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Ultimo Aggiornamento: 26/06/2021 20:20
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04/03/2021 09:27
 
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LUCIANO CANFORA - La conversione. Come Giuseppe Flavio fu cristianizzato
Dato che stimo molto Luciano Canfora come storico e filologo classico, e considerando il grande interesse di noi Testimoni di Geova per le cronache di Giuseppe Flavio, vi segnalo il suo nuovo libro in uscita oggi (al momento non ne conosco il contenuto a parte queste informazioni tratte dal sito dell'editore):



"LUCIANO CANFORA - La conversione. Come Giuseppe Flavio fu cristianizzato

Il nuovo appassionante giallo filologico di Luciano Canfora svela il mistero dietro le parole del primo storico di origine non cristiana a menzionare Gesù: L’ebreo ellenizzato, divenuto cittadino romano, Giuseppe Flavio.

Yosef Ben Matityahu – questo era il nome dell’ebreo Giuseppe Flavio prima di acquisire la cittadinanza romana – era il discendente di una tra le più importanti famiglie della casta sacerdotale israelitica, fu protagonista e storico delle rivolte giudaiche contro Roma. Dopo essere stato sconfitto dai romani fu fatto schiavo, ma venne liberato dopo aver profetizzato la porpora imperiale al generale Vespasiano. La sua controversa figura è al centro di una trama di fitte manipolazioni testuali che hanno consentito alla sua opera di arrivare miracolosamente intatta fino a noi.

La sua testimonianza storica sulla vita di Gesù non ha mai smesso di interrogare i credenti e gli storici di ogni tempo. Ma è davvero autentica? O è stata manomessa? E che ruolo ha avuto il “tradimento” di Giuseppe Flavio in questa vicenda?

Del buon uso del tradimento è il titolo di un celebre libro di Pierre Vidal-Naquet sulla figura e sulla straripante opera scritta del comandante militare, sacerdote, storico, Giuseppe Flavio. Straripante e giunta a noi intatta. Come è avvenuta questa straordinaria salvazione, caso unico in tutta la storiografia di lingua greca? Chi prese in carico quest’opera e perché? La manomissione – se tale è – più controversa della storia dei testi greci racchiude la chiave che può avviare alla soluzione dei problemi qui elencati. Con qualche sorpresa."

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Fonte:
www.salernoeditrice.it/prodotto/la-conversione/



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[Modificato da TNM 04/03/2021 09:32]
04/03/2021 09:40
 
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CORRIERE DELLA SERA del 28/02/2021
Marco Rizzi

www.salernoeditrice.it/wp-content/uploads/2021/02/canfora-corr...
04/03/2021 13:03
 
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""Del buon uso del tradimento" è il titolo di un celebre libro di Pierre Vidal-Naquet sulla figura e sulla straripante opera del comandante militare, sacerdote, storico Giuseppe Flavio (nato nel 37 d.C. e vissuto fin sotto il regno di Traiano). Straripante e giunta a noi intatta.

Come è avvenuta la straordinaria salvazione, caso unico in tutta la storiografia di lingua greca dei quattro secoli che intercorrono tra Polibio e Cassio Dione? Chi prese in carico l’opera e perché? Quale ruolo ebbe in questo prodigioso fenomeno storico-letterario il cosiddetto Testimonium sulla vita e morte di Gesú, inserito nelle Antichità giudaiche di Giuseppe? E cosa intendeva davvero essere quella sottile e tormentata testimonianza?

L’interpolazione – se tale è – più controversa della storia dei testi greci racchiude la chiave che può avviare alla soluzione di queste domande. Con qualche sorpresa."
17/03/2021 19:48
 
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Lo sto leggendo e apprezzando.
Libro indispensabile per chi si interessa seriamente di Giuseppe Flavio.




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17/03/2021 21:30
 
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Re:
TNM, 3/17/2021 7:48 PM:

Lo sto leggendo e apprezzando.
Libro indispensabile per chi si interessa seriamente di Giuseppe Flavio.
[SM=g1871111]



Aggiornaci sulle eventuali sorprese!

Simon
18/03/2021 07:31
 
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26/06/2021 16:38
 
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Ora Canfora bissa con:

LUCIANO CANFORA - Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme
Dato che stimo molto Luciano Canfora come storico e filologo classico, vi segnalo il suo nuovo libro in uscita oggi (al momento non ne conosco il contenuto a parte queste informazioni tratte dal sito dell'editore):



«Finché sarà in piedi il Tempio, si ribelleranno.» Profezia di un capo militare romano all’assedio di Gerusalemme nel 70 d.C. Questo libro racconta come finì, in antico, l’indipendenza dello Stato ebraico. Ciò avvenne, nel più generale contesto della conquista del Medio Oriente e in particolare dell’area siro-palestinese, ad opera delle legioni romane (63 a.C.). La figura dominante dell’aggressione e della spoliazione del ‘tesoro di Stato’ degli Ebrei fu Gneo Pompeo Magno, in quell’anno (l’anno terribile della congiura di Catilina) potente personaggio pubblico della repubblica imperiale romana. Una fonte ebraica coeva dei fatti, i cosiddetti Salmi di Salomone, fornisce un quadro veridico della vicenda. E svela il ruolo decisivo della voracità dell’aggressore. Voracità che si appagò finalmente, dopo oltre un secolo di violenze e apparente riconciliazione, nell’anno 70 d.C. Allora l’imperatore Tito, «delizia del genere umano» secondo la vulgata adulatrice, distrusse il Tempio di Gerusalemme e lasciò depredare il tesoro lì conservato, frutto del contributo corale di tutte le comunità ebraiche. Il movente economico e l’odio per un popolo atavicamente considerato con avversione furono, allora, alla base del primo genocidio degli Ebrei. È una storia che ci riguarda ancora. Il revisionismo storiografico riuscì a prevalere e la tradizione si prestò a fare da sponda alla menzogna di Stato, voluta dai vincitori e avallata dai loro clienti.

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Fonte:
www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144411




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26/06/2021 20:20
 
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Re:
Incredibilmente, quella ebraica era considerata religio licita dai romani e una certa parte dei cittadini romani del bacino del Mediterraneo avevano un qualche tipo di origine ebraica.


Simon

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