Depresse in gravidanza 2 donne su 10, Open Day in 140 centri

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(SimonLeBon)
00lunedì 10 ottobre 2016 18:50
Malessere 'post partum' inizia già prima della gestazione
10 ottobre, 15:37



ROMA - "La depressione 'post partum' inizia in realtà prima della gravidanza e ne sono colpite almeno 2 donne su 10. Le radici del malessere sono infatti da ricercare già durante o prima della gestazione e all'origine, nella metà dei casi, ci sono problemi familiari". A spiegarlo è Franca Aceti, responsabile dell'Unità di Igiene mentale e Relazioni affettive nel post partum dell'Università Policlinico Umberto I - Università La Sapienza di Roma, intervenuta al convegno ospitato oggi presso il policlinico romano in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale Femminile.

"La gravidanza è sempre stata considerata un periodo 'felice' ma non è così. Si parla erroneamente - precisa l'esperta - di depressione 'post partum' mentre il termine corretto è 'perinatale' perché spesso c'è coincidenza tra la depressine durante e dopo il parto. In media colpisce il 20% delle donne e intorno al 10% i padri". Tra i fattori di rischio, la troppo giovane età della gravidanza, la conflittualità di coppia, i problemi economici, la mancanza di rete sociale, ma anche la familiarità.

"Il 50% delle mamme depresse - spiega Aceti - hanno avuto a loro volta madri depresse e c'è una grossa ricaduta sul benessere psicofisico dei figli, che vanno incontro a depressione con una prevalenza 3-4 volte superiore agli altri". "Un intervento precoce è importante. Anche perché curare il problema dopo la nascita del bimbo diventa più difficile, per mancanza di tempo, acuita anche dallo stress del parto e dalla fatica fisica dei primi mesi della maternità", sottolinea Gaetano Pannitteri, responsabile per il Policlinico Umberto I del progetto Bollino Rosa, realizzato in collaborazione con l'Osservatorio nazionale sulla Salute della Donna (Onda).

In occasione della Giornata Mondiale sulla salute mentale, infatti, il Policlinico è uno dei 140 centri italiani che hanno aderito all'H-Open Day. "Da oggi al 16 ottobre le nostre porte saranno aperte alle donne - conclude Pannitteri - per visite ed esami gratuiti dedicati ai disturbi come ansia, depressione, psicosi e problemi di sonno".(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
(SimonLeBon)
00lunedì 10 ottobre 2016 18:51
Re: Malessere 'post partum' inizia già prima della gestazione
Il cosiddetto "baby blue" non va sottovalutato e, se non curato, puo' restare per molto tempo e causare grossi danni.

Ricordo ancora mia moglie...

Simon
Amalia 52
00lunedì 10 ottobre 2016 20:53
Di questo problema se ne sente sempre piu'.Le nostre riviste già da diversi anni ne parla.Solo che a volte chi ne soffre non ha nemmeno piu' voglia di leggere i consigli. [SM=g7556]

Che cos’è la depressione postpartum

Cosa mi succede? Ho appena avuto un bel bambino sano. Dovrei esserne felice e orgogliosa, invece mi sento così giù e inquieta, persino arrabbiata. Sono una cattiva madre? Perché sono così depressa?
SE HAI appena avuto un bambino, forse provi sentimenti del genere. In questo caso, non sei la sola. Si calcola che dal 70 all’80 per cento delle nuove mamme provino a volte simili sentimenti. Ma che cos’è la depressione postpartum, e cosa la provoca? Come si può superarla? Che aiuto possono dare i familiari e altri?

Disturbi

Il termine “depressione postpartum” si riferisce a episodi depressivi successivi al parto. Questi si possono verificare dopo la nascita di un bambino, non necessariamente il primo, o anche dopo un aborto spontaneo o l’interruzione di una gravidanza. Secondo l’ufficio che si occupa della salute della donna del Dipartimento americano della Sanità e dei Servizi Sociali, la gravità dei sintomi può variare enormemente.

Dopo il parto molte donne attraversano il cosiddetto “baby blue”, periodo caratterizzato da malinconia, ansia, irritabilità, cambiamenti di umore e stanchezza. Queste alterazioni sono considerate normali, sono di breve durata e si risolvono da sé in una decina di giorni senza intervento medico.

Tuttavia l’Ordine Americano degli Ostetrici e dei Ginecologi calcola che in 1 puerpera su 10 queste sensazioni si aggravano e perdurano dopo i primi giorni. Possono perfino presentarsi diversi mesi dopo il parto. Potrebbe trattarsi di vera e propria depressione postpartum, in cui i sentimenti di tristezza, ansia o disperazione sono così intensi che la nuova mamma non riesce a far fronte alle incombenze quotidiane.


ne sono colpite almeno 2 donne su 10



Nel 2003 ne erano molte di meno!

