Una circolare del ministero di Giustizia indica undici “modifiche al linguaggio” negli istituti penitenziari italiani. La replica del sindacato: amministrazione alla frutta
federico genta, simona lorenzetti
torino
Lezioni di bon ton in carcere. Almeno per quanto riguarda il lessico. Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia ha inviato a tutte le case circondariali d’Italia una circolare nella quale si invita il personale penitenziario a modificare il proprio linguaggio perché «i termini attualmente utilizzati nelle carceri riferiti ai detenuti sono spesso avulsi da quelli comunemente adottati dalla collettività», si legge nel documento.
Cancellati, quindi, dal vocabolario del carcere termini come «spesino» o «stagnino», che dovranno essere sostituiti da «detenuto addetto alla spesa» e da «idraulico». Sono dodici i vocaboli riportati nella circolare che non si potranno più usare: la «dama di compagnia» diventa «compagno di socialità», la «cella» si trasforma in una «camera di pernottamento» e così via, fino a termini come «piantone» che dovrà essere sostituito da «assistente alla persona».
www.lastampa.it/2017/04/05/cronaca/bon-ton-in-carcere-la-cella-diventa-camera-di-pernottamento-lgJItE2UqOOV5L5uitpLwN/pag...