. Il sogno ci dà anche la forza per darci da fare per realizzarlo. Se poi non si realizza, possiamo sempre dire: "Era solo un sogno!".

Da bambini si ha più forza. Si crede di più in se stessi. Perché si sogna. Da adulti si perde quella forza. Perché si è portati ad essere più realisti. E allora sempre più spesso siamo costretti a dire: "Era solo un sogno!"

Ciao
anto_netti
01/02/2016 10:11
 
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Bellissima... mi ci rispecchio parecchio... grazie!
02/02/2016 14:40
 
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Mosche

Appena aperta la porta sul retro
due mosche stavano accoppiandosi sul cucinino:
lo trovai molto significativo.
Nel cuore della notte
la mia mano cercò a tentoni l'insetticida.

Rimasero unite per i primi, pochi, attimi,
con le ali prosciugate dal fuoco improvviso,
e le menti disintegrate dal gas mortale.

Quasi improvvisamente il maschio si staccò dal suo pene
e cadde per terra.

Lei restò, rotolando sulla ceramica bianca,
e poi cadde in una crepa del forno.
Forse era stata una vergine
e pensò che questo era quello che succedeva sempre.

Mangiai il mio uovo con un piccolo peso sulla coscienza.
Più tardi quella notte mi passò il senso di colpa
quando un'altra mosca defecò su di me
dalla lampadina sopra il mio letto.


Traduzione mia, tratta dal libro Killers, Angels, Refugees (1974)

[Modificato da Chameleon. 02/02/2016 14:47]
02/02/2016 14:41
 
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La cometa, il percorso, la coda

Dicono che siamo dotati del Libero Arbitrio -
almeno ciò giustifica il nostro bisogno di indecisione
Ma fra i nostri istinti e la brama di uccidere
chiniamo la testa in segno di sottomissione.
Dicono che nessun uomo è un’isola*
ma poi dicono che le nostre case sono fortezze in cui rinchiuderci;
sentiamo che, tra pace e violenza, la scelta è nostra.
Oh, sì, scegliamo, ma da soli?
Mentre la cometa dispiega la sua coda attraverso il cielo
essa non definisce in alcun luogo il proprio percorso
né riesce ad trovare la propria direzione.
Anche se la traiettoria della cometa è certa
la sua composizione non lo è
così è possibile che sia qualcosa in più
della traccia di una coda
in una breve fiammata verso la gloria.
Amore e pace ed individualità,
così come l’ordine e la società, sono una creazione dell’uomo?
Guerra, odio ed oscura depravazione
o siamo schiavi?
Incanalare le energie aggressive,
il Desiderio di Morte e la Volontà di sopravvivere,
nel trovare e risparmiare i nostri nemici,
è forse questo l’unico modo che abbiamo per sentirci vivi?
Nel mattatoio tutte le salme hanno lo stesso odore
siano state regine o pedoni o innocenti nel gioco;
nel cimitero le tombe sono avvolte dalla stessa uniforme
ad eccezione di un superficiale fasto cerimoniale.
C’è un’ora segnata sul calendario
nella quale la ragione sembra appena sufficiente
per ammettere tutte le stelle cadenti:
sono tempi duri.
Sto aspettando che qui accada qualcosa
come se debba succedere da un bel pezzo
forse una riaffermazione dell’anno passato
o qualcosa di totalmente nuovo.
E la conoscenza che in parte conquistiamo
ci porta sempre più vicini alla partenza
e alle domande fondamentali:
Come posso capire se la strada assegnata all’inferno
non porti invece su al paradiso?
Cosa posso dire quando, in qualche oscura maniera,
Io sono la mia direzione?

*
[Modificato da Chameleon. 02/02/2016 14:44]
03/02/2016 23:52
 
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Lemmings


Ero solo nel punto più alto della scogliera,
guardai in basso, intorno, e tutto ciò che riuscivo a vedere
erano coloro con i quali avrei voluto condividere la vita
che correvano avanti, completamente accecati, verso il mare.
Ho provato a chiedermi di che gioco si trattasse,
ma sapevo che non avrei partecipato:
E come una cosa sola, come nessuno, la voce mi raggiunse

"Abbiamo guardato gli eroi
e li abbiamo trovati inferiori alle aspettative;
abbiamo scrutato attentamente attraverso la terra
ma non riusciamo a vedere alcuna alba;
ora abbiamo osato marchiare a fuoco il cielo,
ma siamo ancora sanguinanti;
ci stiamo avvicinando alle scogliere,
ora possiamo sentire il richiamo.
Le nuvole sono ammucchiate come montagne,
non c'è scampo se non per andare avanti.
Non chiedeteci una risposta ora,
è troppo tardi per l'inchino a tale convenzione.
Quale rotta è dimenticata se non la morte?
Abbiamo guardato ai Re Supremi,
li abbiamo trovati inferiori ai mortali:
i loro nomi sono polvere davanti alla giusta
marcia della nostra nuova, giovane legge.
Con le menti che inciampano pericolosamente
ci scagliamo in avanti
attraverso l'oscuro portale;
nessuno può fermare il nostro balzo finale
verso lo sconosciuto abisso.
E mentre gli anziani inarcano le sopracciglia
sanno che è davvero troppo tardi, ora, per fermarci.
Perché se il cielo è disseminato di morte
a cosa serve trattenere il respiro? Espellilo!
Quale causa rimane se non morire ricercando qualcosa
di cui non siamo in realtà troppo sicuri?"

La causa è lasciata lì, a morire?
Davvero non so perché.

So che la nostra fine può essere prossima
ma perché affrettarla?
Il tempo potrebbe infine dimostrare
che soltanto i vivi lo spostano
e che nessuna vita giace nelle sabbie mobili.