Inoltre da 1 a 3 nuove mamme su 1.000 soffrono di una forma di depressione ancora più grave detta psicosi postpartum, soffrono cioè di allucinazioni che spesso portano a nuocere a sé o al bambino. Quest’ultima patologia richiede immediate cure mediche.

Cause

Non esiste una singola causa ben definita della depressione postpartum. Sembra che vi siano implicati fattori sia fisici che emotivi. Un fattore fisico potrebbe essere che nelle prime 24-48 ore dopo il parto i livelli di estrogeno e progesterone calano sensibilmente, risultando più bassi di prima del concepimento e creando un brusco cambiamento delle funzioni fisiologiche dell’organismo. Ciò può causare depressione, più o meno come prima dei cicli mestruali si verificano tensione e cambiamenti di umore. Dopo il parto potrebbe calare anche il livello degli ormoni prodotti dalla tiroide, provocando sintomi simili a quelli della depressione. Per questi motivi i ricercatori tendono a definire la depressione postpartum un “disturbo ormonale e biochimico”.

È interessante che un bollettino medico avanza l’ipotesi che la depressione postpartum possa essere causata da uno squilibrio nutrizionale, forse da una carenza di vitamine del complesso B.
La stanchezza e la mancanza di sonno hanno pure un ruolo importante. Il dott. Steven I. Altchuler, psichiatra presso la Mayo Clinic del Minnesota (USA), dice: “Nel periodo immediatamente successivo al parto, la mancanza di forze e l’impossibilità di dormire possono far sembrare molto più grossi dei problemi insignificanti. Alcune donne potrebbero sentirsi frustrate constatando di non riuscire a fare le cose che prima del parto facevano senza difficoltà, senza ‘baby blue’ e dormendo tutta la notte”. Fattori emotivi come una gravidanza non prevista, un parto prematuro, la perdita della libertà, la preoccupazione per il proprio aspetto fisico e la mancanza di un sostegno possono pure accrescere la depressione.

Inoltre diversi luoghi comuni sull’essere mamma possono contribuire a far sentire depressa una donna e a indurla a pensare di essere un fallimento. Questi includono l’idea che i doveri della maternità siano istintivi, che il legame affettivo dovrebbe essere immediato, che il neonato sarà perfetto e mai nervoso e che la nuova mamma dovrebbe essere perfetta. In realtà le cose non stanno così. I doveri della maternità si devono imparare, il legame affettivo spesso richiede tempo, alcuni bambini sono più facili da accudire di altri e nessuna madre è perfetta o è una “supermamma”.

Sempre più riconosciuta

Fino a poco tempo fa, la depressione postpartum spesso non veniva presa sul serio. Il dott. Laurence Kruckman, fa notare: “In passato i problemi di salute mentale delle donne sono stati sottovalutati e definiti isterici e non preoccupanti. Il manuale diagnostico dell’Associazione Americana di Psichiatria non ha mai riconosciuto pienamente la presenza di una malattia postpartum, e di conseguenza i medici sono disinformati e non sono disponibili dati affidabili. . . .

E a differenza di 30 anni fa, le madri spesso tornano a casa dall’ospedale nel giro di 24 ore. La maggior parte delle psicosi postpartum, dei ‘baby blue’ e di certa depressione si verificano da 3 a 14 giorni dopo il parto. Quindi le madri sono già a casa e non sotto la sorveglianza di professionisti a conoscenza dei sintomi”.

Tuttavia secondo la dottoressa Carol E. Watkins della Northern County Psychiatric Associates, un ente di Baltimora, nel Maryland (USA), se non viene diagnosticata o curata, la depressione postpartum può provocare una depressione a lungo termine e difficoltà a stabilire un legame affettivo con il neonato. Le madri depresse potrebbero ignorare passivamente i bisogni del bambino oppure non controllarsi e ricorrere alle maniere forti per disciplinare il neonato. Questo può influire negativamente sullo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino.

Per esempio un articolo pubblicato da una rivista medica avanza l’ipotesi che i bambini di madri depresse riescano meno bene nei test cognitivi di quelli le cui madri non erano depresse. (American Family Physician) Inoltre la depressione postpartum può influire negativamente sugli altri figli e sul marito.

Terapia

Cosa si può fare? Soltanto tener duro? È confortante sapere che la depressione postpartum è temporanea e si può curare. Secondo il già citato ufficio che si occupa della salute della donna, il riposo e il sostegno della famiglia potrebbero essere sufficienti per i sintomi lievi, ma se la depressione vi impedisce di svolgere le vostre attività dovete rivolgervi al medico.

