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Che cosa significa I Tessalonicesi 4:17 dove si legge: ‘Noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria’?

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2024 20:30
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06/02/2024 13:12
 
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Qui si fa riferimento ai coeredi di Gesù Cristo che sono viventi al tempo della sua presenza nel potere del Regno.

Il particolare versetto in questione si comprende meglio alla luce del soggetto che l’apostolo Paolo considerava scrivendo ai Tessalonicesi. Leggiamo: “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza circa quelli che dormono nella morte; affinché non vi rattristiate come fanno anche gli altri che non hanno speranza. Poiché se la nostra fede è che Gesù morì e sorse di nuovo, così anche quelli che si sono addormentati nella morte per mezzo di Gesù, Dio li condurrà con lui. Poiché questo vi diciamo per la parola di Geova, che noi viventi che sopravvivremo alla presenza del Signore non precederemo affatto quelli che si saranno addormentati nella morte; perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo, saremo rapiti insieme con loro nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. Quindi continuate a confortarvi gli uni gli altri con queste parole”. — 1 Tess. 4:13-18.

Si può vedere che il punto considerato è la risurrezione dei coeredi di Cristo. Tutti i suoi coeredi che morirono prima della sua presenza nel potere del Regno rimasero addormentati nella morte. Dopo l’inizio della sua presenza, comunque, tutti questi morti sarebbero stati destati all’immortale vita spirituale, per unirsi al Signore. Che confortante pensiero era questo per i cristiani di Tessalonica in vista delle tribolazioni che subivano! — 1 Tess. 1:6.

Ma non abbiamo nessuna ragione scritturale per pensare che Gesù dovesse scendere letteralmente dal cielo e che la risurrezione e la glorificazione di quelli che dormivano nella morte fossero visibili agli uomini sulla terra. Perché no? Perché Gesù Cristo, come persona spirituale in cielo, “dimora in una luce inaccessibile”. ‘Nessuno degli uomini l’ha visto né lo può vedere’ come tale. (1 Tim. 6:16) La sua situazione è perciò paragonabile a quella del suo celeste Padre. (Ebr. 1:2, 3) Pertanto Gesù Cristo ‘scende’ nello stesso senso in cui la Bibbia dice che Geova Dio scende. Per esempio, le Sacre Scritture dicono di Geova: “Egli abbassava i cieli e scendeva; e sotto i suoi piedi era fitta oscurità”. (2 Sam. 22:10) “Ecco, Geova esce dal suo luogo, e per certo scenderà e calcherà gli alti luoghi della terra”. (Mic. 1:3) È evidente che Dio non lasciò letteralmente il suo luogo di dimora nei cieli invisibili, ma rivolse la sua attenzione agli uomini sulla terra, dimostrando la sua potenza verso di loro. Similmente, come indicò l’apostolo Paolo, alla sua presenza Gesù Cristo avrebbe rivolto l’attenzione a questa terra ed esercitato il suo potere di risuscitare i suoi coeredi che dormivano nella morte.

Doveva la loro risurrezione essere visibile agli occhi umani? Questo non era proprio possibile. Perché no? Perché essi sono ‘uniti a Gesù Cristo nella somiglianza della sua risurrezione’. (Rom. 6:5) Essi ricevono una risurrezione come la sua. E della risurrezione di Gesù, le Scritture ci dicono che fu “reso vivente nello spirito”. (1 Piet. 3:18) Per esser visto dai suoi discepoli, Gesù dovette materializzare un corpo di carne. Questo servì a dar loro la prova che era stato davvero reso vivente. (Atti 1:3) La sua risurrezione, però, fu invisibile agli occhi umani. Le guardie che erano presso la tomba di Gesù “tremarono e divennero come morti” non per aver visto Gesù risuscitato, ma a motivo dell’angelo che aveva rotolato via la pietra dalla tomba. — Matt. 28:3, 4.

