'Cornuti' sì ma risarciti. Da Cassazione ok a indennizzo per il coniuge tradito

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(SimonLeBon)
00venerdì 16 settembre 2011 22:08
ultimo aggiornamento: 15 settembre, ore 21:53
Roma - (Adnkronos) - La Suprema Corte apre al risarcimento ma solo se il tradimento si sia concretizzato in ''atti specificamente lesivi della dignità della persona''. In sintesi chi, vittima di un tradimento, ha patito una sofferenza fisica o morale, anche se si è separato consensualmente può rivolgersi a un giudice civile per avere i danni da 'corna'

Roma, 15 set. (Adnkronos) - Traditi e risarciti. Una sentenza della Corte di Cassazione apre la possibilità al coniuge, vittima di un tradimento, di poter chiedere e ottenere il risarcimento dei danni per le 'corna' subite.

La possibilità di essere risarciti, dice la Suprema Corte, esiste anche se la separazione è avvenuta in maniera consensuale, senza addebito. Ovviamente, chiarisce la sentenza 18853 della Prima sezione civile, c'è tradimento e tradimento per cui il risarcimento del danno scatta soltanto se il coniuge che ne fa richiesta abbia subito una "lesione di un diritto costituzionalmente garantito".
Per esempio, "ove si dimostri che l'infedeltà, per le sue modalità e in relazione alla specificità della fattispecie, abbia dato luogo a lesione della salute del coniuge". Insomma, i danni da 'corna', precisa ancor meglio la Cassazione, si possono ottenere dove il tradimento "per le sue modalità abbia trasmodato in comportamenti che, oltrepassando i limiti dell'offesa di per sé insita nella violazione dell'obbligo in questione, si siano concretizzati in atti specificamente lesivi della dignità della persona, costituente bene costituzionalmente protetto".
Applicando questo principio la Cassazione ha accolto, dopo due giudizi negativi, il ricorso di una donna di Savona, M.G., che aveva citato in giudizio il marito P. G. dal quale si era separata consensualmente per chiederne la condanna al risarcimento del danno biologico ed esistenziale causatole dalla relazione che l'uomo aveva intrattenuto con un'altra donna sposata. Sarà ora la Corte d'appello di Genova ad occuparsi del caso attenendosi al dettato della Cassazione.
Una battaglia giudiziaria per ottenere i danni da 'corna' che la signora M.G. stava portando avanti da dieci anni. Sia il Tribunale di Savona, nel giugno 2001, sia la Corte d'appello di Genova, nel maggio 2006, avevano dato risposta negativa a M.G. sulla base del fatto che la donna si era separata consensualmente dal marito e che la perizia del Ctu non aveva messo in rilievo particolari danni alla salute. M.G. ha portato avanti con successo la sua battaglia sino in Cassazione.
Piazza Cavour, nelle motivazioni, spiega che "ciascun coniuge può legittimamente fare cessare il proprio obbligo di fedeltà proponendo domanda di separazione ovvero, ove ne sussistano i presupposti, direttamente di divorzio. Con il matrimonio - spiegano infatti gli 'ermellini' - i coniugi non si concedono un irrevocabile, reciproco ed esclusivo 'ius in corpus' - da intendersi come comprensivo della correlativa sfera affettiva - valevole per tutta la vita, al quale possa corrispondere un 'diritto inviolabile' di ognuno nei confronti dell'altro, potendo fare cessare ciascuno i doveri relativi in ogni momento con un atto unilaterale di volontà espresso nelle forme di legge".
La Cassazione spiega che per ottenere i danni da tradimento non basta la "sola sofferenza psichica causata dall'infedeltà e dalla percezione dell'offesa che ne deriva - obiettivamente insita nella violazione dell'obbligo di fedeltà - di per sé non risarcibile costituendo pregiudizio derivante da violazione di legge ordinaria, ma deve concretizzarsi nella compromissione di un interesse costituzionalmente garantito".
Come i danni alla salute o alla dignità. Un via libera al risarcimento per il tradimento subito che, come spiega la Cassazione, deriva dal fatto che "la violazione dei doveri nascenti dal matrimonio non trova necessariamente la propria sanzione solo nelle misure tipiche previste dal diritto di famiglia, ma, ove ne sussistano i presupposti secondo le regole generali, puo' integrare gli estremi di un illecito civile". In sintesi, chi è vittima di un tradimento e ha patito una sofferenza, fisica o morale che essa sia, anche se si è separato consensualmente può successivamente rivolgersi a un giudice civile per avere i danni da 'corna'. Per dirla con piazza Cavour, "per avere il risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi dell'art. 2059 c.c., senza che la mancanza di addebito in sede di separazione sia preclusiva dell'azione di risarcimento relativa ai danni" da infedeltà.
Amalia 52
00lunedì 19 settembre 2011 20:09
Scopre le corna e chiede i danni alla moglie


Carabiniere appena sposato scopre la tresca della consorte. E pretende un maxi risarcimento. Lui abitava in Trentino, lei in Lombardia. A fare la spia è stato il papà...