Alcune terapie comuni sono la somministrazione di antidepressivi, incontri con uno specialista di igiene mentale, cure ormonali o un insieme di tutto questo, secondo la gravità del caso. Anche la “terapia del canguro”, cioè il contatto diretto con il neonato, può alleviare la depressione postpartum. Ci sono anche terapie alternative come quelle a base di erbe, l’agopuntura e i rimedi omeopatici.

Comunque ci sono cose che potete fare personalmente, fra cui mangiare cibi nutrienti (includendo frutta, verdura e cereali integrali), evitare caffeina, alcolici e zucchero, fare esercizio fisico con moderazione e fare un pisolino mentre il bambino dorme. Zoraya, una madre cristiana che ha pianto per giorni e giorni dopo la nascita di una bambina sana, dice che è riuscita a superare la depressione impegnandosi appena possibile nelle normali attività di ministero dei testimoni di Geova. — Per ulteriori suggerimenti vedi l’accluso riquadro.

Che aiuto possono dare gli altri?

Dato che uno dei fattori principali della depressione postpartum è la mancanza del dovuto riposo, gli altri possono essere d’aiuto sbrigando alcune faccende domestiche e dando una mano ad accudire il neonato. Si nota che quando la famiglia estesa si stringe intorno alla nuova mamma per dare aiuto e consigli si verificano molto meno casi di depressione postpartum. Molte volte si può essere di grande aiuto ascoltando affettuosamente, essendo rassicuranti ed evitando di criticare o giudicare. Ricordate che la depressione postpartum è una patologia e non è provocata dal proprio comportamento. Come fa notare un’organizzazione che si propone di informare i genitori in materia, “una donna non può ‘tirarsi su’ più di quanto potrebbe se avesse l’influenza, il diabete o una cardiopatia”.

Da quanto si è detto è evidente che il periodo dopo il parto può essere meraviglioso per le nuove mamme, ma può essere anche stressante. Capirlo può aiutarci a dar loro l’aiuto di cui hanno bisogno.

[Note in calce]
La depressione postpartum non va confusa con lo stress postraumatico, di cui soffrono alcune mamme dopo un parto difficile, anche se entrambe le patologie si possono presentare contemporaneamente.
Vedi l’articolo “Ho vinto la battaglia contro la depressione postpartum”, nel numero di Svegliatevi! del 22 luglio 2002.
Certi medicinali possono contaminare il latte materno, perciò se desiderate allattare, fatevi consigliare dal vostro medico la terapia più adatta.

Vedi l’articolo “‘La terapia del canguro’: la soluzione di un problema potenzialmente letale?”, nel numero di Svegliatevi! dell’8 giugno 2002.

[Riquadro/Illustrazioni a pagina 23]

Consigli per superare la depressione postpartum

 1. Parla con qualcuno di come ti senti, in particolare con altre mamme.

 2. Chiedi ad altri di aiutarti ad accudire il neonato, svolgere le faccende e fare commissioni. Chiedi a tuo marito di darti una mano a preparare la pappa di notte e a svolgere le faccende.

 3. Trova il tempo di fare qualcosa di positivo per te stessa, anche se solo per 15 minuti al giorno. Cerca di leggere, fare una passeggiata, un bagno rilassante.

 4. Anche se in un dato giorno riesci a fare una cosa sola, è un passo nella direzione giusta. Potrebbero esserci giorni in cui non riesci a fare niente. Cerca di non arrabbiarti con te stessa quando capita.

 5. Spesso l’isolamento perpetua la depressione. Vestiti, esci di casa almeno per un po’ ogni giorno. L’aria fresca e una vista diversa faranno molto bene sia a te che al bambino

Fonte:g 8/6/03
Amalia 52
00lunedì 10 ottobre 2016 20:54
Suggerimenti utili per gli uomini
 1. Riconosci che tua moglie non ha colpa se soffre di depressione postpartum. Se la depressione persiste, aiutala a trovare un medico che capisca il problema e sia comprensivo.

 2. Ascolta con pazienza tua moglie. Cerca di capire i suoi sentimenti. Non irritarti se è pessimista. Aiutala gentilmente a vedere il lato positivo delle cose e assicurale che migliorerà. Non presumere di dover risolvere tutti i problemi che menziona. Forse desidera solo essere confortata, non ricevere risposte logiche. (1 Tessalonicesi 5:14) Ricorda che la depressione postpartum rende difficile a chi ne soffre pensare in modo logico e chiaro.

 3. Riduci le attività non essenziali per avere più tempo per aiutare tua moglie. Questo potrebbe accelerare la sua guarigione.

 4. Assicurati di avere un po’ di tempo per te. Una buona salute fisica, mentale e spirituale ti permetterà di essere di maggiore aiuto a tua moglie.

 5. Cerca di parlare con qualcuno che ti incoraggerà, magari un altro uomo spiritualmente maturo la cui moglie ha sofferto di depressione postpartum.
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