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Il prete si dimette dopo aver sbagliato migliaia di battesimi: i fedeli dovranno rifarlo. A rischio anche i matrimoni

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2022 09:12
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16/02/2022 14:44
 
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Andres Arango ha lasciato la diocesi di Phoenix dopo aver realizzato che la formula “Noi ti battezziamo” non è considerata valida dalla Chiesa



Per circa vent’anni ha battezzato i fedeli delle sue parrocchie usando la formula sbagliata: «Ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Un errore quasi banale, ma sufficiente a invalidare il sacramento: «Il problema con l’uso del “Noi” – ha spiegato il vescovo della diocesi di Phoenix, Thomas J. Olmsted – è che non è la comunità che battezza una persona, ma è Cristo, e Lui solo, che presiede a tutti i sacramenti, e quindi è Cristo Gesù che battezza».

Prete sbaglia migliaia di battesimi, il parere del professore di Diritto Canonico Davide Cito della Pontificia Università della Santa Croce

Con una lettera ai fedeli, il vescovo ha dovuto comunicare che in base a quanto deciso dalla congregazione dei santi, i battesimi celebrati dal sacerdote non sono da ritenersi validi. Proprio a causa delle formula utilizzata da padre Andres Arango. Motivo che ha spinto il parroco a dimettersi dalla guida della parrocchia di San Gregorio a Phoenix.

Arango è diventato parroco di San Gregorio nell’aprile 2017 dopo aver lasciato la Congregazione di Gesù e Maria, ma presta servizio nella diocesi di Phoenix dal settembre 2005: difficile quindi sapere quante siano le persone coinvolte nella scoperta.

Anche perché prima di arrivare in Arizona, Arango ha servito in California e in Brasile. Il vescovo ha scritto che i funzionari della chiesa sono al lavoro per identificare quante più persone possibile e informarle su come ricevere un battesimo valido.

Anche perché come si legge sul sito della diocesi, dal momento che il battesimo è un sacramento di iniziazione potrebbero essere invalidi anche i matrimoni, così come le cresime e gli ordinamenti sacerdotali. Non dovrebbero, invece, esserci problemi per la comunione, tuttavia la diocesi ha consigliato alle persone il cui battesimo non è valido di non ricevere la Comunione fino a quando non possono organizzare un battesimo valido.

«Con l’aiuto dello Spirito Santo e in comunione con la diocesi di Phoenix, dedicherò le mie energie e il mio ministero a tempo pieno per aiutare a rimediare a questo e a curare le persone colpite», ha scritto padre Arango.

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16/02/2022 14:52
 
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Eppure la formula del battesimo cattolico dice questo"Qual è la formula del battesimo?
CITTA DEL VATICANO - La formula del battesimo è quella e non sono ammesse deroghe. Pena la validità stessa del sacramento. Il prete deve recitare: "Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo", con due contemporanee immersioni nell'acqua e infusioni



Il prete deve recitare: "Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo", con due contemporanee immersioni nell'acqua e infusioni. Qualcosa in più o in meno non è ammesso dalla Chiesa e il bambino deve essere battezzato di nuovo


CITTA DEL VATICANO - La formula del battesimo è quella e non sono ammesse deroghe. Pena la validità stessa del sacramento. Il prete deve recitare: "Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo", con due contemporanee immersioni nell'acqua e infusioni. Qualcosa in più o in meno non è ammesso e il bambino deve essere battezzato di nuovo. Papa Francesco ha dato il suo assenso alla stretta sul "battesimo fai da te" alla fine di giugno, quando ha ricevuto Luis Ladaria, il cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Due i quesiti postigli con le risposte suggerite, due le risposte avallate, e sono uno stop alla creatività liturgica invalsa in alcuni ambienti.

Prima domanda: "È valido il Battesimo conferito con la formula: "Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo"?". Risposta: no. Seconda domanda: "Coloro per i quali è stato celebrato il Battesimo con la suddetta formula devono essere battezzati in forma assoluta?". Risposta: Sì. Si torni pertanto al fonte e si rimedi.