Il vero amore non ha prezzo, si sa. Ma il suo naufragio ce l'ha ecco­me. E può essere salatissimo. Lo sa bene una donna lombarda che, dopo aver tradito suo marito im­mediatamente dopo il matrimo­nio, potrebbe ritrovarsi adesso a dover versare circa 50mila euro a titolo di risarcimento, per danni morali e materiali. Siamo in pro­vincia di Trento. Come ha riporta­to per primo il quotidiano l'Adige , la coppia convola a giuste nozze nel settembre 2009. Lui, un cara­biniere 31enne di origini meridiona­li, va nel profondo Nord per lavoro.

Lei, 35 anni, resta invece nella casa paterna. In Lom­bardia, appunto. Fra cerimonia e fe­sta i due non badano a spese. E ver­sano una cifra vicina a 25mila eu­ro, che comprende ospitalità per decine di parenti arrivati dal Sud, pranzo in un locale esclusivo del­la zona, vestiti firmati, album foto­grafico­e video per non dimentica­re mai il giorno più bello della vita. Ma la distanza, si sa, può compli­care le cose. E così, pochi mesi do­po le nozze, il giovane marito co­mincia a sospettare. Mentre la donna rimanda di giorno in gior­no il suo trasferimento - promes­so mille volte- nella valle trentina. Seguono decine di telefonate ine­vase, scuse costruite ad arte, chia­rimenti e discussioni.

Finché il carabiniere ha l'intui­zione giusta: chiedere a suo padre di pedinare la ragazza. Non ci vuo­le molto per scoprire che lei, du­rante i turni dell'uomo, passa i po­meriggi con un amico comune. Il suo amante, appunto. A questo punto il militare non ha dubbi, e chiede la separazione consensua­le. Che però sua moglie non accet­ta. Così, il carabiniere si rivolge a un avvocato, Claudio Tasin, per ot­tenere la separazione giudiziale.

E il legale non fa sconti. La richie­sta al giudice è di 25mila euro per danni morali e biologici legati al trauma della separazione. Alla do­manda è allegato anche il referto del medico, che documenta la de­pressione e lo stress patiti dal 31enne a causa delle corna. Ma non basta, perché l'avvoca­to avanza una richiesta ancora più severa: altri 25mila euro per ri­sarcire il marito tradito delle spe­se sostenute per organizzare le nozze. A questo punto sarà il magi­strato di turno a decidere. Ma non è detto che la causa non possa fini­re in una sonora vittoria. Proprio pochi giorni fa la Corte di Cassa­zione ha infatti stabilito che il tra­dimento può comportare conse­guenze economiche per il coniu­ge fedifrago.

Con una sentenza storica, i giudici hanno deciso che le corna da ora in poi non compor­t­eranno più solo il rischio di divor­zio, ma anche l'obbligo, per il tra­ditore, di versare una somma di denaro a titolo di risarcimento per danni causati alla salute o alla dignità del coniuge. Indipenden­temente dagli effetti che le corna stesse hanno avuto sul matrimo­nio.

La sentenza della Corte, che con ogni probabilità cambierà il modo radicale le cause di separa­zione e divorzio in Italia, ha dato ragione a una donna ligure che do­po essersi separata consensual­mente dal marito traditore aveva chiesto un risarcimento per i dan­ni subiti a causa delle scappatelle extraconiugali dell'uomo. Dopo essersi sentita rispondere no pri­ma dal Tribunale di Savona e poi dalla Corte di Appello di Genova, ha fatto ricorso alla Suprema Cor­te che, invece, non ha escluso la possibilità di ottenere il risarci­mento.

www.ilgiornale.it/cronache/scopre_corna_e_chiede_danni_moglie/19-09-2011/articolo-id=546701-page=0-co...
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