"Gesu' di Nazaret" di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(SimonLeBon)
00venerdì 25 settembre 2015 23:02
Rizzoli editore
L'ho finalmente ripreso in mano, questa volta per leggerlo, e devo dire che non è per niente male.


Simon
barnabino
00venerdì 25 settembre 2015 23:07
Con-cordo...

Shalom

(SimonLeBon)
00giovedì 31 dicembre 2015 09:10
" E' venuta la chiesa" - p. 70-71
Di tanto in tanto leggo qualche pagina di questo libro. Qui una citazione che mi pare degna di nota:

"Il contenuto centrale del Vangelo è: il regno di Dio è vicino. Viene posto un termine nel tempo, accade qualcosa di nuovo. E viene richiesta dagli uomini una risposta a questo dono: conversione e fede. Il centro di questa comunicazione è l'annuncio della vicinanza del regno di Dio. Questo annuncio infatti rappresenta il centro della parola e dell'attività di Gesu'. Lo puo' confermare un dato statistico: nel Nuovo Testamento l'espressione "regno di Dio" ricorre 122 volte. Di questi 122 passi, 99 si trovano nei tre Vangeli sinottici, dove 90 volte l'espressione ricorre in parole pronunciate da Gesu'. Nel Vangelo di Giovanni e nei restanti scritti neotestamentari l'espressione ha solo un ruolo marginale. Si puo' dire: mentre l'asse della predicazione pre-pasquale di Gesu' è l'annuncio del regno di Dio, il centro della predicazione apostolica poat-pasquale è la cristologia.

Ma ora, questo significa forse un distacco dal vero annuncio di Gesu'? E' vero quello che asserisce Rudolf Bultmann, secondo il quale il Gesu' storico nella teologia del Nuovo Testamento non c'enterebbe, ma dovrebbe invece essere considerato ancora come un maestro ebreo che, pur essendo da annoverare tra i presupposti essenziali del Nuovo Testamento, tuttavia personalmente non ne farebbe parte?

Un'altra variante in queste concezioni, che individuano un fossato tra Gesu' e l'annuncio degli apostoli, si trova nell'affermazione, divenuta famosa, del modernista cattolico Alfred Loisy: "Gesu' annuncio' il regno di Dio ed è venuta la Chiesa". Sono parole da cui traspare si ironia, ma anche tristezza: invece del tanto atteso regno di Dio, del mondo nuovo trasformato da Dio stesso, è venuto qualcosa di completamente diverso - una misera cosa! -: la Chiesa."
(SimonLeBon)
00giovedì 31 dicembre 2015 09:12
Re: " E' venuta la chiesa" - p. 70-71
(SimonLeBon), 12/31/2015 9:10 AM:

...

... Alfred Loisy: "Gesu' annuncio' il regno di Dio ed è venuta la Chiesa". Sono parole da cui traspare si ironia, ma anche tristezza: invece del tanto atteso regno di Dio, del mondo nuovo trasformato da Dio stesso, è venuto qualcosa di completamente diverso - una misera cosa! -: la Chiesa."




Qualcuno ha tentato di sostenere che la realizzazione del "regno di Dio" in terra sarebbe la chiesa cattolica, ovviamente con poco successo.

E' pero' vero che con l'avvento della chiesa romana è tramontato l'annuncio del "regno di Dio" come soluzione dei problemi dell'umanità. Forse è ora che torni al proprio posto... [SM=g2037509]

Simon
Giandujotta.50
00giovedì 31 dicembre 2015 09:49
Re: " E' venuta la chiesa" - p. 70-71
(SimonLeBon), 31/12/2015 09:10:

Di tanto in tanto leggo qualche pagina di questo libro. Qui una citazione che mi pare degna di nota:

"Il contenuto centrale del Vangelo è: il regno di Dio è vicino. Viene posto un termine nel tempo, accade qualcosa di nuovo. E viene richiesta dagli uomini una risposta a questo dono: conversione e fede. Il centro di questa comunicazione è l'annuncio della vicinanza del regno di Dio. Questo annuncio infatti rappresenta il centro della parola e dell'attività di Gesu'. Lo puo' confermare un dato statistico: nel Nuovo Testamento l'espressione "regno di Dio" ricorre 122 volte. Di questi 122 passi, 99 si trovano nei tre Vangeli sinottici, dove 90 volte l'espressione ricorre in parole pronunciate da Gesu'. Nel Vangelo di Giovanni e nei restanti scritti neotestamentari l'espressione ha solo un ruolo marginale. Si puo' dire: mentre l'asse della predicazione pre-pasquale di Gesu' è l'annuncio del regno di Dio, il centro della predicazione apostolica poat-pasquale è la cristologia.