La questione è stata sollevata tempo fa dalle autorità ecclesiastiche. Ha implicazioni teologiche e sacramentali, che vanno ben oltre il semplice cambio del pronome personale e della coniugazione del verbo. Non a caso i casi che si sono ripetuti e hanno provocato la messa a punto di oggi riguardano una dicitura ben precisa, anche se ridondante e vagamente barocca: "A nome del papà e della mamma, del padrino e della madrina, dei nonni, dei familiari, degli amici, a nome della comunità noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

Insomma, il sacerdote, ministro del sacramento, finisce disperso in una pletora di partecipanti, uno dei tanti nell'assemblea: un noi che stempera quell'io al quale invece la Chiesa demanda la facoltà di impartire il segno che sancisce l'ingresso del fantolino nella comunità cristiana. Tanto più che nemmeno il sacerdote può disporre a suo piacimento delle formule e della liturgia: attraverso di esse è Cristo stesso ad accettare la nuova piccola anima nel suo gregge. A ben guardare non è cosa da poco.

Storicamente, basti ricordare che l'accoglimento del nuovo appartenente alla comunità era cosa talmente seria e delicata da essere la cerimonia spostata al di fuori della chiesa, sul sagrato. Solo poi il nuovo cristiano era ammesso all'interno. Usanza spentasi nei secoli, ma ora si va verso l'eccesso opposto, soprattutto per via di quel riferimento agli amici che tutto vuol dire, e nulla: gli amici possono essere di tanti tipi.

Per questo la Congregazione per la Dottrina della Fede ha voluto accompagnare la nota con cui si dà notizia della decisione papale con un breve appunto esplicativo, denso di riferimenti e precisazioni. "A quanto sembra, la deliberata modifica della formula sacramentale è stata introdotta per sottolineare il valore comunitario del Battesimo, per esprimere la partecipazione della famiglia e dei presenti e per evitare l'idea della concentrazione di un potere sacrale nel sacerdote a discapito dei genitori e della comunità", spiega. Sono "discutibili motivazioni di ordine pastorale", conseguenza di "un'antica tentazione di sostituire la formula consegnata dalla Tradizione con altri testi giudicati più idonei".

Invece "il Concilio Vaticano II asserisce che: 'Quando uno battezza è Cristo stesso che battezza" e non è un caso che "nel corso dei secoli la Chiesa abbia custodito con cura la forma celebrativa dei Sacramenti", Insomma, "modificare di propria iniziativa la forma celebrativa di un Sacramento non costituisce un semplice abuso liturgico, come trasgressione di una norma positiva, ma un vulnus inferto a un tempo alla comunione ecclesiale e alla riconoscibilità dell'azione di Cristo, che nei casi più gravi rende invalido il Sacramento stesso, perché la natura dell'azione ministeriale esige di trasmettere con fedeltà quello che si è ricevuto".

Infatti "il ministro è quindi segno-presenza di Colui che raduna e, al tempo stesso, luogo di comunione di ogni assemblea liturgica con la Chiesa tutta. In altre parole, il ministro è un segno esteriore della sottrazione del Sacramento al nostro disporne e del suo carattere relativo alla Chiesa universale".

Ragione per cui "il ministro non solo non ha l'autorità di disporre a suo piacimento della formula sacramentale, per i motivi di natura cristologica ed ecclesiologica sopra esposti, ma non può nemmeno dichiarare di agire a nome dei genitori, dei padrini, dei familiari o degli amici, e nemmeno a nome della stessa assemblea". Il sacerdote stesso si astenga pertanto dall'"esercizio di un potere che giunge alla manipolazione di ciò che è stato affidato alla Chiesa con un atto che appartiene alla Tradizione".

Si ricordi piuttosto delle formule e delle regole, perché si rischia di invalidare tutto.


