Finora un uomo che aveva un rapporto sessuale con una donna sposata rischiava fino a 5 anni di carcere. Il presidente della Corte: «È arrivato il momento di dire che il marito non è il proprietario della sua sposa, la superiorità legale di un sesso su un altro è sbagliata»
Pubblicato il 27/09/2018
Ultima modifica il 27/09/2018 alle ore 16:10
Storica sentenza della Corte Suprema indiana che ha deciso che l’adulterio non è più un reato. La più alta istanza giudiziaria indiana ha dichiarato incostituzionale una legge del codice penale, che risaliva a 160 anni fa e all’epoca coloniale: una legge che considerava la donna un oggetto, lasciando al marito la possibilità di decidere se le relazioni sessuali della moglie con un altro uomo fossero causa di reato o mano.
Finora, un uomo che aveva un rapporto sessuale con una donna sposata, senza il permesso del marito, era ritenuto colpevole del reato di adulterio e rischiava fino a 5 anni. «Qualunque disposizione che considera la donna in un livello di diseguaglianza non è costituzionale», ha detto il presidente della Corte, Dipak Misra. «È arrivato il momento di dire che il marito non è il proprietario della sua sposa. La superiorità legale di un sesso su un altro è sbagliata», ha proseguito il presidente del massimo organo giudiziario, insistendo sul’«arbitrarietà» dell’articolo.
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