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Astronomia

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19/05/2016 10:37
 
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Mille nuovi mondi da Kepler
Continua la ricerca sui pianeti extrasolari. E ne vengono scoperti sempre di più. Allego un articolo di “Le Scienze” online.

12 maggio 2016

Mille nuovi mondi da Kepler

Il gruppo della missione Kepler della NASA ha annunciato la scoperta di 1284 nuovi pianeti. Il dato, già di per sé eccezionale, potrebbe essere solo il preludio di una nuova fase di esplorazione remota di mondi lontani nella nostra galassia

di Lee Billings

Questa settimana gli astronomi della NASA hanno annunciato su “The Astrophysical Journal” che Kepler, il telescopio spaziale “cacciatore di pianeti” ha ampliato il suo bottino con altri 1284 mondi. Si tratta del più elevato numero di pianeti mai annunciati in una volta sola, che ha esteso il catalogo di Kepler a oltre 2000 pianeti confermati e il numero totale dei pianeti conosciuti oltre il sistema solare a circa 3000.

Come buona parte delle precedenti scoperte, anche le ultime provengono da un singolo settore di cielo ricco di stelle nelle costellazioni della Lira e del Cigno. Questo è il luogo dove il satellite ha posato il suo sguardo fin dal lancio avvenuto nel 2009, alla ricerca di diminuzioni nella luminosità di 150.000 stelle che rivelassero il transito di pianeti davanti a loro. Kepler ha smesso di monitorare quella particolare regione di cielo nel 2013, dopo che un malfunzionamento hardware ha costretto gli operatori a cambiare la strategia di osservazione. In questa seconda fase della missione, chiamata K2, il telescopio ha spostato l’attenzione su un limitato numero di stelle situate in una stretta banda di cielo attorno al Sole.

Gli scienziati della missione sapevano da tempo che una parte delle diminuzioni di luminosità osservate da Kepler durante la prima fase della missione erano in realtà degli artifizi: stelle doppie, stelle variabili e altri fenomeni astrofisici che possono somigliare al transito di un pianeta. Per restringere le scoperte di Kepler solo ai “veri” pianeti, escludendo gli “impostori”, i ricercatori hanno confrontato le indicazioni del telescopio con le osservazioni di altri telescopi sia spaziali sia a terra.

Tuttavia, quando il numero dei potenziali pianeti ha iniziato ad accumularsi, questo processo di verifica si
è rivelato un collo di bottiglia, troppo lento e inefficiente per tenere il passo con il flusso di dati provenienti da Kepler. L’eccezionale annuncio della conferenza stampa di qualche giorno fa è stato possibile grazie a un nuovo approccio statistico con cui validare automaticamente i dati. “I pianeti candidati possono essere visti come briciole – ha spiegato Timothy Morton, astronomo della Princeton University e pioniere del metodo – Se rovesci sul pavimento alcuni grandi pezzi di pane, puoi raccoglierli uno a uno. Tuttavia, se rovesci un'intera tovaglia di piccole briciole hai bisogno di una scopa. Ecco, questa analisi statistica è la nostra scopa”.

La tecnica analizza la forma di ogni possibile diminuzione di luminosità sulla superficie stellare e, basandosi in parte sulla frequenza stimata di diversi “impostori” astrofisici, calcola la probabilità che un pianeta reale produca una di queste ombre. In base a questa analisi, i 1284 pianeti annunciati qualche giorno fa hanno più del 99 percento di probabilità di esserlo per davvero, mentre altri 1327 candidati sono rimasti tali perché non hanno superato il livello di confidenza. L’analisi ha infine escluso 707 candidati, verosimilmente falsi positivi.

Secondo le dimensioni stimate, circa 550 dei pianeti annunciati potrebbero essere rocciosi e di questi, nove orbitano nella zona abitabile della propria stella, né troppo calda né troppo fredda, dove potrebbe trovarsi acqua liquida e quindi la vita come la conosciamo. Questo annuncio porta il bottino di mondi potenzialmente abitabili scoperti da Kepler a circa due dozzine. Secondo Natalie Batalha, scienziata della missione Kepler, rapportando questi numeri all’intera galassia, potrebbero esistere dieci miliardi di pianeti simili alla Terra situati nelle zone abitabili delle stelle in tutta la Via Lattea. Il più vicino potrebbe trovarsi ad appena 11 anni luce, in termini interstellari praticamente dietro l’angolo.

Queste stime sono di poco diverse da quelle prodotte precedentemente, sempre nel corso della missione Kepler, su campioni più piccoli e analisi più frammentarie dei dati. Sembra che gli astronomi siano finalmente giunti a comprendere la reale frequenza di pianeti potenzialmente abitabili in tutto il cosmo. Tuttavia, la domanda più intrigante e, probabilmente, più significativa rimane fuori portata: quanti dei nostri vicini potenzialmente abitabili lo sono realmente? E quanti invece non lo sono? Ancora non lo sa nessuno.

Rispondere a queste domande sarà la principale sfida del futuro per gli astronomi. Il telescopio spaziale James Webb della NASA, che sarà lanciato nel 2018, come il successivo Wide-Field Infrared Survey Telescope (WFIRST), programmato per gli anni venti, hanno entrambi piccole ma significanti possibilità di sondare l’atmosfera di alcuni di questi pianeti alla ricerca di segnali di un'eventuale abitabilità e presenza di vita.