Sì, lo so che è
fuori controllo:
come macchine untuose che scivolano sui binari,
Giovani menti e corpi impalati su raggi d'acciaio.
Gli ingranaggi strappano le ossa, i denti strappano le ossa;
Mostri dalla gola d'acciaio costringono ad urlare,
La mente e il meccanismo comprimono i nostri sogni
ma c'è ancora tempo

I Codardi sono quelli che oggi corrono
la lotta è all'inizio
nessuna guerra con i coltelli, lottiamo con le nostre vite,
i lemmings non possono insegnare nulla;
la morte non offre alcuna speranza,
dobbiamo brancolare
in cerca della risposta sconosciuta:
unire il nostro sangue, ridurre l'inondazione,
evitare il disastro

Ci sono altre vie oltre che stare nella massa urlante,
quello ci rende soltanto ingranaggi di odio
Fate attenzione piuttosto al perché e a dove siamo,
guardate voi stessi e le stelle, si, ed alla fine
quale scelta rimane se non vivere
nella speranza di salvare
i piccoli dei figli dei nostri figli?
[Modificato da Chameleon. 04/02/2016 00:07]
04/02/2016 10:02
 
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Di quest'ultima, e cioè "Lemmings", ci vedo questo: Quelli che dominano il mondo; eroi, re, governanti e persone importanti. Che sembrano tutti eroi. In realtà non sono eroi. Sono finti eroi che praticano il male. Adeguarsi a questi finti eroi ci fa solo entrare nell'ingranaggio dell'odio. Questi finti eroi, si rivelano inferiori a quello che appaiono. I veri eroi sono quelli che affrontano le peripezie della vita. Stringono i denti e vanno avanti. Nella loro insicurezza. Ma vanno avanti. Cercando di salvare la vita. Cercando di salvare la loro progenie.

Ciao
anto_netti
05/02/2016 22:12
 
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Natura Morta

La fortezza rimanda gli echi di mille voci, ormai mute:
che cosa siamo diventati? Cosa abbiamo scelto di essere?
Ora, tutta la storia è ridotta alle sillabe del nostro nome –
niente potrà mai essere lo stesso ora che gli Immortali sono tra noi.
Ad un certo punto era sembrata una via ragionevole
quella di imbrigliare tutta la forza della vita senza la minaccia della morte,
ma presto scoprimmo
che la noia e l’inerzia non sono negative,
bensì l’unica legge che conosciamo
e morte sono la Volontà e parole come “sopravvivenza”.

Giungere ad essere immuni dall’età, da ogni paura e da ogni fine...
perché continuo a fingere? La nostra essenza si misura a gocce
ed ogni sapore familiare è ormai prosciugato
ed anche se la purezza viene mantenuta ci lascia sterili,
a vivere attraverso i milioni di anni
ed una risata è simile ad una qualsiasi lacrima…
vivere, se si afferma che tutto ciò che questo implica è
respirare, mangiare, defecare, scopare, bere,
vomitare, dormire, affondare sempre più in basso
e in ultima analisi trascorrere il tempo
che non ha più alcun significato.

Rimuovi la minaccia della morte
e tutto ciò che ti rimane è un giro di finzione;
prendi un lento respiro, poi un altro
ed anche se sei definitivamente stufo dell’estasi eterna
quello rimane l’anello con il quale speri di fidanzarti
per sposare la ragazza che ti si darà per sempre –
questa è follia, e semplicemente
non è abbastanza.

Quale è il più sordo e profondo dei dolori,
tale che i miei occhi non si chiudono mai senza sentirlo presente?
Quale abietta disperazione chiede a tutto ciò
che riguarda l’infinito di finire?
Se abbiamo guadagnato, come mai ora dobbiamo pagare questo prezzo?
Cosa abbiamo svenduto, e cosa abbiamo perso?
Cosa abbiamo abbandonato, senza neppure sapere che c’era?

Quale possibilità abbiamo ora di restare aggrappati alla linea,
sfidando la morte e il tempo
quando tutto ciò che avevamo è svanito?
Tutto ciò per cui abbiamo faticato e che abbiamo supportato più
delle cose terrene rivela la vuota risonanza
della falsa speranza e della falsa salvezza.

Ma ora il talamo nuziale è pronto,
la dote è stata offerta;
le sembianze emaciate, sdentate dell’Eternità
ora mi danno il benvenuto tra le lenzuola
così che io mi possa unire al suo corpo disseccato – mia moglie.

Suo per sempre,
suo per sempre,
suo per sempre
in una natura morta.


Traduzione di Marco Olivotto, PH&VDGG Study Group
09/03/2016 00:47
 
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Dopo

Tu fissi intensamente (1) occhi gialli più grandi della mia mente;
In pozze viscose di gioia scivoliamo rilassandoci
Tutto è troppo bello
Da sopportare per la mia mente.
E, mentre entriamo scintillanti nel sonno, c'è un che di incondiviso (2).
Ma, nel vedere il fiore che ieri era qui,
Si forma una lacrima appena dietro la tenue pace della tua ombra (3)
Il mondo è troppo solo
Per non capire un messaggio (4)
Ma tra i binari morenti della pace (5)
Tu viaggi.

I petali che stavano sbocciando sono solo carta nella tua mano;
I tuoi occhi, che eran chiari nella notte, sono opachi mentre resisti in piedi (6)
Era troppo bello
Per durare
Queste visioni risplendono e svaniscono
Dal vetro. (7)

I petali che stavano sbocciando sono solo carta nella tua mano.


Traduzione italiana di Riccardo Venturi


Note del traduttore
[Modificato da Chameleon. 09/03/2016 00:53]
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