Similmente, la risurrezione dei coeredi di Gesù Cristo è invisibile. Nel loro caso, comunque, le Scritture non forniscono nessuna indicazione che rimangano nelle vicinanze della terra e immediatamente dopo la loro risurrezione rivelino d’esser viventi ai conservi credenti.

In base a ciò possiamo capire che il riferimento ai viventi che sono “rapiti” non potrebbe voler dire che i loro corpi di carne e sangue comincino a fluttuare verso l’alto per incontrare il Signore Gesù Cristo in ciò che alcuni chiamano “l’estasi”. Egli non sarà nell’aria letterale su una nube letterale, poiché “dimora in una luce inaccessibile” nel più alto dei cieli, nell’invisibile reame spirituale. Ciò nondimeno, l’essere “rapiti” deve riferirsi a qualche cosa che accade effettivamente in relazione alla risurrezione.

Potrebbe riferirsi al fatto che sono “rapiti” lontano dal condannato mondo del genere umano? Potrebbe riferirsi al fatto che sono elevati, che si mettono a ‘sedere nei luoghi celesti unitamente a Cristo Gesù’ perché è stata loro assegnata l’eredità celeste insieme a lui? (Efes. 1:3; 2:6) No, non era questo che Paolo considerava nella sua lettera ai Tessalonicesi.

Il riferimento al loro essere “rapiti” era un punto che i cristiani di Tessalonica potevano usare per confortarsi gli uni gli altri quando i coeredi di Gesù morivano. Ovviamente, il fatto che i coeredi sono ora separati dal mondo condannato non è la vera fonte di conforto quando qualcuno muore nella congregazione del popolo di Dio. Inoltre, l’essere separati in questo modo e uniti con Gesù in senso spirituale non potrebbe proprio voler dire essere “sempre col Signore”. Una volta che i coeredi di Cristo terminano il loro corso terreno, quella condizione non esiste più, poiché alla risurrezione saranno personalmente con il loro Signore e per sempre. E, naturalmente, anche il mondo condannato passerà. Inoltre, chi è ora sulla terra potrebbe essere separato per un po’ dal mondo ma a causa di infedeltà perdere in seguito la ricompensa d’essere con il Signore Gesù Cristo. — Riv. 2:10.

Perciò, le parole di Paolo ai Tessalonicesi indicano che c’è qualche cosa di diverso nella risurrezione di quelli che muoiono prima della presenza di Cristo nel potere del Regno e di quelli che terminano il loro corso terreno e muoiono durante quella presenza. Questa differenza si può discernere da Rivelazione 14:13, dove leggiamo: “Felici i morti che da ora in poi [cioè dalla sua venuta nella gloria del Regno] muoiono unitamente al Signore. Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro”. Mentre i coeredi di Cristo che morirono prima della sua presenza dovettero dormire nella morte, questo non è necessario per quelli che finiscono il loro corso terreno durante tale presenza. Essi sono immediatamente destati alla vita celeste. Cessano le loro fatiche terrene ed entrano direttamente al servizio celeste. Come invisibili persone spirituali, sono ‘rapite’, come nelle nubi (simbolo di invisibilità), per essere per sempre con il loro invisibile Signore. Questo è anche in armonia con le parole dell’apostolo Paolo ai Corinti: “Non tutti ci addormenteremo nella morte [cioè rimarremo nello stato di morte in attesa della risurrezione in futuro], ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio”. — 1 Cor. 15:51, 52.

Pertanto, ciò che Paolo scrisse in I Tessalonicesi 4:13-18 era in sostanza questo incoraggiante messaggio: Gli unti cristiani che muoiono prima della presenza del Signore dormono nella morte. Quando comincia quell’attesa presenza, essi sono destati alla vita celeste come immortali creature spirituali.Gli unti cristiani che sono in vita durante quella presenza, comunque, non dormono nella morte. Alla morte essi sono immediatamente mutati, essendo portati in cielo per essere con Cristo per sempre.

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06/02/2024 16:03
 
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Siete in attesa d’essere rapiti in cielo?


