“Il morbo del carrierismo non risparmia la gerarchia della Chiesa”

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(SimonLeBon)
00domenica 21 ottobre 2018 19:04
Il Papa all’Angelus: è una «malattia» che «contagia tanti contesti. La via del servizio è l’antidoto più efficace». Bisogna seguire la strada dell'«amore in perdita», essere «ai piedi degli ultimi»


Pubblicato il 21/10/2018
Ultima modifica il 21/10/2018 alle ore 18:16
domenico agasso jr
città del vaticano

I cristiani sono chiamati a chinarsi «ai piedi degli ultimi, per servirli con amore e semplicità». La via «del servizio è l’antidoto più efficace» a una «malattia» che «contagia tanti contesti umani», compresa «la Chiesa»: è il «morbo» della «ricerca dei primi posti». Lo dice papa Francesco all’Angelus di oggi, 21 ottobre 2018, in piazza San Pietro.



Il Pontefice si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare la Preghiera mariana con i fedeli e i pellegrini (20mila, secondo la Gendarmeria vaticana). Nell’introdurla, evidenzia l’odierna pagina del Vangelo in cui è descritto Gesù che, «ancora una volta e con grande pazienza, cerca di correggere i suoi discepoli convertendoli dalla mentalità del mondo a quella di Dio». L’opportunità «gli viene data dai fratelli Giacomo e Giovanni, due dei primissimi che Gesù ha incontrato e chiamato a seguirlo. Ormai hanno fatto parecchia strada con Lui e appartengono al gruppo dei dodici Apostoli». Così, mentre vanno a Gerusalemme, «dove i discepoli sperano con ansia che Gesù, in occasione della festa di Pasqua, instaurerà finalmente il Regno di Dio, i due fratelli si fanno coraggio e rivolgono al Maestro la loro richiesta: “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”».

Cristo sa che Giacomo e Giovanni sono «animati da grande entusiasmo per Lui e per la causa del Regno, ma sa anche che le loro aspettative e il loro zelo sono inquinati dallo spirito del mondo. Perciò risponde: “Voi non sapete quello che chiedete”». E mentre loro «parlavano di “troni di gloria” su cui sedere accanto al Cristo Re, Lui parla di un “calice" da bere, di un “battesimo” da ricevere, cioè della sua passione e morte».

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Fonte
(SimonLeBon)
00domenica 21 ottobre 2018 19:05
Re:
Lord Acton a suo tempo scriveva: "Il potere corrompe, il poter assoluto corrompe in assoluto...".

Simon
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