Ma ora, questo significa forse un distacco dal vero annuncio di Gesu'? E' vero quello che asserisce Rudolf Bultmann, secondo il quale il Gesu' storico nella teologia del Nuovo Testamento non c'enterebbe, ma dovrebbe invece essere considerato ancora come un maestro ebreo che, pur essendo da annoverare tra i presupposti essenziali del Nuovo Testamento, tuttavia personalmente non ne farebbe parte?

Un'altra variante in queste concezioni, che individuano un fossato tra Gesu' e l'annuncio degli apostoli, si trova nell'affermazione, divenuta famosa, del modernista cattolico Alfred Loisy: "Gesu' annuncio' il regno di Dio ed è venuta la Chiesa". Sono parole da cui traspare si ironia, ma anche tristezza: invece del tanto atteso regno di Dio, del mondo nuovo trasformato da Dio stesso, è venuto qualcosa di completamente diverso - una misera cosa! -: la Chiesa."



ma.....allora quel che dicono i tdG circa il regno e la sua venuta ...
e vero!!!
ussignur! non mi dire, non mi dire.....
(SimonLeBon)
00sabato 2 gennaio 2016 21:38
Re: Re: " E' venuta la chiesa" - p. 70-71
Giandujotta.50, 12/31/2015 9:49 AM:



ma.....allora quel che dicono i tdG circa il regno e la sua venuta ...
e vero!!!
ussignur! non mi dire, non mi dire.....



Ma non è tutto, leggi qui:

"Vediamo un po' da vicino almeno un testo, indicativo delle difficoltà di capire il messaggio di Gesu', sempre misteriosamente cifrato. Luca (17,20s) ci dice: Gesu' interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose: "Il regno di Dio non viene in modo che lo si possa osservare [da spettatori neutrali!], e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là. Perchè ecco: il regno di Dio è in mezzo a voi!". Nelle interpretazioni di questo testo incontriamo di nuovo le diverse correnti secondo cui è stato interpretato in generale il "regno di Dio" - a seconda della decisione previa e della visione di fondo della realtà fatta propria dall'esegeta.

C'è l'interpretazione "idealistica", che ci dice: il regno di Dio non è una realtà esteriore, ma è collocato nell'interiorità dell'uomo - pensiamo a quello che abbiamo già sentito da Origene. In questa spiegazione c'è del vero, ma anche dal punto di vista linguistico essa è inadeguata. Poi c'è l'interpretazione nel senso dell'attesa ravvicinata che afferma: il regno di Dio non viene lentamente cosi' che lo si possa osservare; arriva, invece, all'improvviso. Ma questa interpretazione non ha alcun fondamento nella lettura del testo. Percio' ora prevale sempre piu' la tendenza secondo la quale con queste parole Cristo si riferisce a se stesso: Egli, che è in mezzo a noi, è il "regno di Dio", solo che noi non lo conosciamo (cfr. Gv 1,30s). ... In questo senso il regno di Dio, in Lui e attraverso di Lui, qui e ora, diventa presenza, "si avvicina". (p. 83-84)

Che dire?

Simon
Giandujotta.50
00sabato 2 gennaio 2016 22:00
Incredibile!!
questa sua esegesi sarà uno dei motivi per cui è stato dimissionato?

(SimonLeBon)
00sabato 2 gennaio 2016 23:09
Re:
Giandujotta.50, 1/2/2016 10:00 PM:

Incredibile!!
questa sua esegesi sarà uno dei motivi per cui è stato dimissionato?




Non penso, c'erano ben altri problemi finanziari nel suo ovile, un po' troppi per un teologo sistematico ottantenne come lui.

Comunque sono appena a pag. 85 e il libro mi piace.