“NON è colpa di Dio. È colpa mia. Ho sbagliato i calcoli”, avrebbe detto Bill Maupin, il capo del gruppo. La data predetta, il 28 giugno 1981, giunse e passò, senza che accadesse nulla.

Il gruppo di Maupin, che aveva aspettato pazientemente per trentasei ore, non era il primo a rimanere deluso. Si calcola che il 22 ottobre 1844 centomila seguaci di William Miller aspettarono per ore sulle terrazze e sui colli che si verificasse lo stesso avvenimento.

Cosa aspettavano con tanta impazienza questi due gruppi, e altri che sono sorti nel frattempo? D’essere rapiti in cielo.

Cosa vuol dire essere rapiti in cielo?

In sostanza è l’idea che i cristiani saranno portati via, improvvisamente tolti dal mondo, per unirsi con Cristo “nell’aria”. Tim LaHaye scrive nel suo libro The Beginning of the End (Il principio della fine): “Lasceremo immediatamente questa terra. Qualunque cosa stiamo facendo saremo improvvisamente tolti dal mondo”.

Egli continua: “Quando la Chiesa sarà rapita in cielo sarà un avvenimento di proporzioni così straordinarie che il mondo intero si renderà conto della nostra partenza. Alcuni avanzano l’idea che quando quei cristiani che si troveranno alla guida di un mezzo di trasporto saranno improvvisamente tolti dal mondo ovunque si verificheranno catastrofi che vedranno coinvolti aerei, autobus e treni. Chi può immaginare il caos sulle strade quando gli automobilisti saranno strappati dalle loro macchine?”

Alcuni automobilisti sono arrivati al punto di mettere sul paraurti delle loro auto degli autoadesivi che dicono: “Se vengo rapito in cielo, questa macchina non avrà conducente”.

Ma le opinioni su come e quando avverrà questo differiscono. Alcuni credono che avverrà in segreto, e quelli che saranno rapiti spariranno semplicemente. Altri pensano che Cristo comparirà visibilmente e desterà i “santi” con corpi visibili sotto gli occhi del mondo. Alcuni credono che avrà luogo dopo i segni e la “grande tribolazione” menzionati nella Bibbia in Matteo capitolo 24.

L’idea più diffusa, però, è che ci siano due distinte venute di Cristo (o che la sua venuta abbia luogo in due stadi): Primo, nell’aria per radunare a sé i credenti prima dell’inizio di una tribolazione di sette anni; e secondo, sulla terra per stabilire il suo regno e dare inizio al suo dominio millenario alla fine di quella tribolazione.

Perché alcuni ne sono in attesa

Il pensiero di sfuggire interamente alle future calamità che si abbatteranno sul mondo alletta molti. Chi ha questa credenza è indotto a rimanere imperturbabile davanti alle condizioni del mondo.

“La grande differenza tra gli scienziati e questi evangelici”, dice lo scrittore religioso George Plagenz, “è che mentre i primi si preoccupano che il mondo possa finire presto, i cristiani sono letteralmente entusiasti alla prospettiva. . . . La ragione dell’ottimismo dei cristiani che credono nella Bibbia è che, a loro avviso, mentre il mondo barcolla sull’orlo della grande tribolazione, un disastro cosmico predetto nella Bibbia, i credenti in Cristo saranno risparmiati”.

John F. Walvoord scrive nel suo libro Armageddon, Oil and the Middle East Crisis (Armaghedon, il petrolio e la crisi in Medio Oriente): “Sarebbe difficile non essere inquieti se la Scrittura non mostrasse chiaramente che l’inevitabile martirio nella grande tribolazione non è ciò che i credenti di quest’epoca devono aspettarsi fra breve. I veri cristiani d’oggi non devono temere i giorni catastrofici che stanno per abbattersi sul mondo. Invece nutrono la speranza dell’imminente ritorno di Cristo e di unirsi al Signore per essere sempre alla Sua presenza”.

