'Maus' insegna, traumi post-Shoah in comics ebraico

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(SimonLeBon)
00domenica 2 giugno 2013 00:17
Israele, cartoonist disegna difficolta' figli dei sopravvissuti
01 giugno, 13:54

di Aldo Baquis

La Shoah, a fumetti, in Israele: 25 anni dopo il celebre 'Maus' di Art Spiegelman, anche uno dei maggiori disegnatori israeliani - Michel Kichka (59 anni) - si cimenta adesso alla stessa maniera con i traumi della propria infanzia trascorsa in Belgio, all'ombra di un padre sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. Nel suo Romanzo grafico uscito in questi giorni in ebraico ('La seconda generazione - Le cose che non ho detto a mio padré) Kichka non esita a descrivere le difficoltà provate dalla cosiddetta 'Seconda generazione': ossia dai figli dei sopravvissuti che spesso si sono trovati nella condizione di "dover fare da supplenti" a congiunti morti nell'Olocausto, o di essere costretti a realizzare i sogni troncati dei loro genitori. Si tratta probabilmente del testo più impegnativo realizzato finora da Kichka che rende ripetutamente omaggio a Spiegelman. Per lui, 'Maus' fu un testo "sconvolgente". Che tuttavia non piacque affatto al padre. "Mi ha disturbato. L'ho chiuso dopo cinque pagine", afferma in una delle tavole del libro. "Ma che idea è mai quella di rappresentare ebrei come topi?".

Nel testo di Spiegelman gli ebrei sono appunto raffigurati come topi, i nazisti come gatti e i polacchi come maiali. Uscito per miracolo dal campo di sterminio di Buchenwald e rimasto pressoché solo al mondo, Henri Kichka avrebbe cercato di rifarsi una famiglia: ma in casa si sarebbe circondato da un muro di riserbo per non riaprire ferite troppo dolorose. A tratti, si apprende dal libro, avrebbe anche meditato il suicidio. Proprio attraverso il disegno, padre e figlio provano a comunicare e ad esorcizzare i fantasmi. Assieme, sullo stesso foglio di carta, disegnano un buffo soldato nazista che in testa invece dell'elmetto ostenta un vaso da notte e in braccio invece del fucile ha una ramazza.

Ma il ricordo degli stermini nazisti incombe ancora nella casa: anche in cucina, quando i Kichka consumano un brodo e Henri emette un rutto di soddisfazione. Anche il bambino Michel rutta allegramente, ma la madre lo rimprovera: "Ruttare a tavola è permesso solo a tuo padre - spiega, con tono da benpensante - perché è stato nei campi di sterminio". Da anni Michel Kichka meditava di disegnare questo libro (già uscito nella versione francese). Ma non trovava la forza, perché necessariamente avrebbe dovuto riesumare anche il suicidio del fratello minore, afflitto dall'atmosfera opprimente del 'pianeta Kichka'. Proprio nei giorni seguiti al suo funerale - rivela con stupore - il padre Henri avrebbe per la prima volta descritto ai familiari le sue vicende nella prigionia nazista. Colui il quale aveva taciuto per anni si sarebbe trasformato in un fiume in piena: attivo nell'accompagnare gruppi di giovani ad Auschwitz, "bravissimo nel farli piangere a dirotto", autore di un proprio libro di memorie sulla Shoah. 'Seconda generazione' - un Romanzo grafico amaro, ma anche ironico e a tratti esilarante - ha subito attirato l'attenzione della critica e ha finora raccolto notevoli consensi. Negli stessi giorni è uscito un altro Romanzo grafico analogo, della disegnatrice Rutu Modan, che descrive le vicissitudini di un'anziana israeliana tornata in Polonia per recuperare un immobile appartenuto alla famiglia prima della Shoah. Anche questo testo, a quanto pare, rientra nel filone della 'Seconda generazione'
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Lungosonno
00lunedì 31 agosto 2015 19:43
Genetica, studio Usa su sopravvissuti Shoah: “Segni del trauma in Dna dei figli”

www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/31/genetica-studio-usa-su-sopravvissuti-shoah-segni-del-trauma-in-dna-dei-figli/...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com