Simon
(SimonLeBon)
00domenica 17 gennaio 2016 11:34
La beatitudine
"Mi sembra che sia questo il punto in cui, a partire dal Nuovo Testamento, si puo' dire qualcosa sulla salvezza di coloro che non conoscono Cristo. Il pensiero contemporaneo tende a dire che ognuno dovrebbe vivere la propria religione, o forse anche l'ateismo in cui si trova. In questo modo arriverebbe la salvezza. Un'opinione simile presuppone un'immagine molto strana di Dio e una strana idea dell'uomo e del modo corretto dell'essere uomo. Cerchiamo di chiarirci questo punto con un paio di domande pratiche. Forse qualcuno diventa beato e verrà riconosciuto come giusta da Dio perché ha rispettato secondo coscienza i doveri della vendetta del sangue? Perchè si è impegnato con forza per la e nella "guerra santa"? O perchè ha offerto in sacrificio determinati animali? O perchè ha rispettato abluzioni rituali o altre osservanze religiose? Perchè ha dichiarato norma di coscienza le sue opinioni e i suoi desideri e in questo modo ha elevato se stesso a criterio? No, Dio esige il contrario: esige il risveglio interiore per il suo silenzioso parlarci, che è presente in noi e ci strappa alle mere abitudini conducendoci sulla via della verità; esige persone che "hanno fame e sete della giustizia" - questa è la via aperta a tutti; è la via che approda a Gesu' Cristo." (P. 117)
(SimonLeBon)
00domenica 17 gennaio 2016 11:38
Re: La beatitudine
(SimonLeBon), 1/17/2016 11:34 AM:

... O perchè ha rispettato abluzioni rituali o altre osservanze religiose? Perchè ha dichiarato norma di coscienza le sue opinioni e i suoi desideri e in questo modo ha elevato se stesso a criterio? No, Dio esige il contrario: esige il risveglio interiore per il suo silenzioso parlarci, che è presente in noi e ci strappa alle mere abitudini conducendoci sulla via della verità; ... (P. 117)



E' notevole leggere queste parole da un "papa emerito" di una chiesa che, da una parte promuove unicamente il "rito" e d'altra parte di fatto approva il relativismo della coscienza individuale (del famoso "cattolico non praticante").

Mah. [SM=g2037509]

Simon
(SimonLeBon)
00domenica 24 gennaio 2016 22:54
Re: Re: La beatitudine
"Dove non si vede Dio, decade l'uomo e decade il mondo. E' in questo senso che il Signore ci dice: 'Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta' (Mt 6,33). Comn questa parola viene stabilito un ordine di priorità per l'agire umano, per il nostro atteggiamento nella vita di tutti i giorni.
Non ci viene affatto promesso un paese della cuccagna per il caso che si sia pii o in qualche modo desiderosi del regno di Dio. ...

L'ordine delle priorità che Gesu' qui ci indica puo' ricordarci la narrazione veterotestamentaria circa la prima preghiera di Salomone dopo la sua intronizzazione. Li si racconta che il Signore di notte apparve in sogno al giovane re e gli concesse di porgli una richiesta per la quale gli assicurava l'esaudimento. ...

Dio lo loda perché non ha chiesto - come sarebbe stato spontaneo - nè ricchezza, né beni, né gloria, né la morte dei suoi nemici e neppure una lunga vita (cfr. 2 Cr 1,11), ma la cosa veramente essenziale: un cuore docile, la capacità di distinguere il bene dal male. E percio' Salomone ottiene poi anche il resto in aggiunta." [P. 176-7]

Lungosonno
00domenica 24 gennaio 2016 22:57
un fratello correttore di bozze sta esaurendo
con tutte ste storie cattoliche
Karmantica
00lunedì 25 gennaio 2016 08:29
Opinione personale.

Ho sempre pensato che Ratzinger come persona fosse molto profondo e di cultura. Tutte le incicliche del papa Giovanni Paolo II le aveva scritte lui. Infatti non appena è diventato papa non ci ha messo molto a voler risolvere il "problema ior" non essendo consono ai dettami di una chiesa del Cristo. Fortuna sua che aveva I media attaccati alle suole delle scarpe se no finiva come papa Luciano.

Ma neanche Papa Francesco piace granché alle gerarchie clericali ma lo tengono petché da una parte è un papa che piace al popolo e dall'altro sperano che entri l'isis in Vaticano e gli risolva il problema.
Ed è solo questione di tempo e di evolvetsi di situazioni che loro stessi creeranno.

Il papa che che piaceva ai cardinali era appunto papa Giovanni Paolo perché veniva dal cinema e sapeva come girava il mondo.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com