“Questo si che è vivere!” esclama il popolare scrittore Hal Lindsey. “Con ottimismo, con aspettativa, con entusiasmo. Dovremmo vivere come persone che non si aspettano di stare qui ancora per molto”.

Lo insegna la Bibbia?

Insegna la Bibbia che tutti i veri cristiani saranno rapiti in cielo? Saranno portati in cielo mentre tutto il resto dell’umanità rimarrà ad affrontare la catastrofe?

Questa credenza si basa su I Tessalonicesi 4:16, 17 dove si trova la parola “rapiti”. Leggiamo:

“Il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo, saremo rapiti insieme con loro nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”.

Coloro che attendono d’essere rapiti in cielo danno a questo passo la seguente interpretazione letterale: Cristo tornerà sulla terra. I “santi” che sono morti saranno risuscitati e i “santi” viventi saranno portati via o rapiti. Avendo ricevuto nuovi corpi immortali, si leveranno e si uniranno a Cristo nell’aria, ed egli li condurrà in cielo.

Questa credenza è quindi legata al ritorno di Gesù Cristo. Ma qual è secondo la Bibbia lo scopo del ritorno di Cristo?

Maniera e scopo del ritorno di Cristo

La Bibbia non indica che ci sarà un ritorno letterale e fisico di Cristo sulla terra. Essa mostra invece che torna nel senso che rivolge la sua attenzione alla terra per compiere certe determinate cose rispetto all’umanità.

Primo Tessalonicesi 4:16 dice che Cristo ‘scende’. Questo avviene nello stesso senso in cui le Scritture dicono che Dio ‘scende’. Per esempio, la Bibbia dice di Dio: “Egli abbassava i cieli e scendeva; e sotto i suoi piedi era fitta oscurità”. (II Samuele 22:10) “Ecco, Geova esce dal suo luogo, e per certo scenderà e calcherà gli alti luoghi della terra”. (Michea 1:3) Cosa significano queste parole? Non che Dio lasci il suo posto in cielo, ma che rivolge la sua attenzione alle cose della terra.

Allo stesso modo, quando rivolge la sua attenzione alla terra, Cristo risuscita quelli che dormono nella morte affinché si uniscano a lui nel regno celeste. (I Tessalonicesi 4:14, 15; Rivelazione 20:6) Come Gesù, essi sono destati invisibilmente per unirsi a lui nel reame spirituale. Pertanto “quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”. Gli unti cristiani ancora viventi sulla terra, man mano che terminano la loro esistenza sulla terra, saranno “rapiti insieme con loro nelle nubi [risuscitati come figli spirituali invisibili di Dio] per incontrare il Signore [invisibile] nell’aria”. L’espressione “in seguito”, che ricorre in I Tessalonicesi 4:17, significa quindi che anche questi fedeli, quando muoiono, ricevono una risurrezione nello spirito. I Corinti 15:51-53.

Ma il ritorno di Cristo produce molti altri risultati. Insediato come Re nel celeste regno di Dio, prima egli caccia Satana dal cielo e lo confina nelle vicinanze della terra. Dal suo trono nel cielo Gesù rivolge la sua attenzione sulla terra per l’ispezione e il giudizio. Le nazioni sono “radunate dinanzi a lui”, e le persone separate in “pecore” e “capri”. — Matteo 25:31-33; Rivelazione 12:7-12.

Gesù compie questa separazione in base al modo in cui le persone si comportano verso i “fratelli” di Cristo, gli unti cristiani, i ‘viventi che sopravvivono’ al tempo del suo ritorno. Ai “fratelli” di Gesù è stata affidata l’opera di predicare la “buona notizia del regno” e di ‘fare discepoli delle persone di tutte le nazioni’. (Matteo 25:34-45; 24:14; 28:19, 20) Nell’illustrazione di Gesù ‘delle pecore e dei capri’, quelli che sono messi dalla parte delle “pecore” si uniscono ai “fratelli” di Cristo nel proclamare il regno di Dio. Ma non nutrono nessuna speranza d’essere rapiti in cielo, o di avere una risurrezione celeste ‘per essere col Signore’. Hanno invece la speranza, basata sulle Scritture, di oltrepassare la “grande tribolazione” e di vivere per sempre in condizioni paradisiache sulla terra. In relazione a questo reame terrestre del regno, il re Gesù Cristo rivolgerà loro l’invito: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. — Matteo 25:34, 46; Rivelazione 7:9, 10, 14.