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16/02/2022 17:59
 
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Amalia 52, 16/02/2022 14:44:


Andres Arango ha lasciato la diocesi di Phoenix dopo aver realizzato che la formula “Noi ti battezziamo” non è considerata valida dalla Chiesa



Per circa vent’anni ha battezzato i fedeli delle sue parrocchie usando la formula sbagliata: «Ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Un errore quasi banale, ma sufficiente a invalidare il sacramento: «Il problema con l’uso del “Noi” – ha spiegato il vescovo della diocesi di Phoenix, Thomas J. Olmsted – è che non è la comunità che battezza una persona, ma è Cristo, e Lui solo, che presiede a tutti i sacramenti, e quindi è Cristo Gesù che battezza».

Prete sbaglia migliaia di battesimi, il parere del professore di Diritto Canonico Davide Cito della Pontificia Università della Santa Croce

Con una lettera ai fedeli, il vescovo ha dovuto comunicare che in base a quanto deciso dalla congregazione dei santi, i battesimi celebrati dal sacerdote non sono da ritenersi validi. Proprio a causa delle formula utilizzata da padre Andres Arango. Motivo che ha spinto il parroco a dimettersi dalla guida della parrocchia di San Gregorio a Phoenix.

Arango è diventato parroco di San Gregorio nell’aprile 2017 dopo aver lasciato la Congregazione di Gesù e Maria, ma presta servizio nella diocesi di Phoenix dal settembre 2005: difficile quindi sapere quante siano le persone coinvolte nella scoperta.

Anche perché prima di arrivare in Arizona, Arango ha servito in California e in Brasile. Il vescovo ha scritto che i funzionari della chiesa sono al lavoro per identificare quante più persone possibile e informarle su come ricevere un battesimo valido.

Anche perché come si legge sul sito della diocesi, dal momento che il battesimo è un sacramento di iniziazione potrebbero essere invalidi anche i matrimoni, così come le cresime e gli ordinamenti sacerdotali. Non dovrebbero, invece, esserci problemi per la comunione, tuttavia la diocesi ha consigliato alle persone il cui battesimo non è valido di non ricevere la Comunione fino a quando non possono organizzare un battesimo valido.

«Con l’aiuto dello Spirito Santo e in comunione con la diocesi di Phoenix, dedicherò le mie energie e il mio ministero a tempo pieno per aiutare a rimediare a questo e a curare le persone colpite», ha scritto padre Arango.

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penso sia una delle cose più assurde mai sentite.... se uno segue il vangelo (o insegnamenti similari) dio penso che lo approvi senza riserve indipendentemente dalla sua religione!

adesso è sarà tutto da rifare... io proporrei di annullare i battesimi precedenti con un colpo di fono per capelli 🤣🤣🤣🤣

immagino che quella cittadina sarà piena di eretici 🤣🤣🤣🤣🤣
[Modificato da confa86@ 16/02/2022 18:00]
____________________________________________________

Dio non salva nessuno, ricordalo! L'unico ad essere in grado di salvarti sei tu stesso. Sei libero di morire, è una buona via di fuga, ma se tu morissi le cose rimarrebbero invariate se invece decidessi di vivere le cose potrebbero cambiare."
16/02/2022 23:22
 
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Re: Re:
confa86@, 2/16/2022 5:59 PM:



penso sia una delle cose più assurde mai sentite.... se uno segue il vangelo (o insegnamenti similari) dio penso che lo approvi senza riserve indipendentemente dalla sua religione!

adesso è sarà tutto da rifare... io proporrei di annullare i battesimi precedenti con un colpo di fono per capelli 🤣🤣🤣🤣

immagino che quella cittadina sarà piena di eretici 🤣🤣🤣🤣🤣



Concordo con te riguardo all'assurdità.
L'ho sentita oggi alla radio gli stessi commentatori ci ridevano sopra.
Sarebbe un po' come dire che l'esame di licenza elementare non era valido e allora tutti i titoli scolastici seguenti vengono messi in forse.
Siamo un po' al ridicolo...

Simon
17/02/2022 09:12
 
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badano alla forma piu che alla sostanza...
altrimenti insegnerebbero il vangelo.. tutto..
non solo le solite 4 parabole.
c'è gente che non sa che il vangelo è una parte della bibbia...
tanto per dire l'ignoranza (nel senso etimologico del termine) che c'è ancora in molti credenti
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