Inoltre, nei prossimi anni debutterà una nuova classe di telescopi a terra equipaggiati con specchi da 30 metri che potranno fare simili osservazioni. Oltre a ciò, gli astronomi sognano di costruire e lanciare uno o più dei giganteschi telescopi spaziali di nuova generazione, costruiti per catturare istantanee di mondi alieni. Per vedere realizzato il loro desiderio, dovranno però aspettare almeno fino agli anni trenta di questo secolo.

Allo stesso tempo, l’aspetto più straordinario di questo slancio nella scoperta di nuovi pianeti è che sembra non arrestarsi. Una decina d’anni fa, l’annuncio di una dozzina di nuovi pianeti era considerata sensazionale; ora l’asticella si è alzata, e la scoperta di centinaia o migliaia di pianeti non garantisce la prima pagina del giornale. Se già oggi gli esperti non riescono a tenere al passo con le scoperte, presto il ritmo potrebbe divenire ancora più travolgente.

Il catalogo definitivo delle scoperte di Kepler è programmato per la fine del 2017, probabilmente aggiungendo centinaia o migliaia di mondi al conteggio. Allo stesso tempo si stanno intensificando mappature automatiche a tutto cielo condotte da terra che potrebbero restituire un numero di pianeti paragonabile a quello di Kepler. Ma la reale inondazione di scoperte verrà probabilmente dai telescopi spaziali. WFIRST è progettato per trovare migliaia di pianeti in una mappa del nucleo centrale della Via Lattea ricco di stelle, mentre Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA, il cui lancio è in programma nel 2017, effettuerà una scansione a tutto cielo di stelle vicine che si prevede catturerà almeno 1500 pianeti.

Numeri ancora più grandi potrebbero provenire da altri progetti. Entrambi dell'Agenzia spaziale europea (ESA), il satellite Gaia e la missione PLATO (PLAnetary Transits and Oscillations of stars), una sorta di gigantesco Kepler che sarà lanciato nel 2024, troveranno verosimilmente decine di milioni di pianeti ciascuno. Forse tra 10 anni – e di certo tra 20 – eccitarsi per la scoperta di un migliaio di nuovi pianeti sembrerà probabilmente bizzarro.


www.lescienze.it/news/2016/05/12/news/kepler_nasa_telescopio_mille_pianeti-3088022/?ref=nl-Le-Scienze_13-05-2016&re...

Ciao
anto_netti
20/05/2016 08:49
 
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Quello che è incredibile è il fatto che qualche anno fa, faceva notizia scoprire ogni tanto un pianeta extrasolare. Oggi fa notizia scoprire migliaia di pianeti extrasolari contemporaneamente. Tra qualche anno, quando verrano usate nuove tecnologie per l'osservazione, farà notizia scoprire milioni di pianeti extrasolari contemporaneamente. Fino al punto che non farà più notizia scoprirne, perché diventerà un fatto normale. L'universo è pieno di pianeti. Basti pensare che persino nel nostro sistema solare se ne scoprono ancora sempre di nuovi.

Ciao
anto_netti
20/05/2016 13:07
 
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C'è quindi il presentimento che Geova vorrà popolare l'universo di miliardi di altri esseri umani forse permettendo ai futuri missionari di trasferirsi non da un continente all'altro ma da un sistema planetario all'altro.

Pura fantasia ? se l'Evoluzione ha creato a vita in alcuni miliardi di anni (come asseriscono alcuni),cosa potrebbe fare nei successivi ?

Chi vivrà vedrà ...
21/05/2016 10:16
 
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Giovanni-11, 20/05/2016 13.07:



C'è quindi il presentimento che Geova vorrà popolare l'universo di miliardi di altri esseri umani forse permettendo ai futuri missionari di trasferirsi non da un continente all'altro ma da un sistema planetario all'altro.

Pura fantasia ? se l'Evoluzione ha creato a vita in alcuni miliardi di anni (come asseriscono alcuni),cosa potrebbe fare nei successivi ?

Chi vivrà vedrà ...




E' probabile che nella sua infinita saggezza, Geova nei suoi propositi aveva pensato ad un'umanità perfetta ed eterna che avrebbe non solo riempito la Terra, ma anche l'intero universo. E questi propositi una volta portata la perfezione sulla Terra, potrebbero essere ancora validi.

Molti pensano alla vita eterna, come tremendamente noiosa, e per questo impossibile. La vita eterna, invece, non solo è possibile, ma in realtà essa permetterà di fare cose impensabili. Non sarà una vita noiosa. L'essere umano non smetterà mai di imparare e scoprire cose nuove.

Appunto chi vivrà vedrà.

Ciao
anto_netti
21/05/2016 13:40
 
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PIENAMENTE DACCORDO.

Questo potrebbe essere un universo molto giovane che deve evolversi in mille modi diversi secondo il proposito di Geova, fra cui i ripopolamento di molti mondi.

Basti vedere com'é cambiata l'umanità e i pianeta terra negli ultimi 400 anni !!

Davvero, poter essere testimoni del progresso dei secoli/millenni avvenire, meriterebbe ogni nostro sforzo per poterci essere !!

[SM=g1944981]
30/01/2023 15:56
 
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Cometa Maccholz1 (96p), catturata da Soho mentre circumnaviga il sole.



A quanto mi risulta, la Maccholz1 fa parte di una serie di comete osservate o scoperte da Maccholz.

La cometa principale che porta il nome di Maccholz (G), della quale parlo nel libro, nella fine del secolo scorso, si frantumò in diiversi frammenti secondari, siglati da A a E/(F?) Da quanto comprendo, il frammento, o corpo principale, (o originario), sarebbe la Maccholz(G), che sembra fu osservata nel prleriodo neobabilonese è descritta nel diario astronomico VAT 4956.

monseppe2





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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
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