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07/02/2024 00:07
 
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Re: Siete in attesa d’essere rapiti in cielo?
Amalia 52, 06/02/2024 16:03:


La Bibbia non indica che ci sarà un ritorno letterale e fisico di Cristo sulla terra.


E' una considerazione che fa parte dell'interpretazione che viene fatta.

Matteo 24
30 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.

Marco 13
26 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.


Se anche le nubi, che avvolgono la terra, sono considerate parte
della terra stessa, allora la Bibbia indica un ritorno letterale di Cristo:
(...a meno che non sia un ologramma...)

Ciao.
07/02/2024 08:28
 
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Ecco! egli viene con le nubi, ed ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero; e tutte le tribù della terra si percuoteranno con dolore a causa di lui”. L’Apocalisse è scritta in un linguaggio simbolico, e questo versetto è in parte simbolico. In tutto questo libro le nubi sono usate simbolicamente e rappresentano perciò qualche cosa che non sia le letterali nubi del cielo, Se Cristo venisse in un corpo umano certo ogni occhio sulla terra non potrebbe scorgerlo nello stesso tempo; quindi questo non può essere letterale. Quelli che lo trafissero son morti e non potrebbero vederlo. Perciò tanto il vederlo quanto il trafiggerlo devono aver luogo in modo simbolico.

Idea errata: Bisogna prendere alla lettera l’espressione “ogni occhio lo vedrà”, usata in Rivelazione 1:7 a proposito della venuta di Cristo.

Realtà: Nella Bibbia le parole greche tradotte “occhio” e “vedere” a volte si riferiscono al comprendere o discernere, piuttosto che al vedere in senso letteraleb (Matteo 13:15; Luca 19:42; Romani 15:21; Efesini 1:18). La Bibbia dice che, una volta risuscitato, Gesù è colui “che dimora in una luce inaccessibile, che nessuno degli uomini [...] può vedere” (1 Timoteo 6:16). Così “ogni occhio lo vedrà” nel senso che tutte le persone comprenderanno che Gesù è colui che porta il giudizio di Dio (Matteo 24:30).
[Modificato da Amalia 52 07/02/2024 08:30]
07/02/2024 16:04
 
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Re:
Amalia 52, 07/02/2024 08:28:


Se Cristo venisse in un corpo umano certo ogni occhio sulla terra non potrebbe scorgerlo nello stesso tempo; quindi questo non può essere letterale.


Matteo 24
27 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.



Quelli che lo trafissero son morti e non potrebbero vederlo.


Questa parte riguarda i versi ripresi di Daniele 7: 13, Zaccaria 12: 10,
Giovanni 19: 37.


Realtà: Nella Bibbia le parole greche tradotte “occhio” e “vedere” a volte si riferiscono al comprendere o discernere, piuttosto che al vedere in senso letterale


Il fatto che si dica "a volte", lascia spazio alla scelta: ...ed è per
questo, come già detto, che tale possibilità permette le interpretazioni.

Ciao.
07/02/2024 17:10
 
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Il segno del figlio dell'uomo apparirà nel cielo può essere associato a fenomeni letterali che saranno associati dal mondo con la venuta di Gesù per il giudizio.
08/02/2024 02:11
 
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Re:
Cesare (SxmV230405), 07/02/2024 17:10:

Il segno del figlio dell'uomo apparirà nel cielo può essere associato a fenomeni letterali che saranno associati dal mondo con la venuta di Gesù per il giudizio.


...Potrebbe anche essere; ...ma capisci che si tratta di ipotesi,
...non certezze.

Ciao.
13/02/2024 20:30
 
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L’idea più diffusa, però, è che ci siano due distinte venute di Cristo (o che la sua venuta abbia luogo in due stadi): Primo, nell’aria per radunare a sé i credenti prima dell’inizio di una tribolazione di sette anni; e secondo, sulla terra per stabilire il suo regno e dare inizio al suo dominio millenario alla fine di quella tribolazione.



L' idea più diffusa del ritorno di Cristo in due fasi è maggioritaria nel mondo evangelico/pentecostale ma non è assolutamente biblica.
Ne spiego le ragioni

Ebrei 9:27 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, 28 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.


Qui c'è un doppio esempio per impedire lo stravolgimento nell' interpretazione.
- Gli uomini muoiono una sola volta, e siamo d'accordo
- Gesù è stato sacrificato una sola volta, e siamo d'accordo
- allo stesso modo Gesù tornerà UNA seconda volta, e qui molti leggono "due" alterando la Bibbia

Ma c'è di più.
Quell' unica volta che il Signore Gesù torna è per coloro che lo aspettano.
Questo significa che torna a prendere la chiesa eletta e non CON la chiesa eletta.

Infatti i pretribolazionisti insegnano due venute, la prima invisibile a prendere la chiesa e la seconda in gloria con la chiesa.

Ma anche qui vediamo cosa dice la Bibbia a proposito di chi sarà con il Signore al Suo ritorno in gloria

Matteo 16:27
Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua.

Matteo 25:31
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso.

Marco 8:38
Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli».

Luca 9:26
Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.

2Tessalonicesi 1:7
e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza,

Apocalisse 19:14
Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro.


Come si può sostenere la tesi che il Signore Gesù tornerà con i santi della chiesa?




La Bibbia non indica che ci sarà un ritorno letterale e fisico di Cristo sulla terra. Essa mostra invece che torna nel senso che rivolge la sua attenzione alla terra per compiere certe determinate cose rispetto all’umanità.

Ecco! egli viene con le nubi, ed ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero; e tutte le tribù della terra si percuoteranno con dolore a causa di lui”. L’Apocalisse è scritta in un linguaggio simbolico, e questo versetto è in parte simbolico. In tutto questo libro le nubi sono usate simbolicamente e rappresentano perciò qualche cosa che non sia le letterali nubi del cielo, Se Cristo venisse in un corpo umano certo ogni occhio sulla terra non potrebbe scorgerlo nello stesso tempo; quindi questo non può essere letterale. Quelli che lo trafissero son morti e non potrebbero vederlo. Perciò tanto il vederlo quanto il trafiggerlo devono aver luogo in modo simbolico.



Tutta la tesi è esposta con il "condizionale" che annulla completamente il senso letterale delle scritture

1Tessalonicesi 4:16
perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;


Apocalisse 1:7
Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà;
lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen.


Se è simbolico e vengono rapiti in modo invisibile solo i santi per quale motivo le tribù della terra faranno cordoglio se non sanno nulla e non hanno visto nulla?


Atti 1:10 E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: 11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».

I discepoli videro con gli occhi umani Gesù che saliva in cielo e quindi gli stessi occhi umani dei credenti vivi al Suo ritorno vedranno con gli occhi umani.

Matteo 24:30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli.

Matteo 24:27 infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.


Oppure pensi che Dio non è potente da essere visto da tutto il mondo nello stesso momento?

Concludo dicendo che la Bibbia dice con precisione che il Signore tornerà una sola volta con gli angeli a raccogliere i Suoi eletti (la sposa di Cristo) da tutto il mondo.

Inoltre molti versi concordano che il ritorno di Cristo sarà visibile, da nessuna parte è scritto che sarà in segreto, anzi è scritto il contrario

Matteo 24:26
Se dunque vi dicono: "Ecco è nel deserto", non vi andate: "Ecco è nelle stanze segrete", non ci credete.



Pace
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